Capitolo 3-Morte rimandata
Quando Dulvurd riprese i sensi, provò a muoversi sentendosi però trattenuto strettamente sia alle gambe e alle braccia,aprì gli occhi ritrovandosi legato con le corde ad un palo sotto il sole caldo del giorno alto nel cielo sopra di lui in una grande piana dove poco lontano vi erano tante capanne fatte interamente di fango secco le cui finestre e tettoie erano composte di radici secche e foglie cucite l' una sull' altra,vedendo ciò capì con disappunto di trovarsi in guai seri perchè ciò significava che era di nuovo nel territorio della tribù Jallagers stavolta come loro prigioniero.
Proprio in quel momento quattro figure vennero verso di lui che man mano si definirono rivelandosi Tekyuf e i suoi compagni che lo scrutarono divertiti
"Ah,ben svegliato,straniero!E benvenuto nel nostro territorio!Sfortunatamente per te questo è ciò che vedrai fino alla fine di questi miserabili giorni che ti restano poichè hai avuto l' impudenza di bere la nostra acqua! Resterai legato a questo bel palo per tre giorni senza acqua e cibo,al quarto giorno,quando sarai bello debole io ti finirò misericodiosamente nel duello in cui ti sfiderò. Ma prima di lasciarti qui a penare...."
ordinò ai suoi compagni di slegarlo e di girarlo mettendolo di spalle mentre esso afferrò delle lunge strope unite a formare una rudimentale frusta dentro un cesto con cui produsse degli schiocchi battendola a terra ascoltandoli deliziato prima di posare gli occhi con sguardo malvagio sulla schiena del principe che non poteva vedere ciò che stava per succedere
"Questo è perchè sei uno sporco straniero e non saresti mai dovuto arrivare qui!"
sibilò prima di cominciare a frustarlo con violenza addosso causandogli squarci e aperture nella carne già provata dalla malattia schizzando il sangue addosso al prigioniero,sul palo e perfino sul terreno sabbioso,Dulvurd strinse i denti cercando di tenere duro e di non gridare malgrado il terribile dolore della pelle scavata sempre più a fondo dai colpi violenti sembravano non finire mai,andò avanti così per mezz' ora finchè le frustate non cessarono permettendo finalmente al povero giovane di cadere sulle sue ginocchia tremando con la schiena massacrata che bruciava di dolore a causa dei tanti tagli e squarci sanguinanti sparsi su e giù sporchi di terra,schegge di corteccia e fango conficcati in profondità nella carne viva sotto lo sguardo soddisfatto di Tekyuf stanco e sudato che sorrise perfidamente quando osservò nelle sue mani sporche del sangue del prigioniero la frusta macchiata che ripose nel cesto da cui l'aveva presa,lanciato un ultimo sguardo al giovane, si rivolse ai suoi
"Legatelo di nuovo e andiamocene!"
fatto ciò se ne andarono verso le loro case lasciandolo in quelle condizioni.
Tutto il giorno rimase legato al palo sotto il sole cocente con la schiena grondante di sangue il cui odore attirò di insetti come le formiche che si arrimpicarono su di lui penetrando fin dentro la carne aumentando la sua sofferenza,anche le mosche si unirono al supplizio ronzando sulle ferite e sostarvi sopra di tanto in tanto infettandole con le loro zampe sporche tanto che il sangue raggrumato si trasformò in push puzzolente,verso il pomeriggio Dulvurd rimase semincosciente con le gambe che cedettero restando appeso per le braccia che stando tese a lungo si slogarono prima di venire svegliato di colpo da un dolore lancinante proveniente dalla schiena e guardando con la coda dell' occhio sforzandosi con la testa, scoprì che un corvo si era posato e col becco stava strappando brandelli di carne dalle ferite infette che finì di ampliare per cibarsene,ringhiando debolmente di rabbia si scrollò con violenza riuscendo così a farlo finalmente volare via anche se purtroppo,al dolore si aggiunsero i morsi della fame e della sete a tormentarlo,con la gola secca e le labbra screpolate, fissava il panorama davanti a lui cercando in ogni modo di ignorare la sofferenza e per farsi coraggio cominciò a cantare con voce rauca
"Ayee ooooh,
myaee uuurr....nos le
mytrooooo....yenis dua ierrr
lysaiah"
poi dovette fermarsi un momento per cercare di ricordare le parole esatte della cantilena che sua madre era solita cantargli quando era un neonato,continuò a cantare questo ritornello che sapeva non accorgendosi di essere osservato da dietro da un crocchio di bambini jallagers incuriositi e stupiti di sentirlo cantare malgrado la sua terribile condizione in cui versava,mezz'ora dopo passò un adulto che beveva una coppa di vino e notando il prigioniero patire la sete, si avvicinò e fece per porgergliela gentilmente alla sua bocca prima di vuotargli il contenuto tutto addosso sulle ferite della schiena che al contatto con il liquido alcoolico,bruciarono terribilmente mentre costui rise crudele allontanandosi.
I tre lunghi giorni passarono lentamente e le condizioni del prigioniero peggiorarono,le ferite della schiena erano ormai del tutto infette puzzando teribilmente e rompendosi di un nulla cacciando il push e in alcuni punti vi erano larve delle uova deposte dalle mosche che si erano schiuse nella carne di cui si nutrivano aumentando la sofferenza di cui il povero giovane non potè lamentarsi a causa della debolezza dovuta alla lunga astinenza dal cibo e dall' acqua tanto che giaceva semincosciente quando ricevette una secchiata di acqua gelida e sporca che lo fece scattare in piedi di botto trovandosi davanti i suoi carcerieri
"Sveglia sveglia,straniero!Il terzo giorno è passato ed è giunta l' ora che tu muoia come un cane....non temere,porrò fine alle tue sofferenze il più presto possibile....slegatelo e dategli la spada!"
ordinò Tekyuf ai suoi mentre si mise in posizione di combattimento al centro della piana guardando con disprezzo e divertimento Dulvurd che a stento si reggeva a malapena in piedi con le braccia dolenti faticando a brandire la sua spada che gli fu messa sgarbatamente nelle mani e spinto violentemente in avanti verso il suo avversario che senza nemmeno dargli il tempo di prepararsi, scattò in avanti e vibrò una fendata che aprì un taglio profondo sul braccio del giovane principe che gemette di dolore e tentò di rispondergli con le forze che aveva a malapena consentendogli appena di alzare la lama in avanti,Tekyuf ne approfittò per colpirlo ancora oltre a dargli un pugno in faccia buttandolo a terra facendogli impastare di polvere e sangue la già provata schiena
"Avanti sporco straniero!In piedi!Nessuno ti autorizza a riposare!"
ringhiò il giovane indigeno che senza pietà gli mollò un forte calcio nelle costole facendolo piegare su se stesso e sputare sangue,si rimise faticosamente in piedi trovandosi il giovane Jallagers ad attaccarlo a spada levata per dargli il colpo mortale, stavolta Dulvurd riuscì a parare il colpo e con un guizzo del braccio tagliuzzò con la lama della spada la faccia di Tekyuf che gemette sotto gli sguardi sorpresi dei compagni ed indietreggiò per passarsi la mano sul volto vedendo il sangue sul palmo della mano,guardò rabbioso Dulvurd
"Allora c'è l'hai la forza per combattere ancora,eh,bastardo?!"
sputò riprendendo subito ad attaccare con una serie di vibrate e affondi che il principe esiliato riuscì a parare sincronizzato seppur sfinito.
Rimase in guardia prima di contorcersi e vomitare per un altro malore dovuta alla sua malattia,Tekyuf vedendo questo sorrise e attaccò subito colpendolo al ginocchio con la spada sbucciandogliela e un altro pugno violento stavolta sulla schiena scarnificata schizzando sangue e brandelli di carne strappando un serio lamento a Dulvurd che si arrabbiò di questa slealtà e tentò di colpirlo ma quello agilmente si allontanò da lui che cercò di seguirlo con gli occhi che furono di nuovo sottoposti a sfocatura rendendogli difficile distinguere tutto intorno a lui
lontano dal duello,nascosto sopra un albero,vi era Saiours che riconobbe Dulvurd fra gli Jallagers restando sconvolto vedendo come era ridotto,strinse i pugni per la rabbia e sussurrò a bassa voce
"Coraggio,Dulvurd!Dagli una lezione a quel bastardo di Tekyuf!"
Dulvurd vedendo la difficoltà visiva persistere,decise di chiudere gli occhi e di affidarsi all'udito e grazie a questa tattica,riuscì ad individuare il respiro accelerato del suo avversario che si era portato alle sue spalle e lo stava osservando maligno,rivolse uno sguardo ai suoi compagni che facevano il tifo per lui
"Abbiamo giocato abbastanza con lui,scommetto dieci delle salsicce della cena di questa sera che lo faccio secco al primo colpo!State a guardare!"
e partì di corsa con la spada alzata verso Dulvurd che era ancora di spalle e all' ultimo momento col piede alzò un polverone in aria nell' istante in cui il giovane Jallagers stava per calare la lama dritto verso il collo
quando il polverone si dissolse i due erano ancora in piedi nelle loro posizioni,i compagni di Tekyuf aspettavano di vedere il giovane principe crollare a terra privo di vita da un momento all' altro fino a quando inaspettatamente,fu Tekyuf che era rimasto di spalle che si girò lentamente verso di loro per mostrare un taglio profondo sanguinante a livello addominale da cui fuoriuscirono le sue viscere che si sparsero a terra ai suoi piedi,sputò sangue e crollò con un rantolio pietoso a terra davanti ai loro occhi dove cessò di muoversi.
Dulvurd smise di stare in posizione di attacco,riaprì gli occhi per guardare con disprezzo il suo avversario giacente nel sangue prima di guardare gli altri ragazzi jallagers, che sconvolti indietreggiarono guardandolo come qualcosa di spaventoso
"Non è possibile! E stato per tre giorni al palo senza acqua e cibo con la schiena ridotta in quello stato....come fa ad avere ancora tutta questa energia?! Non sarebbe dovuto sopravvivere!"
disse uno mentre un altro afferrò una spada
"Non è un essere umano.....è un demonio!Solo un demonio riesce a sopravvivere in queste condizioni!Uccidiamolo prima che lui uccida noi e tutta la nostra tribù!"
prima che potessero attaccarlo tutti insieme,Saiorus con la sua fionda mirò al palo dove Dulvurd era stato legato e colpendolo più volte con forza riuscendo a farlo destabilizzare e crollare addosso ai ragazzi Jallagers che vennero schiacciati brutalmente macchiando di sangue e pezzi di carne la terra sotto gli occhi di Dulvurd che si sentì chiamare per nome e vide il giovane Uttash in lontananza fargli cenno di venire verso di lui,con difficoltà si diresse verso di esso mentre voci concitate ed urla di persone alle sue spalle aumentarono di volume segno che il rumore era stato sentito da tutta la tribù nemica,fortunatamente riuscì a raggiungere la vegetazione dove l'attendeva Saiours che come lo ebbe vicino,osservò orripilato la sua schiena
"Dulvurd...dei del passato miei....come fai a essere ancora vivo in queste condizioni?!"
riuscì solo a dire aiutandolo poi ad allontanarsi presto dal territorio Jallagers.
Lungo il cammino si fermarono in prossimità di una cascata dove Saiours aiutò Dulvurd a lavare con l' acqua le ferite della schiena scarnificata usando anche un bastone appuntito per cercare di rimuovere le croste infette e gli insetti nella carne di costui che addossato a una roccia gemette pietosamente mordendosi forte la mano per non urlare sistemandogliela alla meglio con erbe medicinali,verso sera le condizioni del principe peggiorarono drasticamente tra ferite e malattia che il suo accompagnatore se lo dovette caricare in spalla raggiungendo con fatica il villaggio della sua tribù scavato nella pietra,si fece largo tra la folla che osservò incuriosito colui che portava in spalla parlando sconvolti tra di loro vedendo la sua schiena,un giovane dai capelli neri gli venne incontro salutandolo
"Ehilà,Saiours,vecchio sciacallo!Era da un pezzo che non ti vedevo,dove.....ma....chi è costui?"
domandò osservando il ferito febbricitante,restando anch esso sconvolto dalle sue condizioni
"Dei del cielo....chi gli ha fatto questo?"
Saiours lo guardò freddo
"Sono stati gli Jallagers,Kaen,l' hanno ridotto così solo perchè ha bevuto un sorso d'acqua ad una loro pozza"
"Maledetti!"
rispose l'altro che lo aiutò a portarlo dallo sciamano della tribù,che subito gli prestò le cure dovute trattando le ferite con erbe medicinali,polveri e impastamenti,quando ebbe finito parlò col giovane soccorritore che era stato in disparte in un angolo insieme al suo amico a guardare
"Saiours,ho fatto ciò che potevo,purtroppo il tuo amico è messo molto male....ha già il fisico provato da una malattia che non avevo mai visto prima oltre le ferite che ha subito.Temo che non riuscirà a superare la notte,solo un miracolo può salvarlo,mi dispiace."
e detto ciò uscì fuori lasciandolo solo con Kaen che gli mise una mano sulla spalla per fargli coraggio,il giovane Uttahs si avvicinò devastato al capezzale dove Dulvurd era steso tremante e rantolava pietosamente,Saiours si chinò all' orecchio di costui
"Dulvurd,ti prego,non mollare!"
gli strinse la mano amichevolmente e poi se ne uscì fuori insieme a Kaen che cercò di consolarlo mentre lo sciamano rientrò per controllarlo ancora una volta oltre a recitare una preghiera dedicata ai moribondi secondo il credo della tribù
tutta la tribù Uttahs dormiva nel cuore della notte,Saiours e Kaen si erano improvvisati un letto di paglia ed felci fuori l'entrata della dimora dello sciamano per poter stare vicini a Dulvurd che continuava a tremare e a rantolare nel suo giaciglio sempre più pallido di pelle segno che la sua morte era ormai prossima sotto la luce delle fiaccole attorno a lui che lentamente si affievolirono fino a spegnersi del tutto creando un buio da cui comparve un signore anziano con un vestito di foglie secche appoggiato ad un ramo fiorito che usava come bastone che si avvicinò a costui guardandolo con tenerezza accarezzandogli la testa
"Giovane Dulvurd..."
disse
"non temere,la tua morte verrà rimandata ad un altra notte,ascoltami,questa landa è in grave pericolo,ogni uomo e ogni creatura rischiano di essere cancellati dall'annientamento...solo tu puoi fermare ciò impedendo che ciò accada.Recati verso il centro di questa terra,lì troverai persone che ti aiuteranno nel compito affidatoti,se riuscirai ,sarai ricordato come un grande Re fra i capi di questa terra.Va e adempi al tuo dovere,mio povero figliolo!"
e detto ciò agitò su di lui il suo bastone da cui caddero i petali dei fiori che lo ricoprirono del tutto per poi risplendere di una luce fortissima che per un solo per un istante dissipò le tenebre e le ombre della notte fin fuori la dimora.
(Maschera della morte in ceramica di Poetartista Francesco Terracciano)
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