Capitolo 1-L' esilio di un principe
Spazi d'oltre mare, ricerca d'una via
Vele aperte chiare fra nubi di foschia
Lampi di tenebra nella tua poesia
Rotta dell'anima, una luce, una scia
Una scia profonda d'azzurra intensità
Chiglia sei nell'onda, vibrante intimità
Libera l'ombra che in acqua fugge via
È una vertigine d'amore e follia
Oltre l'orizzonte un mare dell'oblio
Vaghi fra le onde, ti perdi nel rollio
Cuore di tenebra, vita andata via
Culla l'oceano una triste allegria
Spazi d'oltre mare, ricerca d'una via
Vele aperte chiare fra nubi di foschia
Cuore di tenebra, vita andata via
Culla l'oceano una triste allegria
In origine la terra che tutti conoscevano come Hopeland all' inizio dei tempi,non era che una landa desolata abitata dai suoi primi abitanti divisi in varie fazioni tribali in cui ognuno voleva prevalere sugli altri arrivando anche ad usare la forza e la violenza,ma tutti costoro erano all' oscuro di un grave pericolo aleggiante su di loro e la landa stessa che senza un aiuto, ogni vita e creatura sarebbe stata ridotta all' annientamento e all'oblio nero come la morte.Eroi nati dal sangue delle grandi battaglie o delle ingiustizie non ve ne erano....non ancora, finchè il destino non decise di sceglierne uno non originario di quella landa,uno straniero esiliato venuto da molto lontano,in esso scorreva il sangue di un gran capo anche se purtroppo la sua vita era condannata ad essere breve e nonostante ciò, adempì al suo compito fino alla fine dando inizio a ciò che sarebbe stata e divenuta quella terra che esso salvò nei secoli a venire."
"Presto,principe Dulvurd,non abbiamo tutta la notte!"
disse l' uomo in abiti regali che aiutava il giovane accanto a sé dall' aria malaticcia avvolto in vesti regali a scendere le scale in pietra illuminate dalle torce per raggiungere il porto segreto situato sotto il castello di cui nessuno ne era a conoscenza, progettato dai migliori ingegneri del regno per agevolare la fuga dei castellani in caso di invasione durante una guerra,Dulvurd teneva gli occhi sui gradini per non cadere quando si accartocciò su sé stesso vomitando poi a terra scosso da incontrollabili tremori in tutto il suo corpo che teneva coperto perchè nessuno vedesse la sua pelle deformata piena di chiazze e vesciche come se sentiva addosso un terribile freddo che gli penetrava fin dentro le sue deboli ossa sotto lo sguardo pietoso del suo accompagnatore che ormai si era abituato a vederlo in quello stato
"Principe!"
disse costui che volle aiutarlo ma il giovane nonostante mostrava ancora di star male,lo fermò con un cenno della mano addossandosi con sforzo al muro per riprendersi
"Ce la faccio,muoviamoci!"
così arrivarono al molo sotterraneo dove ad attenderli c'era ormeggiata una nave da cui scese un comandante scelto della marina reale del regno che li accolse mettendosi tutto dritto facendo ai due il saluto militare scortandoli a bordo dove si prepararono alla partenza.
"Mollare gli ormeggi!Spiegare tutte le vele!"
urlò il comandante dalla postazione di comando impartendo gli ordini all' equipaggio che si affrettava sincronizzato sul ponte a fare ciò che gli era stato detto,ritirata la passerella il vascello cominciò a prendere il largo sospinta dal vento nelle vele bianche gonfie verso il mare aperto nero come l'inchiostro sotto il cielo stellato,Dulvurd si era accomodato sulla prua dove contemplò con amara tristezza la costa della sua terra natale, allontanarsi sempre più fino a scomparire all' orizzonte,l'uomo che l' aveva accompagnato per tutto il tragitto era il consigliere di corte fidato di suo padre,Trexidus,Re del regno di Talonia che lo aveva scelto per affidargli l'incarico di accompagnarlo nell' esilio alfine di vegliare su di lui e di proteggerlo dai pericoli poichè Dulvurd era uno dei quattro figli della famiglia reale,in parole povere un principe,un principe che però era stato esiliato non perchè aveva commesso azioni terribili verso i suoi fratelli o verso il regno ma a causa della malattia sparsa su tutto il corpo oltre a manifestare di tanto in tanto malesseri come vomito,debolezza e tremori,quando la contrasse due anni fa fu sottoposto ad ogni cura e rimedio che nulla sortì su di lui mentre la sofferenza nel corpo al contrario aumentò,nemmeno i medici di corte più famosi riuscirono nell'impresa tanto che rinunciarono ma decisero di studiare la sua malattia che oltre a ritenerla incurabile,progredendo sempre di più non lo avrebbe fatto vivere più di un mese,quando la notizia della malattia del principe trapelò aldifuori delle mura reali in tutto il regno,la gente vide questa cosa come una punizione inviata dagli dei che secondo loro avrebbe pian piano l'intero regno alla rovina,col passare del tempo l'isteria collettiva rafforzata da questa credenza raggiunse livelli così alti malgrado i vani tentativi di rassicurazione da parte dei reali che culminò con violente manifestazioni in tutte le strade del regno dove il popolo chiese a gran voce l'esilio del giovane principe malato minacciando perfino la rivoluzione nel caso il Re fosse stato contrario alla loro richiesta .
A malincuore,il padre di Dulvurd e tutta la famiglia reale dovette cedere per il bene del regno ma sopratutto,della famiglia reale poichè essendo di buon cuore,non volevano prendere la via della repressione provocando spargimento di sangue sul suolo del regno,così fu tenuto un grande processo in piazza davanti a tutto il popolo in cui Dulvurd venne disconosciuto ufficialmente come legittimo erede al trono e perciò condannato all' esilio per via della sua "maledizione"che portava addosso,il giovane ancora rivedeva la scena nella sua mente ricordando ciò
*malgrado la debolezza del corpo si teneva eretto davanti a tutta la corte reale che lo scrutava con fare sospetto,quasi fosse una strana creatura mentre alle sue spalle il popolo non smetteva di insultarlo oltre a gridare forte quando vide suo padre alzarsi in piedi dal trono,sia lui che sua madre la Regina,i suoi due fratelli e la sorella lo guardavano con tristezza e pietà
"Io,Trexidus, Re del regno di Talonia,davanti agli dei che mi sono testimoni e ai miei sudditi, disconosco come mio figlio ed erede al trono il principe qui presente Dulvurd per la maledizione che porta su di sè e per tanto,lo condanno all'esilio. Il suo nome venga cancellato da ogni pergamena e archivio del regno,ogni sua immagine e statua sia distrutta perchè non venga più ricordato nei secoli a venire.... il Re ha parlato."
la bolgia popolare si fece ancora più forte malgrado la soddisfazione della sentenza
"Vattene viaaa!"
"Gli dei ti hanno maledetto!Te ne devi andare! Non porterai alla rovina il nostro regno!"
"Vattene schifoso abominio!"
il giovane principe aveva ascoltato tutto in silenzio senza nemmeno proferire una parola e quando vide la sua famiglia alzarsi e andarsene voltandogli le spalle per sempre,nonostante il chiasso della folla sussurrò
"Vi perdono,addio,mia amata famiglia."*
"Principe Dulvurd..."
la voce dell' uomo che gli era dinanzi lo destò dal ricordo,lo guardò in viso
"Si,Perbejus?"
esso prese uno sgabello poco lontano per sedersi accanto,guardandolo con la tenerezza di un padre
"So a cosa state pensando....ma dovete smetterla di torturavi,purtroppo non vi erano altre alternative,la vostra famiglia è stata costretta ad allontanarvi dal regno per non inimicarsi ancor di più il popolo... sapete che i vostri genitori sono persone pacifiche che ripudiano la violenza"
il giovane sospirò annuendo sentendo però il bisogno di confidarsi con lui
"Lo so che non avevano altra scelta,Perbejus,anche io mi sarei comportato così al posto loro in una situazione simile...l'unica cosa che mi rattrista in tutto ciò e sapere che sono destinato a morire lontano da casa mia e dalla famiglia."
Perbejus gli posò una mano sulla spalla
"Principe,vostro padre vi ha affidato a me perchè sa che con me siete in buone mani,vi prometto che farò quanto vi è in mio potere perchè voi, nonostante siate esiliato,di poter vivere bene nella nuova casa che troveremo.....e se volete il mio parere,qualcosa mi dice che tutto ciò che vi è successo non è un male dopotutto ma l'inzio di qualcosa di grandioso che siete destinato a compiere,ne sono certo."
Dulvurd si sentì rincuorato sentendo ogni preoccupazione svanire,sorrise commosso a quell'uomo a cui era affidata la sua vita
"Spero che tu abbia ragione,Perbejus! Grazie!".
Un lampo brillò nel cielo stellato che lentamente fu coperto da uno spaventoso velo di nubi ponendo fine alla discussione tra i due,subito dopo il rombo del tuono, il vento che fino a pochi minuti fa era stato lieve, aumentò di forza tutto in un attimo generando onde alte e grosse che presero ad infrangersi con violenza contro lo scafo della nave facendo traballare ogni cosa e persona a bordo
"Tutti in coperta,presto! È una tempesta!"
gridò il mozzo di vedetta sopra ai pennoni suonando ininterrottamente la campanella di emergenza richiamando sul ponte sia gli uomini dell' equipaggio che il comandante da sottocoperta corso subito al timone dove trovò serie difficoltà nel manovrarlo per schivare gli affilati scogli nel mare tempestoso mentre l'equipaggio tentava disperatamente di ridurre le vele per il forte vento che le stava squarciando oltre a gettar zavorra e quant'altro fuori bordo alfine di alleggerire la nave e renderla più facile da governare per imperdire che si rovesciasse per mano delle onde che senza tregua spazzavano prepotentemente il ponte con le loro bianche e schiumose creste causando scivoloni alla gente di bordo che rimase contusa o ferita,Dulvurd aiutato da Perbejus,si teneva alle corde cercando di resistere malgrado indebolito dal suo male
"Tenetevi forte,Principe Dulvurd!"
disse quasi urlando l' uomo dietro di lui per farsi sentire quando un sinistro scricchiolio attirò la loro attenzione su uno dei tre alberi maestri che a causa delle vele non chiuse in tempo si spezzò scagliando il mozzo di vedetta dritto in mare con un urlo e cadendo in verticale sul ponte schiacciando alcuni membri dell' equipaggio centrando anche la postazione di comando dove vi era il comandante alle prese col timone che rimase ucciso trapassato da un enorme scheggia legnosa,senza più controllo poiché anche il timone era andato distrutto,la nave diventò ingovernabile e cominciò ad essere in balia delle onde che la scrollavano da un parte e dall' altra sotto la pioggia che fece anch' essa la sua comparsa mista al vento sferzando brutalmente il viso del principe che fu colto nuovamente da un altro dei suoi attacchi venendo afferrato prontamente da Perbejus che lo strinse a sè tenendolo con fatica in piedi,proprio in quell' istante il cielo notturno tornò ad illuminarsi per mano di un lampo rivelando un gigantesco muro d'acqua di una grandissima onda diretta verso la nave ormai malridotta,Dulvurd rimase sconvolto osservandola avvicinarsi sempre di più finchè non si abbattè con tutta la sua enorme cresta sull' imbarcazione che si capovolse a pancia in sù spazzando via ogni cosa sul ponte e per la pressione brutale spezzarla in più punti in particolare la prua dove i due vennero separati
"Principe Dulvurdddddd!!!!!"
gridò l'uomo che lasciò la mano del giovane venendo trascinato via
"Perbejus!!!"
urlò Dulvurd che fu portato dalla parte opposta e risucchiato sott'acqua dalla corrente marina nel buio profondo dove perse i sensi.
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