Nel silenzio del vespro il cor
per ogni  dove contempla estasiato
la montagna  vestita di  brezza lunare
nel mentre ricami di nubi
beano il  ciel e  miriadi  augelli con
sguardo sericeo  civettano con la ridente  stella.
Il cor con afona  voce  si dilata per le tante  voluttà.
Ah, come vorrebbe  toccar la sponda  dell'universo!
Spumeggiante desio  plana  per mirar  beltà
che  fugace  muore  nel  suo  velevgiar  oltre
l'inondar  d'orizzonte.
S'apre  lo spennellar  di fiabesca fantasia
inondando d'azzurro la speme ed estasi di note
rallegrano la  luce  del sorriso del cor che
piacer  d'onda  ammalia il  seno della  vita
ricca infinitamente del  più  bell'idillio
del mondo.
La storia dell' eterno narra  slanci  liberi
immersi  nel mistero  corteggiati  da soave  voce
del sorriso della luna
dalla fulgente aurora e dal povero cuore
del buon Vecchio  seduto  sulle ali
delle nuvole lassù.
Palpita  l'occhio
rapisce  la scena e ubriaco di ebrezza
il cor aspetta  il domani sognando
"perdendosi nella foschia del sole ".