୨ Your beautiful eyes ୧
Soobin entrò in quella stanza seguito da Taehyun. Lo spicchio di sole che stava salendo alto in cielo lo colpì dritto negli occhi dalla fessura della tenda che non copriva totalmente la finestra.
E lì lo vide: sdraiato sul letto, sembrava stesse dormendo. Si avvicinò a lui lentamente e notò meglio i particolari del suo viso.
I suoi occhi erano chiusi e rilassati, sembrava tranquillo, come se i suoi problemi fossero spariti;
il suo petto si alzava e si abbassava a velocità regolare, segno che stesse respirando bene e Soobin fu lieto di questo;
Il suo viso conteneva qualche graffio o traccia di sangue che non si era voluta togliere del tutto.
Soobin si sedette sulla sedia accanto al lettino, mentre Taehyun stava immobile dietro di lui senza biascicare una parola.
Lo guardava con i suoi occhi grandi e scuri, immerso nei suoi pensieri.
-Sono proprio sollevato che lui sia ancora vivo- spezzò il silenzio Soobin che non spostava gli occhi da sopra la figura addormentata nemmeno per un istante. Sperava tanto che gli occhi dell'altro si aprissero così da intrecciare i loro sguardi insieme, per poi chiedergli realmente come stava.
-Anche io- diede una pacca sulla spalla all'amico per tirarlo un po' su di morale.
Soobin si avvicinò ancora di più a Yeonjun con la sedia, gli afferrò delicatamente la mano piena di fasce e cerotti, a causa dei tagli con il vetro, e ci passò il pollice sopra, sorridendogli lievemente.
-Jun non farlo mai più, ti prego, mi hai spaventato- gli sussurrò e poi poggiò la testa sopra il lettino, sul suo petto che si alzava e abbassava regolarmente, cullandolo.
Si beava del tipico profumo che la pelle di Yeonjun emanava: quell'odore gradevole che ognuno di noi ha e che ci aiuta a riconoscere la persona in questione. Ogni volta che Soobin era in camera dell'amico, non poteva fare a meno di notare quell'odore che poi associava anche a Yeonjun stesso, era una bella sensazione.
Taehyun continuò a non dire nulla.
Non aveva parole da esprimere come si sentisse in quel momento.
Era come se gli fossero passati sopra un organo con un camion;
provava rabbia verso il gesto avventato dell'amico, ma allo stesso tempo gli faceva una pena assurda e avrebbe voluto portarselo a casa per prendersi personalmente cura di lui.
Si spostò verso i piedi del letto e guardò Soobin che pian piano si stava addormentando sentendosi sicuro sul petto di Yeonjun, avendo ritrovato il suo conforto e la sua figura di riferimento.
Attese fin quando la sua bocca non si aprì leggermente e la sua mano allentò la presa da quella di Yeonjun, segno che si fosse realmente addormentato, così prese un lenzuolino in più che era nella stanza e glielo mise di sopra, poi uscì da quel posto affrettandosi.
Controllò l'orario, Beomgyu sicuramente stava ancora dormendo come al solito.
Si diresse a casa sua con il suo motorino e bussò. Gli venne ad aprire suo fratello che non lo degnò nemmeno di uno sguardo, probabilmente troppo impegnato in qualche stupida partita sul cellulare o in qualche conversazione con una delle ragazze, sua vittima, che gli andava dietro.
Taehyun entrò indisturbato, dirigendosi nella stanza di Beomgyu e donando uno sguardo di puro disgusto a quel ragazzo.
-Svegliati bambino, è successo di tutto e di più mentre dormivi- gli disse entrando rapidamente nella sua camera e stendendosi accanto a lui, mentre l'altro apriva gli occhi.
-Per quanto ho dormito, scusa?- chiese voltandosi e stropicciandosi gli occhi.
-6 anni, credevamo fossi in coma. Intanto ho sposato il riccio di Soobin e ho adottato un orso.-
-Sei un'idiota- rispose semplicemente Beomgyu afferrando il cuscino per posizionarlo sopra il volto di Taehyun.
-Ti faccio arrivare a casa una denuncia grossa quanto il tuo piede, questo è tentato omicidio- rise rigirandosi sul letto.
Beomgyu si avvicinò e lo abbracciò, nascondendo il volto sul suo petto.
-Yeonjun ha provato ad ammazzarsi questa notte. Per fortuna Soobin ha chiamato i soccorsi in tempo e ora è salvo- gli spiegò tutto d'un fiato.
Beomgyu lo guardò soltanto con aria triste, continuando a stringerlo a sé.
-Può anche darsi che per ora sia salvo, ma continuerà a vivere nel dolore come prima. Quindi tutto ciò non ha avuto senso- sentenziò il ragazzo.
Taehyun gli accarezzò i capelli -Hai ragione. Ma magari vedendo gli altri soffrire e preoccuparsi tanto per lui, cambierà idea. In primis ha Soobin che è costantemente in ansia per lui-.
-Dovrebbe prima pensare al suo di dolore. Deve riuscire a trattarlo come si deve per diminuirlo e finalmente chiuderlo in un angolo remoto del suo cuore-.
-Da quando sei così serio?-
-Semplicemente mi dispiace per Yeonjun, non voglio perderlo. Dopo posso andare a fargli visita?- chiese Beomgyu guardando l'altro con occhi grandi.
-Certamente, ma prima dovresti vestirti e fare colazione. Ti preparo io il mangiare, bambino?-
Beomgyu lo guardò con lo sguardo corrucciato.
-Chiamami un'altra volta "bambino" e il manico della mia chitarra te lo ritrovi nell'ano-
-Il bambino è arrabbiato- lo canzonò Taehyun un'ultima volta, prima di essere scaraventato a terra con uno spintone da Beomgyu stesso.
-Mi preparo e mi porti tu da Yeonjun- disse seriamente e si alzò andando in bagno.
-Ma guarda tu sto bambino- bisbigliò Taehyun più che altro a sé stesso, rialzandosi dolorante alla schiena per la caduta.
Soobin si svegliò poco dopo a causa di un rumore. Spalancò gli occhi e si voltò, notando che un'infermiera era appena entrata in stanza.
Si rizzò sulla sedia e la osservò mentre controllava la flebo collegata al braccio di Yeonjun e appuntava qualcosa sul quadernino che teneva tra le mani.
-Sei un suo amico stretto o...?- chiese incerta l'infermiera.
-Oh sì, sono un suo amico stretto, suppongo- rispose timidamente Soobin.
-Se ti porto un panno e una bacinella d'acqua, ti dispiacerebbe ripulire la faccia del ragazzo? Io ho altro da fare- gli chiese gentilmente cercando di non risultare rude.
-Certamente-
-Grazie, ragazzo- disse per poi andarsene.
Tornò subito dopo portando il necessario che precedentemente aveva detto e spiegò brevemente a Soobin come fare.
-Se c'è qualche problema chiamami, dovrei essere nella stanza accanto- concluse allontanandosi e lasciando Soobin ancora confuso.
Soobin guardò il volto di Yeonjun ancora con tracce di sangue e con i capelli appiccicati al volto dall'acqua di mare e si dispiacé ancora di più per l'accaduto della notte precedente.
Bagnò il panno nella bacinella d'acqua e l'accartocciò nella mano per togliere l'acqua in eccesso. Si sedette nel lato del lettino e cominciò a passare il panno delicatamente sul volto di Yeonjun.
Pulì attentamente la fronte, poi le guance; passò alle labbra e il naso, e per ultimi gli occhi che lavò con più cura sperando che lui li aprisse.
Gli passò il panno anche sul collo, tenendo una mano sulla sua guancia e accarezzandola lievemente. Poi scese alle sue di mani, ancora con il sangue asciutto tutto attorno le dita che era colato anche per le braccia.
Le pulì con cura cercando di non bagnare la fasciatura sulle ferite, poi gli strinse una mano nella sua e lo guardò negli occhi.
-Ci riproverai di nuovo... non è vero?- gli chiese con un tono d'amaro in bocca; questa frase gli era complicata da far scendere, sembrava stesse ingerendo del veleno.
-Vorrei rivedere i tuoi bellissimi occhi aperti, di nuovo. Anche solo per un istante, dammi il tempo di imprimerli nella mia memoria.
Se proprio vuoi andare lasciami il tempo di conservare nella mia testa ogni tuo dettaglio.- disse trattenendo le lacrime che minacciavano di nuovo di uscire.
Ma ora non sembrava più triste, soltanto rassegnato a questa ipotetica idea che Yeonjun potesse ritentare il suicidio.
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