୨ ...or about you? ୧
Yeonjun procedette verso il buio più totale di quella nottata, allontanandosi sempre di più dalla luce fioca che quel MiniMarket gli donava.
I lampioni rifulgevano di luce bianca nel centro città in lontanza, creando un panorama piacevole. Le sue scarpe toccarono la sabbia fredda e umida, era sceso in spiaggia. L'acqua brillava per la luce che il suo telefono emanava poiché aveva attivato la torcia che illuminava il suolo dove camminava.
Si sedette sulla sabbia, ne sentì i granelli attaccarsi ai suoi vestiti. Poggiò accanto a sé i suoi acquisti precedenti e prese il telefono per scattare una foto del mare di fronte a sé.
Passò svariati minuti con gli occhi chiusi e il viso poggiato sulle sue ginocchia, mentre inalava l'odore gradevole del mare e si lasciava cullare dal suono percettibile e distensivo di esso. Lo zefiro fresco a frizzantino che gli scompigliava i capelli.
Prese un profondo respiro controllando gli ultimi messaggi sul telefono che erano da parte di Soobin che gli dava la buonanotte come ogni giorno. Alzo un angolo della bocca accennando un sorriso: teneva molto a lui, la sua dolcezza e gentilezza non era paragonabile a nessuno, ed era fiero che potesse essere tra i privilegiati ad assaporare questo suo lato dolce e sensibile.
Gli rispose con un'altrettanto messaggio pieno di dolcezza per ricambiare, perché lui la bontà da parte degli altri la meritava veramente, e poi andò nella chat di Kai, quella che ormai era diventata come il suo spazio personale dove parlare dei suoi problemi: gli piaceva pensare che in qualche modo lui potesse leggere i pensieri che vi scrivesse dentro.
"Hey Kai,
caro amico mio, come stai?
Questa notte ho la vista annebbiata, la mente offuscata, non riesco a pensare lucidamente nemmeno alle parole che ho da offrirti.
Mi trovo in spiaggia ora, ricordi il tempo passato qui insieme?
Già... quel tempo.
Il tempo è così prezioso quanto bastardo. Dai tempo al tempo e lui ripaga portandoti via da me, ma in compenso ho dei bei ricordi del tempo trascorso con te.
Sembro ripetitivo, lo sono.
Una parte di me è andata via con te,
quella fiamma che ardeva dentro di me si è spenta.
Quell'amore platonico che mi hai lasciato dentro,
che mi ha fatto battere il cuore di gioia,
che ha riempito le mie falle,
che ha curato le mie crepe;
quell'amore che ora è stato spezzato,
di cui i cocci non riesco a riparare.
Ho provato con la colla,
sono finito con le lacrime.
Ho provato con lo scotch,
sono finito a terra.
Ogni volta che ci riprovo va sempre peggio,
perché il ricordo del tuo ultimo respiro torna alla mente come una batosta.
Spero di rivederti presto, ometto mio.
No, fratellino mio."
Inconsciamente cominciò a piangere, ma non si curò della cosa più di tanto. Almeno era riuscito a piangere per sfogarsi.
Non si asciugò le lacrime, il vento lo fece.
Gli piacque pensare che fosse stata la sua stellina a farlo.
Si voltò e accanto a lui vi erano ancora i suoi acquisti precedenti. Aprì la bottiglia di birra forzando il tappo con una pietra trovata nei dintorni.
Aprì anche le pillole e ne buttò giù una grande quantità, accompagnandole con la birra che si scolò tutta d'un fiato.
Si sentiva frastornato. Lanciò la bottiglia di vetro con forza sulla sabbia e quest'ultima si ruppe in vari pezzi.
Il respiro gli si fece pesante, portò le mani ai capelli, il viso rivolto verso il basso a guardare la bottiglia in mille pezzi, lui si sentiva esattamente come quei pezzi rotti.
Si arrabbiò con sè stesso, le ginocchia gli cedettero e cadde a terra, con le mani piantate tra i cocci di vetro. Il volto in lacrime e le braccia tremolanti.
Il sangue che colava rapido dalla mani macchiando la sabbia.
Spaventato prese il telefono e chiamò Soobin, che fu la prima persona che gli venne in mente.
-Hey Jun, non riesci di nuovo a dormire?- gli chiese Soobin, non appena ebbe risposto, con voce assonnata datosi l'orario.
-Soobin... io non so perché l'ho fatto... no... non voglio... volevo rivedere Kai- rispose lui tra le copiose lacrime e i singhiozzi, con il respiro rapido e il cuore che batteva a mille.
Soobin si rizzò dal suo letto non appena udì le sue parole e la sua voce.
-Sta calmo Yeonjun, prendi un respiro e dimmi dove sei e se devo chiamare un'ambulanza- gli disse preoccupato mentre indossava di già le scarpe per uscire di casa.
-Ho pau-ra Soobin, non volevo... io sono solo...- tentò di formulare delle frasi di senso compiuto ma con scarsi risultati, con i singhiozzi che gli impedivano di parlare, e il sangue che continuava a scendere a fiotti dalle mani macchiando anche il telefono e tutti i suoi vestiti.
-Se hai paura dimmi soltanto dove sei e arriverò per te in men che non si dica, ma ti prego rispondimi- lo supplicò l'amico uscendo di casa correndo.
-In spiaggia... io morirò, tra poco... Soobin fa in fretta-
-Cosa?! Aspettami che arrivo, ti prego resisti- rispose agitato mentre si dirisse al telefono stradale più vicino per chiamare un'ambulanza al più presto, poiché non volle chiudere la chiamata con l'amico che poteva perdere i sensi da un momento all'altro.
Yeonjun non rispose, ma l'amico sentiva solamente i suoi singhiozzi che diminuivano.
Chiamò i soccorsi e poi lui stesso si dirisse verso la spiaggia, ma ahimé non era poi così vicino, dovette correre.
Intanto Yeonjun si tolse dalle mani alcuni cocci di vetro che erano incastrati, poi si pulì le lacrime dal viso che però ciò peggiorò la situazione poiché il volto gli si sporcò di sangue.
Impaurito si diresse verso la riva del mare, si accovacciò e pulì le mani, ma le pillole fecero effetto, e perse i sensi, cadendo con il volto nell'acqua salata.
Soobin si prese ancora di più di paura non sentendo più nessun singhiozzo dall'altra parte del telefono, e corse disperato maledicendosi sul perché non potesse essere più veloce di così.
Scese in spiaggia finalmente, si guardò intorno e non lo vide. Si voltò ed era arrivata anche l'ambulanza a cui fece cenno con le braccia di seguirlo.
-Yeonjun dove sei?!- urlò nella speranza che lo potesse sentire.
Improvvisamente vide qualcosa luccicare sulla sabbia. Una stella rifletteva alcuni dei cocci di vetro della bottiglia che Yeonjun aveva rotto. Instantaneamente si avvicinò e vide una figura distesa sulla riva con la faccia rivolta verso il basso.
-Yeonjun!- si abbassò e gli alzò il volto tenendolo, facendo cenno ai soccorritori di averlo trovato. Sul suo volto scendevano copiose lacrime.
-Che hai fatto?- gli disse come se si aspettasse una risposta che ovviamente non sarebbe arrivata, mentre prese ad asciugargli il volto impastato di tracce sangue e acqua marina.
I soccorsi arrivarono sul posto e lo caricarono su una barella.
-Ho fallito di nuovo nel proteggere i miei amici...- mormorò Soobin a sé stesso, mettendo le mani sul suo volto e piangendo.
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