୨ Childhood memories ୧

Taehyun si affrettò a scendere al piano di sotto di casa di Beomgyu per preparargli un boccone da mandare giù mentre, quest'ultimo, si preparava per uscire.

Beomgyu arrivò quando Taehyun gli mise a tavola un cappuccino con dei biscotti accanto, lui gli sorrise e lo ringraziò con un abbraccio, poi si mise a mangiare di gusto.

-Ora andiamo a trovare Yeonjun. Possiamo portare a Soobin qualche cambio di vestiti se sta sempre là con lui-

Taehyun annuì poggiando i gomiti sul tavolo, osservandolo attentamente mangiare con un sorriso sul volto.

Passò di lì il fratello maggiore di Beomgyu, li guardò con faccia impassibile staccando gli occhi dal telefono.
-Froci- disse soltanto, e questa parola scatenò in Taehyun una rabbia che crebbe in pochissimi istanti.
Lo guardò malamente e si lanciò verso di lui per tirargli un pugno, ma Beomgyu lo afferrò da dietro, fermandolo.
-Bada a come parli coglione- gli sussurrò a denti stretti Taehyun.

-E che altro aggettivo dovevo usare per descrivervi?-

-Almeno lui si sa comportare da fratello maggiore a differenza tua che sai solo scopare con le puttane la sera nei baretti- gli rispose a tono Beomgyu avvicinandosi a lui e guardandolo negli occhi con disprezzo.

-Mamma lo sa che sei frocio?-

-E papà lo sa che persino le puttane ti schifano perché hai il cazzo piccolo?-

-Lurido moccioso come osi...- biascicò il fratello, e prima che potesse prodigarsi nel spingerlo, Taehyun spostò Beomgyu tirandolo a sé e mettendo un braccio davanti a lui per fungere da ringhiera.

-Non ti azzardare, sai- gli disse soltanto con uno sguardo piuttosto tranquillo, per niente spaventato da quel bambino troppo cresciuto.

Roteò gli occhi e si allontanò, lasciando i due da soli. -Stai bene?- chiese Taehyun, voltandosi verso Beomgyu con visibile preoccupazione sul volto.

-Sì, è sempre così con lui- sospirò affondando il volto nella felpa del ragazzo; quest'ultimo, istintivamente lo tenne stretto a sé.

All'ospedale era tutto fin troppo tranquillo e silenzioso per i gusti di Soobin. L'unico rumore udibile in quella fredda stanza era il tocco delle sue dita sullo schermo del telefono mentre scriveva un messaggio a sua madre.

Sbuffò spegnendo l'oggetto e contemplando successivamente il volto rilassato di Yeonjun.

-Sei così tranquillo che mi verrebbe di pensare che tu stia solo riposando- fece una smorfia guardandolo meglio, poi si alzò per fare una passeggiata per l'ospedale.

Sgattaiolò al bar che sembrava una salvezza, come un'oasi nel bel mezzo del deserto, e prese un pezzo di tavola calda da mangiare per poi tornare in camera dall'amico.

-Mangio con te, non ho nessun'altro qui con cui parlare- gli disse sdraiandosi sul divanetto e addentando il suo cibo.

-Sembra che tu sia in un silenzio punitivo nei miei confronti, cone facevi da bambino. Ricordi Junie?- disse come se l'altro potesse rispondergli con una risata al dolce ricordo, ma non lo fece, ovviamente.

...

La classe era più rumorosa del solito quel giorno. I bambini schiamazzavano e al suono della campanella che annunciò il momento della ricreazione, le urla aumentarono seguite dal rumore delle scarpine che si dirigevamo verso il cortile.

Yeonjun era arrabbiato con Soobin.
Il giorno prima non era andato a scuola e non lo aveva avvertito in anticipo, era inaccettabile.

Gli tenne il broncio per quasi tutto il giorno, restando in silenzio.
Soobin non era un bambino molto loquace, ma amava parlare con Yeonjun che sembrava l'unico ad ascoltarlo veramente; perciò, quel giorno si sentì piuttosto triste poiché l'altro si rifiutava categoricamente di rispondergli e gli sembrava di parlare con un muro.

Il piccolo Soobin si alzò dalla sediolina quando scoccò l'ora della ricreazione, trascinando con sé il suo pupazzo di pezza con le sembianze di un coniglio per andare fuori da solo.

Guardò tutti i suoi compagnetti che si divertivano a giocare e a schiamazzare, tutto ciò non faceva per lui, quindi si sedette sull'altalena e occupò anche la seconda per metterci il suo pupazzo.

Diede una spinta al suo caro coniglietto e si andò a sedere nell'altra altalena per dondolarsi, mentre lo guardava sorridendo.

Un bambino si avvicinò e rovinò la sua quiete buttando via il suo pupazzo.

-Hey!- lo richiamò Soobin scendendo dall'altalena e raccattando il suo amichetto di stoffa con gli occhi già lucidi.

-Non puoi occupare un posto sulla giostra per quel coso- gli rispose il bambino avvicinandosi con prepotenza al piccolo Soobin.

-Ma tu non stavi usando l'altalena, quindi ho pensato di giocare un po' per conto mio...- si giustificò Soobin abbassando la testa e sentendosi incredibilmente in colpa.

-Non mi interessa, non fare il prepotente!- lo accusò.

Soobin poté sentire il volto bagnarsi di lacrime, alcune andavano a finire sulle sue scarpine blu mentre in sottofondo il bambino rideva.

-Come osi- una terza voce si aggiunse alla discussione e si avvicinò rapidamente.
Spinse il bambino per allontanarlo e prese Soobin per mano.

-Sei una cacca! Lascialo stare o lo dico alla maestra- lo intimorì, e l'altro si stese zitto e camminò via mormorando qualcosa.

Soobin alzò il volto e incrociò lo sguardo di Yeonjun che lo stava ancora tenendo per mano e che prese ad asciugargli le lacrime.

Il bambino lo abbracciò più forte che poté -Grazie Jun- gli sussurrò dandogli poi un bacino sulla guancia per ringraziarlo.

Yeonjun continuò a non parlare, forse stava portando avanti il suo silenzio punitivo nei confronti di Soobin, o forse era rimasto solo incredulo dal gesto di ringraziamento un po' particolare.

Fatto sta che da quel giorno si prese cura di Soobin anche stando in silenzio.

...

Soobin rise al dolce ricordo e glielo raccontò persino a Yeonjun per intrattenersi. Si stava illudendo che potesse ascoltarlo.

-Ma ci pensi sa quanto tempo è che ci sopportiamo a vicenda... wow, è un sacco di tempo, ancora non ci riesco a credere- esclamò alzandosi dal divanetto.

Finì di mangiare, bevve un po' d'acqua e finalmente si decise a prendere una boccata d'aria fresca.

Prese il suo telefono e guardò l'orario, stabilendo mentalmente il tempo in cui sarebbe tornato.

Prima aprì la finestra anche a Yeonjun, rassicurandolo che sarebbe stato proprio sotto in cortile, illudendosi che lo stesse ascoltando.

Poi si avvicinò al ragazzo, gli sistemò un po' i capelli e lasciò un bacio sulla sua fronte.

-Torno tra poco- gli disse e aprì la porta ma si fermò di colpo, come se fosse stato paralizzato, quando sentì pronunciare il suo nome seguito da un colpo di tosse.

-Soobin...-

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