27. Risata

Era sera e Bat e Lauro erano attorno ad un fuoco a scaldarsi le mani.

«Sarò sincero, quando quei due tipi hanno detto di volerci vedere fuori credevo ci avrebbero fatto la pelle.» disse il secondo, frugando nel suo zaino alla ricerca di una coperta da mettersi sulle spalle.

«Beh, non è quello che hanno tentato di fare?»

«Sì, ma ero quasi sicuro avremmo perso. Erano due bestioni.»

«E dire che è da un po' che viaggiamo insieme. Hai così poca fiducia in me?»

Per fortuna Bat sapeva fare e capire le battute, o Lauro avrebbe dovuto preoccuparsi di averlo offeso.

«Certo che no, ma erano anche più alti di te, se non fossi stato addestrato avrebbero ucciso te e pagato me per fare loro qualche servizio.»

Bat lo guardò un lungo istante, poi fece: «Non credo. È più probabile che avrebbero ucciso me e pagato te per portarsi via il mio corpo e divertirsi con quello.»

Lauro lo guardò con gli occhi spalancati, poi provò a mettersi una mano sulla bocca. Bat credette stesse per rimettere la cena, ma l'amico chiuse gli occhi e si lasciò sfuggire una sonora risata.

«Hai dato loro dei necrofili! Tu hai dormito in una bara con il corpo in putrefazione di una donna!» esclamò. Bat non capiva perché lo trovasse divertente e ritenne doveroso correggerlo: «Non era in putrefazione, era già scheletro da un bel po'.»

«Hai dormito con una donna morta!»

«Meglio che dormire al freddo con una temperatura sotto zero.»

Lauro fece un gesto sostitutivo a un "hai ragione", poi si sdraiò appallottolato nella sua coperta. Guardò Bat e fece per dire qualcosa, ma l'altro lo anticipò: «Tranquillo, ci penso io a fare il primo turno di guardia. Dormi tranquillo.»

L'amico fece un cenno di ringraziamento. Nel giro di pochi minuti dormiva profondamente e Bat rimase a guardarlo un momento prima di appoggiarsi ad un tronco, le braccia incrociate, la spada a portata di mano.

Sperava non sarebbe servita.

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