24. Astruso

Bat non aveva sentimenti, né emozioni. Non li aveva mai avuti. E nessuno riusciva ad avere a che fare con lui, perché ciò che diceva era netto, conciso, spaventoso.

Beh, quasi nessuno.

Lauro era l'unico che apprezzava la sua compagnia. Si sarebbe potuto dire che si divertiva ad andare in giro con lui, e la cosa era di certo facilitata dal fatto che Bat lo trovasse sopportabile.

Quella sera erano in un pub. Lauro aveva già bevuto tre pinte di birra e in qualche modo era ancora perfettamente in sé, ma la lingua era più sciolta.

Fu così che gli scappò la domanda.

"Dimmi un po', Bat, aver rispetto dei sentimenti altrui è così astruso per te?"

L'occhiata che gli rivolse lo avrebbe congelato sul posto se Lauro fosse stato sobrio, ma era brillo e non cedette, un lieve sorriso sul volto che l'altro non sapeva come interpretare.

Alla fine Bat decise di rispondere ad una domanda che in realtà nessuno aveva mai avuto il coraggio di porgli.

"No, non è astruso. Che tu ci creda o no, capisco e riconosco i sentimenti e le emozioni altrui. So come si presentano, anche se in questo momento non ho idea di come interpretare quel tuo strano sorriso. Ma non so fingere di ricambiare i sentimenti o di saperli in generare... Fare." rispose sorseggiando la sua birra.

"Mai provato a sorridere?"

"L'ultima persona che mi ha visto sorridere credeva volessi squartagli il cavallo."

Lauro si mise a ridere. "Riesco ad immaginare la scena troppo bene!"

"Piantala di ridere, ci farai sbattere fuori o, in alternativa, ci attirerà addosso attenzioni indesiderate."

Per quelle era troppo tardi, due uomini li avevano raggiunti e Lauro perse il sorriso.

"Ma guarda chi abbiamo qui, il famoso Bat. Speravo davvero di fare la tua conoscenza." disse uno dei due, non molto alto ma stazzato come una credenza.

"Non sono qui per fare conoscenze. Sono di passaggio."

"Oppure sei qui per divertirti con una prostituta da quattro soldi." disse l'altro indicando Lauro con un cenno del capo.

"Se lo insulti di nuovo farò in modo che tu non possa più andare a letto con una." rispose Bat. Lui non provava rabbia, ma Lauro sì, glielo si leggeva in volto. Rabbia e sconvolgimento.

"Osi minacciarmi?" ringhiò il secondo, un pugnale subito nella sua mano.

"Tieni le mani apposto, Barto. Non siamo qua alla ricerca di grane. Tuttavia è stato uno scambio di parole interessante: sei davvero privo di sentimenti o emozioni. Mai vista una faccia così vuota."

"Prenderò atto della cosa. Ora, se non vi dispiace, potete tornare ai fatti vostri come stiamo facendo noi."

"È astruso per te capire che non ce ne andremo?"

"È astruso per te capire che se non ti levi dalle palle ti squarterò in pezzi così piccoli che ridurti in genere sarebbe più generoso?"

La minaccia rimase sospesa su di loro mentre Bat finiva la sua birra. Alla fine i due se ne andarono, lanciandogli occhiate poco generose.

"Mi sa che vorranno prendere la tua testa ora." sussurrò Lauro.

"Non sarebbe la prima volta che qualcuno ci prova."

"Sembravi davvero arrabbiato prima. Così calmo sei inquietante."

Bat lo guardò negli occhi. "Credi davvero che non avessi notato quanto ti hanno ferito quelle parole? Io non provo sentimenti o emozioni, ma ho un senso di giustizia."

"Ah... Allora grazie." fece Lauro finendo la sua pinta.

Almeno quella sera l'avrebbero trascorsa in pace.

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Liberamente ispirati a Geralt e Jaskier di The Witcher

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