22. Vetusto

In un mondo lontano c'era una catena montuosa gigantesca. Molti popoli abitavano alle pendici delle montagne che la componevano, ma nessuno si era mai azzardato ad andare oltre la prima fila di montagne.

Cryl però era testardo e non ci teneva ad allungare la strada per settimane, se non mesi, per superare la catena facendo il giro intorno. Qualcuno doveva almeno provarci, e per quanta paura avesse un giorno si incamminò per attraversare le montagne, armato di spada, di arco e di qualunque cosa potesse tenerlo vivo quei giorni, cibo e coperte incluse.

La prima volta che rimase confuso fu che dopo un po' si rese conto che tra le foglie e i ricci si poteva intravedere un vero e proprio sentiero. Che lui sapesse (che chiunque sapesse) nessuno aveva mai attraversato la catena, soprattutto non in quel punto, ma decise di percorrerlo ugualmente, così da non perdersi.

La seconda fu quando, dopo giorni di cammino, si imbatté nei resti di un villaggio in mezzo alle montagne. Era sì in pianura e non sulle pendici, ma c'erano comunque delle case. Rimase lì a dormire quella notte, dopo aver esplorato i resti. Non c'erano scheletri, né segni di una fuga: sembrava semplicemente che gli abitanti fossero usciti di lì e basta, e neanche troppo tempo prima.

Non aveva alcun senso e la cosa lo innervosì, ma sarebbe comunque andato avanti.

La terza fu quando due giorni dopo uscì dal muro di alberi e si imbatté in un tempio. Un vero e proprio tempio, vetusto, forse, ma maestoso.

La curiosità lo spinse ad avvicinarsi all'entrata. Il tempio gli parve vuoto e fu entrato quindi dientrarci, ma un'iscrizione esterna lo fermò dal farlo.

Cryl si era potuto permettere una buona istruzione da giovane : sapeva leggere e scrivere la propria lingua, ma riusciva a capire abbastanza anche altre lingue.

Quella era scritta in caratteri che gli parvero essere runici. Non sapeva bene la lingua Tritta, ma decifrò abbastanza bene le parole "non entrare". Le altre non le capì, ma bastarono quelle due a farlo andar via di lì e riprendere il suo cammino.

Fu così che si salvò, e la dea dell'oblio che lì viveva non poté seguirlo per cancellarlo dall'esistenza come aveva fatto con gli altri che erano passati di lì.

Cryl fu il primo a superare la catena montuosa in questo modo, e nessuno ricordò ai che ce n'erano stati altri prima di lui, i cui nomi, però, erano svaniti.

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