21. Tigna

Erano le 8.58 del mattino e in ufficio tutti stavano aspettando l'arrivo di Jake.

Jake aveva preso l'abitudine di arrivare al mattino e lamentarsi del lavoro. Era in effetti monotono, con la firma di fogli, la ricerca di fascicoli e poco altro, ma nessuno osava lamentarsi: era già una fortuna aver trovato un posto di lavoro.

Tuttavia lui non temeva conseguenze e il suo arrivo e la sua lamentela erano diventati una tradizione di ogni giorno di lavoro, dopo il primo che aveva urlato per una crisi nervosa.

Persino il capo aspettava per sentire cosa avrebbe detto, perché non c'era mai un giorno che Jake si lamenta se con una frase usata un altro giorno. Alcuni addirittura prendevano appunti sui sinonimi che riusciva a trovare.

Era interessante e il suo arrivo migliorava la giornata a tutti.

Alle nove in punto Jake entrò in ufficio con uno sbuffo. Fuori era davvero freddo e umido e lui sembrava congelato.

"Che schifo sto tempo." borbottò sfregando le mani tra loro. Si diresse verso il suo ufficio accompagnato dagli sguardi di tutti, e prima di chiudere la porta della sua postazione sbottò: "È che stramaledetta tigna che è 'sto lavoro!"

L' ufficio parve rianimarsi e tutti iniziarono a lavorare, alcuni urlando "Complimenti!" a Jake, altri cercando prima cosa significasse "tigna".

Un altro giorno di lavoro poteva incominciare.

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