20. Torta
"Signore? Cosa ci fa lì a testa in giù?".
Alice guardò un uomo di forse trent'anni, che stava mangiando una fetta di torta attaccato ad una barra di ferro per le gambe a testa in giù.
"Mangio, non vedi?", rispose ovvio l'uomo, mangiando con una certa difficoltà la torta.
"Lo vedo, ma non mi sembra comodo, sa? Non riesce mica a mandare giù il cibo se il giù è su", rispose Alice, stupendosi della sua stessa risposta.
"Ah sì? Oh, diamine, hai ragione", esclamo d'un tratto appoggiando la torta per terra. O almeno ci provò, e fu solo l'intervento di Alice che gli impedì di rovesciarla tutta.
"Perché proprio a testa in giù, comunque?".
"Provaci anche tu. Attaccati con le mani, poi attaccati prima con una gamba e con l'altra, poi lasciati andare".
La ragazza non aveva abbastanza forza nelle gambe per restare appesa solo per le gambe, così rimase attaccata anche con le mani e si guardò intorno.
"Tutt'altra prospettiva, non trovi?".
"Mi sembra di vedere un altro mondo", affermò Alice stupita. Aveva presente il panorama attorno a sé, ma a testa in giù gli parve di non riconoscerlo.
"Le persone sono sempre fisse sul mondo dritto. Ogni tanto dovrebbero vederlo da un altro angolo".
"Ma signore, a me a stare tanto a testa in giù fa male la testa", si lamentò Alice, "A lei no?".
Lo guardò e vide che come lo aveva detto la sua faccia era diventata tutta rossa. "Perbacco, hai ragione!".
La ragazza scese ruzzolando per terra, mentre l'uomo scese con una certa grazia. Rimasero un momento dritti per far tornare il sangue in circolo normalmente, poi l'uomo prese la torta e si sedette accanto ad Alice, ancora seduta per terra con le gambe allungate davanti a sé.
"Vuoi un po' di torta?".
"Nossignore, ad essere stata a testa in giù mi viene da vomitare".
La ragazza lo guardò stranita quando lo vide alzarai di scatto e correre verso un cespuglio. Rimise tutta la torta mangiata lì dietro e Alice si coprì le orecchie per non ascoltare il suono; rischiava ancora di vomitare.
Quando l'uomo tornò, era un po' pallido. "Grazie di avermelo detto, piccolina. Se non me lo dicevi me ne sarei dimenticato".
"Come fa a dimenticarsene? Si era dimenticato anche che stare a testa in giù fa venire mal di testa?".
L'uomo scrollò le spalle.
"Lei è davvero strano, signore".
"Tutti gli strani sono migliori, no? Non ci si annoia con loro", disse sedendosi di nuovo accanto a lei e riprendendo a mangiare torta.
Alice lo guardò senza dire nulla, poi chiuse gli occhi, godendosi il caldo sole sopra di sé.
Era certa che di stranezze ne avrebbe ancora viste altre.
Presto.
-
Alice nel Paese delle Meraviglie 2.0
Dovevo postare
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