16. Cuscino
Alex si svegliò al buio. La sua stanza era sempre buia, ma non filtrava nemmeno uno spiraglio di luce da sotto la porta, quindi doveva essere ancora notte.
Sbadigliò profondamente e guardò la sveglia.
Erano le sei. Un'ora prima del suo normale orario di risveglio.
"Potrei fare il produttivo...", si ritrovò a pensare ad alta voce.
"No, torna a dormire...".
Era stato un sussurro che aveva sentito, ma le parole entrarono da un'orecchio e uscirono dall'altro. Si mise a sedere sul bordo del letto, indeciso se fare il pigro o meno.
"Torna a dormire, Alex... tu hai sonno, tanto sonno...".
L'uomo aggrottò la fronte. Il sussurro gli sembrava reale e non più una voce nella sua testa. Si guardò intorno, ma non c'erano figure strane nella sua camera. Poi si voltò verso il letto.
Il suo cuscino gli stava sorridendo. "Vieni qui, Alex".
L'uomo scagliò l'oggetto contro il muro così velocemente che realizzo in ritardo di averlo davvero fatto. Accese la lampada e tirò fuori una mazza da baseball da sotto il letto.
"Ahia! Mi hai fatto male!", esclamò il cuscino ribaltandosi da solo. Si mise in equilibrio sul bordo e camminò oscillando verso di lui.
"Non vuoi stare con me? Tu ami dormire con me, Alex, vieni con me...".
La mazza da baseball colpì il cuscino proprio dove gli uscivano le parole. Alex lo guardò poi chiedendosi se fosse pazzo.
"Perché mi odi?! Io ti amo!", urlò il cuscino con le lacrime agli occhi. Alle pieghe. Come faceva poi un cuscino ad avere degli occhi lucidi?
Stava impazzendo sul serio.
Il cuscino gli saltò letteralmente in faccia, cercando di cantargli - urlargli - una ninnananna che lo mettesse K.O.
Alex lo scaraventò contro il muro e prese l'accendino.
Pochi minuti dopo l'uomo ficcò la faccia nel lavandino, pieno di acqua fino al bordo, e tornò in camera a vedere se si era sognato tutto. Il cuscino bruciato era però ancora lì, e sembrava stesse tirando i suoi ultimi respiri.
Scopri solo il giorno dopo che era successa a tutti una cosa simile. Capì allora di non essere pazzo e tornò alla vita di tutti i giorni, lontano dai cuscini.
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Questa cosa è trash e mi fa schifo ma non ho intenzione di sprecarmi ad inventare altro
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