3 - fake
calum aveva realizzato quanto fosse solo da quanto aveva conosciuto daisy. vedeva le cose dal suo punto di vista. ma non era difficile, con lei al suo fianco.
pensava che tutti quelli che conosceva fossero suoi amici, ma pensandoci bene, nessuno di loro voleva stare in sua compagnia. erano suoi amici solo perché era popolare, e lui era popolare solo perché era loro amico.
ma il fatto che tutti se ne fossero andati lo fece pensare. anche se non passava più molte giornate con i suoi "amici", ed era meglio così perché non erano belle persone.
di solito rubavano nei negozi, nascondendo il cibo sotto la giacca e guardandosi intorno come se niente fosse, calum non faceva quelle cose, controllava solo che nessuno arrivasse in quel momento.
appena i suoi "amici" avevano finito di nascondere le cose sotto la giacca, calum lasciava la sua postazione seguendoli e picchiettando divertito contro le loro schiene. ma una volta uno di questi si voltò, spaventato, ma poi si accorse che era calum e si rilassò dicendo "dai cal, prendi qualcosa" lo incalzò, mentre un'altro mise un pacchetto di patatine nella tasca della giacca.
calum scosse la testa e disse "rimettile a posto", ed il ragazzo gli rise in faccia, e continuò a prendere altre cose. calum sentiva le gambe tremare. "rimettile. a. posto. non è una cosa d fare" disse di nuovo.
"oh davvero? e come farai ad impedirmelo?" chiese l'amico scherzando. calum strinse i pugni.
"volevo solo ricordarti che il commesso è a qualche metro da qui, niente può impedirmi di rimetterli a posto, oppure di chiamarlo" disse calum minacciandolo.
il sorriso sul viso degli amici scomparve.
rimasero impalati, rimisero il cibo al loro posto e sete andarono, come due cani bastonati.
dopo quell'episodio calum si accorse che tutti iniziarono ad evitarlo, ma lui non aveva bisogno di loro, non aveva bisogno di amici falsi, un vero amico era decisamente meglio.
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