~𝑀𝑎𝑟𝑔𝑜𝑡.~
«Dobbiamo assolutamente vederci Margot! Tu non hai idea! Io devo vederti a quattr’occhi, perchè… dimmi come possiamo vederci».
«Sono a casa» replico, «Con Riccardo»
«Oh, con quel bastardo! Bene, così gliene dico quattro!» urla per poi mettere giù.
Torno nella stanza, guardo Riccardo e gli dico che Daniela sta correndo qua e deve dirmi qualcosa.
«E ti ha chiamato “Bastardo”».
Lui si sistema meglio sul letto e sbuffa.
«Mi chiamano sempre così, le tue amiche».
«Ma Daniela no. Lei non è mai stata così negativa nei tuoi confronti»
«Si vede che sta passando una fase in cui odia i ragazzi per essere stata lasciata da quell’idiota di Marco» replica, cercando di rimanere indifferente alla vicenda.
Tra noi rimane un certo silenzio finchè suonano alla porta e io vado ad aprire.
«Noi adesso parliamo» sputa Daniela, entrando come una furia.
Arriva nella stanza incrociando Riccardo, seduto sul letto a giocherellare con il walkman.
«Non si bussa?» le chiede sarcastico.
«Taci Riccardo, taci!»
Incredula fisso la mia amica, mentre vedo dalla porta sbucare anche Anna e Sofia, che per la cronaca non vedo da giorni.
«Dani che ti prende?» domando.
Il suo sguardo si fa rabbioso, vacilla fra me e Riccardo e ancora me e Riccardo, finché non si posa esclusivamente su quest'ultimo puntandogli il dito contro.
«Diglielo, figlio di puttana, avanti, diglielo o lo faccio io.»
Mi volto verso Riccardo che, con mia sorpresa ha un'espressione agitata, fissa le iridi di Daniela senza mai staccarle gli occhi di dosso.
«Non mi ascolti? Diglielo, ti ho detto!» rincara la dose lei.
«Basta!»a muso duro interviene Sofia. «Ti ha tradita. Più volte, con una tipa.»
Il mondo mi crolla addosso.
Sento il cuore che esplode in diecimila pezzi. Un senso di vuoto mi prende lo stomaco, forse è nausea, forse è un attacco di panico, ma le sensazioni si accavallano e non riesco a dirimerle, non riesco nemmeno a respirare regolarmente.
«C-ch-» provo a parlare, ma le parole muoiono in gola. «Che-che sta dicendo, Riccardo...»
Lui, allarmato, si alza di scatto in piedi. Mette nervosamente le mani nei capelli e punta con sguardo indignato tutte e tre le mie amiche.
Si abbassa prendendomi le mani, mi tira su e mi coccola dolcemente la chioma, cercando di rassicurarmi.
«Bimba, possiamo parlare? Noi due» mi sussurra dolcemente.
«Bimba possiamo parlare?» scimmiotta Daniela. «Ma bimba un cazzo! Margot di’ qualcosa, per l'amor di Dio!»
Non do peso alle parole di lei, ma concentro me stessa solo sullo sguardo del mio ragazzo. Il ragazzo che amo, che amo più della mia stessa vita.
«Andate fuori.» replico alle mie amiche che, scioccate, si oppongono.
«Margot, stai scherzando vero?» sento Sofia pungersi di rabbia.
«Ho detto, andate fuori. Capito?» ripeto nuovamente, con lo stesso tono.
«Margot! Hai bisogno di una spalla qui, altrimenti-»
«Daniela, portale fuori Cristo santo!» sbraito, la voce si incrina.
Daniela sbuffa, porta avanti le mani in segno di resa e fa come le ho chiesto. Le tre spariscono oltre la porta. Sofia protesta, insulta Riccardo dandogli del “puttaniere”.
Una volta uscite, rimango sola nella stanza con lui e il suo silenzio assordante. Alzo lo sguardo per incastrarlo al suo. Nei suoi occhi vanno formandosi delle corone di vasi sanguigni rossi. Sta per piangere?
«Non è come pensi.» inizia.
«Diceva… la verità?»
«Sì. Ma posso spiegarti. Ti prego bimba, fammi spiegare.»
Nonostante faccia ancora fatica a respirare regolarmente. annuisco, lo faccio parlare. Non mi sono mai trovata in una situazione così… non saprei nemmeno come definirla.
«Si chiamava Monica, è di Forlì. L'ho trovata per puro caso ad una festa insieme a quel coglione di Nicola. Voleva intortare tipe e sono andato per supporto, un bicchiere ha tirato l'altro e senza accorgermene ero nel letto di questa ragazza. Ma non è stato niente, non significa niente per me, io ti...» deglutisce. «Sì, insomma, tu per me sei un'altra cosa.»
Gli occhi mi si riempiono di lacrime.
«Da...da quanto va avanti?»
«Da quanto va avanti dici?»
«Sì, da quanto tempo?» sposta il colletto del suo maglioncino e tossisce lievemente.
«Bimba, ti prego, devi ascoltarmi! È già finita perchè non era nulla, era il nulla per me!»
«Riccardo mi hai tradita. Perché? Qual è il problema? Ti supplico dimmelo. Non ti piaccio? Non ti soddisfo sessualmente? Vuoi che faccia altro oppure-» Le lacrime iniziano a grondare, come se il forte temporale che sento dentro, tracimasse dalle mie iridi. «Perché Ricky?»
«Perché sono un coglione.» si avvicina e mi stringe forte a sé. «Perché sono davvero un fottuto coglione.» Mi sfiora il lobo dell'orecchio, dando in seguito un bacio sulla tempia.
«Senti. So che ti chiedo tanto, forse troppo, ma perdonami Margot, perdona se sono un codardo irascibile, se sono un coglione che non tiene a bada gli istinti primordiali, se non riesco mai a dirti quello che voglio dirti, se non sono il ragazzo perfetto e Dio, tu meriti meglio di me, tu sei troppo per un imbecille come me, tu-».
Le mie labbra si fanno strada su di lui, le poggio sulle sue e combaciano in un solo e passionale bacio. Un vero lungo bacio.
Nel silenzio più totale, nel profondo del mio cuore, si nasconde una minuscola parte che odia il fatto che Riccardo sia riuscito a tradirmi senza alcun apparente motivo. Nel mio profondo, vorrei non perdonarlo, cacciarlo fuori dalla mia casa e dalla mia vita per sempre.
Ma in me predomina la parte che lo ama, la parte che sarebbe disposta a tutto pur di averlo al proprio fianco. Perché ormai non posso più farne a meno, è come una droga, più ne fai uso, più ce l'hai vicina, e più ne senti il netto e asfissiante bisogno. È la mia qualità preferita di eroina. Riccardo, è la mia eroina.
«Mi avevi convinto al "senti".» gli sorrido, baciandolo ancora.
Si sposta e mi sorride a sua volta.
«Ti amo da morire Ricky, lo sai.» Sarebbe il momento perfetto adesso per rimediare a tutto il casino, e ripetermi che anche lui mi ama tantissimo, e ha bisogno di me come io l'ho di lui. Ma, ancora una volta, mi bacia la tempia in modo fugace, limitandosi a «Sei troppo importante per me».
*****
Poche ore dopo, mi ritrovo con le mie migliori amiche che mi guardano dure dalla prima all'ultima, e stavolta, anche Daniela. Ormai anche lei ha abbandonato l’idea che la relazione con Riccardo possa andare per il verso giusto.
«Ma dico, ti sei bevuta il cervello? Ti ha tradita! Cos'è che non ti è chiaro di "ti ha tradita"?» ripete a squarciagola come se avessi fatto la cosa più stupida del mondo.
«Io-» provo a cominciare, ma vengo interrotta da Anna.
«Andiamo Margot, ti facevo più sveglia.»
«Tu hai poco da criticare, ti fai tutti e non te ne frega niente di nessuno, che vuoi?» replico di getto, sulla difensiva
«Accidenti, Margot si è inacidita.» Sofia sarcasticamente controbatte.
«Zitta tu.» ringhio.
«Margot ascoltami, sono d'accordo sul fare sesso, una bella scopata con persone diverse. Avoja, hai la mia approvazione. Se fate solo sesso fra di voi, e non vi state addosso è okay, ma se state insieme ufficialmente no cazzo, no. Così non va bene.» riattacca Anna.
Esasperata, rifletto su ciò che dice, e so che ha ragione: un tradimento non si deve perdonare, e non c'è scusante al mondo che possa giustificare un cedimento fisico tale. Ma Riccardo… più ci penso, più mi rendo conto che io continuo ad amarlo.
Talmente tanto che sono certa di poter affrontare questo tradimento e superarlo, per lui. Non riesco più ad immaginarmi senza lui al mio fianco, non posso più pensare alla mia vita senza la sua. E se per averlo qua, vicino a me, devo sopportare, girare pagina e ripartire insieme, io posso farlo, l'amore può farlo.
«Gli errori li commettono tutti, bisogna essere abbastanza mature da perdonarli» dico, sicura delle mie parole ma con una punta di indecisione.
«No Margot, no. Tutti fanno errori, sì è vero, ma ci sono errori ed errori. E questo tu non puoi perdonarlo. Ma dov'è il tuo orgoglio femminile Ma'? Ma perché lo fai? Perché ti umili così? Per uno così, che te l’avevo detto dall’inizio che era uno che non valeva nulla!» ringhia Sofia, che non perde occasione per ricordarmi questi dettagli.
«Io lo amo, lo amo! Okay? Io sono innamorata, e per amore si è disposti a chiudere un occhio e girare pagina con lui, e io posso farlo. Posso sopportarlo.»
«No! Questo non è amore normale, questo è un amore malato, cazzo, malato. Apri gli occhi, ti scongiuro.» mi prega Sofia, socchiudendo gli occhi.
«Non è un amore malato! Fatti i cazzi tuoi e pensa a te, Sofia, che sei sempre pronta a mettere in cattiva luce Riccardo! Ormai è il vostro divertimento! E anche tu Daniela, Marco ti trattava come una cretina e ti sfruttava e se non ti avesse lasciata ora saresti ancora lì a subire tutto quanto! Lasciatemi in pace!»
Stupite, mi guardano. E stupita da me stessa, lo sono anche io. Sono stata feroce, sono stata forse stronza, ma volevo difendermi da loro, che non vogliono capirmi.
«Margot, qualcosa non va.» è l'ultima cosa che dice Daniela, prima che se ne vada.
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