Capitolo 18

“Adesso basta. È da tutto il giorno che vai a sbattere contro studenti o armadietti per cercare quel qualcuno.”

Oskar si morse il labbro e strinse lo zaino al petto mentre apriva l'armadietto per prendere i libri, i quali gli sarebbero serviti dopo pranzo.

“Non è vero, Fannie. Ti immagini le cose. Tranquilla, non dirò che hai bevuto qualche bicchiere in più di Whisky Incendiario.” le fece l’occhiolino appoggiandosi all’armadietto in alto, poiché il suo era quello in basso.

“Stai dicendo indirettamente che sono ubriaca?”

“No, sto dicendo direttamente che sei ubriaca. Non sto cercando nessuno.”

Fannie fissò un punto dietro le sue spalle e “Quindi, adesso non scapperai se ti dico che un certo pugile super figo sta arrivando.”

“Certo che no!” si morse il labbro e con una mano libera si sistemò i capelli in fretta e furia cercando di farli sembrare naturali e non schiacciati come sempre.

“Hai altri cinque, quattro, tre, due, CIAO IGOR!”

Il biondo si mise in mezzo e sorrise alla ragazza dai capelli lunghi viola. Aveva il suo skateboard attaccato alla borsa a tracolla e il sorriso di chi la sapeva lunga.

“Come sta oggi il campione?”

“Più che bene.- si voltò verso il suo tutor- Non si saluta più?”

Il corvino alzò una mano e la mosse timidamente da sinistra a destra stringendo lo zaino.

Il pugile sorrise intenerito, gli prese lo zaino mettendolo insieme al suo su una spalla e si avvicinò al viso dell’altro con il suo.

Non si vergognò. Non gli importava se li avessero visti insieme e tutti avrebbero ricominciato a prendere in giro Oskar, lui avrebbe massacrato chiunque per tenerlo al sicuro.

“C-cosa stai facendo?”

“È da stamattina che cerco di incontrarti ed è da quando ti ho lasciato entrare in casa dopo il ristorante che voglio baciarti, quindi prendo il mio bacio.”

“E- lo fermò mettendogli una mano sulla bocca- se io non lo volessi?”

Igor si staccò del tutto con le sopracciglia aggrottate e la solita espressione di quando non capisce un qualcosa. “Ecco… su questo non ci avevo riflettuto.- lo fissò negli occhi- Posso baciarti?”

“Quando vuoi.- lo fermò di nuovo- Ma non qui.”

“Hai detto quando voglio e io lo voglio adesso.”

“Questo me lo dovete spiegare.- li indicò Fannie con le sopracciglia a toccare quasi l’attaccatura dei capelli- Da quando?”

“Da mai.” informò il fanboy mentre, contemporaneamente il russo diceva “Da poco.” facendoli voltare con uno scatto ad osservarsi.

“Cosa?”

“Cosa? Non ne abbiamo neanche parlato!”

“Beh, io credevo fosse ovvio! Ci siamo baciati e anche più d'una volta.” incrociò le braccia fra di loro mostrando ancora di più i muscoli e questo non aiutò per niente Oskar.

“Pomiciare non è una chiacchierata per decidere.”

“Ma… ma TU hai una cotta per me!”

“Infatti -pronunciò il corvino incrociando anche lui le braccia- ho ancora una dignità.”

“Pensi che lo faccia per non farti soffrire? Credi che ti stia prendendo in giro?!”

“No, però…”

Si osservarono per molto senza aprire bocca concentrati a far valere il loro pensiero osservarti a loro volta dalla skater ancora molto scettica.

“Beh, coppia dell’anno, io vado prima che finiscano tutti gli hamburger vegetariani. Ci vediamo!” e voltò le spalle senza fermarsi alle suppliche dell’amico.

“Pensi proprio che io lo faccia per pietà.” sussurrò Igor con espressione triste.

“Sai, non posso veramente credere che uno dei ragazzi più etero nel mondo sia diventato d’un tratto uno dei gay più fighi dell’universo.” sussurrò anche lui per non rompere quell’atmosfera.

“Non entrare nella foresta se hai paura dei lupi.” e Igor si prese ciò che voleva da tempo.

Fece congiungere le loro labbra circondandolo con le braccia, facendolo quasi scomparire in esse per quanto piccolo fosse.

Oskar spalancò gli occhi per un piccolo momento ancora un po’ sorpreso di non essere in una fanfiction, ma nella vita reale.

Queste cose non succedevano nella realtà! Il ragazzo super etero si sarebbe dovuto mettere con la ragazza super etero prendendo in giro la cotta impossibile del gay, che sarebbe rimasto traumatizzato fino a quando non sarebbe andato in un locale gay e avrebbe visto gli spogliarellisti.

Invece, eccolo lì a pomiciare attaccato ad un armadietto come nei film liceali pieni di cliché e tutto questo non stava succedendo in una fanfiction.

“Igor...” boccheggiò in cerca d’aria il tutor appena finito con l’ennesimo bacio.

Non erano i suoi primi baci, anche se gli avrebbe voluto dare questa nomina, perché sicuramente più meravigliosi del suo primo bacio.

Mostrò al biondo il sorriso più grande e più felice del suo repertorio per togliere le pieghe di preoccupazione dal volto liscio del pugile, il quale sorrise a sua volta.

Il fanboy avrebbe voluto prendere il tempo e fermarlo dal cambiare tutto. Sarebbe voluto rimanere lì, solo lui e il calore di Igor a proteggerlo dal mondo. Loro due insieme, gli sarebbe bastato anche solo questo e sapeva che suonava come una delle solite cose romantiche dette e ridette, un cliché senza fine, forse, tutti giudicavano i cliché come stupidi e ripetuti così tante volte da voler morire con un bacio del Dissennatore più vicino, ma erano la realtà, erano ciò che realmente le persone sentivano e allora perché non riscrivere questa frase così tante volte da non farla più dimenticare a nessuno? Perché non far capire ciò che si prova ad essere finalmente abbracciati dal ragazzo che ti è piaciuto dal primo momento che avete iniziato a parlare?

“A cosa pensi?”

Il ragazzo dagli occhi grigi accarezzò il viso spigoloso e perfetto del suo cosa? Sospirò, non gli importava cosa fossero adesso, gli bastava che Igor continuasse a tenerlo stretto a sé.

“Alla cosa che mi hai detto sui lupi e sulla foresta.”

“Ah, è un proverbio russo e nel mio caso passa alla perfezione grazie al mio cognome.”

Oskar aggrottò le sopracciglia inclinano la testa di lato e portando così i capelli sopra un occhio.

Igor rise togliendogli la ciocca e giocandoci. “Igor Volkov. Volkov significa lupo in russo.”

“Wow! Non è che sei un licantropo? Aspetta! -gli diede una botta sul braccio elettrizzato dalla sua idea- Siamo sia la Dramione che la Sterek! Okay… non proprio ma lasciamo stare i dettagli.” gesticolò saltellando e aggrappandosi con le mani alle spalle del biondo, il quale gli sorrise scuotendo la testa borbottando qualcosa sul non capire mai cosa diceva.

“Guarda guarda chi c’è qui. -li interruppe una voce- Il mio amico Igor con oh! Ma quello non è Oskar?”

Igor circondò le spalle del più piccolo con un suo braccio e si voltò verso Kraven con l’espressione più scocciata di sempre. “Kraven e -lanciò un breve sguardo ai ragazzi della squadra di football insieme a lui- compagni di Kraven.”

“È da tanto che non facciamo una bella chiacchierata e vedo che ci sono anche novità.” si soffermò più tempo del dovuto su Oskar non facendo scomparire il sorriso, che il fanboy classificò col nome di chi sa qualcosa di cattivo per distruggere la coppia super fantastica dei protagonisti, ma non lo dirà adesso ma all’ultimo così si lasceranno e ci sarà un sequel se l’autore/autrice è buono/a.

Okay, sul nome ci doveva un po’ lavorare però si era capito di che sorriso stava parlando.

“Novità che non ti devono importare, Kraven.”

Il capitano di football si passò una mano nei lunghi capelli neri e rise “Quanto mi piace quando tiri fuori gli artigli. È ancora più bello farti del male, caro Oskar.- alzò le mani al ringhio di Igor- Calmo Re, non proverei mai a toccarlo e poi non mi serve fargli del male fisico. Tanto farai tu il lavoro sporco per me.”

Rise di nuovo all’espressione di terrore del pugile. “Penso che ci siamo capiti.”

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Sono stata di parola e ho aggiornato anche prima direi.
Spero vi piaccia perché durerà ancora un po' anche se mi sto preparando per la fine.

Stavo pensando al nome della ship tra Oskar Antares e Igor Volkov ma non mi viene niente. Potete aiutarmi?

Al prossimo capitolo,
BB

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