Capitolo 6 "Ambar"


Luna, con la compagnia di Matteo e delle ragazze, si calmò. Sì scordò del sogno e tornò quella di sempre, allegra e solare. Giulia e Lina uscirono per vedere il giardino, e Luna e Matteo rimasero soli.

Matteo: Adesso ti senti meglio?

Luna: Sì, perché?

Matteo: Prima mi è dispiaciuto che... Vabbè hai capito.

Luna: Scusa non so che mi era preso.

Entrò in quel momento Ambar, vanitosa e arrogante come sempre.

Ambar: Ciao Lunita! Dove sono Gina e Giorgia?

Luna: Lina e Giulia, semmai.

Matteo: Luna, scusa, devo andare. Ciao!

Luna: Ciao Chico Gallo!

Ambar: Non mi hai risposto!

Luna: Sono in giardino.

Ambar si diresse verso il giardino. Cercò le ragazze dappertutto, non le trovò. Sicuramente erano rientrate in casa. Stufa di cercare e con poca voglia di rivedere Luna, uscì dalla villa. Camminando per Buenos Aires, vide la sua tutrice, Sharon Benson, che parlava con una figura scura, non si vedeva il viso. Sì avvicinò per provare a sentire, ma sentì poco.

Sharon: Ambar... La convincerò... Digli che è tutto pronto, accetterà.

Ambar capì solo questo, e sentendo il suo nome iniziò a farsi domande. Chi era quell'uomo? Perché parlavano di lei? Avrebbe chiesto spiegazioni quella sera stessa. Passò il pomeriggio a studiare e arrivò la cena. Come tutte le cene Amanda apparecchiò la tavola, e Sharon chiese a tutto il personale di non disturbare.

Ambar: Oggi ti ho vista parlare con qualcuno. Chi era e che volte da me?

Sharon quasi fu felice che Ambar era stata diretta. Gli rispose con un sorriso.

Sharon: Esattamente. Voglio parlarti del tuo passato.

Ambar non rispose, non sapeva niente del suo passato. Così Sharon cominciò senza fermarsi.

" Erano tempi bui, ma gloriosi per il Signore Oscuro. Chiunque cercasse di ostacolarlo, lui lo uccideva. Nessuno sopravvisse tranne che due bambini, Harry Potter e Sol Benson. Rimasero orfani, uno portato dai suoi zii e l'altra scomparsa la notte della morte dei genitori. Alcuni sostengono che sia morta, ma non è così! È viva, e si trova da qualche parte. Tu sai che Lily era mia sorella, ma non sai che come me era una maga. Io ad undici anni fui ammessa alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts. La casa in cui finii fu Serpeverde, ed ero orgogliosa di me e della mia Casa. Anni dopo anche Lily fu ammessa, ed era una Grifondoro. Nostro padre non ne ha mai saputo niente, non c'era mai e nostra madre era così orgogliosa di lei. Le faceva mille regali e le regalava tantissime attenzioni. Io non valevo niente. Quando scoppiò la Guerra dei Maghi, io mi schierati con il Signore Oscuro, e divenni una Mangiamorte. Lily non lo sapeva. Tempi prima si sposò con Berni Benson, un mago di Corvonero. Io lo amavo. Ebbero una figlia, ovvero Sol. Sì trasferirono qui, alla villa, per far crescere Sol in un ambiente sereno fingendo di essere Babbani. Portarono anche me. Il Signore Oscuro mi chiese di controllarli e di dirgli ogni loro comportamento strano. Quando scoprirono chi fossi, scappai per chiedere aiuto a Voldemort. Mi ordinò di dare alle fiamme la casa quella notte stessa. Io feci quello che mi disse di fare. Di Lily e Berni non rimase che cenere, ma di Sol nessuna traccia. La cercai, ma fu inutile. Compiuto il lavoro Voldemort mi affidò te, che eri una povera orfanella, con la speranza che lo avresti servito.
Adesso è il momento. A Londra ti insegnerò ciò che c'è da sapere e quando troverai Sol la ucciderai."

Sharon smise di parlare. Ambar non ci capiva nulla. Babbani? Signore Oscuro? Sol? E poi Sharon aveva ucciso Lily? Sapeva però che non si sarebbe potuta opporre e doveva fare quello che la sua tutrice voleva che lei facesse. Andò in camera sua a preparare le valigie. Aveva paura.

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