Capitolo 4 "Argentina"
Ad accogliere c'era una ragazza coi capelli lunghi e castani, con gli occhi verdi. Era poco più alta di loro e molto sorridente. Le guardava con simpatia e con un po' di ammirazione, così sembrava. Le ragazze erano molto a disagio. La ragazza si avvicinò.
Luna: Ciao! Sono Luna. Tutto bene il viaggio? Una cosa. Chi è Lina e chi è Giulia, tra voi due? Siete italiane? Matteo mi ha parlato dell'Italia, e sembra meravigliosa. Poi raccontatemi.
Giulia e Lina si guardavano. Non sapevano da dove cominciare.
Luna: Scusatemi. Parlo molto quando sono super contenta. Dite ciò che volete.
Giulia: Io sono Giulia e lei è Lina. Il viaggio è andato bene, forse troppo lungo. Sì siamo italiane e il tuo amico ha ragione, l'Italia è meravigliosa. Un giorno ti racconteremo.
Luna: Se volete pure stasera. Vi piace fare qualche sport?
Si guardarono. Lo sport non faceva proprio per loro.
Lina: Se non fossi molto pigra, giocherei a tennis. Però non ne ho voglia.
Giulia: Io, invece, ogni inverno vado a pattinare sul ghiaccio. Non sono una campionessa, però sono abbastanza brava.
Luna: Io pattino sulle rotelle. Vi potrei anche insegnare, se vi va. Invece a tennis non ci ho mai giocato. Mi potresti insegnare.
Lina: Va bene.
Luna le guardò e si accorse che erano piene di valigie.
Luna: Scusate!!! Vi accompagno a sistemare le valigie. Scusatemi!!!
Giulia: Non fa niente.
Entrarono dalla porta del personale. Dentro, la villa, era ancora più bella che da fuori. Posarono i bagagli e Luna gli spiegò che la camera sua l'avrebbe condivisa con loro. Fece molte domande e gli raccontò quanto fosse bella l'Argentina. Gli parlò anche di Cancún, la città in cui era cresciuta. Anche dei suoi genitori, che in qu momento non erano in casa. E poi chiese.
Luna: Adesso ditemi qualcosa voi. Quello che volete. Siete di Roma, giusto?
Giulia: Sì, Roma è la nostra città. Visto che non siamo più a Roma si sente la sua mancanza, ti rimane nel cuore. Lì ci sono persone meravigliose a cui voglio un mondo di bene.
Lina: È vero. Mi manca la scuola, quella simpatica della professoressa Elanda, i nostri amici rimasti là. Diciamo un po' tutto.
Luna: Vi volevo presentare i miei amici. Se volete conoscerli.
Giulia: Sì certo!
Luna: Volete che vengono qui?
Lina: Penso sia meglio.
Luna fece molte telefonate. Ma quanti amici aveva? Questa era la prima domanda che gli venne in mente ad entrambe.
Luna: Allora oggi può venire solo Matteo, quello italiano.
Giulia e Lina: Okay!
Venti minuti dopo, qualcuno bussò alla porta. Entrò un ragazzo alto, con i capelli castani e ricci e gli occhi scuri.
Luna: Lui è Matteo, il Chico Gallo. Loro invece sono Giulia e Lina.
Giulia: Prima delle domande. Io sono Giulia e lei è Lina, LEI! Siamo italiane e veniamo da Roma. Tu sei italiano, giusto?
Matteo: Sì, sono italiano. Ho la faccia da italiano?
Lina: In verità, non tanto. Lo abbiamo
capito dal nome. Matteo è molto comune in Italia, forse anche troppo.
Giulia: Sì, infatti. Praticamente siamo circondate. In classe no, però al di fuori della scuola è pieno.
Matteo: Quando stavo in Italia il nome Giulia era molto comune. Lina invece non l'ho mai sentito.
Lina: Sì, di Giulia ce ne sono a milioni, mentre il mio nome ha origini cinesi.
Parlarono tutta la mattina dell'Italia. Luna e Matteo erano simpaticissimi. Due persone meravigliose.
A Lina la domanda venne spontanea.
Lina: Non vorrei impicciarmi, ma siete fidanzati?
Luna: No, no. Siamo solo amici.
Giulia: Sicura?
Luna: Sì, certo.
Lina alzando le mani.
Lina: Va bene, va bene, scusatemi.
Luna: Mi sono ricordata una cosa!
Matteo: Cosa?
Luna: Scusate devo scappare, a dopo!
Giulia: Ma vai via in ciabatte?
Luna: È vero!
Si mise molto velocemente le scarpe e corse via.
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