La notizia dell'attentato a Varykino ai danni della regina e di suo marito fece velocemente il giro del pianeta e non solo.
Tutti i principali tabloid della galassia riportavano in prima pagina l'accaduto, nonostante lo staff della casa reale non avesse ancora dato dettagli più specifici.
Alcuni tabloid, come TriNebuline News, si erano lanciati nelle più fantasiose teorie su chi avesse potuto volere la regina e suo marito morti.
Si stava creando un polverone mediatico senza precedenti, poiché Padmé Amidala era una delle personalità politiche più amate della galassia, quindi tutto ciò che la riguardava finiva in prima pagina, e faceva volare le vendite dei principali giornali di gossip e non solo.
I paparazzi seguivano Padmé ovunque pur di trovare lo scatto perfetto, e la regina lo sapeva e cercava di gestire la cosa al meglio delle sue possibilità.
Lei era abituata a questo sdoppiamento tra la vita pubblica, quella sotto i riflettori e la vita privata in cui poteva gettare la maschera di donna impeccabile e sempre sul pezzo, ed essere semplicemente una moglie, una donna come tutte le altre.
Anakin, dei due, era quello più in difficoltà.
Poiché non era abituato a tutta questa visibilità, fino a quel momento aveva vissuto una vita piuttosto semplice e riservata, lontano dalla mondanità, non sapeva come gestire tutto questo.
Tutto ciò derivava anche dal fatto di aver sposato la donna più ambita della galassia, oltre che una delle regine più potenti che ci fossero.
Inoltre non era abituato a vedere delle sue foto sbattute in prima pagina, soprattutto quelle del matrimonio che qualche paparazzo avventuroso era riuscito a scattare, poco prima della cerimonia.
La sensazione di essere diventato di colpo un personaggio pubblico aveva destabilizzato non poco il ragazzo che si sentiva terribilmente in difetto.
Altra fonte di pressione per Anakin era il fatto che non fosse riuscito a cavare un ragno dal buco dal mercenario che aveva catturato la sera dell'attentato.
Il mercenario aveva il solo compito di rapire Padmé e portarla su Rimmel, una volta lì, l'uomo non sapeva cosa aveva in mente il re.
-Altezza, quello che è successo a Varykino è una cosa molto grave, indica che abbiamo una enorme falla nella sicurezza - affermò il governatore, Sio Bible, lisciandosi la barba argentea.
Padmé sospirò, stringendo i braccioli del trono, facendo correre lo sguardo sulle sue ancelle e sulle guardie lì presenti.
Non voleva un'ulteriore stretta sulla sicurezza, per i suoi gusti erano state impegnate troppe guardie di scorta, ne avrebbe volute molte meno.
Anakin era al suo fianco, in piedi, fermo immobile come una statua, fino a quel momento non aveva proferito parola, limitandosi ad ascoltare.
Ogni tanto i due sposi si scambiavano uno sguardo di intesa.
-È comunque scandaloso il solo fatto che dei mercenari siano riusciti a superare le guardie che erano apostate fuori, se non ci fosse stato sire Anakin dubito che ora la regina sarebbe qui - dichiarò il capitano Panaka guardando Anakin.
Era la prima volta che il Jedi veniva tirato in causa, tanto che il ragazzo pensava che il consiglio reale si fosse dimenticato della sua presenza.
-Non avrei mai permesso a nessuno di fare del male a Padmé, resta il fatto che, questi mercenari erano esperti oltre che abile, non era facile superare la sicurezza, vista che c'è n'era molta intorno a Varykino, avevano studiato bene come è fatta la villa prima di agire, infatti si sono fatti vivi solo a notte inoltrata. Purtroppo non ho scoperto molto riguardo al piano del re di Rimmel, ammesso che sia veramente lui il mandante, il mercenario che ho catturato non mi ha fornito alcuna informazione che possa aiutare le indagini - era la prima volta che Anakin parlava di fronte al consiglio reale e questo rese Padmé orgogliosa di lui.
-Avete fatto la cosa giusta, Altezza, senza di voi oggi saremmo qui a commentare qualcosa di peggiore. Tuttavia è necessario aumentare le guardie e so che per voi e per la regina questo comporta un disturbo mica da poco, ma la vostra sicurezza è più importante di qualunque altra cosa ora come ora - intervenne in quel momento Mariek Panaka, moglie di Quarsh e capitano delle Royal Security Forces, la quale era stata anche responsabile della sicurezza di Padmé per tutto il suo mandato da senatrice.
-Non ho mai avuto una scorta e non comincerò a pretenderla ora - affermò Anakin, fortemente contrario a quella idea.
Comprendeva perfettamente le preoccupazioni del consiglio, ma non era lui quello in pericolo, ma Padmé, era lei l'obiettivo di Griffon.
-Anakin - cominciò a dire Padmé, ma poi comprese, senza che il suo sposo dicesse altro.
-Signori miei, io vorrei offrirvi un punto di vista da profano. Se voi affidate una scorta anche a me, farete esattamente quello che il mandante dell'attentato vuole, ovvero togliere guardie alla regina oppure sarete costretti ad arruolare altri volontari i quali, una volta che il pericolo cesserà saranno in esubero. No, non possiamo fare questo, dobbiamo cavarcela con i volontari che abbiamo, che già fanno un gran lavoro. Se lasciamo le cose, apparentemente, come se niente fosse accaduto il mandante riceverà il messaggio che il suo gesto non ci ha spaventato. Potremmo comunque aumentare le guardie, ma non in modo troppo massiccio, chiunque ci sia dietro a tutto questo, non deve capire che, in realtà, qualcosa è cambiato - le parole di Anakin echeggiarono nella sala del trono come un velo.
Tutti i presenti si scambiarono uno sguardo, in effetti l'idea di Anakin non era sbagliata, anzi, poteva funzionare.
-Penso che Anakin abbia ragione, se aumentiamo le guardie in maniera massiccia, il mandante penserà che abbiamo paura, ma se invece lo facciamo in maniera più velata...- continuò Padmé attirando l'attenzione su di sé.
-Sorprenderemo chiunque voglia attaccarci - affermò Saché lanciando uno sguardo alle compagne sedute al suo fianco.
-Direi che abbiamo deciso, anche se non concordo con voi sire Anakin, ma ritengo che sotto un certo punto di vista voi abbiate ragione - affermò Quarsh Panaka.
-Bene - Padmé si alzò dal trono, imitata dagli altri membri del consiglio reale.
Uscendo dalla sala del trono Padmé fece un cenno ad Anakin e alle ancelle e alle sue guardie personali, il codice era chiaro, riunione negli appartamenti privati della regina.
Gli appartamenti reali erano bellissimi, forse un po' troppo sfarzosi, ma un vero capolavoro di opere d'arte.
Le guardie personali di Padmé sostavano fuori dalla porta, quell'ala del palazzo era blindatissima, tra telecamere di sorveglianza e guardie ad ogni porta.
Anakin, Padmé, Sabé, Dormé, Saché, Eirtaé, Yané e Rabé erano seduti su uno dei divani immersi ognuno nei suoi pensieri.
-Ho bisogno di parlare con voi in privato, perché so che voi siete gli unici di cui mi posso fidare - affermò la regina afferrando la mano di Anakin che ricambiò la stretta.
-Ho la sensazione che quello che ha detto il mercenario sia vero, c'è Griffon dietro a tutto questo, ma io voglio andare più a fondo, ma non posso farlo con una missione ufficiale, e non posso inviare nessuno su Rimmel, perché potrebbero pensare che ho dei sospetti, so che il re ha delle spie abilissime, le chiamano le Spine della Corona. Però devo scoprire più dettagli del suo piano, altrimenti temo che ci troveremo di nuovo impreparati - affermò Padmé.
-Cosa suggerisci? - domandò Anakin.
-Se riuscissimo ad infiltrare qualcuno su Rimmel, potremmo avere delle informazioni direttamente dall'interno, è una missione pericolosa e io non voglio costringere nessuno a prenderne parte però è l'unico modo che abbiamo per scoprire qualcosa in più.
-Andrò io su Rimmel - intervenne Eirtaé spiazzando tutti.
-Eirtaé... - provò a dire Padmé.
-No, Padmé sono la più indicata, sono una scienziata, potrei fingere di essere interessata alla produzione bellica e potrei raggiungere la corte senza problemi poiché Griffon è sempre alla ricerca di nuove menti con cui lavorare. Così potrei passarvi le informazioni che vi servono dall'interno senza destare sospetti - spiegò Eirtaé convinta.
Anakin guardò l'ancella con ammirazione, non sarebbe mai riuscito a mettere su un piano così in fretta, le ancelle erano donne straordinarie.
Padmé dal canto suo avrebbe voluto opporsi, ma sapeva che sarebbe stato inutile, Eirtaé sarebbe partita lo stesso.
-Va bene, ma se le cose si fanno pericolose torna subito indietro - dichiarò Padmé.
Eirtaé annuì.
Angolo Autrice : Nuovo Capitolo ;) spero vi piaccia, cosa ne pensate del piano? 😉 Alla prossima e che la Forza sia sempre con noi :)
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