Capitolo 9
In quel momento non controllai le emozioni. La prima cosa che mi venne in mente fu spaccare qualcosa. Presi la mazza da baseball e iniziai a colpire più cose possibili in casa.
La musica che misi al massimo coprì bene quello che sembrava un terremoto. In poco tempo la mia casa era distrutta; poster strappati, il tavolino in soggiorno distrutto, il letto sottosopra, tutti i vasi coi fiori distrutti, le foto… bruciate.
Ma non poteva finire così, no no per nulla. In quel momento non sapevo bene cosa pensare o fare, finché non ebbì un'idea, forse la più sbagliata, disumana e cattiva, ma in fondo dopo quello che Alex mi aveva fatto era il minimo. Qualcuno qui la doveva pagare.
Presi il telefono e mandai una mail, una, singola mail in cui spiegavo il punto di ritrovo e l'ora.
Erano quasi le 9 p.m. e l'appuntamento era fra una mezz'ora, perciò decisi di incamminarmi. Mi ritrovai nel bosco dietro l'università quasi 20 minuti più tardi. Non c'era ancora nessuno.
Forse non verrà, forse è meglio così, forse, forse, forse. La mia testa stava scoppiando, non ci capivo più nulla. C'era un silenzio tombale. Le nuvole avevano ormai coperto la Luna. Stava per arrivare una tempesta. Vi era pochissima luce. L'unica cosa che si sentiva era il profumo della natura; delle foglie, delle piante, dei fiori, ma ancora nulla di nulla.
Quasi 10 minuti dopo sentì dietro di me un rumore di passi. Ecco, era proprio qui.
"Buona sera signor Griffin, posto inusuale per un incontro scolastico che ne dice?"
"Smetta di dire cazzate, penso che lei sappia esattamente perché siamo qui"
"Non ne ho idea, e ti chiederei delle delucidazioni a riguardo e comunque modera i termini Shawn, sarai sospeso, ma sono comunque un insegnante"
"Ah sì, perché non sapevo che agli insegnanti piacesse scopare con le studentesse!"
"Ancora, non ho idea di cosa tu stia parlando"
"Parlo di lei ed Alex, sa, la mia ragazza con la quale sta avendo una relazione?"
Gli mostrai la foto sul cellulare.
"Come hai avuto questa foto?!"
"Non importa come l'abbia avuta, l'importante è che l'abbia scoperto e non solo sono disgustato dal tradimento di Alex nei miei confronti, ma lei… un docente che sta con la sua studentessa e poi, quei consigli. Per tutto questo tempo si è fatto il grande amico quando per tutto il tempo stava soltanto muovendo i fili"
"Shawn, ti davo quei consigli per cercare di addolcire la pillola. Devi capirlo. Alex non ti ama più, ma ama me, stiamo insieme"
"NO, STIA ZITTO, ALEX AMA ME NON UNA PERSONA VISCIDA COME LEI"
"Avanti, prima accetterai il tutto e prima potrai andare avanti con la tua vita"
"LA MIA VITA?!" tirai fuori la mazza da baseball
"ALEX È LA MIA VITA E LEI ME L'HA PORTATA VIA PER SEMPRE"
"Hey, cerca di calmarti" disse Howard indietreggiando un po'
"OH NO COL CAZZO CHE MI CALMO, LA MIA VITA ERA PERFETTA, LEI HA ROVINATO TUTTO"
"SHAWN FERMAT--"
Al primo colpo in testa cadde a terra.
"Per favore, Shawn aiutami" disse con le poche forze rimaste in corpo. Ma quando lo guardai, l'unica cosa che mi venne in mente fu Alex in quella foto. Fu in quel momento che gli tirai un altro colpo. Dalla testa usciva del sangue, molto sangue. Era immobile. Non respirava più.
-La temperatura stava iniziando ad abbassarsi mentre un vento freddo si stava alzando sempre più, la temperatura raggiunse i -2° quella notte, si gelava… eppure non riuscivo a sentire nulla.
In lontananza sentii il primo tuono seguito dal rumore della pioggia che iniziava ad abbattersi.
Vi era un concerto naturale, i rami degli alberi, i cespugli, le foglie, la pioggia il tutto era quasi assordante… eppure non riuscivo a sentire nulla.
L'unica cosa che riuscivo a sentire era il sangue nelle vene e il mio battito, impetuoso e assordante. Non so, sarà l'adrenalina, la rabbia, l'ansia, forse anche la gioia… ma uccidere qualcuno non era poi come mi aspettassi. Ma in fondo, che sensazione si dovrebbe provare quando si uccide qualcuno? Me lo sono sempre chiesto, specialmente quando in tv davano l'ennesima notizia di un omicidio. Cosa prova l'assassino o cosa prova la vittima mentre esala gli ultimi respiri? Forse sono davvero pazzo, insomma, chi mai si porrebbe certe domande… eppure era l'unica cosa a cui riuscissi a pensare.-
Ero confuso, non sapevo che fare, la mazza cadde dalle mie mani. Stava ormai piovendo da qualche minuto quando decisi di andarmene.
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