Capitolo 6

Settembre volò come se nulla fosse così come i vari esami. Alla fine Howard ci andò leggero con la sua prova e andò abbastanza bene. Alex prese il voto più alto di tutto il corso mentre Justin prese il minimo sufficiente. Io me la cavai decentemente e al momento mi importava solo quello.

Non parlavo con entrambi da un mese… non posso crederci. Un mese senza le mie due persone preferite, un mese senza scherzi, risate, serate passate insieme, bevute… un mese senza di loro sembrava un'eternità e non so per quanto sarei riuscito a continuare a fare l'incazzato. Forse era arrivato il momento di chiedere scusa, di mettere da parte l'incazzatura e ritornare ad essere il famoso trio. Un mese è tanto forse anche loro mi avranno perdonato. Massì dai. 

Scrissi ad entrambi se quello stesso pomeriggio avremmo potuto incontrarci al chiosco. Non risposero e questo non era un buon segno. Verso le 15 arrivai e non c'erano. Quel giorno faceva particolarmente freddo per fortuna avevo con me un cappotto, in questo periodo Seattle non mi piaceva molto, come ho già detto sono per il caldo, il sole, il mare, l'estate. Consideravo già l'autunno come inverno inoltrato e il clima freddo della Pacific Northwest Coast non aiutava ma nonostante ciò decisi di aspettare per un po' entrambi ma non si fece vivo nessuno. Sul punto di andarmene li vidi arrivare insieme. Alex era bellissima come sempre, i suoi lunghi capelli e i suoi outfit perfetti. Justin invece beh sì, carino anche lui.

"Ciao" li salutai in maniera imbarazzata.

Loro rimasero lì, non risposero ma si limitarono a guardarmi apatici e inespressivi.

"Volevo chiedervi scusa, davvero, mi sono comportato come un coglione con entrambi e solo ora mi rendo conto di quanto male io vi abbia fatto sentire. Forse non merito di essere perdonato, ma vi prego, non riesco a stare senza di voi"

Anche lì, non risposero… si limitarono a scambiarsi uno sguardo d'intesa.

"Shawn… come ti sembro? Ti piacciono ora i miei vestiti?" Mi chiese Alex

"Stai una meraviglia"

"Ci sono 9°, ma quando comincerà a rialzarsi la temperatura, diciamo fino a 30° ti avverto, mi vestirò come mi pare e piace, anche con degli shorts o con una gonna troppo corta o una maglia scollata"

"Va bene, prometto che cercherò di provarci"

"Cercherai? O no Shawn io ho bisogno di certezze… perché non posso vivere nell'ansia che tu un giorno possa impazzire e parlarmi come hai fatto l'altra sera solo per come mi vesto"

"Va bene Alex, Cristo, ho detto che ci proverò, ma se ti vesti come una puttana a volte non posso farci nulla"

"CHE COSA HAI DETTO?! SENTI SHAWN HO LASCIATO CORRERE PER 6 ANNI, MA ORA BASTA, COME TI PERMETTI?!"

"Alex ti prego calmati non volevo"

"Non volevi? Shawn vattene a fanculo e non tornare, con te ho chiuso"

"Alex aspetta"

"Hey, lasciala stare" intervenne Justin

"Amico cosa ne vuoi sapere tu di ragazze o di relazioni, non mi pare tu abbia qualcuno"

La sua reazione fu quella di tirarmi un pugno il che era abbastanza giustificato da quello che avevo appena detto ad entrambi.

"Non siamo più amici, e si, ho Alex, forse non siamo una coppia, ma almeno lei non ha mai messo in dubbio la mia amicizia, vaffanculo Shawn"

Entrambi se ne andarono. Rovinai tutto per l'ennesima fottuta volta. Forse per la prima volta dopo chissà quanto tempo ero davvero da solo.

Dovevo sbollentarmi e perciò decisi di fare l'unica cosa buona che riuscissi a fare. Poco distante dall'università c'è un Arcade, in cui è presente un mini campo da baseball. Passai da casa e presi la mazza.

Una volta arrivato all'Arcade mi diressi subito verso il "campetto", preparai la macchina sparapalline e iniziai.

Passai lì tutto il pomeriggio. Finì verso le 7.15, ero stanco, sudato e il polso iniziava a farmi un po' male. Passai da quella che doveva essere la hall e diedi i soldi dell'"affitto" al tipo per poi andarmene via.

Stavo camminando da un po' ormai quando mi arrivò un messaggio. Era Alex, ne ero sicuro mi avrà perdonato o forse Justin, o magari entrambi… ma invece no… era anonimo, il messaggio?

 < 💔 >

Spensi il telefono e mi misi a correre, volevo arrivare a casa il più velocemente possibile...

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