Capitolo 21

Mi risvegliai la mattina seguente e per un solo istante ero tranquillo, non avevo pensieri, problemi, difficoltà… per un solo istante. Poi arrivò tutto. I messaggi, il corpo, tutto.

Guardai il telefono e trovai 2 chiamate perse da Justin, gli scrissi chiedendogli cosa volesse. 

Mi rispose subito dopo dicendomi che sarebbe passato a prendermi, così da andare al chioschetto insieme.

Mi preparai il più velocemente possibile e 5 minuti dopo ero già con lui.

"Ieri sera tutto ok con James?"

"Si, tutto ok. Tu?"

"Idem"

Nessuno dei due sapeva cosa dire, un silenzio imbarazzante riecheggiò fra noi, ed era strano. Siamo migliori amici da sempre, non abbiamo mai avuto problemi nel parlare o nel confidarci. 

Sarà sicuramente tutta la situazione, insomma. Non è proprio un buon momento, entrambi cercavamo di nascondere tutto, le nostre emozioni, sentimenti, e si, anche l'ansia. Non era tanto facile, anzi era quasi impossibile.

Ci fermammo al chioschetto, ordinammo e ci sedemmo ad un tavolo. 

Notammo poliziotti e giornalisti un po' ovunque. Restammo in silenzio per un altro po', finché non suonò il campanello che preannunciava una notizia del direttore, ma la voce non era la sua, era di una donna

"A tutti gli studenti, docenti e inservienti, mi duole annunciarvi che il corpo ritrovato ieri sera è proprio quello di Joey Howard. Lo dimostra anche una protesi impiantata al signor Howard durante un viaggio in Medio Oriente. Facciamo inoltre sapere che il corpo presentava diverse fratture al cranio provocate da corpo contundente. Non è più un caso di persona scomparsa, ma di omicidio, sarete tutti interrogati e vi preghiamo di collaborare, vi ringrazio"

Walsh aveva le idee chiare, cercava qualcuno di interno al campus e aveva effettivamente ragione. 

Justin mi guardò e mi disse

"Ascolta, tu eri con me e James, al pub. Testimonierà anche lui a tuo favore, ok? Tu non eri nel bosco quella notte, ma con noi. Ti prego Shawn dimmi che hai capito"

"Si, ho capito, ero con voi due al pub"

"Va bene, ora devo andare a lezione, chiamami se succede qualcosa"

"Si devo andare anch'io, a dopo"

"A dopo"

Andammo in due direzioni separate.

Ero quasi arrivato nel mio plesso, quando vidi uscire dall'edificio principale Walsh e Nollette e in quel momento mi arrivò un messaggio. 

<Paura?>

Mi guardai attorno per vedere se ci fosse qualcuno, ma nulla. Ero solo. C'erano solo quelle due. E se? No, non avevano il cellulare in mano e poi i messaggi vanno avanti da fin troppo… non possono essere loro.

Spensi il cellulare e continuai per la mia strada. 

Presi posto e non pensai a nulla, era biochimica, più che 2 ore di lezione era un passatempo, davvero. Prendetemi pure per secchione, ma le materie scientifiche sono le mie preferite.

Verso la fine una segretaria entrò in aula chiedendo di me. 

'Cazzo' pensai.

La seguì in segreteria dove mi aspettavano le mie "migliori amiche".

"Ciao Shawn" disse Nollette una volta entrato.

"Buongiorno" risposi

"Come va? Sembri nervoso" aggiunse Walsh

E così era, ero abbastanza nervoso

"A breve ho un test importante di chimica e fra le altre lezioni non ho molto tempo per studiare"

"Beh mi spiace, ma dal tuo fascicolo risulta che non hai problemi, specialmente nell'ultimo periodo, le tue medie si sono alzate"

"Siamo a fine trimestre, devo impegnarmi per avere più crediti. Se posso chiedere perché avete il mio fascicolo?"

"Oh nulla di che, abbiamo preso i fascicoli di tutti per aiutarci nelle indagini. Spero non ti dispiaccia"

"Nono, assolutamente"

"Andiamo al sodo Shawn, dov'eri la notte fra il 15 e il 16 dicembre?"

"Ehm, non ricordo bene, è passato un po' di tempo"

"Stai tranquillo, cerca di ricordare"

"Giusto, ero con il mio amico Justin e il suo ragazzo James in un pub"

"Ti ricordi a che ora?"

"Abbiamo fatto tardi, dalle 23 alle 2 o 3 del mattino, non ricordo con esattezza"

"C'è qualcuno che può confermare la storia?"

"Justin e James"

"Nessun altro?"

"Non saprei, i baristi?"

Si guardarono in modo strano. Quasi come se non mi credessero, andai nel panico, ma non lo feci notare.

"D'accordo Shawn, ci faremo sentire, tu non allontanarti dalla città"

"Va bene, arrivederci"

"Buona giornata"

Uscito dalla stanza andai in iperventilazione. Non mi credevano. Mi avrebbero arrestato molto presto, ne sono sicuro. È finita.

Chiamai Justin ma non rispose, molto sicuramente era ancora a lezione. Gli scrissi chissà quante volte. Finché non rispose dicendo di vederci al mio appartamento.

Mi misi quasi a correre e andai il più velocemente possibile al mio appartamento.

Dopo qualche minuto arrivò anche lui.

"Hey cos'è successo?"

"Walsh e Nollette, sanno di noi, lo sanno. Mi arresteranno"

"Un momento Shawn, cos'è successo, cos'hai detto?!"

"Quello che sappiamo noi"

"E allora è tutto ok, stai tranquillo"

"No Justin lo sanno, hanno fatto una faccia strana, mi hanno scoperto"

"Shawn, devi calmarti"

"Justin non ci riesco, lo sanno"

"Shawn davvero calmati"

"Justin lo--"

Non mi lasciò finire.

Mi baciò.

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