Capitolo 13
Non risposi, un singolo sguardo fu più che necessario.
Arrivati al campus, andammo al solito chiosco per fare colazione. Eravamo al tavolino ormai da qualche minuto, quando notammo Alex poco distante andare verso l'aula di Howard, con fare preoccupato. Diamo inizio ai giochi stronza.
"E Alex?" Chiesi
"Cosa?"
"Non pensi che sospetterà di me? Insomma, il suo amante che scompare, il suo ragazzo non dovrebbe essere il primo sospettato?"
"Prima di tutto, non stavate più insieme da un po' e inoltre ti vorrei ricordare che siamo stati con James tutta la serata."
"Giusto"
Justin riuscì a calmarmi come sempre, non so come faccia, ma ci riusciva sempre.
"Hey, io devo andare, ci vediamo alle 16?"
"Va bene, a dopo"
Justin se ne andò, aveva lezione di lettere classiche, una noia mortale, io avevo un'altra ora buca, e decisi di rimanere lì ancora un po'. Presi il telefono e passai lì una buona mezz'ora. Instagram, Snapchat, Tiktok guardai anche una puntata di The Good Place, cazzo se amo quella serie. Nel mentre la batteria del telefono andava a fanculo.
"Un cappuccino da portar via per favore" una voce mi distrae e mi volto per capire chi sia, era Mark. Aveva il naso grosso e rosso, forse ieri ho esagerato davvero. Dovrei chiedergli scusa? Si, credo proprio di sì, era innocente, al contrario di altri. Al contrario di me...
"Hey" lo salutai
Si girò e mi guardò nervoso e arrabbiato, ma in fondo non lo biasimo
"Ciao..." mi disse
"Senti Mark, davvero, scusami per ieri, io non volevo, non so cosa mi sia preso"
"Mi hai rotto il naso, ecco cosa ti è preso. Senti Shawn, non è davvero il caso"
"No Mark, invece si, devo chiederti scusa, è che non è un bel periodo e me la sono presa con la persona sbagliata, tu non c'entravi nulla. Scusami"
"Non mi frega un cazzo Shawn, non le voglio le tue scuse, e ora scusami, ma devo andare"
Prese il suo cappuccino e se ne andò, effettivamente ha ragione, ci sono andato troppo pesante. Ma ormai quello che è fatto è fatto.
"Cazzo" guardai l'orario, dovevo già essere in classe. Un altro ritardo, ottimo. Mi misi a correre per cercare di arrivare 'in orario'. Oggi faceva particolarmente freddo, l'erba era ricoperta di brina. Per la strada c'erano molte pozzanghere e ovviamente ne beccai una. Le mie Adidas tutte inzuppate… ottimo. Il cielo era abbastanza coperto, ma ogni tanto usciva fuori un raggio di sole e riscaldava l'ambiente umido e freddo di Seattle. Arrivato in classe, la signora Lincoln mi guardò ovviamente male e non rispose al buongiorno. Anne Lincoln è l'insegnante di biochimica, la mia materia preferita e per quanto possa essere uno dei migliori del corso, i miei continui ritardi non le piacevano affatto. È una donna sulla 60ina, i suoi capelli rossi, ormai sbiaditi dall'età, sembravano quasi arancioni/gialli. È bassina, sarà più o meno quanto Alex. Nonostante sia una donna severa e austera, ci tiene davvero e il suo metodo di insegnamento è il migliore e in più nei test ci va abbastanza leggera. È esigente, ma allo stesso tempo calma. Presi posto e la lezione iniziò subito dopo. Caspita, la lezione riuscì a distrarmi completamente. Non pensai nemmeno per un secondo ad Howard, Alex, Justin o alla notte scorsa, anche se una notte passata praticamente in bianco, non aiuta a seguire una lezione, specialmente di 2 ore e 30. Finita la lezione, iniziai ad andare verso il laboratorio di chimica. Nel tragitto vidi nuovamente Alex, era ancora preoccupata, guardava il telefono in continuazione. Decisi quindi di andare a parlarle anche se questa potrebbe essere la più grande cazzata che possa fare, specialmente ora...
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