Capitolo 10
Quasi uscito dal bosco presi il cellulare e chiamai la prima persona che mi venne in mente
"Pronto?" rispose Justin
"Hey, sono io…"
"Che c'è Shawn, cosa vuoi?"
"Ho fatto una cazzata enorme--" mi misi a piangere
"-- ti prego aiutami"
"Shawn che cosa hai fatto?"
"È morto."
"Cosa?! Chi è morto?! Shawn che cazzo hai fatto?!"
"Ti preg-o vediamoci a casa tua"
"Va bene Shawn, sto arrivando tu cerca di calmarti"
L'appartamento di Justin non era molto distante da qui. Ci misi qualche minuto ad arrivare, ma al dire il vero, nemmeno mi accorsi di camminare. Era tutto ancora così confuso. Che cosa ho fatto? Ho davvero ucciso una persona? E perché mi sentivo così bene nonostante ciò? Smisi di pensare quando arrivai davanti casa di Justin. Ero nel corridoio ormai da un po' quando arrivò.
"Dove sei stato?" Gli chiesi
"Ero fuori in un pub. Ma ora non parliamo di me. Shawn, mi spieghi cosa cazzo è successo?!"
"Howard… lu--lui e Alex andavano a letto insieme. Lei mi tradiva con lui"
"Shawn, che cosa stai dicendo? Alex e Howard non andavano a letto insieme. Avanti è assurdo e non ti sembra anche un cliché?"
Non risposi, mi limitai a prendere il cellulare e gli mostrai la foto.
"Cazzo… mio dio Shawn mi spiace. Ma un momento aspetta. Shawn che cazzo hai fatto?" Chiese di nuovo insistendo.
"L'ho incontrato nel bosco e… e…"
"E cosa?"
"L'ho colpito con la mazza da baseball in testa due volte… cazzo Justin era a terra, non si muoveva più. Perdeva così tanto sangue"
"O mio dio e adesso? Dov'è?"
"È ancora nel bosco, anche la mazza"
"Dobbiamo andare a chiedere aiuto"
"NO! Ti prego, non posso finire in prigione, aiutami"
"Ma ti stai ascoltando. Cazzo stai parlando di un omicidio, e cosa vorresti fare?"
"Non ne ho idea" mi misi a piangere disperatamente ancora una volta, forse in quel momento, per la prima volta dopo un'ora, il mio cervello stava funzionando di nuovo. Tutto quanto ritornò alla mente come uno sparo, forte e improvviso.
"Hey Shawn, calmati su… andrà tutto bene, ci sono io qui, ti aiuterò"
Justin mi strinse a sé. In qualche modo riuscí a tranquillizzarmi. Avevo ritrovato il mio migliore amico, solo lui può farmi sentire così bene nonostante le circostanze. In quel momento mi ritornò in mente di quando fece coming out con i suoi genitori. Ero lì con lui, gli serviva supporto morale. I suoi genitori sono credenti e di vecchio stampo, credevano nella famiglia tradizionale e molto convinti che essere gay sia un peccato. Alla scoperta loro si arrabbiarono chiamandolo nel peggiore dei modi: abominio, sbaglio, errore, innaturale, schifo e chi più ne ha più ne metta. Uscimmo da casa sua subito dopo. Lui era in lacrime. Lo accompagnai a casa mia e la prima cosa che feci fu abbracciarlo. Si calmò quasi subito. Fu in quel momento che realizzai quanto il mondo facesse schifo. Cazzo è tuo figlio, come può solo venirti in mente l'idea di trattarlo così. Stette a casa mia per quasi un anno. Ai miei genitori stava più che bene, adoravano Justin e poi era un nuovo compagno di giochi per Max. In questi giorni mi era mancato davvero tanto e poi i suoi abbracci sono i migliori e funzionano sempre.
"Perciò--" interruppe i miei ricordi
"Dobbiamo tornare nel bosco…"
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top