From the dining table -Parte 1

Capitolo 17

«Perfetta»
Ne scatto un'altra.

Stasera la luna è la mia musa. Non ha nessuna stella intorno. Sola nell'infinità del cielo.
Sola, come me.
Silenziosa come me.
Ma lei brilla comunque, è piena e splendende.
Una dea bianca.

Quando ero bambina ero solita a osservare la luna.
Alcuni dicevano che se puntavi il dito contro la luna, il giorno dopo ti sarebbero spuntate le bolle sulle mani.

Io non ci ho mai creduto.

Mia mamma invece, mi raccontava che guardando la luna quando è piena, osservandola attentamente, si può scorgere il volto dell'uomo o la donna della tua vita.
Il volto dell'amore insomma.

Nemmeno a questo ho mai creduto.

Ma non ho mai smesso di osservare la luna quando è piena.

Ho deciso che starmene fuori in piscina, sdraiata sul divano a scattare foto alle due del mattino, sarà il mio passatempo preferito.
Il fatto è che sto facendo di tutto per riempirmi la vita di cose da fare per sfuggire al perenne pensiero di non parlare più con Harry ma averlo comunque sempre intorno visto che vivo e lavoro a casa sua.

Dovrei cercarmi un altro lavoro, un nuovo posto in cui stare.
Già, forse dovrei.

«Ciao» distolgo lo sguardo dalla luna e lo rivolgo in direzione della voce, quella di Harry.
Non mi spaventa come al solito vederlo spuntare d'un tratto, anzi, sentirlo parlare di nuovo con me mi mancava più di quanto volessi ammettere. Questo mi spaventa un po'.

«Ciao» dico debolmente.
Non parliamo da quasi quattro giorni.
Che vuole adesso? Non voglio sentirlo.

Si che voglio. Che strazio.

«Te lo dicevo io che era comodo» sorride avvicinandosi a piccoli passi

«Si, lo è» mi siedo e adesso che è più vicino a me, non lo guardò più. È troppo imbarazzante. Voglio che se ne vada ma non voglio dirglielo perché in realtà non voglio che vada via. Insomma che vuoi Harry?

Sono confusa. Trovo interessante lo smalto che ho sulle unghie dei piedi in questo momento, pur di non guardarlo, mi faccio una radiografia alle gambe.

Harry è seduto accanto a me, lo sento, quel poco di vento che c'è lo sfiora, facendo arrivare a me il suo profumo, quello che riconosco, quello della sua pelle, che non confondo.
«Harry, io..» faccio per alzarmi senza guardarlo

«Mia aspetta» non mi tocca ma io mi fermo, rimango lì, mi risiedo, ma ancora non lo guardo.

«Guardami» ecco.

Non posso guardarlo. Harry io non posso guardarti. Se io ti guardo, tu mi freghi.
Sono i tuoi occhi. Se io li guardo, se loro guardano me non c'è scampo, tutto sarebbe stato inutile.
Quegli occhi, sono come la più bella delle foto scattate. E io non posso guardarli.

«Mia guardami»

E lo faccio. Lo guardo.
Ti sto guardando Harry, e non posso rinunciare a farlo, non riesco a smettere.
«Perché mi rendi tutto così difficile Harry?» mi lamento mettendo le mani nei miei capelli

«È semplice Mia. Voglio solo parlarti»

«Invece è difficile, quasi impossibile riuscirci Harry!
Ci sto provando. Ci provo a starti lontano, a non guardarti, non parlarti ne respirarti ma tu lo rendi estremamente difficile Harry.
Se io adesso ti guardo, tu mi uccidi, vado fuori gioco.
Ci sto provando ma non riesco a respirare se torno a guardarti, se tu mi guardi in quel modo!» sembro quasi disperata, e forse un po' lo sono davvero.

Sento quei maledetti occhi ancora puntati su di me. Harry non si è mosso da lì.
Sono passati almeno trenta secondi di totale silenzio, nessuno dei due ha fiatato.

«Non sono andato a letto con Anna.» il tono è piatto, non lo guardo ne lui guarda me
«So cosa hai visto e so per certo cosa hai pensato, e non ti biasimo, ma io non sono stato con lei. Non ero lì, in quella stanza.
Si era ubriacata alla festa, era da sola e non riusciva a guidare ne a prendere un taxi, non è la prima volta che accade e in un certo senso è mia amica.
Le ho ceduto la mia stanza e io sono andato in quella degli ospiti.

Ho dormito da solo quella sera, avrei voluto dormire con te, come ogni sera dalla prima volta ma tu non c'eri. Per colpa mia, e anche un po' tua.» pochi secondi di silenzio, ma poi continua

«Mia ascolta, io non ti prometto niente, non posso farlo, non posso darti garanzie ne dirti che sarò nello stesso posto per tutta la vita perché per quel che faccio il più delle volte non sono nello stesso posto nemmeno per ventiquattro ore.

Ma sono qui adesso, e non so per quanto durerà, e per quanto ne so potrebbe essere una vita o fino alla fine delle mie vacanze.
So solo che stiamo sprecando tempo. Stiamo buttando ore, minuti della nostra vita a stare lontani a non parlarci, a non fare l'amore per uno stupido equivoco e perché non siamo stati bravi nel parlarci, graffiarci o prenderci a pugni.

Cazzo!
Io non voglio sprecare questo tempo Mia!
Non voglio averti ad un metro di distanza e essere comunque lontano da te. Non mi guardi, non mi parli.
Non ho bisogno di te per vivere, come tu non ne hai di me, lo sappiamo, ma io adesso voglio stare con te perché è quello che voglio.

È semplice.»

Come quando ti dicono che Babbo Natale non esiste; in fondo un po' lo sapevi, come può un vecchio ciccione scendere dal camino e non bruciarsi le chiappe?
E poi il camino non l'ho mai avuto io.
Però sapere che in realtà non esiste, spiazza comunque, anche se sei un bambino.

Così mi sento adesso.
Sono spiazzata.
Da Harry. Da quello che è. Dal suo modo di parlarmi. Dalle sue parole ogni volta che si apre con me.

«È semplice Mia.
Ma se continui a non guardarmi, non può esserlo per niente» è lontano da me, siamo ai due lati opposti del divano, ma comunque non alzo ancora la testa.

Mi giro per guardarlo adesso, ma vicino a me non c'è più nessuno.

POV Harry

Sono stanco. Fottutamente stanco.
Fisicamente e mentalmente.

Che bella vacanza del cazzo.
In realtà non vedo l'ora di ritornare a scrivere, cantare andare in tour, a rivelare al mondo e a chi mi segue tutto quello per cui ho lavorato e tenuto nascosto per anni, di tirare fuori me stesso, quello che realmente sono e voglio essere. Io finalmente!

Sul letto della mia camera sdraiato a forma di stella guardo il soffitto. Lo faccio spesso quando voglio estraniarmi da tutto il resto, quando entro nel mio mondo esclusivo.
Visualizzo. Faccio il quadro generale di quello che ho intorno e poi trovo la soluzione per sviare, almeno momentaneamente, dai miei problemi e le mie paranoie.
Funziona sempre.
Chiudo gli occhi e libero la  mente.

Ok.. sette agosto..

..L.A..

..Camera da letto..

..Mia..

..Luna..

..Sole..

..Solo..

..Mia..

..Canzone..

..Chitarra..

«Chitarra» apro gli occhi.
Eccola.

La prendo e mi sistemo seduto sul letto con le gambe incrociate.
Suono qualche nota, niente di definito.

Questa invece la so, la conosco bene. Suono debolmente le note, canticchio le parole..

«Woke up alone in this hotel room
Played with myself, where were you?
Fell back to sleep, I got drunk by noon
I've never felt less cool..

We haven't spoke since you went away
Comfortable silence is so overrated
Why won't you ever be the first to break?
Even the phone misses your call, by the way»

«Non credo di averla mai sentita»

Mia è poggiata allo stipite della porta della mia stanza con le braccia incrociate e mi sta osservando, non so da quanto tempo.

«È mia. Del nuovo album» la guardo

«Se vai avanti così le imparerò tutte prima dell'uscita ufficiale»

«Vorrà dire che correrò il rischio»

Lei mi sorride e si avvicina prendendo posto sul letto di fronte a me sotto il mio sguardo attento

«Posso?» allunga la mano verso di me.
Inizialmente sono confuso ma capisco che vuole la chitarra

«Tu sai suonarla?» sono sinceramente scettico.
Non mi risponde ma prende la chitarra tra le mani e comincia ad accordarla, come se già non lo fosse.
Sono concentrato sulle sue mani. Guardo la sua  espressione concentrata mentre maneggia con le corde. Io sono lo scienziato e lei la mia scimmietta da laboratorio.
Triste ma rende l'idea.

Le sue dita si posizionano sulle corde della mia chitarra classica, comincia a suonare, non benissimo ma se la cava, tanto che dopo pochi secondi riconosco subito il pezzo che sta suonando.

«Io posso solo suonare..»mi guarda in attesa sorridendo

Poggio la testa sul cuscino, mi rilasso e comincio a cantare sopra il suono prodotto dalle sue mani sulla mia chitarra

«Mama, take this badge off of me
I can't use it anymore
It's gettin dark, too dark to see
I feel I'm Knocking on heaven's door
Knock, knock, knockin' on heaven's door...»

Le ultime due ore le abbiamo passate così, a suonare e cantare. Senza parlare d'altro, senza cercare un ennesimo chiarimento. Ne ho abbastanza, ho parlato abbastanza. Dovrebbe farlo lei, ma per ora mi va bene anche cantare.

«Non sapevo suonassi la chitarra» la prima frase detta senza cantare dopo due ore

«Matt suonava in una band, mi ha dato qualche lezione» studia lo strumento

«Con questa siamo a due cose che adesso so di te, quando arriviamo a dieci che succede? Si vince un premio?» dico cercando di smorzare un po' gli animi ma sono sempre attento ad osservare ogni suo movimento.
Poggia la chitarra sul letto dietro di lei, poi torna a guardarmi

«Adoro le ciliegie, ma non riesco a mangiarle perché ho sempre il terrore di ritrovarmi un verme in bocca;

Quando vado sott'acqua apro sempre gli occhi perché mi piace guardare il fondale in quel modo sfocato e indefinito e poi quando riemergo guardo il sole in modo da far lacrimare gli occhi;

A dodici anni i miei mi hanno regalato un coniglietto che avevo chiamato Snoopy, ma l'ho perso dopo tre mesi e ricordo di essere stata malissimo;

A diciannove anni mio padre mi ha confessato che in realtà Snoopy è finito sotto le ruote della sua macchina e non ha avuto cuore di dirmelo da bambina pensando non potessi affrontarlo, ma a diciannove anni ero già una donna e avrei retto alla dura verità.
Ho pianto per due giorni;

Al terzo anno di liceo ho avuto il mio periodo vegan ma è durato solo due settimane.»

«Siamo a sette»

«Non mettermi ansia» dice a mo di battuta facendomi ridere come un idiota

«Snoopy?
Ma non era un cane?» non resisto all'idea di prenderla in giro per qualsiasi cosa

«Mmmm non ti è concesso usare le mie confessioni contro di me. Non puoi prendermi in giro.
Era tutto bianco con un orecchio nero, proprio come Snoopy!» si butta sul letto affianco a me e nasconde il volto tra le mani

«Perché sei tornata?» non ci riesco, devo saperlo. Ho bisogno di sapere cosa pensa

«Non sono mai andata via.
È che sono un'amante dei bei discorsi» ovviamente sta scherzando, sposto le sue mani dalla sua faccia ma non parlo, e lei continua

«Credo tu abbia ragione però, chi ha tempo non aspetti tempo.
Io sono grata al tempo, e sottovalutarlo è un errore che nessuno dovrebbe commettere. L'ho fatto una volta, ho perso una persona e insieme a lui il tempo da passare con lui.
Lo so, non avrei potuto fare altro, non puoi credere di rimanere al fianco di una persona ogni attimo della tua vita, e non lo faccio, non lo credo. Credo però che il tempo ci da un sacco di possibilità. E credo che tu, Harry, adesso sei la possibilità che il tempo mi sta dando.

Non voglio garanzie da te, non l'ho mai chieste, nemmeno io posso dartene, tu vuoi me e io voglio te, qui e adesso.

Voglio sincerità.
Ti ho creduto subito quando mi hai detto di Anna. Non so, ho deciso che voglio fidarmi» mi sorride, finalmente

«Ho un'idea» non ho smesso un secondo di guardarla

«Ti ascolto»

«Nessuno dei due può garantire niente all'altro. Non facciamoci promesse, nessuna previsione futura, niente. Solo, stiamo insieme.
Stai con me fino a quando il tempo e le nostre vite c'è lo permettono, stiamo insieme.
Facciamolo.
Sarò sincero con te, e tu lo sarai con me. Questa è l'unica promessa che ci facciamo.
Ci stai?»

Non so se è il sonno che minaccia di farmi svenire da un momento all'altro o se mi sta salendo l'alcol ingerito alla festa, ma il fatto è che sto davvero chiedendo a Mia fare i fidanzatini fino a quando inevitabilmente qualcosa ci porterà lontani l'uno dall'altra?
Sono così stupido da credere che possa funzionare?
Ok forse lo sono, ci spero.
Sembro patetico mentre la guardo aspettando una sua risposta. Patetico.

«Chiedimelo meglio?» mi rivolge uno sguardo furbo

«Cosa?»

«Oh andiamo! Sei capace di scrivere quelle belle canzoni e di fare discorsi strappacuore, mi aspetto di più da un poeta romantico come te Harry. È pur sempre una proposta di fidanzamento a tempo indeterminato o no?
Forza. So che puoi fare di meglio» entrambi ci tratteniamo dal ridere, è ridicolo tutto questo ma decido di stare al gioco

«E va bene.
Madame» le porgo la mano.
Mi inginocchio davanti a lei che adesso è seduta sul letto a gambe incrociate contenta come un bambino a Pasqua.
Questa scena è fottutamente ridicola ma in fondo diverte anche me.
Mi schiarisco la voce

«Mia.
Amore mio, luce dei miei occhi e di questa stanza semi buia, Dea della piscina e paparazza del mondo, mi faresti l'onore di stare con me, ridere con me, uscire, mangiare, litigare e ultimo, ma non meno importante, anzi importantissimo, fare tanto tanto tanto sesso con il sottoscritto fiche tempo non ci separi?»

«Presentazione discreta ma non ho apprezzato il sarcasmo.
Ma si, ci sto. Con te» un grande sorriso ora è sulle sue labbra.

Labbra che mi affretto a baciare, finalmente. Non aspettavo altro, riprendo a respirare.
Cazzo se mi mancava, ma questo lo sapevo già.
Adesso è qui, con me tra le mie braccia e sulle mie labbra, le sue dita carezzano la mia testa, le mie mani vagano sul suo corpo.

Siamo qui e adesso.

Ci baciamo, fin quando i nostri respiri diventano uno, siamo sul letto, lei è al mio fianco.

Siamo stanchi, distrutti e assonnati.

«Mi sono mancati i tuoi occhi piccolo Styles» siamo ancora vestiti, lottiamo contro il desiderio di addormentarci per rimanere svegli a catturarci ancora per un pò

«Piccolo?
Potrei chiuderti nella mia mano» le carezzo la fronte, sta per crollare e pure io

«Sono comunque più grande di te» riesce a dire con gli occhi chiusi

«Di soli sette mesi» io la guardo, assonnato ma la guardo mentre chiude gli occhi

«Sette mesi piccolo Styles»

«Adesso dormi» non mi risponde, sta già dormendo.
La sua testa è poggiata alla mia. Non abbiamo fatto l'amore, almeno non nella forma tradizionale.

Ciao a tutti 😊
Finalmente un nuovo capitolo.
Ho voluto dividerlo in due parti perché era venuto un po' troppo lungo e per pubblicare un capitolo in più 😜
Grazie infinite per le letture e i commenti che lasciate sempre alla mia storia.
Al capitolo successivo troverete la seconda parte.
Fatemi sapere cosa ne pensate ❤️
A presto
G❤️

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