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Mi seggo ad un tavolo vuoto della mensa scolastica. Rimango un po' a fissare il piatto e poi lo mando giù in un boccone. Sempre troppo poco, qui nel 12. Tranne per le famiglie più ricche. E proprio parlando di loro, Madge Undersee, la figlia del sindaco, si siede affianco a me. «Come va?» mi chiede dandomi un po' del suo pranzo. «Bene, credo» sussurro. «Grazie» dico riferendomi al cibo. Lei sorride. «Ti vedo strana. Che succede?» chiede. «Mio padre. Oggi era strano. Sta succedendo qualcosa, giù in miniera, me lo sento» sussurro. «E... Ho paura» ammetto. «Wow» dice Madge. «Katniss Everdeen ammette di aver paura di qualcosa. Cosa farà adesso? Si dichiarerà a... Al ragazzo del pane!» «Cosa?!» diciamo all'insulso io e un ragazzo al tavolo affianco a noi. «Chi?» chiedo io. «Peeta Mellark. Il figlio del fornaio» dice Madge. Io rido. «E tu credi che la moglie del fornaio accetterebbe una ragazza del Giacimento dentro casa? Eh, no. Credo che accetterebbe di più te. Ragazza del Prato. Occhi azzurri. Capelli biondi. Figlia del sindaco...» mi metto a ridere.
Ecco, un attimo in cui non ho pensato a mio padre.
Le campanelle suonano. Non è un esercitazione. «Te lo avevo detto!» urlo a Madge balzando in piedi. «Tu non ti devi preoccupare di nulla! I tuoi genitori stanno sempre in casa, non sono mai in pericolo! Mio padre lo è sempre, e con lui anche noi!». L'ho fatto. Ho urlato contro l'unica persona che mi voleva bene, oltre la mia famiglia. Ho insultato i suoi genitori. L'ho allontanata da me.
Esco dalla mensa correndo. Sono all'uscita di scuola, quando mi ricordo della mia sorellina Prim. Le avevo promesso che se mai fosse successo qualcosa io la sarei andata a prendere in classe e insieme saremmo andate alla miniera. Cerco in tutte le classi, finché non la trovo. Lì, seduta, a fissare la lavagna e a canticchiare la canzone che c'è scritta sopra. «Prim» dico. Lei si gira sorridendo. «Katniss! Allora sai mantenere le promesse» dice ridendo. Io le sorrido. Mi prende la mano e insieme corriamo verso la miniera. È già pieno di persone. «Mamma!» urla Prim cercando nostra madre con lo sguardo. «Mamma!» Cominciamo a farci strada tra la folla, finché non la troviamo. Prim corre verso di lei, ma lei non se ne accorge. Ha lo sguardo fisso sull'entrata della miniera. Prim l'abbraccia. Io mi metto affianco a loro.
Passano ore. L'ascensore sale e scende di continuo. Persone ferite escono e io spero che tra loro ci sia mio padre.
«Katniss» mi sussurra Prim verso l'alba. «Cosa succede se non esce?» io la fisso. Lei sa già la risposta. «Devo farti le treccine ogni mattina» sussurro.
Lo avevamo deciso insieme. La bimba di casa, quella proprio piccola, piccola, porta due codine. Quando diventa un po' più grande si cambia in due treccine. Quando si dovrà occupare della casa quasi da sola avrà un'unica treccia. Quando non ce la farà più e dovrà riposarsi si scioglierà i capelli.
Prim si accuccia a me. «Ultimo!» urla il capo minatore. L'ultimo ascensore sale e ne escono due ragazzi appena maggiorenni. Non c'è più nessuna speranza per mio padre. Il capo minatore si mette davanti la porta della miniera e comincia a leggere dei nomi. «I dispersi nell'esplosione sono:» comincia a leggere. Ne sono molti. Troppi. Mio padre è il penultimo. «...Everdeen e Hawthorne» la lista è finita. Mi avvicino a Prim e le sciolgo le due codine, trasformandole in trecce. Passo a mia madre, che è seduta a terra. Le sciolgo la treccia. Lei non si accorge di nulla. Rimango un po' a toccarle i lunghi capelli biondi, poi me ne vado, verso la recinzione, verso il bosco, verso il nostro posto, il lago. Prendo l'arco che mi aveva costruito mio padre e che avevo lasciato ai limiti del bosco. Lo fisso per un po'. Questo potrebbe andar bene a Prim, per me è troppo piccolo. Lo appoggio con delicatezza e prendo quello di mio padre. Grande, molto grande. Legno liscio...
Mi diriggo verso il lago. Appena arrivata mi siedo su una roccia e mi metto a fissare il mio riflesso nell'acqua. Mi sono vista poche ore fa, su un cucchiaio, a mensa, ma sembro invecchiata e di molto.
Non so con quale coraggio mi metto a cantare.

Are you, are you
Coming to the tree
They strung up a man
They say who murdered three

Questa canzone è vietata, mia madre la odia, ma qui non mi può sentire.

Stranger Things did happen here
No stranger wold it be
If we met at midnight
In the hanging three

Prim sarà tristissima e io devo starle accanto, soprattutto perché mamma non lo farà.

Are you, are you
Coming to the tree
Where dead man call out
For his love ti flee

La nostra tavola di cucina sarà piena di feriti in questi giorni, anche se non so se mia madre potrà aiutarli.

Stranger Things did happen here
No stranger wold it be
If we met at midnight
In the hanging three

Mi mancherà la sua voce

Are you, are you
Coming to the tree
Where I told you to run
So we'd both be free

Tutto quello che so me lo ha insegnato lui

Stranger Things did happen here
No stranger wold it be
If we met at midnight
In the hanging three

La caccia, il canto...

Are you, are you
Coming to the tree
With a necklace of rope
Side by side with me

Ora io dovrò andare a caccia ogni giorno, per sfamare mamma e Prim

Stranger Things did happen here
No stranger wold it be
If we met at midnight
In the hanging three

Vorrei che fosse tutto un sogno, un brutto sogno e vorrei svegliarmi il prima possibile.

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