~ Storia ad OC "L'ultimo Rintocco" ~
LudovicaMaccari a te la mia OC per la tua Storia~
Sono sicura che uscirà benissimo, luv~
Mi sono impegnata solo per te!
Nome: Akira ( 明 )
Cognome: Maeda ( 前田 )
Età: 18 anni appena compiuti.
Compleanno: Lunedì 23 Aprile (Giornata Nazionale delle Rose - Della Lettura).
Tipo di Kagune:
Ne ha precisamente due.
Quello che usa più spesso (e con cui si è più allenata) è un Koukaku avvolto attorno al braccio destro (simile a quello di Tsukiyama Shuu), di un rosso sgargiante che va pian piano schiarendo alle estremità, diventando una specie di cremisi/rosa.
Può modellarlo in due modi diversi:
-Può far sì che l'estremità bassa diventi una lama sottile ma affilatissima, che riesce a maneggiare con facilità.
-Può separare parzialmente il Koukaku modellandolo in tante lame sottili con cui può attaccare più bersagli assieme.
Il secondo tipo di Kagune che possiede è un Rinkaku, ma non la usa molto: è composta da quattro tentacoli dalle sembianze di gambi di rosa, spinosi allo stesso modo.
Può colpire sia con il corpo del Rinkaku che con la punta, con cui infilza non molto delicatamente i suoi avversari.
Forza: 7.2, punta molto di più sulla sua agilità.
Rango: S, ma è in corsa per l'SS, dato il suo grado.
Posizione Gerarchica: Torre Bianca.
Carattere:
Partiamo con il presupposto che, a causa del suo passato la sua psiche è gravemente danneggiata.
Così tanto che spesso si ritrova a parlare da sola o a ridacchiare tra sé e sé.
Come se non bastasse è consumata dagli incubi che la costringono a rimanere sveglia quasi ogni notte.
Akira mostra due caratteri diversi in base alle situazioni.
Quando deve prendere posizione non lascia spazio ad incertezze: è ferma nelle sue convinzioni e spietata, se ce n'è bisogno.
Ad esempio, in battaglia, non mostra alcun tipo di pietà, cosa che pensa possa solo ostacolarla.
Quando invece deve consolare qualcuno non è particolarmente brava.
Spesso si perde nei suoi pensieri mentre parla e finisce per peggiorare l'umore degli altri.
Ha un attaccamento morboso alle rose ed il suo appartamento ne è pieno.
Per lei quei fiori sono come una sottospecie di appiglio a ciò che rimane della sua sanità mentale.
Una specie di promemoria che le ricorda che ciò che fece a suo padre fu una cosa giusta.
Ama anche leggere, cosa che può dire molto agli altri sul suo carattere.
Adora il genere thriller psicologico.
Per quanto riguarda l'amore, probabilmente mostrerebbe un lato di sé piuttosto... malato.
Per certi versi ha amato suo padre ma, per ciò che è successo, ha paura di essere ferita o subire un nuovo trauma lasciandosi andare alla passione.
Aspetto Fisico:
Akira ha un fascino non facilmente apprezzabile.
I suoi capelli sono biondissimi, quasi bianchi e morbidissimi al tatto esattamente come lo sembrano.
Sul viso cadaverico spiccano due occhi cremisi con lunghe ciglia e annesse occhiaie date le notti passate in bianco.
Non è fin troppo bassa o alta, ma è decisamente magrissima.
Indossa spesso abiti dal tocco vintage e dalle gonne semplici ed ampie.
Per darsi quell'aspetto "malato" (che per qualche ragione tanto ama) si acconcia con bende, come quelle che coprono interamente la sua gamba destra.
Ha anche diversi cerotti, sparsi sul corpo secondo una simmetria eccentrica.
Soprannome: "Sashimasu" (In italiano: "Aculeo")
Maschera:
Storia:
Il passato di Akira è talmente terribile che non ne fa parola con nessuno.
Non potrà mai perdonare i suoi genitori, Miyuki Ikeda e Hijikata Maede, che hanno segnato (quasi allo stesso modo entrambi) la sua vita.
La madre fu sbranata da un branco di Ghoul esaltati. Non era molto forte.
Il padre invece, nel disperato tentativo di salvarla, l'aveva portata alle cure di un suo caro amico, che però non riuscì ad aiutarla; in seguito a quella perdita il padre impazzì dal dolore.
Già.
Impazzito è dir poco.
Ossessionato dalla paura della morte e di poter perdere la sua unica figlia decise di rinchiuderla in casa, tenendola nascosta al mondo come fosse sotto ad una campana di vetro.
Gli abusi non mancarono.
Per il padre, Akira era un preziosissimo esemplare, tanto che si riferiva a lei come la "Sua Rosa".
Lei dovette presto abituarsi a quella situazione.
Diventò insensibile al dolore.
Insensibile alla vista dei cadaveri abbandonati sul pavimento di casa dopo ogni battuta di caccia, maleodoranti e ricoperti di sangue.
Riuscì a scappare solo quando, a sedici anni, spinse il padre ad insegnarle come difendersi, giusto per "essere sempre al sicuro".
Sapeva che sarebbe riuscita a convincerlo, ed infatti successe.
Non appena si sentì pronta lo attaccò con il Koukaku che aveva così tanto allenato.
Riuscì a vincere solo grazie alla paura del padre di farle del male, ma è inutile dire che mostrò di avere talento.
Passò qualche altro giorno in casa, in solitudine, cercando di dimenticare ciò che aveva fatto.
Pur di non uscire arrivò al coprire la testa del padre, ormai morto, con una busta di plastica.
Arrivando al punto di star per morire di fame fu costretta ad andare a caccia, seppur debolissima.
Il caso volle che per le strade del suo distretto si aggirasse un reclutatore di Rebirth.
Dopo aver cercato invano di combatterlo fu ferita gravemente, ma l'individuo ebbe pietà di lei, riconoscendo un talento innato nei suoi movimenti fluidi in combattimento.
Fu salvata dalla stessa persona che stava per distruggerla e cresciuta, da lì in poi, nei Rebirth.
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