//Beyond The Border Of The Sea
NOME:
Amir Chandrakant
Amir
Amir è un nome proprio di persona arabo, persiano, urdu, malese e indonesiano ma è scritto أمير in alfabeto arabo o امیر in alfabeto persiano. Deriva da Amir che significa principe o comandante; infatti nei primi tempi in cui vi erano questi veniva spesso usato come titolo. Vi è una variante femminile, Amira, il cui significato equivale allo stesso significato della sua parte maschile, ma ovviamente al femminile.
Va preso in considerazione poi il non confonderlo con Amir, nome ebraico omografo, ovvero che vi è un uguaglianza di grafia fra due parole ma di significato ben diverso, infatti in ebraico significa cima d'albero.
Ebbene questo primo nome non è stato a scelto dal Maharaja suo padre a caso ma perché lui fu il primo figlio maschio a nascere dopo otto figlie femmine, quindi colui che avrebbe ereditato il titolo, dopotutto era raro nella civiltà indiana che una donna diventasse Maharaja, raro non perché non poteva ma perché poi le generazioni sarebbero continuate con la famiglia del marito che sarebbe entrato nella famiglia. Così appena al Maharaja venne data notizia che la sua moglie aveva avuto un figlio maschio non potè che dargli un nome dimportanza.
Chandrakant
Non era strano, anzi era normale in India, tuttora, avere molteplici nomi. Tuttavia il secondo nome al neonato venne dato quando la moglie diede al Maharaja la buona notizia di essere in dolce attesa.
Infatti il nome Chandrakant è un nome originario dall'India, il cui significato in indiano è amato dalla luna, derivato dal sanscrito चन्द्र (chandra) luna e कान्त (kanta) amato; ma si può anche tradurre con benedetto dalla luna.
Questo nome non potrebbe essere più azzeccato, in quanto, oltre che la notte in cui il Maharaja scoprì del nascituro che stava crescendo nel grembo della moglie era giorno di luna piena; venne benedetto nascendo maschio, cosa a cui il Maharaja teneva.
COGNOME:
Padma
Padma, nome indiano del Nelumbo nucifera, chiamato comunemente Fiore di Loto.
Fiore sacro per l'Induismo e il Buddhismo. È detto anche Loto blu, Giglio sacro o Fagiolo dell'India. È il fiore nazionale dell'India e del Vietnam. Il Loto ha tutto un complesso e antichissimo simbolismo filosofico e religioso, fra i quali il più noto è quello di rappresentazione dei centri energetici sottili nel corpo umano, detti chakra. È considerato anche simbolo di purezza, e questo probabilmente è dovuto al cosiddetto effetto loto, che è la capacità, osservata appunto nei Fiori di loto, di mantenersi pulito autonomamente. Nel IX libro dell'Odissea si parla del paese dei Lotofagi, i mangiatori di loto.
Questo cognome del Maharaja, della sua consorte e concubine non è riferito alla purezza del fiore, ma bensì oltre al fatto che dove si stabilì da generazioni la famiglia, vi erano tantissimi fiori di loto; ma anche al fatto di mantenersi pulito, che nella "politica" del tempo, quando nel 1700 l'India in gran parte era sotto dominazione Britannica, può venire visto come la metafora di non riuscire ad infangare il nome della famiglia e ad essere riusciti a sorgere come nobili rimanendo ancora sotto il piccolo dominio Indiano. Quest'altro aspetto invece di questo fiore che non è trascritto nel suo significato ma bensì nella sua biologia è quello di codesto rosato fiore di nascere dal basso, dal fango del lago o pozza d'acqua in cui si possono trovare, ed esso cresce superando la suddetta fanghiglia, l'acqua sporca e gli animali che la ospitano fino a sbocciare sulla sua piana e grande foglia di un bellissimo colore rosato e a volte bianco.
SOPRANNOME:
Devadas
Significa servo degli dei dal sanscrito देव (deva) che significa dio e दास (dasa) che significa servo.
Amir si scelse questo nome non appena intraprese la sua nuova vita da pirata, non perché fosse un servitore degli Dei, essendo l'induismo una religione politeista; ma per il semplice fatto che una volta arruolato, era un uomo libero, pronto per rinascere non in una nuova vita, ma nella sua stessa, non per terra ma per mare, dove ormai il suo Dio su quella nave non era altri che il Maggiore, a cui doveva dare la sua vita. Ma ciò non vuol dire che Amir non rimase credente.
ETÀ:
Il nostro uomo indiano di nome Amir ha ben 40 anni; nato in una notte d'autunno piuttosto scura a differenza della bella notte in cui venne proclamato alla scoperta di una vita nel grembo della madre dal medico di corte e poi al padre.
Il 20 Ottobre, sotto il segno Thula-Sukra, detto in occidente Bilancia. Ma in India il significato differenzia dall'occidente, con o senza ragione filosofica, sono convinti che la tendenza Thula emerga in qualunque momento.
Hanno una personalità tale per cui i principi e gli obiettivi sono sommamente stimati: dunque si può dire che siano intelligenti e strategici.
La differenza che si può trovare con la Bilancia occidentale è che questo segno indiano, rappresenta anche la sensitività, il deleitante, colui che deve raggiungere un alto livello.
Quando s'impongono un obiettivo è difficile deviarli perché la loro intransigenza è notoria.
È queste qualità possiamo ritrovarle in Amir, specialmente la parte intelligente, strategica e a riuscire a dare il massimo in questi due ambiti per arrivare ad un determinato livello; dopotutto essendo di origine nobile aveva fin da piccolo ricevuto le più costose e belle lezioni di vita, religione, ovviamente logica, scrittura e altre materie.
ASPETTO FISICO:
ーPrateek Jainー
È un uomo dall'aspetto molto maturo avendo già quaranta anni, possiede una pelle piuttosto olivastra, tipo di pelle solita degli indiani e sempre per loro una cosa importante è la barba, tenuta piuttosto lunga, come i capelli da quando è entrato a far parte dei pirati; ma sempre tenuta ben curata anche se è un po riccioluta.
Durante invece il suo periodo a corte la teneva corta: la stessa cosa per i suoi stessi capelli ma molto più lisci della barba, tenuti o sciolti o a volte in un codino da uomo dove lega principalmente dietro alla nuca i capelli della frangia.
A volte può essere visto, specialmente nei giorni più caldi o nelle Assemblee tra pirati con un turbante piuttosto colorato.
Per quanto in volto sia peloso e i capelli siano lunghi, non ha molto pelo sul resto del corpo, eccetto ovviamente sotto alle ascelle e nella zona inquinale. Possiede un corpo piuttosto muscoloso e che va a braccetto con la sua altezza si ben quasi un metro e novanta, sembrerebbe un uomo senza alcun difetto fisico se non fosse per una grossa cicatrice che gli attraversa per verticale tutto il volto del viso destro passando per locchio sinistro, ovviamente dopo al colpo ricevuto, cieco. Possiede alcuni tatuaggi sul corpo, sempre fatti dopo esser entrato nella ciurma.
Come scritto prima, da quando raggiunse la maturità nell'aspetto, divenne un bel uomo e si conosce il rapporto tra India e sesso, ovviamente non fu quindi negato al bel Amir di avere rapporti ancor prima del matrimonio, non si fece mai qualcuno della corte, preferiva scendere dal piedistallo e andare a donne in città, nessuna si è lamentata delle sue prestazioni.
Dunque sia per il suo aspetto che questa possibile sua fama nel saper trattare le donne con sensualità e a dare loro il piacere che meritano, questo genere di pensiero solo in India se lo poteva trovare, da quando passò per delle donne di un posto finito con la ciurma, ogni tanto specialmente tra le prostitute con un passaparola si parla di lui, infatti lui stesso ha sempre detto alle donne con cui andava, che non voleva comprare i loro servigi, lo avrebbero loro provato e se si sarebbero trovate male le avrebbe pagate, non per il loro corpo, ma per aver rubato loro del tempo. Nessuno spicciolo uscì dalle sue mani per esser giaciuto con una donna, eccetto quando vedeva che queste ultime ne avevano davvero bisogno per vivere e non le pagava per il loro corpo.
CARATTERE:
Amir Chandrakant inizialmente fin da piccolo era il classico principino voluto da tutti, tutti lo volevano e tutti li volevano bene ma all'inizio dei suoi studi a tre anni iniziò a vedere chiunque per meno tempo, eccetto i suoi insegnanti e i suoi fratelli invidiosi. Era dunque divenuto un ragazzino solitario con gli unici amici i libri, i viaggi e leggende di cui leggeva, in cui si immedesimava e ovviamente le sue sorelle e la madre. Man mano che cresceva a differenza dei fratelli che erano soltanto impulsivi, o almeno così lui li vedeva, diveniva sempre più colto ed interessato sia alla religione che alla realtà del suo mondo: due cose che in India coesistono, avendo divinità che fanno vedere il mondo come il posto che esso in realtà è ma dandoti l'illusione della vita dopo alla morte, la resurrezione in qualcosa di cui saresti stato degno al cospetto di Brahman.
Amir dunque aveva trovato uno scopo seppur semplice essendo comunque un bambino, ascoltare e far felice il padre, ma un giorno capì che non era ad essere Maharaja ciò a cui ambiva ma ad essere un consigliere, usare le sue doti intelligenti per qualcosa che gli piacesse fare.
Una volta invece divenuto pirata Amir cambiò un po la sua prospettiva di vita, la sua intelligenza, freddezza e il ragionamento prima di agire rimasero invariate ma man mano che cresceva in quel luogo sporco e pericoloso, ogni giorno riusciva a capire sempre di più tramite alcuni quesiti o osservazioni logiche e silenziose le espressioni delle persone quando cambiavano carattere a differenza delle loro solite espressioni e non poteva che significare la possibilità di qualcosa sotto alla loro pelle. Divenne una persona più rigida con sé stesso specialmente quando divenne Secondo, voleva rendere fiero di sé il suo Maggiore per qualcosa in cui era portato e non qualcosa a lui imposto.
“Once you accept your flaws,
no one can use them
against you„
Purtroppo però non ha capito dai propri errori e rimane una persona molto sottomessa al Maggiore, intervenendo solo se interpellato oppure prima chiedendo il consenso di esporre la sua idea, solo raramente di parlare lui. Ma al tempo stesso sa di questa sua debolezza e spera di riuscire a dar voce a sé stesso.
BACK STORY:
“The thing we love
destroy us every time.
Remember that„
Amir Chandrakant Padma, questo fu il nome con cui venne riconosciuto il neonato avuto dalla consorte del Maharaja di Hyderabad, un piccolo regno grande quanto un paio di città unite assieme: infatti fu proprio questo l'inizio di tale regno- nato sulle rive di un fiume e qualche lago - e motivo per cui vi siano così tanti Fiori di Loto venendo il Maharaja soprannominato il Maharaja del Loto.
Nato dunque in una famiglia nobile e molto numerosa grazie alle tante concubine del padre essendo a quei tempi naturale per i nobili essere poligami. Infatti si diceva tra le concubine tra cui c'era grande rivalità, che la consorte fosse sterile, cosa alquanto vista in modo dispregiativa essendo che il Dio principale di tutti gli induisti è anche della fertilità e per dare grandi e forti prole. Questo rumor era girato tra le mura del palazzo per il fatto che finora il Maharaja aveva giaciuto con tutte le concubine e consorte, di cui solo le otto concubine avevano avuto figli, tutte femmine, ma dopo alla sconvolgente ma entusiasmante notizia che la consorte aveva finalmente avuto un figlio e costui maschio per giunta, fu un vero giorno di festa il giorno della nascita del piccolo Amir, aumentando l'invidia delle concubine.
Dopo nemmeno un anno di vita, al piccolo Amir amato dalle sorelle maggiori vedendolo come un piccolo fratellino carino da vestire e acconciare come una bambola, si aggiunsero altri due fratelli maschi avuti da due concubine. All'età di cinque anni il piccolo, possiamo dire principino iniziò sotto ordine severo del padre le lezioni di intelletto tra i quali: scrittura, lettura, religione, politica.
Mentre all'età di otto anni iniziò anche a venirgli insegnato ad utilizzare le scimitarre, ma il povero bambino che fin'ora aveva visto i libri come suo unico motivo e bravura per essere amato dal padre che voleva un erede perfetto e completo, non vedeva nelle armi una cosa bella, dopotutto le armi le associava al togliere una vita e aveva studiato che quello era un compito destinato solo alle divinità, così iniziò di gran lunga preferire ritirarsi tra i vari libri, pergamene, mappe e tante altre cose, sbrigandosi con le lezioni di guerra diventando senza accorgersi comunque bravo dato che volendo tornare ai libri si doveva sbrigare con i tempi degli allenamenti.
Mentre anche ai suoi altri quattro fratelli venne insegnato tutto come a lui, essi man mano che il tempo passava iniziarono a provare sempre più invidia, specialmente quelli nati solo un anno dopo a lui e, assieme a loro anche da parte delle concubine che speravano in un ripensamento del Maharaja per cambiare erede in uno dei loro figli, iniziarono complottare contro Amir e la sua madre, inizialmente soltanto intelligentemente e innocuamente come spronando i figli ad essere più bravi ed a trattare sempre più al meglio il loro padre, ma, per il Maharaja il primo era sempre lui, il nostro Amir.
Non tutti i fratelli però seguirono le ideologie ed i piani delle madri concubine, ma uno, più precisamente il più piccolo, di anni 12, sei anni in meno di Amir che ormai né aveva 18 di anni, si era molto affezionato al fratello maggiore, vedendo in lui quasi un mentore, amando come lui i libri, specialmente le leggende, mentre gli altri fratelli preferivano di gran lunga le esercitazioni fisiche con le spade e armi.
Inutile dire che man mano che cresceva Amir diventava sempre più un bel uomo e spesso anche le donne di corte, anche le serve iniziavano a provare attrazione per il bel uomo, dopotutto in India il sesso non era visto come qualcosa di tabù, anzi, latto sessuale per loro era un piacere di coppia o più, dove tutte le parti dovevano allo stesso modo procurare piacere agli altri quindi era piuttosto normale anche imbattersi in un orgia specialmente tra nobili, ma se c'era una cosa che non era vista di buon occhio all'epoca era l'omosessualità, avere una cosa a tre con una donna in mezzo o delle orgie andavano bene ma gli uomini tra loro non si toccavano o altro, per questo il Kamasutra è solo per coppie etero.
Arrivato alla maggiore età suo padre, man mano verso l'anzianità, iniziò a fargli pesare sempre di più il suo futuro, ma lui aveva ben altro in mente, avrebbe fatto diventare Maharaja il fratello minore una volta salito a tale potere sul loro piccolo regno e questa idea non poteva toglierla nessuno.
Al tempo stesso anche sua madre, che non ebbe più alcun figlio era caduta in una sorta di depressione, lui sapeva che ella teneva tutto dentro per sé ed entrambi sapevano delle cattiverie che facevano alle loro spalle le concubine per mettere entrambi in cattiva luce, peccato che quello che dava fastidio ad Amir era proprio il fatto che il padre non stava facendo nulla al riguardo, lo stesso Maharaja vedeva le mogli solo per vedere i figli maschi o crearne di nuovi, i figli maschi erano quindi in un certo senso fortunati a vedere spesso il padre, le stesse figliE lo vedevano solo durante i veloci pasti e al giorno del loro matrimonio combinato.
Gli anni continuavano a passare e lui tra: il divertimento in città con delle donne, stare accanto il più possibile per far felice la madre e aiutare il fratello minore a crescere insegnandoli quello che lui sapeva, continuò a fare ciò che il padre gli diceva di studiare ed imparare; gli altri fratelli stavano sempre assieme probabilmente a complottare qualcosa e come ogni volta passando accanto a loro o alle loro madri veniva guardato con disprezzo, invidia e tutti sentimenti che allepoca in quella situazione succedevano sempre, e in ciò dovevano essere molto brave le donne perché persino lui a cui avevano insegnato tattiche di guerra e politica non riusciva a trovare soluzione a quella situazione.
Uno dei tanti momenti in cui pianse, dopotutto rimane pur sempre un umano fu alla morte della madre che, anche se aveva lui al suo fianco ogni giorno, probabilmente trovando nella sua ormai figura sterile un'ignobile moglie, decise di bere del veleno. Amir osservò la madre avere i suoi ultimi momenti accanto a lui ed ella dopo avergli detto alcune parole di conforto e di quanto in realtà non avrebbe voluto ma non c'erano altre soluzioni, lo salutò con un sorriso. Anche se sua madre era religiosa il suicidio era visto male dai loro dei ed Amir si domandò se avesse fatto la scelta giusta ma ripensando al modo in cui se ne era andata via.. con un sorriso, ciò voleva solo significare che ciò che aveva fatto laveva lasciata libera da tutto ciò che le stava accadendo, prima che la portassero tra le tombe di famiglia prese da lei due cose che lui riteneva importanti per ricordarla, un anello e un ciondolo con il segno del dio Indra.
All'età di 25 anni successe l'inizio della fine, tutto ebbe inizio durante la sua cerimonia di incoronazione, dove lui e il fratello minore erano pronti per il loro piano politico che vedeva quest'ultimo come Maharaja, ma così non avvenne.
Amir non era mai riuscito bene a capire per quanto intelligente tutti i lievi sussurri di corte, specialmente quando non si pensa che la cosa più ovvia possa accadereun complotto dalle concubine e dai loro amanti. La cerimonia finì in una cerimonia tinta di rosso, un rosso che Amir non dimenticherà mai: lui e il fratello minore appena entrati nella sala dove era già iniziato un intero massacro, guardie amanti contro guardie fedeli al Maharaja, le sorelle con i loro mariti che tentarono in una fuga ma fallendo miseramente e Amir in tutto ciò era bloccato, immobile all'uscio delle enormi porte, gli ci vollero pochi secondi di quella scena che sembravano ore per decidersi dallo scappare, insomma era quasi tutta la corte contro di loro due, lui e il fratellino non avevano alcuna possibilità di vincita; purtroppo però prima di arrivare alle stalle vennero colti alla sprovvista da una dei fratelli, lo scontro fu relativamente semplice, insomma un uomo preso dall'ira contro uno dalla mente lucida? Vinse ovviamente Amir ma dallo scontro né ricavò una ferita grossa che gli attraversò per verticalmente tutto il volto del viso destro passando per l'occhio sinistro, ovviamente dopo al colpo ricevuto, rendendolo cieco.
“Scar have a strange power,
To remind us that,
The past is real„
Riuscirono infine a scappare con i loro bei bianchi cavalli da quel regno ormai comandato da chissà quale fratello invidioso. Arrivarono alle coste seguendo il fiume, vendettero le loro belle vesti nobili ricavando soldi anche da alcuni gioielli che avevano addosso, ma lui doveva ancora medicare la grondante ferita e fu lì che scoprì il segreto del il fratello, ovvero che oltre ad avere una sola donna, era pronto per farla diventare sua moglie; insomma poteva già crearsi una nuova vita sotto falso nome.
“It's dangerous being free
but most come to like
the taste of it.„
E dopo un troppo breve saluto, ma non prima che la futura moglie di suo fratello lo curò, lui si avviò verso l'unica cosa che gli veniva in mente una nuova vita, da pirata, pericolosa e con un destino ben preciso:la morte, ma sicuramente avrebbe potuto essere finalmente un uomo libero, certo poteva finire tra gli colti uomini dellepoca essendo anche sotto al dominio inglese, ma sarebbe rimasto a contatto con i nobili ed avere tutta la sua famiglia contro di lui? Potevano benissimo infangare la sua di storia facendolo passare al negativo, probabilmente l'avrebbero fatto subito non appena tutto era pronto per il nuovo Maharaja.
Così andò alla più grande nave di pirati armeggiata in quella cittadina poco raccomandabile: vestito quasi da stracci, presi dai parenti maschi della ragazza sopracitata per mimetizzarsi, una sacca da viaggio e fu pronto a "vendersi" ai pirati con un bel po' d'oro ricavato dai vestiti ed il cavallo, dopotutto che pirata non raccoglierebbe un uomo con evidente forza muscolare e soldi da dare al Capitano? Nessuno.
ORIGINI:
Un nobile, il primo figlio maschio e il prediletto del Maharaja di Hyderabad, cresciuto nel lusso di poter acquisire della istruzione, venne spronato anche nel saper combattere; tutte cose che gli divennero fondamentali per entrare in una qualsiasi ciurma da pirata dopo a quel terribile massacro.
RUOLO NELLA NAVE:
Il nostro uomo è vissuto ben più quindici anni sulla nave, da quando si arruolò pagando il Maggiore, iniziando come semplice mozzo fino a far valere le sue abilità intellettuali, tra il semplicemente raccontare delle leggende inidiane, sugli Dei o borbottando un consiglio a bassa voce e proabiblmente il Maggiore lo stava ben osservando così arrivò ad essere il Secondo in comando, dopo che il Secondo precedente morì con una cannonata.
(Attuale abbigliamento↓)
(Oppure qualcosa magari di più ""elegante""↓) -senza ovviamente la pistola che non ha-
(Questa parte parla del Maggiore, Oc di scxtola se viene accettata)
Rimase Secondo anche con il nuovo, o meglio, con LA nuovA Maggiore; perché nuova? Perché prima vi era un altro Maggiore, piuttosto anziano, serio e rispettoso delle regole del mare; o almeno finchè non si innamorò perdutamente di quello che era un mito che Amir gli raccontò, quello di Calipso, voleva una Dea -una dea non indiana ma al tempo stesso di tutti i pirati essendo del mare- una dea che un uomo come lui non poteva vedere o amare, sapeva che era un amore impossibile insomma..egli iniziò ad impazzire e sì sa che la pazzia è una malattia, iniziò a non ascoltare più nessuno, ad uccidere chiunque parlasse di troppo o sbagliasse un semplice nodo e assieme a ciò si aggiunse che divenne molto più avaro e pieno di sé; finendo per razziare villaggi dove armeggiavano, villaggi senza alcune difese importanti o anche buone, uccidendo tutte le forme umane maschili, lasciando in vita donne e bambine, donne che stuprava assieme al suo equipaggio volente mentre le bambine vendendole alle prostitute guadagnando soldi. Lo stesso Amir era schifato da ciò, non prendendo azione in tutto ciò, voleva dire qualcosa ma erano davvero i pochi che odiavano il loro comandante ora, l'unica persona che iniziò a prendere la situazione tra le sue mani fu l'unica donna dell'equipaggio, una donna che lui stesso, vedendo del potenziale in lei l'addestrò arrivando al punto da anche confidarsi con lei una sera sul ponte della nave mentre sistemavano dei nodi loro soli, sulla storia della sua vita, insomma le sue origini ma senza entrare mai troppo nei particolari, per ora. Così la donna attuò un piano per ammutinare il Maggiore,un piano pericoloso ma almeno loro due, forse i più abili con la spada oltre che al Maggiore forse..potevano farcela e fortunatamente così fu, la donna riuscì a sconfiggere con il suo aiuto il Maggiore e secondo legge doveva diventarlo lui tale ma, sapeva che non era in lui prendere questo genere di decisioni e l'aveva notago quando il suddetto ora ex maggiore compiva quelle orribili azioni e lui era lì, fermo a non fare nulla, cosa che lo "distrugge" ancora oggi, per non aver fatto nulla prima; così felice le diede, con tutto il diritto che ne meritava, il cappello da Maggiore alla donna "incoronandola" così Maggiore, o meglio dandole il suo pieno voto assieme agli altri membri dell'equipaggio.
ABILITÀ:
In quanto derivante da una NUMEROSA famiglia nobile ma di piccola stirpe, non c'è dubbio che i figli, specialmente maschi venivano educati a dovere specialmente nella parte scientifica e logistica, dunque il nostro uomo dalla pelle piuttosto olivastra è molto intelligente avendo passato praticamente l'intera vita tra i libri e nella biblioteca, si potrebbe dire, del palazzo del Maharaja. Ma per lo stesso motivo riguardante le sue origini sa usare piuttosto bene le scimitarre, le spade diffuse nel continente indiano dal 1400. Amir però oltre che ad essere un uomo colto e di cultura, preferendo di gran lunga tenere il volto su delle pergamene, mappe o libri piuttosto che continuare ad allenarsi assieme ai pirati nella nuova ciurma, sa anche "comandare" ma non penserebbe mai di parlare al POSTO del suo nuovo Maggiore. Se MAI lo farebbe sarebbe davvero per un motivo quasi di vita o di morte.
ARMA:
Possiede tre armi, di cui una rimane inutilizzabile per suoi motivi ben personali. Essa che non viene mai usata, o meglio, usato: è un pugnale indiano immensamente ricco e carico di pietre preziose, un cimelio di famiglia che tiene sempre accanto a sé, fortunamente riuscì a tenerlo ben nascosto nella sua sacca quando si arruolò, tirandolo fuori soltanto una volta arrivato al grado di Secondo, se lo avesse scoperto prima alla ciurma sarebbe sicuramente finito nelle mani e cabina del capitano e non poteva permetterlo.
Questo pugnale con il quale rischiò la vita se lo avessero scoperto, si chiama Ganesha in onore del Dio dal medesimo nome; formato dalle parole sanscrite gana (tutti,tanti) e isha (signore). Il cui significato vuol dire lord delle orde che possono essere intese sia come orde o moltitudine, che anche come lord e sovrano. Quindi lui è il signore di tutti gli esseri, ma non solo, gana, erano anche i corteggiatori di Siva, facendo portando il significato a significare anche signore degli ostacoli. Ganesha è il Dio della saggezza e della fortuna, figlio di Siva e Parvati.
Egli rappresenta il perfetto equilibrio tra energia maschile e femminile, ovvero tra forza e dolcezza, tra potenza e bellezza; simboleggia inoltre la capacità discriminativa che permette di distinguere la verità dall'illusione, il reale dall'irreale. È ciò portò Amir a credere che possa essergli ancora d'aiuto dopotutto e nel sangue degli induisti credere ai loro Dei e chi non lo fa si sa, viene escluso da tutti diventando un emarginato, totalmente.
Poi le vere armi che utilizza sono due Talwar, dette scimitarre gemelle, Kali e Siva, sempre nominativi dati a nome di due divinità, in questo le due quasi più importanti, ma iniziamo da Kali, che molti conoscono magari per nome, ma chi è Kali? Ebbene è la manifestazione terribile della dea benevola Parvati. Battagliera, feroce, dea al contempo personale e impersonale. Dea al tempo stessa della fertilità, perché nonostante sia identificata come oscurità e violenza è il principio percepito come la forza di trascendenza immediata, tra le mani possiede strumenti in grado di recidere il mondo, trasformarlo secondo sua volontà e infine lo raccoglie. Portandoci dunque al lato oscuro, realista del cosmo, aspetti che si rinnegano.
ーKaliー
Questa sciabola solitamente la usa se deve uccidere in battaglia assieme alla gemella e marito sciabola Siva, perché Siva non è altri che il marito della Dea Parvati. Siva, una divinità maschile e ci sarebbe da scrivere poemi e poemi per descriverlo nei suoi dettagli essendo una delle più importanti. Ci sono molti aspetti di Siva tra i quali possiamo trovare: il distruttore, il beneaugurale, lasceto, signore del sonno.
-Il distruttore
Uno degli epiteti di Siva è Hara, che letteralmente significa "Colui che porta via", "Colui che distrugge", è l'aspetto divino che conclude i cicli duali di vita-morte, per consentire a Brahmā (l'aspetto creativo) di iniziarne degli altri; è anche il Signore che distrugge la separazione tra il Sé individuale (jīvātman) e il Sé universale (Parātman). L'appellativo di "distruttore" non è quindi da intendersi in senso negativo, in quanto tale azione si esplica in realtà contro ciò che ostacola, oppure è un aspetto della necessità stessa degli eventi: non è possibile una creazione senza una precedente distruzione.
-Il beneaugurale
In netta contrapposizione con il suo aspetto "distruttivo", Siva è anche considerato benefico. Lo stesso aggettivo śiva letteralmente significa "favorevole", "propizio"; mentre altri due epiteti con cui è spessissimo invocato, Śaṅkara e Śambu, significano rispettivamente "dispensatore di felicità" e "luogo di felicità". Egli rappresenta il dio amico e generoso, sempre pronto a fornire sostegno e aiuto di qualsiasi natura ai suoi devoti, soprattutto nei momenti di maggiore difficoltà; il dio personale, onnipotente e sempre disponibile, pronto ad intervenire in ogni momento; l'Universale, che per amore accorre in aiuto all'individuale; l'Amato perfetto, che non ha desideri se non la felicità dei devoti.
-Il più grande tra gli asceti
L'asceta perfetto, simbolo del dominio sui sensi e sulla mente,eternamente cosciente di sé, il simbolo stesso della trascendenza e dell'Assoluto.
-Il Signore del sonno
Il sonno cui qui si fa riferimento è il sonno profondo, lo stato di «sonno senza sogni», quello stato dell'esperienza in cui la mente si è "fermata".Il «sonno senza sogni» ha, nella cosmologia indù, analogie anche con lo stato «fine dell'universo»: quando tutti i mondi si sono dissolti perché è prevalsa la tendenza disgregante, e non vi è né esistenza né non esistenza, tutto è come in un sonno profondo, privo di sogni, e solo Siva resta, immobile, indistruttibile, nel tempo oltre il tempo.
Proprio per essere una divinità sia buona che al tempo stessa distruttrice e in quanto ormai Amir consideri Dio il suo Capitano, come per far un dispetto al Dio tanto venerato da tutti gli Induisti, userà proprio la sciabola con tale nome per le uccisioni più importanti o se il Maggiore gli ordina di uccidere qualcuno.
ーSivaー
CURIOSITÀ:
📌Le sue tre armi hanno tutte un significato simbolico.
📌Esattemente come il ciondolo che porta al collo in onore del dio Indra.
Indra:Nella religione induista, Indra (devanagari: इन्द्र) è il signore della folgore e dio del temporale, delle piogge e della magia. Il nome Indra vuol dire "Signore": è la divinità vedica che detiene il potere temporale ed è una divinità guerriera. Indra è amante delle donne, è nobilmente iracondo ed è solito ubriacarsi prima delle battaglie. Dopo le sue bevute spesso diventa violento e distrugge qualsiasi cosa; nonostante ciò è considerato una divinità saggia e detentrice di connotati positivi: valore, forza e coraggio.
📌Ha indosso sul mignolo sinistro l'anello della madre, un anello femminile:
📌Come già detto in precedenza ha una cicatrice sul volto che attraversa l'occhio destro, ormai cieco.
📌Possiede svariati tatuaggi.
📌Sa bene che intraprendendo questa vita finirà ovviamente con la sua morte, ma preferisce vivere con la consapevolezza di ciò, vivendo una vita libera che vivendo una vita ricca di fandonie reali e di nobili.
📌Fu uno dei pochi a notare fin da subito che vi era una donna a bordo, ma rimase buono da quando l'aveva vista, aveva visto del potenziale in lei, voleva darle qualche possibilità.
CREDE NEI MITI DEL MARE:
In quanto Induista è un Politeista, ma da quando i suoi dei gli hanno segnato il destino, non divenne quasi più credente, anche se prima di una battaglia o partenza lì prega per pura abitudine...quasi per voler dar a loro un' altra possibilità.
Ma se una cosa che l'ha sempre affascinato erano proprio le leggende, quindi sì crede nei miti riguardanti il mare, ci crede e né ha ben timore e paura, sarebbe illogico non averne in quando fino a poco tempo fa basava la sua religione su divinità onnipotenti in quasi tutti gli ambiti, dando alle sue stesse armi nomi basati su di esse.
Sicuramente la leggenda di cui ha più timore è il Kraken, essendo un enorme calamaro, trovandosi contro di esso sarebbe morte certa per loro umani e per la loro nave stessa.
PAURE PIU GRANDI:
‘‘What we don't know is what usually gets us killed,,
-Petyr Baelish,GoT
Oltre a tutte le creature che si potrebbero trovare nelle acque profonde e scure degli abissi, il nostro caro ex principino ha una folle paura dei gatti, oltre che ad esserne allergico. Ha anche paura dei fantasmi, spettri o tutte cose che secondo la sua religione sono impossibili in quanto il corpo lascia lanima per farla entrare in un altro organismo. Ha anche paura di perdere la vista o l'unico occhio ancora buono, non potrebbe più leggere.
INTERESSI:
📌Ovviamente come già detto Amir ama tutto ciò collegato con i libri, pergamene, mappe e persino lastronomia, qualcosa che prima solo studiava sui libri mentre ora stando su una nave può osservare benissimo le stelle in cielo.
📌Ha una passione al tempo stesso delle piante, infatti nella sua cabina oltre ad essere completamente sommersa dai testi citati qui sopra, avrà spesso in dei vasi improvvisati delle piccole piantepeccato che non ha il suddetto pollice verde.
📌Unaltra passione se si può dire così per Amir è il gentil sesso, apprezza la visione del corpo femminile, specialmente nudo e no, anche se gli piace giacere per procurare piacere reciproco, lo apprezza come vera arte, dopotutto è vissuto con tantissime figure femminili attorno a lui e si sa le indiane nobili posseggono vestiti e gioielli preziosi e colorati; come fossero vere tele artistiche.
📌Gli piace parlare di tutto ciò che lui abbia mai letto, specialmente a chi vede interessato a questi argomenti, ma appena inizia a parlare sarà difficile farlo smettere.
📌E come dimenticare che è anche un buon gustaio dell'alcool? Non si ubriaca facilmente e ciò lo porta a bere e bere.
📌Una cosa che gli piace, ma non crede di farlo mai è cantare, sua madre gli insegnò il canto, ha una voce piuttosto profonda e quasi lo fa sembrare sempre arrabbiato.
📌Essendo il periodo in cui la Britannia era nell'India a colonizzare, suo padre ha ben pensato, sempre per politica che i figli dovessero imparare l'inglese.
VOCE:
ーVoce normaleー
-andare a 1:15 per l'accento più marcato è giusto-
ーQuando canta, se mai canteràー
CONOSCENZE E RELAZIONI:
“Everyone is your enemy.
Everyone is your friend.
Every possibile series of events
Is happening all at once.
Live that way and nothing will surprise you„
Conosce ovviamente quasi tutta la ciurma, o meglio quei pochi "ex" rimasti da quando cambiarono Maggiore, come fossero suoi fratelli, sicuramente considerandoli molto più tali dei suoi veri fratelli, essendo i pirati quello che dimostrano di essere.
Conosce ovviamente anche la nuova ciurma, non al pari di quei pochi vecchi rimasti ma lì ha ovviamente "studiati", dopotutto tutti potrebbero essere tuoi amici, e tutti potrebbero essere tuoi nemici.
ORIENTAMENTO SESSUALE:
Eterosessuale e Demiromantico
Ha sempre visto l'omosessualità come qualcosa di tabù e anche da pirata la sua idea non cambiò.
DISPONIBILE A RELAZIONI:
Sì, ma lui ha una particolarità che qualcuno dovrà tenere in considerazione se si vuole intraprendere una relazione con lui.
Lui è poliginio, o meglio approva la poliginia, ovvero è la relazione poligamica che si instaura tra un individuo di sesso maschile e due o più individui di sesso femminile.
Quindi le donne non dovranno non sentirsi amate se fa sesso con altre tante, per lui tutte le donne vanno accontentate sessualmente con cura, passione e piacere, lui potrà gettare delle avance e se queste verranno accettate finirete in una relazione più sessuale che altro, perché come scritto sopra lui per quanto ami il corpo del gentil sesso è demiromantico, una persona che prima di intraprendere una relazione d'amore deve prima ben conoscere tale persona per bene; infatti molto spesso in India anche tutt'ora la coniuge o le concubine stesse o entrambe le parti non erano amate dal loro marito e uomo.
NOTE(FACOLTATIVE):
Cè l'ho fatta il mio primo e VERO OC! Tutto per bene approfondito e pensato..o almeno lo spero. Finalmente posso dire di apprezzare davvero un Oc sperando sia scritto decentemente essendo ancora moolto lontana dal farli in maniera decente!
Spero che non ci siano cose in contrasto tra loro senza averle almeno spiegate durante la scheda.
Spero non ci siano errori grammaticali e non di battitura magari, ovviamente se qualcosa non va bene, se delle cose vedete che sono in contrasto non esitate a dirmelo e a consigliarmi magari su come sistemarlo !
Ora...commenti su questo OC, che dire, è stato un vero e proprio parto, non ho mai creato un OC così bene documentandomi sui minimi particolari, o accennandoli. Devo dire che mi è molto piaciuto crearlo, è stato divertente e piuttosto di getto, non appena ho visto l' India non ho potuto far a meno di pensare in un certo senso che sia collegato in un certo senso allidea di Aladdin, ma fare che un povero diventi pirata mi sembrava un po' clichè è forse lo è anche questo putroppo ma l'idea che un Secondo in comando fosse per dovere colto e, dati i tempi in cui la role è ambientata non ho potuto che pensare ad un nobile a cui vengono insegnate le cose, qualcuno che sia già letterato, intelligente. E nulla non ho altro da aggiungere, oltre che mi scuso se non sono brava con le descrizioni, anche sull'aspetto fisico e descrivere le emozioni(ho ancora tanta strada da fare in ciò).
Però spero che nonostante errori e altri orrori da correggere che non andranno bene, vi piaccia ^^
skytears ecco a te, purtroppo non mi segnava esistente l'account del tuo collaboratore, puoi taggarlo tu magari, senza problemi^^
Ps ho attuato una semplice correzione di alcune apostrofi che whatpadd mi aveva tolto e ho aggiunto il suo abbigliamento piratesco ^^
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