Richard's Backstory
21 Aprile 2003: La regina Elisabetta II stava allegramente festeggiando il suo 77esimo compleanno, mentre in Italia, si ricordava la fondazione, avvenuta 2756 anni prima, della capitale che ancora oggi rappresenta lo Stato: Roma. Si può dire che era un giorno felice per l'Europa no? Errato. Il mondo non sapeva che quel giorno era anche la data di nascita di uno dei peggiori criminali che avrebbe terrorizzato le città di tutto il mondo. Fu una cosa lenta e dolorosa, solo forti urla provenivano da una sala per il parto. Una donna stava dando alla luce il suo primo e unico figlio, ciò che non sapeva è che lo stesso bambino di lì a poco avrebbe causato la sua morte. Una volta tratto in "salvo" il piccolo, i medici iniziarono ad operare la donna, stava perdendo molto sangue, causa: Il parto le aveva provocato un'emorragia interna, urla, lacrime e soccorsi infiniti, tutto terminò in pochi minuti. Per la donna non c'era niente da fare; il marito fu l'unico che non provò sofferenza per la morte della moglie, anzi era contento di essersi levato quel "peso". E il bambino? Lui stava benissimo, Richard era il suo nome e Chase il cognome, purtroppo però, una vita dannata aspettava il neonato; sin dal momento in cui la madre morì, i medici lo etichettarono come: "Bambino Maledetto". Una volta uscito dall'ospedale, il bambino venne accudito dal padre: Trenton Chase e passò molti anni con lui.
4 Maggio 2005: L'ultimo anno di asilo per il piccolo Richard, fino a quel giorno aveva passato una tranquilla vita con il padre, ridevano e combattevano da quando era ancora un neonato. Nonostante fosse piccolo, Richard aveva un carattere da teppistello, era il più temuto della sua classe, perchè prendeva a botte chiunque non lo rispettasse, senza dosare la forza, ma dando sempre il massimo in ogni colpo che assestava; le maestre avevano provato con ogni metodo possibile per fargli capire che ciò che faceva era sbagliato, ma anche loro si tenevano a debita distanza dal: "Bambino Maledetto", esatto, la voce si era sparsa in tutta Europa, il bambino che aveva provocato la morte della madre e il padre dal cuore di pietra. Le maestre avevano paura di quel bambino, tanto da non riuscire neanche a punirlo, perchè temevano si sarebbe vendicato; questo era il pensiero degli adulti all'interno dell'asilo, ma i bambini non la pensavano allo stesso modo anzi, pianificavano un modo per punire severamente Richard. Quel fatidico giorno, dopo un pranzo in solitudine, Richard era tornato nella sua classe e le maestre si assentarono per diversi minuti, a causa di un problema con i bagni. Quindi i bambini restarono chiusi a chiave nella classe. Fu allora che tutti i compagni di Richard lo accerchiarono, c'erano bambini muniti di forchette rubate alla mensa, altri tenevano dei giocattoli spigolosi o resistenti. Il bambino a quell'età aveva un cervello straordinario, era nato con una dote speciale: una potente Memoria Eidetica. Il ragazzo infatti, quando vedeva dei film d'azione con il padre, era in grado di ricordare, alla perfezione, ciò che vedeva anche dopo ore; in più il suo cervello aveva sviluppato una buona apprensione visiva, infatti questa abilità, fusa con la Memoria Eidetica, permetteva al bambino di riprodurre perfettamente le mosse che vedeva. Forse è proprio questo che gli salvò la vita. I suoi compagni di classe si erano radunati intorno a Richard, ma per evitare di farsi male a vicenda, lo attaccavano in piccoli gruppetti; ovviamente il bambino non riusciva a schivare tutto, quindi si procurò diverse ferite su tutto il corpo; il sangue colava dalle sue ferite, ma il bambino non demordeva, disarmo alcuni suoi compagni e, raccattando le loro "armi", le utilizzava contro i compagni, non gli importava dove colpiva, braccia, gambe, occhi, tempie e ventri erano continuamente colpiti dal bambino. Alla fine i compagni, ormai diminuiti drasticamente di numero, provarono a scappare, ma la porta era chiusa a chiave. Richard avvicinandosi a loro, con uno sguardo pieno d'odio, disse: "La prossima volta affrontate qualcuno alla vostra portata. I mostri devono essere lasciati stare" fu un attimo, forchette vennero impiantate nelle gole dei superstiti, i quali crollano a terra, morti. Al ritorno le maestre, vedendo la scena, non riuscirono neanche ad urlare; i corpi dei bambini raggruppati uno sopra l'altro e il piccolo Richard, che si leccava le dita sporche di sangue, stava seduto sopra di loro.
21 Aprile 2012: Non pensate che dall'asilo il piccolo Richard non fece più crimini fino ad oggi, tutt'altro, il padre, sentendo ciò che il figlio aveva fatto, decise di tornare al suo vecchio lavoro, quello da serial killer, istruendo il bambino su come diventare il criminale più temuto del mondo. Logicamente questa era solo un'Utopia. Il ragazzo infatti riuscirà ad ottenere solo una "fama" mondiale, non il terrore generale. Comunque, torniamo al suo decimo compleanno, vi immaginate che, essendo un assassino, non abbia mai festeggiato il suo compleanno in allegria, ma non è così, quella data era forse l'unico giorno dell'anno che avesse felicità nella vita del ragazzo. Il padre non gli faceva mancare torte e regali, era orgogliosissimo del figlio, quest'ultimo, infatti, si era fatto una grande fama nella parte orientale del mondo, tanto che in Giappone lo chiamavano "Shinigami" ovvero "Dio della Morte". Nonostante la giovane età, il ragazzino era diventato non poco famoso, soprattutto per la sua crudeltà negli omicidi che commetteva, aveva fatto qualsiasi tipo di crimine, tranne stupro e adulterio, il sesso non lo ha mai interessato infatti, e poi HA SOLO 10 ANNI. Comunque, aveva rubato a tantissime persone famose e ricche, aveva ucciso senza distinzioni di sesso e età le persone, nonostante il buon rapporto con il padre, non ha mai collaborato con lui, infatti gli faceva solo da insegnante. Trenton istruiva come meglio poteva il figlio, gli consigliava dei posti dove andare a effettuare i crimini e gli dava vitto e alloggio, per il resto faceva tutto il figlio. I soldi, di certo, non gli mancavano, avevano praticamente viaggiato in tutta l'Europa e l'Asia, tutto per poter nascondersi dalla polizia. A Richard fu dato un secondo soprannome, questa volta dalla stessa polizia. Lo chiamavano: "L'Incarnazione di Jason Voorhees" (per chi non conoscesse il suo "cognome", il personaggio qui citato è il protagonista del film e videogioco: "Venerdì 13"), infatti il giovane commetteva crimini con indosso una maschera da Hockey e, sembrava quasi immortale, dato che moltissima gente lo feriva in colluttazioni e la stessa polizia incriminava persone con l'accusa di essere lui, per poi scoprire che il "vero" è ancora in circolazione. Tornando al 21 Aprile, perchè ho segnato questa data? Semplice, perchè in questo giorno il bambino subirà il più grande problema della sua vita, che tutt'ora persiste, aveva appena finito un omicidio ed era tornato a casa per il suo compleanno, ma una volta arrivato il padre non c'era, al suo posto si trovava un biglietto su cui era scritto: "Scusa se non ci sono, ma ho avuto un impegno con dei colleghi. Buon compleanno Richard, spero che il regalo sia di tuo gradimento." Nel leggere quel foglietto, il bambino ci rimase malissimo, sperava di festeggiare con il padre, ma la cosa che più lo incupì, fu lo stesso regalo che il padre gli aveva preso: uno specchio. _Che cosa inutile_ pensò, se lo girò tra le mani e finalmente si vide allo specchio, in tutti quegli anni aveva visto il suo volto poche volte e, ora che si guardava meglio, notò che nonostante la sua vita, avesse un aspetto tutt'altro che sciupato. Ad un certo punto un gridò uscì dalla bocca del giovane, era sicuro di aver visto il suo riflesso salutarlo, lo specchio gli era caduto dalle mani e si era ricoperto di crepe, dopo averlo raccolto vide nei frammenti di vetro tanti sè stesso, nulla di strano avrebbe pensato, se non fosse stato per il fatto che ognuno dei suoi riflessi aveva espressioni diverse, uno rideva, l'altro era arrabbiato, un'altro piangeva e...uno lo fissava con il volto pieno di sangue. Richard incontrò lo sguardo del riflesso e quest'ultimo si spostò, mostrando i corpi accatastati dei suoi vecchi compagni d'asilo, la paura invase il ragazzino "Non è possibile..." disse tremante "Sì invece" gli rispose il riflesso. Urlò e scagliò via lo specchio, che ruppe la finestra e piombò di fuori. "Che diavolo succede?" il ragazzo si era rannicchiato in un angolo della stanza _Abbiamo deciso di manifestarci caro mio_ una voce esplose nella sua testa, il ragazzo la scosse, ma le voci continuavano ad aumentare e dicevano tutte la stessa cosa _Noi siamo te_. Da quel giorno il ragazzo soffrì di un disturbo di personalità multipla, che nel corso degli anni, aumentò la sua intensità. Non ne parlò mai con il padre e di questo se ne pentì all'età di 15 anni.
13 Giugno 2018: (Purtroppo è l'ultima data di cui vi parlerò, sì sono pigro, magari un giorno aggiungerò cose) Le voci se facevano sempre più forte, nella testa di Richard rimbombavano, peggio dell'eco di una campana all'interno di una grotta. La notte il ragazzo piangeva in preda agli insulti che le sue personalità gli lanciavano, spesso non riusciva neanche ad uccidere, per quanto lo disturbavano e, ancora più frequentemente, queste prendevano il sopravvento e controllavano il povero ragazzo, un vero incubo. Un tempo il ragazzo frequentava molti locali malfamati, ma a causa della sua instabilità mentale, veniva sempre bandito. Fu durante uno di questi suoi "viaggi" che incontrò una giovane ragazza, si chiamava Yume e, da quanto aveva capito, avevano entrambi la stessa età, con la differenza che lei gestiva uno strip club, mentre lui aveva monopolizzato, come casa, un manicomio. Già il nostro caro ragazzo non viveva più con il padre, era diventato indipendente. Quel giorno era entrato nel locale e si era posizionato in un tavolo abbastanza isolato, alcune spogliarelliste provarono ad estorcergli qualche soldo, lo invitavano a divertirsi con lui, ma il ragazzo le liquidò in malo modo. Dopo aver bevuto qualcosa, il ragazzo era pronto a tornarsene a "casa", fu allora che Yume provò a parlargli e lei fu forse l'unica ragazza che riuscì a sciogliere un po' le fredde catene che stringevano il cuore di Richard, iniziarono a trascorrere un po' di tempo insieme e divennero ottimi amici, con sorpresa scoprì anche che, Kei era il fratellastro di Yume, perchè sorpresa? Per un po' il ragazzo aveva collaborato con Kei in alcuni crimini e l'amicizia tra le loro famiglie era di lunga data, anche il padre di Richard e quello di Yume avevano un buon rapporto. Purtroppo la cosa non durò a lungo, Trenton venne tradito e ucciso dal suo stesso "amico" e, in preda ad una rabbia irrefrenabile, Richard ridusse il traditore talmente male da essere costretto a stare in un lettino d'ospedale per anni, fino al giorno della sua morte. Tutto ciò avvenne all'insaputa di Yume, che mantenne ancora un buon rapporto con il ragazzo, il quale, pochi mesi dopo l'accaduto, venne rinchiuso in una delle stanze più isolate del manicomio, nel piano più profondo che aveva. Il giovane non fece resistenza, ma una volta annoiatosi di quel posto, decise di scappare. Dal giorno della sua evasione, Richard non smetteva di andare a visitare, in ospedale, il traditore, non lo voleva morto, gli piaceva vederlo soffrire. Il legame con Yume diventava sempre più forte, fino a quando il padre della ragazza morì; vedendo la sua faccia triste, la vita di Richard venne distrutta e il ragazzo decise di isolarsi completamente dal mondo, convivendo con le sue personalità, che non smettevano ti torturarlo dalla mattina alla sera.
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