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Dopo aver chiarito, ci rimettemmo al lavoro
L’edificio era finalmente svuotato, ma ora dovevamo caricare tutto sul furgone
Mi muovevo tra le casse, cercando di sistemare le provviste
Mentre caricavo un sacco di cibo, sentii una presenza dietro di me, mi girai e scorsi Carl avvicinarsi, il suo sorriso mi fece battere il cuore, con un gesto rapido, mi afferrò per i fianchi, tirandomi delicatamente verso di lui
"Facciamo una pausa" disse
"E perché? Abbiamo ancora tanto lavoro da fare" risposi, cercando di mantenere un tono serio, ma la mia bocca si piegò in un sorriso involontario
"Perché voglio stare con te" rispose,
Prima che potessi replicare, si chinò verso di me, e le sue labbra trovarono le mie in un bacio dolce e leggero
Le sue mani scivolarono sui miei fianchi, accarezzando la mia schiena, mentre io mi abbandonavo completamente a quel momento, rispondendo al suo bacio con passione
Mi staccai un attimo, respirando affannata, ma lui non si allontanò, anzi mi strinse ancora di più
Dopo aver completato il lavoro, ci ritrovammo a dover aspettare gli altri. Carl mi fece segno di seguirlo e ci allontanammo dal gruppo, avvicinandoci a un vecchio muretto che delimitava il campo
Carl si appoggiò al muretto, guardandomi con un sorriso malizioso
"sai, stavo pensando a quanto fossi testarda stamattina" disse
Feci finta di offendermi, incrociando le braccia al petto e alzando il mento
"Testarda? Io? Forse sono solo paziente con te, Carl"
Lui rise
"paziente, eh? Eppure sei così pronta a scattare" rispose, avvicinandosi di un passo, non mi lasciò il tempo di ribattere, mi afferrò il viso tra le mani e mi baciò
Le sue mani scivolarono dai miei fianchi alle mie spalle, mentre io lo abbracciavo, sentendo la sua forza e il suo calore
Quando ci staccammo, eravamo entrambi sorridenti, e Carl non perse l’occasione per stuzzicarmi
"desso, non ti arrabbiare per quello che ho detto prima, non è colpa mia se sei così adorabilmente testarda"
"Io non sono testarda"
"E poi, che ne dici di quella caposquadra di Oceanside che ci prova con te? Sembrava piuttosto interessata"
"Oh, sei gelosa, Madison?"
"Non sono gelosa! È solo che non mi piace come ti guarda"
Carl continuò a provocarmi, avvicinandosi ancora di più
"Ma dai, non posso fare a meno di pensare a quanto sei adorabile quando fai l’offesa"
Cercai di ignorarlo, ma il suo sorriso e le sue parole mi facevano andare su tutte le furie
"Non sei affatto divertente, Carl. Lasciami in pace" dissi allontanandomi leggermente, ma lui non si arrese
"Sei solo arrabbiata perché hai paura che qualcun altro possa rubarmi da te," continuò, con un tono giocoso, mentre mi afferrava la mano per fermarmi
Mi girai verso di lui, il cuore che batteva forte, e risposi con voce sarcastica
"Sì, certo, perché ci sono così tante ragazze che vogliono un ragazzo come te"
Carl si avvicinò di un passo, inclinando la testa
"E invece a me piaci solo tu" disse
Non potevo fare a meno di sentire un misto di irritazione e affetto
"Sei insopportabile" dissi, ma il mio tono tradiva un sorriso
"Insopportabile? Solo perché ti stuzzico? Dai, non puoi negare che sia divertente" rispose
Feci finta di incrociare le braccia, ma non potevo ignorare il sorriso che si stava formando sulle mie labbra
"Sei davvero incredibile, lo sai?"
Carl non attese oltre, con un movimento rapido, mi afferrò la vita e mi tirò a sé
"Dai, smettila di fare la difficile," sussurrò, e poi mi baciò di nuovo
Carl mi strinse tra le braccia
"Sai, quando fai così mi ricordi un po' Lisa"
"Lisa? La tua ex?"
Carl sembrò rendersi conto di quello che aveva appena detto
"Aspetta, Madison, non intendevo, è solo che, quando ti arrabbi, hai un atteggiamento proprio come"
Mi allontanai bruscamente, facendo un passo indietro
"Non posso credere che tu l'abbia detto"
"Davvero, Carl? Stavi pensando a lei mentre eri qui con me?"
"Sì, cioè, no, volevo dire... non volevo dire così"
stava cercando di spiegarsi, ma le sue parole non facevano altro che peggiorare la situazione
"Madison, non è quello che intendevo"
"Sei incredibile" risposi con lo sguardo fissato su di lui, sentendo una fitta di fastidio salire dal mio stomaco
"No, non è… non è quello che intendevo" cercò di avvicinarsi, ma lo fermai con un gesto della mano
"È solo che… quando ti arrabbi, sembri proprio come lei, ma non è una cosa negativa, davvero"
"Non è una cosa negativa?" ripetei alzando il tono
"E tu pensi che paragonarmi a lei sia un complimento?"
Carl fece un altro passo verso di me, ma io mi allontanai
Lui cercò di scusarsi, ma non c’era niente che potesse dire per farmi cambiare idea
"Madison, ti prego, non è quello che pensi"
"Eppure hai appena detto che quando mi arrabbio ti ricordo lei" Il sarcasmo nella mia voce era evidente
Carl mi guardò, gli occhi pieni di rimorso, ma non riusciva a trovare le parole giuste
"Madison, ti prego..." cercò ancora di avvicinarsi, ma io lo respinsi, sollevando una mano per fermarlo
"Sono stanca, Carl" dissi a voce bassa, le parole che uscivano tra singhiozzi che non riuscivo a fermare
Mi sentivo ridicola, ma non riuscivo a trattenere le lacrime che ormai scorrevano senza controllo
"Sono stanca di essere sempre quella che deve tenere insieme le cose, stanca di non essere mai abbastanza, stanca di sentire che per te... non sono mai abbastanza"
Carl provò a prendermi la mano, ma mi ritirai
Mi voltai e cominciai a camminare, cercando di allontanarmi da lui
Carl mi chiamò, ma non mi girai
"Madison, ti prego, fermati" la sua voce era piena di panico
Le lacrime scendevano silenziose, ma non potevo più restare lì con lui. Non volevo più sentire le sue scuse, non volevo più sentire il suo rimorso. Non riuscivo a credere che mi avesse fatto questo, che avesse paragonato me alla sua ex, ma non riuscivo a stare senza di lui
Senza guardarlo più, mi allontanai ancora, fino a quando la sua figura scomparve dietro di me
Solo allora mi fermai, mentre le lacrime finalmente scivolavano liberamente sul mio viso
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