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Il giorno dopo, il campo era già in fermento fin dalle prime luci dell’alba

Tutti si preparavano per la spedizione in montagna, controllando zaini, corde e mappe

Io mi muovevo tra i vari gruppetti, ascoltando i discorsi animati su percorsi e strategie, mentre cercavo di concentrarmi sull'energia frenetica che riempiva l'aria

Carl, essendo uno dei capi, era immerso nei preparativi, stava parlando con gli altri responsabili, la sua voce sicura mentre dava indicazioni precise sui percorsi e la distribuzione delle attrezzature

Nonostante fosse impegnato, non mi fece mai sentire esclusa, pgni volta che gli passavo accanto, trovava un modo per farmi sentire la sua presenza

A un certo punto, mentre discuteva di un passaggio più ripido con un ragazzo, il suo braccio si allungò verso di me, sfiorandomi la schiena con un gesto lento e quasi impercettibile

"Va tutto bene?" mi chiese sottovoce, con quel tono intimo che usava solo con me, anche se il suo sguardo era rivolto agli altri

Annuii, sorridendo leggermente

mentre proseguiva la conversazione con gli altri, ogni tanto il suo sguardo cercava il mio, come per assicurarsi che stessi bene, che fossi parte di tutto, anche se non direttamente coinvolta nelle decisioni

Il gruppo continuava a prepararsi, e Carl, sempre concentrato sui dettagli della spedizione, gestiva le ultime direttive

Io lo osservavo mentre dava ordini con sicurezza, apprezzando la sua capacità di mantenere il controllo in mezzo a tutto quel trambusto

Nonostante fosse impegnato, trovava comunque il modo di farmi sentire parte del suo mondo

Mentre mi muovevo accanto a lui, sentii di nuovo il suo tocco, questa volta più evidente

La sua mano mi sfiorò il fianco, fermandosi per un istante prima di ritirarsi, come un promemoria silenzioso che, nonostante tutto, era sempre consapevole della mia presenza

Lo guardai e lui mi rivolse un breve sorriso, appena percettibile, ma sufficiente a farmi sentire speciale

Improvvisamente, si udì un vociare più forte: un gruppo di persone stava avvicinandosi

Era il gruppo di Oceanside, tra loro c'erano alcuni amici di Carl, riconoscibili dal loro entusiasmo

Si avvicinarono e subito si misero a parlare con Carl, interrompendo le sue istruzioni

Uno di loro, un ragazzo con il sorriso sfrontato e gli occhi pieni di malizia, si avvicinò di qualche passo, osservandomi con interesse, si girò verso Carl con un sorriso furbo, poi disse con tono scherzoso, ma abbastanza forte da essere sentito da tutti

"Ehi, Carl, non ci fai conoscere la tua nuova conquista?"

Il gruppo risee Carl non rispose subito alla battuta del suo amico

Si limitò a ridere nervosamente, spostando lo sguardo e cambiando rapidamente argomento, come se quel commento non fosse mai stato fatto

"Dobbiamo decidere il percorso," disse, rivolgendosi agli altri, ignorando completamente l'atmosfera che si era creata

Quel gesto mi colpì come un colpo basso, così, senza dire nulla, mi allontanai dal gruppo, cercando un angolo tranquillo dove poter respirare e calmarmi

Camminai verso il bordo del campo, lontana dalle voci e dall’agitazione

Più tardi, quando la maggior parte del gruppo si stava già preparando per partire, Carl mi trovò da sola vicino agli zaini. Mi avvicinò con quella stessa attenzione di sempre, ma notai subito il suo sguardo interrogativo

Mi guardava cercando di capire il mio umore

"Mad" iniziò, avvicinandosi

"Che cos'hai? Hai evitato di parlarmi per tutta la mattina."

Non risposi, continuai a sistemare lo zaino come se non lo avessi sentito

Carl fece un altro passo verso di me, cercando di incontrare il mio sguardo

"Ehi, cosa succede?" chiese, con voce più dolce, ma io continuai a ignorarlo, serrando le labbra

Continuai a ignorarlo, cercando di concentrarmi sullo zaino, ma sentivo il suo sguardo insistere su di me

Il silenzio tra di noi diventava sempre più teso, e dentro di me la rabbia cresceva

Quel commento di prima, "nuova conquista", rimbombava nella mia testa

Come se fossi solo un'altra tra le tante, una persona qualsiasi e il fatto che Carl non avesse detto nulla per smentire, per difendermi, mi faceva sentire ancora peggio

Non volevo ammetterlo, non volevo dirgli quanto fossi arrabbiata per quel commento, quanto mi avesse fatto sentire insignificante

finii di sistemare lo zaino in fretta e mi alzai, pronta ad allontanarmi di nuovo.

Mentre mi giravo per andarmene, Carl alzò lo sguardo

"Dove pensi di andare?" chiese, il suo tono più duro di prima quando feci un passo per allontanarmi, lui allungò la mano, afferrandomi per il braccio

"Madison, fermati" disse, tirandomi indietro con un gesto deciso ma non violento

"Cos’è che ti prende?"

Lo guardai per un momento

"Non ho niente" risposi fredda, cercando di liberarmi dalla sua presa, ma lui non mi lasciò andare

Carl sospirò, scuotendo la testa con un misto di frustrazione e qualcosa che sembrava quasi divertimento

"Madison, quando fai così mi fai incazzare, lo sai?" disse con un tono più basso, ma carico di emozione

"Ma, Dio, sei tremendamente bella quando fai l'offesa"

Lo guardai male

"Che cosa hai?" insistette di nuovo

"Perché non me lo dici? Cos'è che ti ha fatto arrabbiare così tanto?"

Non risposi subito, fissai il terreno per un attimo

"Quel commento..." iniziai, la voce più fredda di quanto avessi voluto

"Quando ti hanno chiamato e hanno detto ‘nuova conquista’… come se fossi solo una delle tante"

"E tu non hai detto nulla, Carl, mi hai fatto sentire come se non contassi niente per te"

Senza aspettare la sua risposta, feci per andarmene di nuovo, ma prima che potessi fare più di qualche passo, sentii di nuovo la sua mano afferrarmi il braccio, questa volta più decisa

"Mad, aspetta"

"Non andartene così, dobbiamo chiarire"

"Non è quello che pensi,"

"Non ti ho difesa lì davanti perché... perché volevo evitare di trasformare quella stupida battuta in qualcosa di più, sono solo degli idioti che parlano senza pensare,ma tu…" fece una pausa, avvicinandosi di un passo

"Non sei una delle tante, non sei una conquista, non lo sei mai stata"

Mi guardò dritto negli occhi, cercando di farmi capire quanto fossero sincere le sue parole

Mi fissava intensamente, e il suo sguardo era carico di una sincerità che non avevo mai visto prima

Non avevo parole, e mentre il silenzio tra di noi si faceva denso, sentivo la tensione aumentare

Carl fece un passo avanti, riducendo la distanza tra noi, e la sua mano scivolò delicatamente lungo il mio braccio, fermandosi sulla mia vita

"Madison, per favore, credimi" ripeté

"Tu sei tutto per me"

E in quel momento, qualcosa si spezzò dentro di me la mia rabbia si dissolveva, sostituita da una vulnerabilità che non sapevo di avere, un impulso irrefrenabile mi guidò, e senza pensarci due volte, mi avvicinai a lui

Carl abbassò lo sguardo per un attimo, come se avesse avuto paura che potessi ritirarmi, ma quando tornò a fissarmi, il suo viso era più vicino al mio

La sua mano afferrò con fermezza la mia vita, attirandomi verso di lui

In un attimo, ci trovammo così vicini, ciò che seguì fu naturale: mi avvicinai, e lui si piegò verso di me, le sue labbra che cercavano le mie

Il bacio fu dolce e deciso, un contatto che sembrò risolvere tutto ciò che era rimasto in sospeso tra noi

Le sue labbra erano calde, e il suo profumo riempiva i miei sensi

La mia mano si posò sul suo petto, sentendo il suo cuore battere forte, in perfetta armonia con il mio

Le sue dita scivolarono nei miei capelli, mentre il suo bacio diventava più intenso, come se stesse cercando di comunicare tutto ciò che le parole non potevano esprimere

Quando finalmente ci staccammo, respirando affannati, Carl mi guardò, i suoi occhi brillanti, come se avesse finalmente trovato la sua risposta

"Adesso capisci?" sussurrò, la sua voce bassa e calda

Annuii, un sorriso che si allargava sul mio viso

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