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Carl mi guardava con quello stesso sorriso compiaciuto, quando finii di riporre la garza e il disinfettante nella mia borsa, lui allungò una mano e mi sfiorò il viso con dolcezza, facendomi sollevare lo sguardo
"Sei davvero carina quando ti imbarazzi" disse
"Non è vero" mormorai sentendo le guance arrossarsi
Ma prima che potessi dire altro, Carl si avvicinò, mettendo una mano dietro la mia nuca e avvicinandomi a sé per un bacio
"Ti piace farti distrarre da me, ammettilo"
"Sei insopportabile" risposi con un sorriso
Carl rise piano, e poi, senza darmi il tempo di reagire, mi prese di nuovo in giro, alzando le mani come se volesse arrendersi
"D'accordo, d'accordo, smetto di prenderti in giro... per ora"
Lo fissai, fingendo di essere offesa, ma lui non mi lasciò nemmeno il tempo di ribattere che mi afferrò per i fianchi e mi sollevò leggermente, facendomi perdere l'equilibrio e cadere contro il suo petto
"Carl" esclamai ridendo cercando di liberarmi dalla sua presa, ma lui mi tenne stretta
"Shh"
"so che ti piace"
Restai senza parole per un momento, il cuore che batteva più forte mentre lui mi stringeva a sé
E poi, prima che potessi dire o fare qualcosa, mi baciò di nuovo
Mi lasciai andare in quel bacio, dimenticando tutto ciò che ci circondava
Le sue mani che mi tenevano salda contro di lui, le sue labbra sulle mie
Quando ci staccammo, lui mi guardò con quel suo solito sorriso
"Vedi? Non riesci a resistermi" disse
Sorrisi e gli diedi un piccolo pugno sul petto
Carl rise ancora, ma questa volta il suo sorriso era più dolce
Si avvicinò nuovamente, posando la fronte contro la mia e guardandomi negli occhi
"Sai che mi piace quando fai la dura, ma non mi freghi" disse
"Siamo fidanzati ormai da un po', e conosco ogni tuo trucco"
"Ah sì? E cosa pensi di sapere?"
Lui inclinò la testa di lato, con un sorrisetto che mi fece sciogliere all'istante
"So che non puoi fare a meno di me... proprio come io non posso fare a meno di te"
"Sei proprio presuntuoso"
Carl ridacchiò, poi senza preavviso mi sollevò di nuovo, tenendomi salda tra le sue braccia
"Dillo ancora vediamo se riesci a farmi cambiare idea"
"Carl" esclamai ridendo, mentre mi stringeva di più
cercai di liberarmi, ma era inutile. Le sue braccia mi avvolgevano in una presa che, nonostante fosse giocosa, mi dava una sensazione di protezione
"Sei davvero insopportabile"
"Insopportabile?" fece lui, fingendo di essere offeso
"Strano... perché tu sembri divertirti"
Lo guardai con un finto sguardo di rimprovero, ma lui non se lo lasciò sfuggire, si avvicinò per baciarmi di nuovo, stavolta con più calma, lasciando che quel bacio parlasse per entrambi
Quando ci staccammo, Carl mi guardò con quegli occhi profondi, e il suo sorriso provocatorio si era trasformato in un'espressione di affetto sincero
"Dì quello che vuoi, ma so che mi ami" sussurrò
"Forse sì" ammisi infine
ci scambiammo un bacio veloce e tornammo a lavoro
quando tornammo, seduta in disparte c'era una ragazza, altra con gli occhi verdi e i capelli marrone scuro, magra ma comunque formosa
"lei è lisa" disse rick mentre la guardavo
"e passata di qua e ho deciso di farla venire con noi ad alexandria, ha bisogno di un posto dove stare"
annuì e tornai al mio lavoro con carl
mentre guardavo le scorte che avevamo preso vidi che carl non era attento
seguì il suo sguardo e vidi che continuava a fissare elena
"hai finito?" chiesi
"oh mi stai ascoltando?"
"scusa" rispose ricominciando a lavorare
"abbiamo fin-"dissi appena caricammo l'ultima cassa sul furgone na venni interrotta da carl che mi passava davanti e andava da lisa a presentarsi
lo seguì
"piacere io sono carl" disse carl allungandole la mano
"piacere mi chiamo lisa" rispose stringendo la mano al mio ragazzo
"ei em io sono madison" dissi sorridendole allungandole la mano per presentarmi
"lisa" rispose secca ignorando la mia mano
abbassai la mano e la misi in tasca
durante il tragitto per tornare ad alexandria carl restò a parlare con lisa mentre io ero dietro di loro
improvvisamente una delle mie solite fitte al cuore mi colpì facendomi rannicchiare per terra
"carl" dissi stringendomi con la mano il petto
lui non mi sentì, troppo impegnato a parlare con lisa, ma m isi avvicinò glenn
"aspettate" urlò agli altri
si inginocchiò davanti a me
"tutto bene?" mi chiese
"si, ho solo bisogno di un momento"
tutti si fermarono e carl si girò
appena mi vide si avvicinò
"tutto bene?" chiese
"si, carl." risposi secca
dopo qualche minuto mi sentì meglio e mi rialzai
carl aveva ricominciato a parlare con lisa subito dopo la mia risposta
tornati ad alexandria andai subito a casa e mi addormentai
passarono mesi da quando lisa entrò a far parte di alexandria
non vedevo carl da circa tre giorni e ogni volta che chiedevo di fare qualcosa mi inventava qualche scusa
mentre pensavo a carl e a questo periodo decisi di andare a casa sua per parlargli
uscì di casa e mi diressi verso la casa di Carl, con il cuore che mi batteva forte per la tensione
Dopo qualche minuto di cammino, arrivai davanti alla sua porta e bussai
Attesi nervosamente, poi la porta si aprì con un suono metallico
Carl stava a petto nudo e sembrava sorpreso di vedermi, accanto a lui c'era Lisa, che mi guardava con un'espressione neutra ma curiosa
"Cosa ci fa lei qui?" chiesi
"Madison, stavamo solo parlando"
"Hai bisogno di qualcosa?" continuò carl
"Posso parlarti in privato?" chiesi
Carl esitò, poi annuì e uscì dalla casa, chiudendo la porta dietro di sé
Mi guardò con uno sguardo vuoto, ma non disse nulla
"Mi sembra che in questi giorni non mi stai calcolando" iniziai
Carl incrociò le braccia e mi guardò con freddezza
"E quindi?"
"Non ti vedo mai, e adesso vedo che stai solo con Lisa" risposi, il dolore evidente nella mia voce
Carl non rispose
"Perché non rispondi?" chiesi, la voce tremante
"Perché non ho nulla da dirti"
"È chiaro che non siamo più sulla stessa lunghezza d'onda"
Un nodo si formò alla mia gola e una lacrima scivolò lentamente lungo la mia guancia
"Cosa vuoi dire?"
carl non mi rispose
"mi stai lasciando?"
rimase in silenzio per un momento, poi annuì lentamente
"Sì, Madison"
Mi sentii come se il mondo mi cadesse addosso, non potevo credere alle sue parole, rimasi lì, paralizzata, mentre lui rientrava in casa con Lisa
crollai in ginocchio sul marciapiede, le lacrime scivolavano ininterrottamente
ogni parola, ogni gesto di Carl era stato un colpo al cuore
tutto ciò che avevo creduto fosse reale sembrava essersi dissolto in un attimo
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