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Mi svegliai lentamente, sentendo il calore del corpo di Carl contro il mio
Carl era ancora profondamente addormentato
Cercai di muovermi lentamente per non svegliarlo, ma non appena iniziai a spostarmi, lui gemette leggermente e strinse di più il braccio attorno ai miei fianchi
"Non andartene" mormorò
"Sono qui, Carl" risposi accarezzandogli i capelli
"Volevo solo alzarmi per un momento."
"Resta con me" insistette
Mi sdraiai di nuovo accanto a lui, sentendo il suo corpo rilassarsi immediatamente
"Va bene, resto qui," dissi
Dopo qualche minuto, Carl aprì gli occhi lentamente e mi guardò con un sorriso stanco
"Grazie" disse piano, strofinandosi gli occhi con la mano non ferita
"Non volevo svegliarmi da solo"
Carl si sedette lentamente, senza fare attenzione a non sforzare troppo la mano ferita.
"Dobbiamo prepararci," disse con un sospiro
"Rick ci ha chiesto di andare in spedizione oggi, dobbiamo trovare provviste e vedere se ci sono novità nella zona"
Annuii
"Va bene"
Mentre Carl si preparava, mi vestii con abiti pratici e resistenti: tuta grigia, air force bianche e una maglietta nera aderente
Quando Carl mi vide, notai un lampo di gelosia nei suoi occhi
"Devi proprio indossare quella maglietta?" disse
"Attirerai troppo l'attenzione"
"È comoda e pratica" risposi
"E non penso che gli zombie si preoccupino di cosa indosso"
"Non mi preoccupo degli zombie," mormorò Carl avvicinandosi e posando una mano sulla mia vita
"Mi preoccupo degli altri uomini"
Risi, dandogli un bacio veloce
"Non devi preoccuparti, sai che il mio cuore è solo per te"
"Lo so, ma non posso fare a meno di essere un po' geloso"
Ci preparammo rapidamente e ci dirigemmo verso la macchina
Quando arrivammo al punto d'incontro, trovammo Marco, un amico di Carl, che ci stava aspettando
Marco era sempre stato un po' troppo amichevole con me, ma era anche un buon alleato nelle spedizioni
"Pronti per l'avventura?" chiese Marco con un sorriso, il suo sguardo che si soffermava un po' troppo a lungo su di me
"Sì, siamo pronti" rispose Carl leggermente più freddo
"Andiamo"
Salimmo in macchina, con Carl al volante, io seduta accanto a lui e Marco dietro
Mentre ci avviavamo, Carl mi prese la mano e la posò sulla mia coscia, stringendomi leggermente.
Sentii il suo calore e mi rilassai un po', sapendo che era un gesto di protezione e affetto
Marco, seduto dietro, sbuffò
"Carl, non è il momento per le effusioni. Dobbiamo concentrarci sulla missione"
Carl lo ignorò, continuando a tenere la mano sulla mia coscia mentre guidava
"Marco, abbiamo tutto sotto controllo, concentrati tu sulla missione"
Guidammo attraverso le strade deserte della città
"Dobbiamo fermarci al magazzino principale" disse Carl, concentrandosi sulla strada
"Rick ha detto che c'è una buona probabilità di trovare provviste lì"
Annuii, tenendo lo sguardo fisso fuori dal finestrino
Il magazzino principale era un grande edificio industriale alla periferia della città, un tempo un hub di distribuzione ora abbandonato e pericoloso
Arrivammo al magazzino senza incidenti, e Carl parcheggiò la macchina in un'area nascosta dietro un gruppo di vecchi container
"Dobbiamo essere veloci" disse, guardandomi
"Non sappiamo quanti zombie ci siano dentro"
"Sono pronta" risposi, afferrando la mia arma e seguendolo fuori dalla macchina
Marco ci seguì, un po' troppo vicino per i miei gusti
Camminammo cautamente verso l'ingresso del magazzino, i nostri passi silenziosi sull'asfalto rotto
Il portone del magazzino era socchiuso, e Carl lo spinse lentamente, facendo attenzione a non fare rumore
Entrammo nel grande spazio aperto, illuminato solo da qualche finestra rotta
Il silenzio era opprimente, e ogni ombra sembrava nascondere un pericolo
"Iniziamo da quella sezione" sussurrò Carl, indicando un'area con scaffali ancora intatti
Ci muovemmo con cautela, controllando ogni angolo prima di procedere
Il magazzino era in gran parte vuoto, ma trovammo alcune scatole di cibo in scatola e bottiglie d'acqua
Mentre continuavamo a cercare, il silenzio fu rotto da un rumore improvviso
Ci girammo di scatto, le armi pronte, e vedemmo una figura avvicinarsi lentamente
Era uno zombie, il corpo decomposto e i movimenti lenti e scoordinati
"Coprimi" sussurrò Carl, avanzando verso la creatura
Puntai l'arma, pronta a sparare se necessario, mentre Carl si avvicinava con attenzione
Con un movimento rapido e preciso, abbatté lo zombie con un colpo alla testa
Il rumore del corpo che cadeva a terra sembrò risuonare nell'intero magazzino, e ci fermammo per ascoltare eventuali altri movimenti
Dopo qualche istante di silenzio, continuammo a raccogliere le provviste, lavorando il più velocemente possibile
Quando finalmente riempimmo gli zaini, ci avviammo verso l'uscita
Il cuore mi batteva forte nel petto, ma la presenza di Carl al mio fianco mi dava la forza di continuare
Appena usciti, ci dirigemmo rapidamente verso la macchina
"Ce l'abbiamo fatta" dissi con un sospiro di sollievo mentre ci mettevamo in marcia
"Abbiamo trovato tutto quello che ci serviva"
Carl annuì, guardandomi con un sorriso stanco
"Sì, ma dobbiamo rimanere sempre vigili, mon possiamo permetterci di abbassare la guardia"
Mentre guidavamo verso casa, Marco continuava a parlare, cercando di attirare la mia attenzione con battute e commenti
"Devi essere davvero coraggiosa per venire con noi" disse, allungandosi verso il sedile anteriore
"Sei davvero qualcosa di speciale"
Carl strinse la presa sulla mia coscia
"Marco, concentrati sulla strada" disse
"Sto solo cercando di fare conversazione" ribatté Marco con un sorriso sornione
"Non c'è bisogno di essere così possessivo, Carl."
"Non sono possessivo"
Marco rise leggermente
"Sì, certo, e solo che non puoi sopportare che qualcun altro le parli"
A quel punto, Carl fermò bruscamente la macchina sul ciglio della strada e si girò verso Marco
"Scendi dalla macchina" disse con voce bassa e minacciosa
"Cosa?" chiese Marco
"Hai capito bene" rispose Carl, scendendo dalla macchina e aprendo la portiera di Marco
"Scendi"
Marco scese dalla macchina, il suo volto un misto di sorpresa e divertimento
"Davvero, Carl? Vuoi risolverla così?"
Carl gli si avvicinò
"Hai oltrepassato il limite, Marco"
Marco alzò le mani in segno di resa, ma il suo sorriso sornione rimase
"Tranquillo, amico, stavo solo scherzando, non c'è bisogno di fare una scenata"
"Non è uno scherzo" ribatté Carl, la sua voce carica di rabbia
scesi anche io dalla macchina e mi avvicinai a Carl, posandogli una mano sul braccio
"Carl, calma" dissi con dolcezza
Carl mi guardò
Marco guardò tra me e Carl, poi abbassò le mani e annuì lentamente, ma senza scusarsi
"Va bene, Carl, facciamo come dici tu"
Carl lo fissò ancora per un momento, poi annuì
"Bene, ora torniamo in macchina"
Tornammo tutti in macchina, ma l'atmosfera era decisamente più tesa
Marco si sedette in silenzio sul sedile posteriore, evitando di fare ulteriori commenti
Carl mise in moto e riprendemmo la strada verso il nostro rifugio
Sentendo la tensione, allungai la mano verso Carl, intrecciando le mie dita con le sue. Lui strinse la mia mano, cercando conforto nel contatto fisico
Sapevo quanto fosse protettivo nei miei confronti
Giocai con le sue dita, tracciando piccoli cerchi sulla sua pelle per calmarlo
Durante il tragitto, Marco continuava a lanciare occhiate dal sedile posteriore, ma rimase in silenzio
Carl, sentendo il mio tocco rassicurante, cominciò a rilassarsi leggermente,
Arrivati a casa, scaricammo le provviste e le sistemammo nel nostro rifugio
Carl mi guardò mentre lavoravamo
"Grazie per essere sempre con me" disse prendendomi la mano
Gli sorrisi, stringendo la sua mano tra le mie
"Non c'è bisogno di ringraziarmi"
Carl mi abbracciò
Marco si avvicinò a noi, mantenendo una distanza rispettosa
Senza preavviso, mi afferrò per un braccio e mi attirò verso di lui, abbracciandomi con forza
"Dai, non facciamo drammi, siamo una squadra, no?"
Carl, vedendo la scena, si irrigidì immediatamente
"Lascia perdere, Marco" disse
Marco ridacchiò, ma non mi lasciò andare subito
"Che c'è, Carl? Geloso?"
La rabbia di Carl raggiunse il culmine
Si portò una mano al viso, come faveva semore per nascondere la rabbia e la gelosia
poi la sua frustrazione esplose in un pugno violento contro il cofano della macchina
Carl si voltò, incapace di trattenere la rabbia
Si allontanò rapidamente, cercando di tenere il controllo
Rimasi lì, guardando Carl allontanarsi
"Carl!" chiamai, ma lui non si fermò
"Carl, aspetta!"
Marco si avvicinò di nuovo,
"Lascialo andare, è solo arrabbiato, tornerà presto"
Mi girai verso Marco, cercando di trattenere le lacrime
"Non capisci, Marco, sta soffrendo, dobbiamo risolvere questa situazione, non peggiorarla"
Marco sospirò, passando una mano tra i capelli
"D'accordo, ma non possiamo fare molto ora, lasciagli un po' di tempo per calmarsi"
In quel momento, cercai di seguirlo, ma Marco mi afferrò per un braccio, impedendomi di muovermi
"Aspetta," disse, la sua presa ferma
"Non è sicuro andare da sola"
"Carl ha bisogno di me," ribattei cercando di liberarmi dalla sua presa
Marco strinse il braccio, avvicinandosi un po' troppo
"Lascialo respirare, non risolverai niente correndogli dietro"
"Devo andare da lui Marco, per favore, lasciami andare"
"Stai tranquilla" disse Marco
"Possiamo risolvere tutto insieme, no?"
Quando Marco allungò una mano per toccarmi il viso, sentii un'esplosione di rabbia e paura"Marco, basta, lasciami, mi stai anche facendo male" dissi
cercando di allontanarmi
Ma prima che potessi fare altro, Carl apparve di nuovo e in un attimo fu su Marco, colpendolo con un pugno
Il colpo fu così rapido e violento che Marco barcollò all'indietro, cadendo a terra
Carl era sopra di lui in un istante, pronto a colpirlo di nuovo
"Carl, fermati" urlai, afferrandogli il braccio
"Non vale la pena, lascia stare"
Carl si fermò, respirando pesantemente, ma non distolse lo sguardo minaccioso da Marco
"Non ti permetto di toccarla, mai più"
Marco, con una mano sul viso dove il pugno di Carl lo aveva colpito, annuì lentamente
"Va bene, va bene ho capito"
Carl si alzò, tendendomi la mano per aiutarmi a rialzarmi
"Andiamo" disse piano, la sua voce ancora tremante di rabbia
"Torniamo a casa"
Lo presi per mano, sentendo la sua stretta forte e rassicurante
Insieme, ci allontanammo da Marco, che rimase a terra, massaggiandosi il viso dolorante
Quando fummo abbastanza lontani, Carl si fermò e mi guardò con preoccupazione
"Stai bene?"
Annuii, stringendo la sua mano
"Sì, sto bene, grazie Carl"
Lui mi abbracciò, tenendomi stretta contro di sé
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