♡25♡

il giorno dopo Carl non venne a svegliarmi ma per fortuna mi alzai in orario

mi alzai, lavai i denti, la faccia e pettinai i capelli

andai a vestirmi

andai a scuola e Carl era già lì che parlava con gli altri

erano tutti li

mi avvicinai

"ciao" dissi sorridendo

non mi risposero

mi ignoravano completamente

"ciao" ridissi

"oooo" dissi per la terza volta

fanculo

entrai e andai a sedermi nel banco in più

dopo un po entrarono tutti e nessuno mi guardò

finì la lezione e riuscì a non farmi buttare fuori

troppo forte lo so

"ragazzi" li chiamai

"ohh" continuai

cazzo ma è possibile

mi avvicinai a una ragazza che si stava allenando con la pistola

"scusa cara un secondo" dissi prendendogli la pistola

sparai per terra accanto a loro

loro mi guardarono e ripassai la pistola alla ragazza

"ei ma ti quando sei arrivata?" chiese Carl sorridendomi

"levati quel sorriso cazzo" dissi avvicinandomi

"sono qua da questa stracazzo di mattina"

"ah ma noi" disse Marta

"non c'è bisogno, sorellina, adesso che vi ho salutati torno a casa"

mi girai e andai verso casa

"ei Mad aspetta" disse Carl correndo verso di me

"non provare nemmeno a rivolgermi la parola" dissi senza guardarlo

"Mad ti prego un secondo"

"ma non ti fai un po' schifo?" gli urlai contro spingendolo

"tu sai come mi fa sentire essere ignorata e mi avevi promesso che almeno tu non lo avresti fatto" continuai

"scusa lo so sono uno stronzo"

"menomale che lo sai" dissi ricominciando a camminare

lui mi seguì

"ti ho chiesto scusa Mad ti prego"

"cosa dovrei fare?mh?perdonarti cone ho fatto le altre 300 volte?"

lui non rispose

mi fermai

respirai profondamente

ero io ma stronza

"ne parliamo domani" dissi guardandolo

"ora voglio andare a casa" continuai

gli lasciai un bacio sulla guancia ed entrai in casa

"no ei aspetta Mad" disse Carl

chiusi la porta

non volevo sentirlo

volevo uscire

misi qualcosa di comodo

presi un coltello, pistola e il mio arco con le frecce

andai sul retro e scavalcai

scendendo dal cancello atterrai male

"cazzo" dissi togliendi ma terra dalle mani

iniziai a camminare guardando per terra

mi arrivano dei rami in faccia che tolsi con le mani ma continuarono ad arrivare

"fanculo"

un ramo mi graffiò il braccio facendomi uscire sangue

"cazzo, fanculo che giornata di merda" urlai

tirai un pugno all'albero facendo sanguinare le nocche

si spezzarono dei rami dietro di me

un vagante

lo uccisi con il coltello

un altro

ne vidi uscire un altro da un albero

poi un altro ancora

cazzo

un orda

iniziai a correre più velocemente possibile

riuscì a superarli ma arrivai in una città

mi sono persa

cazzo

entrai dentro la città

tutto distrutto

case bruciate

mi arrivò una freccia vicino

mi girai

una bambina

"eiei" dissi alzando le mani

"ferma"

"chi sei?" chiese

"mi chiamo Madison"

"non ti farò del male" dissi avvicinandomi

"mi sono solo persa"

"quanti anni hai?" chiesi

"13"

"come ti chiami?" chiesi

"Aryanna"

"bel nome"

"okay, puoi abbassare l'arco per favore?"

lei lo abbassò

"sei con qualcuno?" chiesi

"no"

dietro di lei vidi degli uomini

"cazzo" dissi abbassandomi

"vieni con me" dissi porgendogli la mano

lei la guardò esitando

"puoi fidarti di me"

lei la prese e corsi con lei in una casa

"che succede?"

"niente va tutto bene ma non dobbiamo fare rumore"

lei si mise per terra seduta e appoggiata con la schiena al muro mentre io guardavo dalla finestra

mi girai a guardarla e mi resi conto

non ero più a casa

non avevo più Carl

ne mia sorella

ero sola con una bambina e non so quando riuscirò a trovare la strada

dopo qualche ora gli uomini andarono via

io andai in cucina a prendere provviste

"ei andiamo" dissi

lei mi seguì

"perché sei sola?" mi chiese

"perché ho fatto una cazzata"

"cioè?"

"ho litigato con il mio fidanzato e i miei amici e sono scappata solo che mi sono persa"

"ti manca?"

"si"

"come si chiamava?"

"Carl"

"e com'era?"

"bello, capelli lunghi, occhi azzurri, dolce, gentile" dissi sorridendo al pensiero di Carl

"da quanto state insieme?"

"8 mesi tra poco"

"tu invece?" chiesi

"cosa?"

"perché sei da sola?"

"mi hanno abbandonata"

"perché?"

"non sono mai stata la preferita dei miei genitori e non potevano proteggere mia sorella con me intorno"

questa bambina mi somiglia così tanto

"sai anche a me e successa la stessa cosa"

"ma meglio così sai?" continuai

lei sorrise

"facciamo un patto" disse fermandosi

io mi abbassai per arrivare alla sua altezza

"ci copriamo le spalle e nessuno lascia indietro nessuno"

"promesso?" chiese

"promesso"

ci dammo il mignolino

"tu quanti anni hai?" chiese ricominciando a camminare

"15"

continuammo a parlare e nel frattempo rubando le provviste dalle altre case

quando si fece buio enteammo in una casa che avevamo liberato e feci un nodo con la corda alla porta

"chi te l'ha insegnato?" chiese

"Carl"

"deve essere bravo"

"lo e"

spinsi il divano contro la porta e controllai le finestre

"okay nessuno entrerà possiamo dormire tranquille" dissi

lei si mise sul divano e io anche

si poggiò la testa sulle mie gambe e si addormentò

dopo poco mi addormentai anche io

chissà cosa avrebbe pensato Carl

chissà se mi avrebbe aspettato

chissà se verrà a cercarmi

chissà chissà chissà

mi mancava già

dovevo tornare ad alexandria a tutti i costi con la bambina

non l'avrei lasciata indietro nemmeno per sogno

vorrei tanto che qualcuno lo avesse fatto con me

avevo paura a stare fuori dopo tutto quello che mi anno fatto

ma dovevo superare la mia paura

per Carl

lui sarebbe stato fiero di me se l'avessi superata





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