Capitolo 9
- Io faccio un salto in pasticceria, arrivo fra mezz'oretta! - gridai infilandomi il cappotto.
- D'accordo, ma fai attenzione! - mi raccomandò Serena.
- Sì certo, al massimo incontrerò Loki! - scherzai io.
Come risposta, prima di uscire di casa, ricevetti una sonora risata da parte di mia sorella.
Il problema è che non tornai dopo la mezz'ora promessa.
Serena iniziò a preoccuparsi dopo un'ora e mezza che non tornavo.
All'inizio pensò che fossi andata da Tony, ma poi le salì un dubbio, che in effetti, era il motivo per cui non tornavo.
Così chiamò Tony...
Tony's Pov
Mentre sistemavo la Mark 48 dalle ammaccature dell'ultima missione mi squillò il cellulare.
- J.A.R.V.I.S chi è? - chiesi al mio amico robotico.
- La signorina Ferrwood signore -
- Quale delle due? -
- Serena...-
- Mmmh...d'accordo rispondi -
- Stark...Elis è lì con te? - chiese preoccupata Serena.
- No...pensavo fosse lì a casa...- risposi dando un tono moderato alla voce.
-...è uscita per andare in pasticceria e ha detto che sarebbe tornata in mezz'ora, ma è già passata più di un'ora! -
- D'accordo ci penso io! - velocemente misi giù la chiamata e...
- J.A.R.V.I.S localizza il guanto di Elis! - ordinai mentre mi indirizzavo verso la Mark 51, pronta all'uso.
- La signorina Ferrwood al momento è in Vietnam signore -
- Vietnam?! Cosa diavolo...o no...-
Speravo con tutto me stesso che non l'avessero presa loro...
- J.A.R.V.I.S. chiama Rhoodey! -
- Si signore...-
Il telefono squillo e poco dopo rispose il mio amico.
- Ciao Tony perché mi hai...-
- I Dieci Anelli...- dissi mentre entravano nella Mark e questa si chiudeva.
- Cosa? -
- Hanno preso Elis! Muovi il culo War Machine! - esclamai alzandomi in volo e dirigendomi nel punto in cui era Elis.
Elisa's Pov
Mi risvegliai con un enorme mal di testa e il petto che mi faceva male, ma subito la mia attenzione ricadde sul pancione, che, grazie a Dio, era a posto.
L'unica cosa che ricordavo era il rapimento da parte di due uomini e lo scoppio di una bomba appena ero arrivata in questo paese, poi il vuoto.
Sentii qualcosa dentro al mio naso, era un tubo, lo estrassi abbastanza schifata e cercai immediatamente di alzarmi ma...
- Fossi in te starei ferma...- mi disse una voce femminile.
Mi guardai attorno e notai una ragazza mora e riccia che si sistemava i capelli in uno chignon improvvisato.
Vidi su un tavolino accanto a me una batteria, ne seguii il filo e lo vidi finire nel mio petto, collegato ad un marchingegno che non capii cos'era né perché fosse impiantato nel mio petto.
Mi abbottonai la camicia, presi la batteria, mi alzai e mi risedetti su un divano.
- Cosa mi hai fatto? - domandai con rabbia.
- Che ti ho fatto? Ti ho salvato! - sorrise lei -...ho rimosso tutte le schegge che ho potuto, ma ne sono rimaste molte e puntano verso il suo detto atriale, tieni...- disse poi porgendomi una fialetta contenente le schegge - un piccolo suovenire -
- Se sei un genio diventerai come Tony Stark, se non lo sei...morirai...-
Appena sentii la parola "morirai" distolsi lo sguardo dalla fialetta e guardai la ragazza.
- Come "morirai"?! -
- Ti hanno sequestrata perché sanno della tua innata intelligenza, sanno che hai un quoziente intellettivo pari a quello di Stark, perciò vogliono usarti per costruire ciò che non ha voluto costruire lui -
- E cosa non ha voluto costruire? -
- Ogni domanda ha suo tempo...-
- E questo cos'è? - domandai poi riferendomi al marchingegno.
- Quello è un elettro magnete, collegato ad una batteria per auto, serve ad impedire che le schegge raggiungano il tuo cuore - mi spiegò.
- Quanti mesi? - chiese poi indicando il pancione.
- Sei...-
- Tieni...ti distenderà i nervi...- mi sorrise mentre mi porgeva una tazza di quello che sembrava tè verde.
Fummo però interrotte da un uomo che parlò in una lingua straniera.
- Alzati, fai come ti dico e metti le mani dietro la testa! - mi disse la ragazza.
Io ubbidì anche se ero già in ansia per il pancione.
Il portone si spalancò ed entrarono degli uomini armati e subito dopo uno di loro iniziò a parlare.
La ragazza mi tradusse.
- Ha detto "Benvenuta Elisa Ferrwood, la mente più geniale di tutta l'America assieme a quella di Tony Stark, vuole che costruisci il missile Gerico che Stark non ha voluto costruire...-
L'uomo le porse un biglietto su cui era disegnato il missile.
- Questo...- mi mostrò la ragazza.
Tenendo, non tanto per la mia incolumità, ma per quella di Aron dissi a malincuore...
- Accetto...-
L'uomo sorrise e ci condusse fuori.
Ci misi qualche secondo per mettere a fuoco la luce del sole, poi mi girai verso l'uomo.
E la ragazza iniziò a tradurre.
- Vuole che costruisci il missile Gerico, dice che se ti metti immediatamente al lavoro, appena finito ti lascierà libera...-
- Non lo farà...- sogghignai stringendo la mano all'uomo.
- Non lo farà...- ripeté la ragazza.
Ci fecero rientrare e io mi misi seduta davanti al fuoco, accarezzandomi il pancione.
- Sono certa che ti staranno già cercando... sì, so della tua amicizia con Stark, quasi tutti lo sanno...-
- Non me ne importa più di tanto...voglio solo andarmene da qui...anche se poco conta dato che morirò nel giro di una settimana -
- Allora sarà la settimana più importante della tua vita...forza...- mi incoraggiò lei.
Decisi di iniziare, così mi feci portare tutto il necessario.
- Voglio una postazione ben illuminata e il necessario per saldare, una postazione per saldare, caschi e occhiali di protezione, contenitore fusorio e due set di arnesi di precisione! -
Intanto che gli uomini trovavano ciò che volevo, la ragazza traduceva ciò che dicevo.
Così mi misi al lavoro, ma non per il missile, ma per qualcosa di molto più importante.
- Quante lingue sai parlare? - chiesi alla ragazza.
- Molte, ma qui non sono sufficienti...-
- Chi sono queste persone? -
- Ex-clienti di Stark e tuoi nuovi clienti, si fanno chiamare i Dieci Anelli! -
Iniziai a smantellare uno dei missili e la ragazza iniziò di nuovo a parlare.
- Se ti aiutassi faremmo più in fretta...-
- Tu dici? - chiesi sarcasticamente mentre staccavo il pezzo anteriore del missile estraendone il nucleo e staccando del palladio da esso.
Si...avrei fatto come Tony, sapevo bene come si costruiva un reattore Arc, perciò...perché non tentare?
- Questi sono 0,15 grammi di palladio, ce ne servono 1,6 perciò comincia a smantellare gli altri undici missili...-
Mentre lei mi recuperava il palladio io iniziai a costruire la struttura del mini reattore.
No...non mi sarebbe servito per evadere, sapevo benissimo che Tony mi stava venendo a prendere, perché sapevo che nel mio orologio era installato, guarda caso, un cip.
L'avrei costruito semplicemente per mantenermi in vita, non potevo permettere di perdere Aron, perciò avrei fatto di tutto pur di salvare il bambino che portavo in grembo.
- Attenzione...non possiamo fallire...- dissi mentre la ragazza portava il palladio fuso verso lo stampo.
- Tranquilla, ho una mano ferma, secondo te perché sei ancora viva? -
- Come ti chiami? -
- Lia Custer...-
- Lia, è un piacere conoscerti...-
- Anche per me Elisa...-
- Chiamami Elis, i miei amici fanno così - le sorrisi io.
Finalmente iniziai ad assemblare i pezzi del reattore e.... funzionò.
- Non sembra affatto un missile Gerico...-
- No infatti, è un reattore Arc miniaturizzato, dovrebbe tenere le schegge lontane dal mio cuore...-
- E che cosa potrebbe generare? -
- Se i miei calcoli sono esatti...3 giga-Joule al secondo...-
- Terrebbe in vita il tuo cuore per cinquanta vite! -
- Si...oppure finché Tony non arriva...-
Subito dopo la conversazione mi feci installare il mini reattore al posto dell'elettromagnete.
- Ti va di giocare a scacchi? - chiesi annoiata.
- Volentieri! -
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- Ah! Scacco matto! - esclamai.
- Oh! Complimenti! -
- Da dove vieni? -
- Minnesota...-
- Hai famiglia? -
- Due sorelle e un fratello...e tu?
- Una sorella e Stark...-
- Donna fortunata...-
- No...non in quel senso, io e lui siamo solo amici...-
- Non ci credo...- sospirò Lia, divertita.
All'improvviso sentimmo uno scoppio, alcuni spari e il portone si aprì facendo entrare l'unico e solo Iron Man.
- Elis andiamo! - disse Tony con voce metallica per via dell'armatura.
- Lia vieni! - presi per mano Lia e insieme a Tony ci dirigemmo all'uscita.
Alcuni cercarono di spararci, ma Tony li colpì con dei raggi e vidi gli uomini cadere a terra come pedine del domino.
Corremmo fuori e vedemmo un aereo militare atterrare giusto in tempo.
Io e Lia salimmo seguite da Tony.
Quando fummo fuori pericolo mi buttai tra le braccia di Tony, che mi accolse più che volentieri.
- Grazie...- sussurrai.
- Di niente piccoletta...- rispose continuando ad abbracciarmi, ma ad un certo punto, sentendo un tintinnio in contrasto con il suo reattore si scostò e mi guardò.
Diresse poi il suo sguardo verso il mio petto, nella parte in risalto.
Iniziò a sbottonarmi la camicia, ma il colonnello lo fermò.
- Tony...se proprio dovete farlo, fatelo quando siete a casa...- disse sorridendo sghembo.
- Non è come pensi Rhoodey...-
Detto ciò sbottonò un altro bottone e...
- Non...ci...credo...-
Tony spalancò gli occhi sorpreso da ciò che vide, poi mi guardò negli occhi.
- L'hai fatto tu?! -
Io annuii.
- Sei un fottuto genio! - esclamò facendomi volteggiare, facendo sempre attenzione al pancione.
Poi si ricompose e...
- Ottimo lavoro piccoletta, so...- venne interrotto da un mio lamento improvviso.
- Ehi che c'è? -
- Le acque...- cercai di dire.
- Cosa?
- Mi si sono rotte le acque! - esclamai in preda all'agitazione.
Eh eh...Sorry se non ho aggiornato per un po', ma non avevo idee, ma grazie al fatto che mi sono riguardata Iron Man 1 mi è venuto in mente questo capitolo, perciò se il capitolo vi è piaciuto lasciate un commento e una stella e ci risentiamo nel prossimo capitolo.
Ciaoo❤
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