Capitolo 10


Tony's Pov

- Tony che facciamo?! - mi chiese Rhoodey.

- Ti sembro forse un medico?! - esclamai scoccandogli un'occhiataccia mentre aiutavo Elis a sdraiarsi, rivolgendomi poi a quest'ultima.

- Ok Elly...respira profondamente e...-

- Serve aiuto Stark? - mi domandò una voce femminile.

- Detesto dirlo ma si Romanoff...- risposi guardando la mia collega saltare nel nostro elicottero.

- Come facevi a sapere dov'eravamo? -

- Dimentichi cos'è lo S.H.I.E.L.D - mi schernì lei.

- D'accordo Elly...tira respiri belli profondi e poi spingi - disse poi inginocchiandosi davanti ad Elisa.

Quest'ultima spinse con tutte le sue forze, mentre io, non sapendo nemmeno per quale motivo, le strinsi la mano e la incoraggiai.

- NON CI RIESCO! - urlò a fatica.

- Elis guardami! Tu puoi riuscirci! Sei una ragazza fortissima e questa situazione per te dovrebbe essere una passeggiata al parco! Fai un ultimo sforzo, so che ce la puoi fare! - la incoraggiai guardandola negli occhi.

Tutti rimasero sorpresi dalle mie parole.

- Elis vedo la testa! Forza! Un'ultima spinta! - la incitò invece Natasha.

Alys spinse con tutte le forze che le erano rimaste sbattendo la testa sul pavimento sorridendo, ormai esausta, quando sentimmo il pianto del suo bimbo.

- Happy un'asciugamano! - esclamai.

- Subito signor Stark! - Happy sparì per poi tornare con ciò che avevo chiesto.

- Serve qualcosa per coprirlo - ci informò Romanoff.

- Tieni...ne ho centinaia alla torre! - le passai la mia giacca sotto gli occhi sorpresi di tutti.

- Be' che c'è? Non è il primo gesto benevolo che faccio! Sono Iron Man! Aiuto la gente di continuo! -

- Modesto mi dicono! - rise Elisa, facendo ridere anche me.

- Sei stata bravissima! - mi complimentai.

- Dai smettila! - rise lei ancora sudata e un po' malmessa.

- Giuro! Sono serio! Sei stata forte! A proposito...come l'hai fabbricato? - chiesi poi riferendomi al reattore.

- Stark ti sembrano domande da fare ad una che ha appena partorito? Ecco qua Elly, il piccolo Aron tutto bello è pulito...- Romanoff le passò il bambino.

- No...-

- Cosa no? -

- Non Aron... Anthony! -

- Cosa?! - esclamammo in coro io e Romanoff, entrambi increduli.

- In realtà non mi è mai piaciuto il nome Aron, era il nome che il mio ex fingeva di volergli dare, ma ora che non sto più con lui, mi sembra più appropriato Anthony...dato che è il nome di chi mi ha salvato dalla morte! - spiegò guardandomi.

Io la guardai sorridendo.

- Lo adoro! È un nome perfetto! - esclamai fiero battendo le mani.

- Si certo...perché è il tuo nome! - mi schernì Romanoff sedendosi al posto del pilota.

- J.A.R.V.I.S. una bella città vicina! - dissi poi al mio assistente.

- Le posso consigliare Shanghai signore? -

- Mmh interessante! Non ci sono mai stato! Le coordinate! -

- Sto elaborando...- rispose il mio caro software.

- Be' elabora in fretta! -

- Elaborazione eseguita: Shanghai: Latitudine: 31°13′19″ N
Longitudine: 121°27′29″ E
Dal punto dove siamo: 1939 km
Tempo di arrivo: 20 ore e 43 minuti -

- Bene... trasferisci le coordinate all'elicottero...-

Dopo quella frase io ed Elisa ci guardammo negli occhi senza un perché, ma...

- Ehi piccioncini perché invece di stare lì per terra non venite a sedervi? - ci interruppe Rhoodey.

Io lo fulminai con lo sguardo, poi aiutai Elisa ad alzarsi e andammo a sederci sui sedili.

- Di gran lunga più comodi del pavimento! - scherzai - allora...so che vorresti riposarti ma prima vorrei sapere come sei riuscita a fabbricarlo...se, ovviamente, non ti da fastidio...- chiesi poi riferendomi di nuovo al reattore.

- Be' ecco...quando la qui presente Lia...-

Lia mi fece "ciao" con la mano e io ricambiai.

-...mi ha salvata impiantandomi un elettromagnete nel petto, sapevo che non sarei durata più di una settimana, perciò insieme a lei ho smantellato tuoi undici missili fino ad ottenere 1,6 grammi di Palladio, che ho prontamente fuso, per poi averlo inserito in uno stampo di ferro che aveva l'esatta forma e circonferenza del tuo reattore, infine ho alimentato il mini reattore con l'energia della batteria per auto che alimentatava l'elettromagnete...-

- Wow...Tony sembra di sentire parlare te! - commentò sarcastico Rhoodey.

- Ah ah...molto divertente...senti mi sai dire di cosa sono fatte le mie armature? -

- Di una lega di oro e titanio cromate di rosso ed oro, perciò non capisco perché ti abbiamo chiamato Iron Man...-

- Finalmente qualcuno che l'ha capito! - sospirai dando una leggera testa al sedile.

- Scommetto che non sai di cosa è fatto il mio reattore! - la sfidai.

- Prima era composto da un nucleo di Palladio, ma dato che ti stava uccidendo, e nessun altro elemento poteva sostituirlo, hai creato un nuovo elemento...-

- Cosa diav...come hai...? -

- Semplice, il Palladio crea una luce più bluastra rispetto a quella quasi bianca del tuo nuovo reattore...-

- E dimmi...di che cosa è fatto questo nuovo elemento? - la sfidai di nuovo a rispondermi.

- Tony...- mi richiamò Rhoodey.

- Sto solo conversando con me stesso in versione femminile, che c'è di male...- dissi ironico.

- Be' allora... inanzitutto per crearlo hai dovuto costruire un acceleratore prismatico di particelle fatto in casa e questo lo so perché nessun altro elemento, come ho detto prima, può sostituire il Palladio perciò dovevi creare qualcosa di più potente...-

- Continua...-

- E in mezzo ad alcuni libri di scienza che mi avevi dato da leggere ho trovato il quaderno degli appunti di tuo padre e ho visto il disegno di un ipercubo, o tesseratto, come preferisci! -

- Aspetta...chi ti ha detto di guardarlo? -

- Sono un po' curiosa...- disse con un sorrisetto colpevole -... dicevo...ho visto il disegno di questo ipercubo e ho capito, perciò, che Howard aveva teorizzato un elemento la cui struttura sarebbe stata in grado di replicare almeno in parte l'energia del Tesseract...e se non sbaglio, da ciò che hai detto due anni fa al telegiornale, avresti voluto chiamare l'elemento Badassio, ma il governo non te l'ha permesso, volendolo chiamare a tutti i costi Vibranium..-

- Questa ragazza è un vero genio! È come se mi parlassi allo specchio! - esclamai facendo un largo sorriso.

- Bene Tony...ora che hai scoperto un altro Te, che ne dici di lasciarla riposare? Mancano ancora diciannove ore prima di arrivare a Shanghai e un po' di sonno non vi farebbe male...- ci consigliò Rhoodey.

- Per una volta ti devo dar ragione amico mio! - battei una sorta di cinque a Rhoodey e poi portai indietro lo schienale del sedile per distendermi.

Elisa fece lo stesso e dormimmo per quasi tredici ore, interrotti qualche volta dal piccolo Anthony che reclamava la fame.

Bentornati Midgardiani, scusatemi per tutta questa attesa ma mi sto concentrando a finire "Vita da pirata" prima di continuare questa perché altrimenti sono più incasinata di New York durante l'invasione dei Chitauri.
Detto questo... Spero che il capitolo vi sia piaciuto e se vi è piaciuto lasciate un commento e una stella e ci sentiamo nel prossimo capitolo. A presto Midgardiani! Ah e buon Natale 🎄❤

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