Sopravvissuti
Tutto ciò che era in grado di vedere era la luce blu. Sentiva le mani strette attorno a un oggetto spigoloso e bollente. Bruciava, ma lei quasi non lo sentiva.
Lentamente, con fatica, socchiuse le palpebre. Capelli azzurri e rossi.
Isabelle. Xavier.
Un peso enorme che gravava sulle sue spalle, e un dolore sordo al fianco sinistro. Scosse lentamente i suoi fratelli, svenuti. Riuscì a farli rinvenire dopo pochi minuti.
"Ygritte...". "Xav. Tutto okay?". "Sì". "Bella?". "Diciamo". Ygritte si azzardò a sollevare lo sguardo, e ciò che vide la lasciò senza fiato: una sottile barriera bluastra li proteggeva dai detriti che una volta formavano la Alius.
I tre respiravano piano, come per non disturbare la superficie luccicante. "Ygritte. Le tue mani". Solo allora la ragazza guardò la pietra di Alius: la teneva stretta fra le mani e sfavillava, ma la pelle attorno ad essa era rossa. Bruciata.
"Sorellina, ti sei bruciata!". "Non... non importa". Adesso aveva difficoltà anche a respirare, il fianco iniziava a fare parecchio male. E cominciava a sentire il bruciore sulla carne viva.
"Okay... allora, adesso dobbiamo cercare di toglierci i detriti di dosso. Quindi... dovremmo provare a smuovere il soffitto". "Secondo i miei calcoli non siamo troppo lontani dalla superficie. Dovrebbe funzionare".
Ygritte prese un respiro profondo e chiuse gli occhi. Non aveva idea di che cosa fare. Avrebbe improvvisato, come al solito.
Ti prego, ti prego funziona.
La barriera iniziò a restringersi e ad alzarsi, iniziando a somigliare a una colonna. I tre ragazzi si avvicinarono fra loro. A un tratto un raggio di luce diversa da quella della loro protezione ferì loro gli occhi.
"Okay, allora... cercherò di farla espandere e poi...". "Esplodere. Come una stella". "Bravo, Xavier. Tenetevi pronti".
Il calore era diventato insostenibile. Gridò, metà di rabbia metà di dolore, e la barriera si espanse all'inverosimile e poi esplose in una miriade si schegge azzurre.
Fu costretta a reggersi a Xavier, mentre un'altra fitta le perforava il fianco, e finalmente lasciò andare la pietra, tuttavia la afferrò per la catenina e se la mise in tasca. Non poteva certo lasciarla lì.
Isabelle fece strada in mezzo alle macerie, e alla fine giunsero alla luce, spuntando sul fianco del monte Fuji, in mezzo a una foresta di pini. I tre si lasciarono scivolare a terra.
Erano vivi, vivi!
In lontananza si sentiva il suono di sirene della polizia e l'abbaiare di cani. Ygritte si mise seduta, e una nuova fitta le perforò il fianco; lo guardò e vide che la maglietta era sporca di sangue, ma quando provò a toglierla dovette trattenere un grido, perché era appiccicata alla pelle. Aveva un taglio sul braccio destro.
Sarà quello il sangue. E avrò preso una botta, non è niente.
"Ygritte, stai bene? Le tue mani...". Se le guardò: erano piene di bolle che ormai erano scoppiate e le avevano riempito i palmi di sangue.
Fa un male cane.
"Tutto okay. Raggiungiamo... chiunque ci sia laggiù". Si alzarono tutti e tre, e Ygritte si accorse che nemmeno i suoi fratelli stavano benissimo. Ogni passo sembrava costar loro molta energia. "È colpa della pietra, vero? Vi ha spezzato le ossa!". "C'è andata molto vicino. Ma stiamo...". "XAVIER!".
Qualcuno li travolse. Letteralmente. Si ritrovarono soffocati un un abbraccio un po' troppo vigoroso. "Sorellona... così ci soffochi" riuscì a sussurrare Isabelle.
Ygritte non aveva mai visto Lina piangere. Almeno, non in tempi recenti. "State bene? Come avete fatto a sopravvivere? Cosa CAVOLO è tutto questo sangue?". "Sorellona, potremmo... spostarci di qui? E poi... la squadra? Scott e Jude?". L'allenatrice si asciugò le guance.
"Giusto. Seguitemi, nel frattempo vi aggiorno". Mentre camminavano disse che la Raimon si sarebbe battuta contro i Dark Emperors.
"Dovrei essere lì con loro! Dannazione". "Adesso fatti sistemare". "No, cavoli!". La pietra che aveva in tasca iniziò a brillare a intermittenza.
"Cos'è, Ygritte?" chiese Lina mentre le fasciava il fianco. "Vuole dirmi qualcosa...".
La afferrò fra le dita fasciate e se la portò alle labbra.
Laddove il tuo cuore risiede. Là troverai il tuo destino. Corri, più veloce del vento.
La ragazza spalancò gli occhi. "Devo andare. Devo andare ad aiutare i miei amici".
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