Alieni
Jude guardò a sinistra, verso Ygritte. Stava sorridendo.
L'atmosfera sull'autobus era tranquilla, dopo la finale. A un certo punto Mark indicò delle sagome strane nel cielo che cadevano verso il basso.
Si dirigevano verso la Raimon. Ygritte si fece tesa. "Jude, sta per succedere qualcosa".
Non appena quelle cose scesero sulla loro scuola, si levò un polverone, e persino da lì giunse alle loro orecchie il rumore di un crollo.
Nessuno poteva crederci. Ygritte si mise le mani sulla bocca.
Quando arrivarono era troppo tardi, i veterani della Inazuma erano a terra.
Mark si precipitò dal signor Veteran. "Abbiamo provato a resistere... ma sono troppo forti!". "Chi?". "Gli alieni!".
Ygritte si congelò sul posto. "Alieni?". L'uomo tossì. "Ci hanno sfidati a una partita di calcio, ma erano troppo forti... abbiamo perso".
Nelly mise giù il telefono. "Ragazzi, stanno andando alla Umbrella Junior High!". "Andiamo!" gridò Mark.
Arrivarono appena in tempo per prendere il posto della squadra dell'Umbrella e giocare una partita contro la squadra aliena, la Gemini Storm.
Ygritte guardò il capitano, Janus. Un fremito la scosse in tutto il corpo, un brivido freddo che le attanagliò le viscere.
Quel ragazzino... Somiglia un sacco a Jordan! Ma non è possibile... Non può essere un alieno.
Per il momento si disse di non pensarci e concentrarsi sul gioco, ma non servì a niente.
Poi l'arbitro fischiò, e la ragazza scacciò ogni pensiero dalla mente.
Pensa solo alla partita.
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È finita. Ci hanno letteralmente distrutti.
Metà squadra era finita in ospedale, e anche Ygritte era dovuta andare a farsi visitare, perché aveva preso un paio di pallonate piuttosto violente. Per fortuna non aveva nulla di grave se non qualche livido.
Ma era arrabbiata come un'Idra.
La mattina dopo fu il Mister Hillman a convocarli alla Inibikari, dove il signor Raimon li accolse in una sorta di base segreta.
"Da questo momento avrete un nuovo allenatore!". Ygritte alzò gli occhi al cielo. "Che seccatura". "Anzi, allenatrice". "Oddio, ancora peggio". Ygritte prese un sorso dalla sua bottiglietta d'acqua. "Ragazzi, lei è Lina Schiller!". Per poco la ragazza non si strozzò.
Si girò e vide che sua sorella era davvero lì, davanti ai suoi occhi. La donna si gettò i capelli dietro l'orecchio con fare superiore.
Gliel'ho visto fare così tante volte che ormai l'ho imparato anch'io.
Lina le lanciò un'occhiata fulminante del tipo con-te-me-la-vedo-dopo.
"Mettiamo subito le cose in chiaro, voi non mi piacete. Non sopporto che una squadra si senta persa all'idea di ritrovarsi senza allenatore. Lei è sicuro di voler mettere il destino della Terra in mano a questi mocciosi? Hanno già giocato contro la Gemini Storm, e non hanno fatto una bella figura! ".
Mark si fece avanti. "È vero, ma questa sconfitta ci servirà da stimolo per la prossima volta!".
Bravo, Mark! La determinazione è l'unica cosa che riuscirà a convincerla!
Alla fine Lina accettò e la squadra se ne andò.
Jude le mise una mano sulla spalla. "Ygritte, vieni con me a trovare Joe e David? ". "Avviati, ti raggiungo tra poco".
Quando Ygritte e Lina rimasero sole, la donna la fissò con occhi di fuoco.
"Una seccatura, eh?". Ygritte si mise una mano dietro la testa, arrossendo. "Ehm... SÌ!".
Lina sorrise. "Lo sai che non avrò pietà, vero?". "Lo sai che potevi anche dirmelo, vero?".
Lina rise. "Non ci sarebbe stato gusto! Andiamo, hai visto la tua faccia?"
Si misero entrambe a ridere e si abbracciarono.
"Mi sei mancata un sacco, sorellona!". "Anche tu! Ma... Dimmi, quello con gli occhialini improbabili è il tuo ragazzo?".
Ygritte si imbarazzò tantissimo. "Ehm... Ah... Ehm... Non ufficialmente". Lina sorrise. "Mi sembra un tipo a posto... Però mi raccomando, non fare cavolate! Conoscilo per bene, non farti prendere dalla fretta...". "Lina?".
"Sì?". "Hai finito di farmi la predica, mamma?". "Ehi, sono tua sorella! Ho il diritto di darti consigli!". "Invece no! Perché tra noi due quella ancora single sei tu!".
Si tappò subito la bocca, perché sapeva di averla detta grossa. Lina la guardò con una faccia da far paura.
Non l'ho mai vista così!
"Da ora in poi. Considerati. Un. Ca. Da. Ve. Re. Sarò ancora più spietata!". "Ma...".
Lina le diede uno scappellotto dietro la testa. "Niente ma! Fila dal tuo ragazzo, su!".
Le diede un ultimo abbraccio prima di andarsene in ospedale a trovare Jude.
Quando arrivò salutò Jude con un bacio. Mentre andavano da Joe e David il ragazzo le chiese: "Quindi conosci l'allenatrice?". "Sì, gestiva l'orfanotrofio in cui sono andata dopo la morte dei miei. È praticamente mia sorella".
"OK. Ygritte... Come mai, quando hai visto Janus, hai avuto un fremito?".
Come ha fatto ad accorgersene?
"Niente... Nulla, davvero".
Jude lasciò immediatamente perdere, ma Ygritte non riuscì a smettere di pensare a Jordan. Era davvero lui Janus? Se sì, come mai Lina non le aveva detto nulla? Avrebbe dovuto saperlo, no?
Joe li salutò con un braccio ingessato. "Ehi, ragazzi! Come va? Abbiamo saputo della partita...". David si lasciò ricadere sul cuscino. "Quegli alieni ce la pagheranno!". Ygritte gli diede una pacca sulla gamba sana. "Intanto pensate a rimettervi in sesto, poi penserete alla vendetta!".
Dopo aver passato un po' di tempo con Joe e David, tornarono ciascuno a casa propria.
Per battere gli alieni non basterà la forza di volontà... Forse dovrei usare... No! Avevo detto che quella pagina per me era chiusa!
Quando arrivò in camera chiuse la porta a chiave e tirò fuori da sopra l'armadio un baule nero. Lo aprì e prese la divisa che c'era dentro: una divisa verde e rossa con i pantaloncini marroni.
Me ne sono andata perché mi prendevano in giro... Ma quella scuola resta sempre la mia.
Devo vincere, devo vincere anche per i miei ex-compagni!
Dal fondo del baule tirò fuori un'altra foto; era stata scattata durante un momento di tranquillità, dopo un allenamento particolarmente spaccaossa.
Jude aveva i capelli sciolti e gli occhiali storti sul naso, e stava dormendo con la bocca aperta.
Dannazione Jude, sono così facile da dimenticare?
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