•26•
Alex's pov
<<Signore i soldati sono tutti pronti all'interno dell'arena, attendiamo solo il vostro arrivo.>>
Faccio un cenno di assenso con il capo e ritorno subito a rimettere a posto tutte le scartoffie presenti sulla mia scrivania. Neanche pochi secondi dopo qualcuno ribussa alla mia porta, da quando sono arrivato nel mio studio non fa altro che esserci un via vai di gente che entra ed esce da qui, di conseguenza un incessante rumore proveniente da quell'enorme tavola di legno.
<<Si può sapere ora chi diavolo è! Che cosa sta succedendo all'interno di questo dannatissimo branco stamattina, cazzo!>> esclamò fuori di me buttandomi di peso sulla sedia girevole.
<<Uhh... stamattina qualcuno si è svegliato con la luna storta eh?>>
Mi rigiro di scatto non appena sento la sua voce, mi alzo dalla sedia e le vado incontro per cingerle i fianchi e attirare le sue labbra alle mie. Le poso un casto bacio su queste per poi allontanarmi e perdenti sei suoi bellissimi occhi scuri.
<<Lasciarti in quel letto da sola stamattina, mi ha reso nervoso, molto nervoso.>> dico abbracciandola e stampandole un altro bacio sulle labbra.
Ci coccoliamo qualche altro minuto, recuperando il tempo perso questa mattina ma improvvisamente sento qualcuno bussare nuovamente facendomi perdere quella poca pazienza che mi era rimasta.
Esco dall' ufficio completamente nero per la rabbia, mentre Jennifer dietro di me se la ride sotto i baffi per il mio stato.
<<100 flessioni e 100 addominali di seguito, adesso soldati!>> urlo appena sono nell'arena per l'allenamento.
Continuo ad urlare per incentivarli e al contempo a sgridare chi non esegue i miei ordini. Insieme a loro mi alleno anche io, mentre la mia compagna se la ride appoggiata alla porta di ingresso.
<<Non ti alleni tu? Ti reputi una così grande combattente solo per il tuo dono?>> chiedo avvicinandomi a lei con passo lento. La stuzzico e lei pare capire le mia antifona, infatti avanza in modo sensuale come per provocarmi.
Il suo carattere è completamente diverso rispetto ai primi mesi in sui è stata qui, forse per il suo passato o meglio ancora per l'inconsapevolezza di esso. Non ricordare la propria storia, la propria famiglia ma avere solamente pochi frammenti del proprio inizio l'hanno destabilizzata più di quanto volesse ammettere. Dopo aver vissuto per anni in un luogo in cui la crudeltà era l'unica cosa conosciuta, è arrivata qui in questo branco, trovando come capobranco uno che per fama non è di certo il più magnanimo non ha facilitato la sua apertura immediata.
La guardo ora, invece, e vedo una splendida donna dagli occhi color cioccolato, con un sorriso capace di illuminarti anche la giornata più brutta, pronta a tutto pur di salvare le persone che ama. Il suo passato non la spaventa più, le cicatrici le resteranno per sempre incise dentro di sé ma non le impediranno di essere felice e di affrontare le avversità future a testa alta.
<<Di certo sono molto più brava di te mio caro il mio Alpha, posso anche dimostrartelo se proprio ci tieni...>> mi guarda con uno sguardo di sfida e si posiziona davanti a me senza mai smettere di guardare i miei occhi. Improvvisamente vedo in questi passare delle fiamme rosse ed arancioni mentre le sue labbra si incurvano in un sorriso provocatorio.
Sospiro e sorridendo mi metto in posizione d'attacco mentre lei rimane ferma immobile dov'è.
<<Tranquilla piccola, ci andrò piano con te. Non ti farò male.>>
<<Oh andiamo Alex, sei un Alpha, combatti come tale! O dimostrerai ai tuoi soldati che consideri noi donne del branco solo delle fanciulle da difendere che non sono in grado di affrontare una battaglia, generando così astio tra i tuoi ranghi...>>
Capisco benissimo le sue intenzioni e così le sferro un pugno che lei prontamente scansa spostandosi solamente con il busto. Tiro un altro pugno seguito da un calcio, che ferma con entrambe le braccia per poi allontanare bruscamente facendomi perdere l'equilibrio, per questo arretro di qualche passo mentre lei non sembra scomporsi neanche di una virgola.
<<Sai amore, mentre ero prigioniera dei cacciatori da bambina, oltre a fare degli esperimenti su tutti noi ci addestravano a combattere, sia in forma animale che in forma umana, e sai perché? Perché nei weekend ci mettevano in un'arena del genere per combattere tra di noi, come si faceva con i gladiatori dell'antica Roma, ma a differenza di quell'epoca non dovevamo ferirci mortalmente, ma solo al punto tale da perdere i sensi. Chi perdeva però avrebbe di gran lunga preferito la morte... infatti i perdenti erano condannati ad una doppia razione di torture ed sperimenti con le sostanze più schifose e dolorose al mondo, facevano così male che sentivi le pareti interne del tuo copro lacerarsi.>> dice girando intorno a me, non riesco a capire perché stia parlando così tanto, non capisco se sia per spiegarmi il fatto che nessuno delle mie mosse è riuscita perché si è difesa da tutte o se parla solamente per distarmi. <<Sono stata battuta solo un paio di volte quando ero ancora molto piccola, dopo la seconda volta non mi feci più battere da nessuno. Avevo deciso che non sarei mai più entrata in quei laboratori se potevo evitarlo, così diventai il miglior combattente tra i prigionieri, anche se ciò non cambio la mole di esperimenti attuati su di me.>> non finisce neanche di parlare che mi sferra un pugno su un fianco, poi un calcio su una gamba ed un alto pugno dritto in faccia.
<<Andiamo amore mio, combatti, non mi piace il gioco facile...>> il mio naso gronda sangue, lo pulisco con il dorso della mano, sollevo lo sguardo su di lei ma si sta già allontanando da me.
"Direi che ti sta umiliando davanti a tutti i tuoi soldati, è il momento che tu faccia un poco il culo alla tua adorata compagna o gliela darò io!"
"Tu provaci ad alzare un solo dito su di lei e ti ammazzo Shadow!"
"Io sono te fratellino ricordatelo.."
Scaccio la voce di mio fratello dalla testa, ma riflettendoci tutti i torti non ha. La mia donna mi ha dato dimostrazione che non è come tutte le altre e che è perfettamente in grado di combattere come i miei uomini.
Così attacco e finalmente riesco a colpirla, ma il mio sentimento di gloria non dura molto... subito dopo mi arrivano una serie di pugni e tre calci, con una mossa strabiliante riesce a posizionarsi sulle mie spalle per poi atterrarmi. Sto quasi per arrendermi quando riesco finalmente a liberarmi.
Continuiamo a combattere fino a perdere quasi il fiato, siamo stremati ma nessuno dei due sembra voler cedere.
<<Andiamo piccola arrenditi... sei stremata..!>> le dico mentre mi tengo con le mani poggiato sulle ginocchia nella speranza di riprendere fiato. Lei è nelle mie stesse condizioni ma il suo sguardo è rivolto verso il pavimento.
<<Mai!>> alza la testa di scatto, per poi iniziare a correre verso di me così velocemente che visivamente sembra solo una scia luminosa di fiamme. In men che non si è dietro di me, mi da un calcio sul retro di un ginocchio facendomi cadere inginocchiato sul pavimento. Con una maestria impressionante mette una gamba sopra la mia spalla e con una capriola mi ritrovo con la schiena per terra e le che mi tiene il braccio e il busto bloccato tra le sue gambe.
Dopo qualche minuto lascia la presa e si rimette in piedi.
<<Bene giovani soldati avete appena avuto la dimostrazione che noi donne siamo perfettamente in grado di combattere al pari di voi uomini, proprio per questo date il benvenuto alle vostre nuove compagne di squadra.>> A quelle parole entrano nell'arena una serie di donne che si schierano davanti ai miei soldati. Poi si gira verso di me e mi tende una mano per aiutarmi.
<<Tutto questo lo hai fatto solo perché volevi che si allenassero anche le donne del branco?>>
<<Forse, ma la verità è che... mi è piaciuto farti il culo.>> dice ridendo.
Mi rimetto in piedi ma improvvisamente la vedo perdere per un secondo l'equilibrio.
<<Tesoro stai bene?>> le chiedo preoccupato mentre l'afferro tenendola stretto a me per non farla cadere.
<<Si, si, è stato solo un giramento di testa non preoccuparti.>> si rimette in piedi e cerca di dire qualcosa ma viene interrotta da Jenna.
<<Mia Luna state bene? Ho avvertito una strana sensazione su di voi e sono corsa qui. >>
<<Jenna non preoccuparti sto benissimo ho avuto un lieve giramento di testa.>>
<<Jennifer permettetemi di aiutarvi, questa sensazione sembra non andarsene, te ne prego.>> le chiede implorante la strega. Vedo però la mia compagna titubante e cerca risposte nel mio sguardo, come se mi stesse chiedendo se faccia bene a fidarsi di lei. Effettivamente da quando è tornata sembra essere leggermente schiva nei confronti di tutti, ma ho pensato che fosse solo per ciò che ha passato nell'ultimo periodo, per questo non ho fatto tante domande.
<<Dai va con lei Jen, magari mangi anche qualcosa per riprenderti.>> le sorrido e le accarezzo la schiena.
<<Grazie Alex, te la riporterò tra pochissimo.>> si incamminano verso la porta ma non appena questa è chiusa dietro le sue spalle, uno strano presentimento inizia a pervadermi tutto il corpo, rendendomi irrequieto. Le parole di Jenna erano così strane...
Corro subito fuori, ma di loro non c'è più alcuna traccia.
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Angolo autrice
Buonasera ragazzuoli, buon immacolata, mi scuso per la mia inattività ma a causa della scuola ho veramente poco tempo, cercherò di essere più attiva.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto.
Lasciate qui sotto qualche commento, cercherò di far arrivare al più presto il prossimo capitolo.
Kisses ❤️
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