•24•

Jennifer's pov

Apro lentamente gli occhi, la luce che viene da dietro rende la figura davanti a me un'ombra nera, lentamente si avvicina mentre mi allontano sempre di più da lui; in un balzo è davanti a me, è il mio Alex.
<<Jennifer, piccola, sono io. Ti prego non ti allontanare da me sono io, adesso sei finalmente al sicuro.>> mi accarezza la spalla e sta per attirarmi a sé ma dalle mie labbra esce un grido di terrore. Non so bene con quale forza riesca a mettermi in piedi e correre, ma esco da quelle quattro mura, andandomi a rifugiare subito tra le braccia di mio fratello, che si trovava proprio fuori la mia gabbia.
Michael guarda confuso prima me e poi il suo migliore amico, che nel frattempo sta tornando da noi, il suo volto è talmente espressivo che capisco di avergli spezzato il cuore. Purtroppo vederlo in quello stato, completamente abbandonato a Shadow mi ha sconvolta, non sono ancora convinta che l'uomo che ho davanti sia effettivamente lui e non il suo lupo quindi preferisco tenermi lontana da lui; non perché ne abbia paura, ma perché sono consapevole che sarei complice nel suo piano di tenere il mio amore rinchiuso nella sua mente.
Mi allontano da mio fratello, passando lo sguardo su tutti i presenti e poi su ciò che ho intorno. Il Bunker dei cacciatori è tutto sotto sopra e soprattutto bagnato, per terra ci sono diversi corpi privi di vita e le pareti dell'enorme stanza sono tutte sporche di quel sangue che l'acqua non è riuscita a togliere.
<<Stai bene?>> Alex si avvicina a me cautamente, senza toccarmi minimamente e nonostante l'abbia ferito è preoccupato per me, lo sento. Finalmente dopo tanto tempo riesco a sentirlo di nuovo, riesco a sentire il suo calore, la sua rabbia, la sua tristezza, la sua felicità, la sua dolcezza e tutto l'amore che prova per me. Traspare dai suoi occhi, quei bellissimi occhi chiari che ogni volta mi parlano d'amore.
<<Sto bene.>> dico con voce flebile. Prendo un grande respiro e mi avvicino a lui, ricordo le parole di mia madre e decido così di mettere da parte la mia paura e di fidarmi di lui e di quello che sento quando è accanto a me e di quello che dicono i suoi occhi. Siamo faccia a faccia, occhi negli occhi ma senza emettere fiato, senza preavviso lo abbraccio stringendolo forte a me iniziando a piangere. Caccio fuori tutte le lacrime che ho trattenuto per due mesi, mentre lui mi accarezza i capelli e stringendomi a sé, sussurrandomi all'orecchio che finalmente siamo di nuovo insieme e che andrà tutto bene.
<< Mi dispiace per prima Alex, ero spaventata. Tutti quei rumori, le grida, te in quello stato... ho avuto paura. Perdonami ti prego.>> le mie parole probabilmente sono incomprensibili, poiché le ho dette tra un singhiozzo e l'altro, ma lui sembra capire tutto e incomincia ad abbracciarmi più forte.
<<Non dirlo neanche amore mio, l'importante è che adesso siamo di nuovo insieme.>>

Dopo due mesi sono finalmente a casa, mancano pochi passi e finalmente saremo nel villaggio del branco. Gli uomini che sono partiti con Alex, parlano tra di loro animatamente felici di poter tornare a casa sani e salvi, per poter riabbracciare le loro famiglie. Ma quando arriviamo ciò che si presenta ai nostri occhi è tutt'altro che una scena felice; la gente è tutta radunata vicino alle pareti della casa branco mentre le urla stanzianti di una donna piangente si propagano in tutto lo spazio circostante.
<<Il mio bambino! No... il mio bambino!>> accorriamo subito verso la voce e io mi catapulto a consolare la povera donna che urla accasciata a terra.
<<Che cosa è successo?>> chiede l'Alpha con tono duro a tutti i presenti. Nessuno emette fiato, ma la maggior parte di loro indica il muro della casa. Ci voltiamo tutti e la scena è a dir poco agghiacciante: 'Dine børn til min mørke Alpha, forbered dig på krig'.
Accanto alla scritta impalati nel terreno, c'era un enorme palo di legno con la testa di un piccolo bambino in cima. Il sangue di questa gronda dal collo candendo sull'erba in un enorme pozza rossa. La testa mozzata e le grida della madre addolorata, rendono la scena una delle più raccapriccianti che abbia mai visto. Chi mai avrebbe potuto fare una cosa così crudele ad un povero bambino innocente?
<<I tuoi figli per il mio Alpha oscuro, preparati alla guerra.>> Jason avanza, traducendo ad alta voce ciò che è inscritto sul muro.
Volgo lo sguardo su di lui per poi passarlo sul volto di Alex che ormai è un dipinto di rabbia pura.
<<Kenneth!>> dice con voce dire mista ad un ringhio potente.
<<Soldati! Compagni!>> tutti il branco scatta sull'attenti a quelle parole, mentre il loro Alpha non rivolge loro lo sguardo. <<Preparatevi alla guerra!>>
Mentre un grido di battaglia si solleva tra tutti i membri lì presenti, il mio compagno si dirige a passo pesante all'interno della casa. Prontamente lo rincorro, cerco di richiamare la sua attenzione ma non mi sente come se fosse in un mondo tutto suo.
Quando finalmente riesco a raggiungerlo, gli poggio una mano sulla spalla e mi avvicino a lui; trema come una foglia, so che non è terrorizzato per l'imminente scontro, ma per qualcosa che potrebbe succedere in esso.
<<Hanno superato il limite, prima te e adesso il povero Jeffry. Uccidere un bambino così piccolo... è da barbari, da mostri. Questa guerra non sarà come le altre Jennifer, c'è qualcosa sotto... lo sento.>> entriamo in camera da letto e si gira di scatto verso di me. Mi accarezza i capelli crespi  e sporchi da questi mesi di prigionia; poi passa le dita sulle mie guance e sul collo.
<<Io non posso perderti di nuovo, mia Luna. Sei la cosa più importante della mia vita, l'unica cosa bella che mi sia mai capitata... tu sei l'amore della mia vita Jennifer. E non lo dico solo perché sei la mia compagna, se fossimo nati umani, senza strane magie che collegassero i nostri destini, mi sarei ugualmente innamorato di te. La tua allegria, la tua determinazione, la tua dolcezza, il tuo sorriso, i tuoi occhi, la tua risata... sono solo alcune delle cose che mi hanno leggermente fatto perdere la testa per te.
In poche parole... io ti amo Jennifer.>>
Sono senza parole, ho gli occhi fissi ne suoi, incredula per le parole che sono appena uscite dalla sua bocca.
<<Scusa, ma dovevo dirtelo... stare senza di te in questi mesi, mi ha fatto riflettere e ho capito che dovevo rivelarti i miei sentimenti per te o...>>
<<Ti amo anche io Alex.>> non lo lascio terminare che gli confesso ciò che provo per lui, per poi poggiare le mie labbra sulle sue e legare le braccia intorno al suo collo, dimenticandomi completamente di essere così sporca da far schifo.
Ci stacchiamo controvoglia, sorridendoci felici come se fossimo due bambini in un negozio di caramelle.



~~~~~
Angolo autrice
Ehi miei bellissimi membri del branco, mi dispiace tanto per l'assenza ma l'inizio della scuola e la situazione stressante di questo periodo, mi ha un poco allontanata dalla scrittura.
Vi avviso però che molto probabilmente nel weekend arriverà il prossimo capitolo.
Kisses ❤️

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top