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Alex's pov

Mi giro verso di lei, il suo viso è illuminato dalle prima luci del sole che la rendono semplicemente stupenda. Le sue labbra sono leggermente schiuse e i lunghi capelli ricci sono ormai solo un grande groviglio; non riesco a smettere di guardarla.
Controllo il punto in cui l'ho marchiata e fortunatamente i segni del morso non ci sono più, se non fosse stato così avrei dovuto iniziare a fare i bagagli perché sicuramente mi avrebbe ucciso.
Non so quanto tempo resto a guardarla, decido di alzarmi ed andare in bagno per rinfrescarmi. Esco dopo pochi minuti e la trovo seduta sul letto, con il lenzuolo avvolto sul corpo, con un espressione assonnata dipinta sul volto e i capelli tutti arruffati.
È così bella e allo stesso tempo esilarante in questo momento, infatti non riesco a trattenermi e scoppio a ridere. Lei si stropiccia gli occhi e sbadiglia, per poi girarsi verso di me con sguardo quasi omicida.
<<Che cosa hai da ridere?>>
Continuando a ridere mi avvicino a lei sedendomi sul letto, l'attiro a me e le lascio un casto bacio sulle labbra. Quasi subito scende dalle letto per fiondarsi in bagno.
<<Non mi ero lavata i denti Alex!>> dice sbattendo la porta dietro di sé.
Rido scuotendo la testa, mi ristendo sul letto e fisso il soffitto ripensando a questa notte, alla notte più bella della mia vita.
All'improvviso però vengo ridestato dai miei pensieri a causa di un urlo proveniente dal bagno.
<<Jennifer! Jennifer che succede!?>> entro in bagno sbattendo la porta sul muro; dopo il sogno di stanotte ho il terrore di perderla e di dover vivere il resto della mia vita senza di lei.
<<Tu... tu! Stupido cane rognoso che non sei altro, che diavolo mi hai fatto?!!>> chiede indicando il simbolo sul suo braccio.
<<Ehm... ieri sera ti ho marchiata ricordi?>> chiedo un po' impacciato.
<<Certo che me lo ricordo, ma non pensavo mi avessi fatto questo!>> continua ad urlare, puntandomi i suoi bellissimi occhi contro nei quali per poco intravedo delle piccole fiamme.
<<Piccola calmati, okay? Non ti ho di certo tatuata mentre dormivi! Quando il compagno marchia la sua compagna esce ad entrambi un piccolo simbolo che lo rappresenta, vedi? Anche io ne ho uno uguale al tuo.>> dico mostrandole il mio braccio.
Guardo i nostri simboli ma non sono uguali come credevo. Difatti la colorazione, di solito, la colorazione delle parti sembra quasi completarsi se al primo una prima metà è colorata all'altro non lo è, ma è colorata la seconda metà; un poco come lo yin e lo yang: due facce della stessa medaglia che si completano.
Ma nel nostro caso è diverso: il nostro simbolo è una mezza luna unita ad un sole con tanto di raggi "luminosi". La cosa bizzarra è che la mia metà colorata è la luna, ma a lei lo sono entrambe... sia la luna che il sole.
<<Alex... Alex è tutto okay?>> il suo tocco mi riporta alla realtà, la guardo e tutto torna alla normalità. Tutti i dubbi e le incertezze vengono spazzati via, lasciando spazio solo a lei.
<<Si... si, scusami è che mi ero incantato a vedere i nostri marchi.>>
<<C'è qualcosa che non va? Con questi intendo. Mi sei sembrato... sconvolto.>>
<<Va tutto bene, piccola. Ora però devo andare a sbrigare del lavoro arretrato, ci vediamo dopo.>> le do un bacio veloce sulla fronte e mi catapulto nel mio ufficio a fare delle ricerche.

Avrò consultato circa 1/4 della mia biblioteca nelle ultime tre ore, ma non ho trovato alcun riferimento riguardo la differenza dei marchi tra compagni. I nostri non sono profondamente diversi, ma quel poco mi rende dubbioso e quasi spaventato, come se ci fosse qualcosa che ancora non so.
Sento gli occhi chiudersi per la stanchezza e potrei sbattere la testa sul libro, ma la porta del mio ufficio si apre improvvisamente rivelando un uomo del mio branco sanguinate a causa di una ferita all'addome.
<<Ash! Ash cosa è successo?!>> lo prendo al volo, poiché per il dolore stava per cadere per terra.
<<I cacciatori... i Blodmåne... qui>> esala il suo ultimo respiro tra le mie braccia, chiudo i suoi occhi e gli lascio un bacio sulla fronte, gesto tipico del nostro branco quando perdiamo uno dei nostri.
Esco immediatamente fuori dalla casa branco, chiamando i miei due beta e andando verso il confine; Ash era una delle guardie del branco relegate al confine delle nostre terre.
<<Alpha che diavolo sta succedendo?!>> chiede Jason mentre corriamo.
<<Ash  è morto, ma prima è riuscito ad avvertirmi. I Vardass e i Blodmåne sono qui.>>
<<Cosa?! È impossibile.>> dice il mio secondo più sconvolto che mai.
Arriviamo a destinazione, trovando davanti a noi un esercito di cacciatori affiancato da un enorme branco di lupi.
I Blodmåne sono da secoli uno dei branchi più spietati di questa nazione, combatterono contro il mio avo, con scarsi risultati però data la sua ferocia. I superstiti stipularono con noi una tregua e consisteva nel non varcare mai i nostri confini ma soprattutto nel non ferire mai uno dei nostri.
<<Bene bene, finalmente vi siete fatto vivo Alpha dei RedMoon...>> dice uno dei cacciatori.
<<Signori, a cosa devo la vostra visita qui? Nel mio territorio.>> chiedo con finta allegria.
<<Siamo qui perché voi avete qualcosa che ci appartiene... inoltre avete qualcosa che appartiene anche ai nostri amici qui di fianco.>> avanza di un passo, mostrando il suo coraggio e allo stesso tempo anche la sua profonda stupidità.
<<Noi non abbiamo nulla di vostro!>> resto fermo a testa alta senza dar loro il ben che minimo accenno di cedimento o di paura.
<<Andiamo, non siate stupido. Consegnate a noi la lupa e a loro il ragazzo e nessuno si farà male.>>
<<Mi lasci pensare.... No! In più una delle mie guardie è appena morta per causa vostra, direi che non avete rispettato le condizioni della vostra offerta.>>
<<Ci ha attaccati, noi ci siamo solamente difesi...>> sorride sadicamente facendomi capire perfettamente che sta mentendo e che la morte di Ash era un avvertimento.
Pochi secondi dopo le righe del branco Blodmåne si separano lasciando spazio al loro Alpha, che si affianca al suo beta.
<<Lascia andare la ragazza e mio figlio Alex, nessun altro deve farsi male a causa tua.>> dice lui con tono quasi supplichevole.
Kenneth Blodmåne non è mai stato un uomo crudele eccetto quando decise di esiliare il suo secondogenito dal suo stesso branco.
Non parlo, perché non ho colpe. Sarò anche crudele e spietato ma non ho mai tenuto prigioniero chi chiedesse asilo qui nel mio territorio, tanto meno un membro di un branco "alleato", o così era fino ad oggi.
<<Alex RedMoon non deve lasciar andare proprio nulla. Non costringe nessuno a restare, di conseguenza non c'è nessuno da dover rilasciare, chi vuole andarsene è libero di farlo.>> dice uno dei miei beta affiancandomi, seguito poi dall'altro.
<<Jason.... figlio mio!>>
<<Ciao Papà...>>






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Angolo autrice
Ehi, salve a tutti gente. Mi scuso per essere poco attiva in questo periodo, ma sono stata molto impegnata ultimamente. Però non preoccupatevi, non vi lascio a bocca asciutta arriveranno di sicuro nuovi capitoli.
Da qui in avanti le cose diventeranno molto più interessanti.
La pace ormai è stata violata e dopo il sogno di Alex e questo strano caso del marchio nulla sarà come prima.
Secondo voi cosa succederà?

Fatemi sapere nei commenti.
Kisses ❤️

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