7. Sguardi

Un leggero brivido mi percorre lungo tutta la schiena.

Andrea mi fissa negli occhi con un velo d'imbarazzo. Lo capisco dal modo in cui distoglie lo sguardo.

Mi sorride.

<< Balla con me>> mi sussurra all'orecchio mentre mi prende per mano e inizia a danzare lentamente.

<<Ma non c'è musica>> replico.

<<Fa finta che ci sia>>

Non replico.

Mi faccio accompagnare da lui con movimenti lenti.

Sono con il viso poggiata sulla sua spalla. Tiene le sue mani poggiate sui miei fianchi , mentre io dietro il suo collo.

Tutto intorno a noi scompare.

Sembra esserci solo io e lui.

Lui ed io.

Nient'altro.

Mi fissa.

Lo fisso.

<<Andrea..>> esclama una voce femminile.

Prendiamo finalmente coscienza.

Ci componiamo.

Noto una ragazza che ci fissa.

Una ragazza dai capelli biondi platino, snella e alta.

La riconosco.

<<Irene..>> esclama Andrea.

Irene mi fissa dalla testa ai piedi con aria da superiorità come al duo solito.

Poi si avvicina ad Andrea e le stampa un bacio a timbro.

Quasi voglia farmi capire che è di sua proprietà.

<<Piacere Irene..>> si interrompe.

<<La ragazza di Andrea>> precisa con tono di voce decisa.

Vorrei dirle che la conosco perfettamente. So quanto stronza sia.
Che per sua sfortuna l'ho sempre portata sulle scatole.

<<Camilla>> mi limito nel replicare.

<< È ora che io vada..>>.

Alzo i tacchi e vado via.

Anna mi vede.

Mi viene incontro.

<<Cosa ti è successo, Camilla? >> mi domanda.

Anche Anna è stata invitata come giornalista.

<<Nulla, ho solo voglia di andare a casa.>>

Vede rientrare anche Andrea in compagnia di Irene.

<<Camilla..>> esclama, una volta aver intuito qualcosa.

Anna mi da un passaggio a casa e racconto lei quanto accaduto.

<<Cara Camilla, ricorda che è solo una ripicca>> mi ricorda.

<<Lo so, lo so..>> replico convincente.

Ma Anna è l'unica che mi conosce perfettamente. Fa finta di credermi e scuote la testa.

Mi abbraccia.

Scendo dall'auto e mi avvio verso l'entrata di casa.

Vicino al portone appoggiato ad esso vedo Andrea.

<<Scusami Camilla>> si scusa.

<<Andrea...non abbiamo motivi di scusarci. Tu stai con Irene. Io con Lorenzo>> dico infilando la chiave nella serratura del portone principale.

Giro per una volta. La porta si apre.

Entro dentro e chiudo il portone.

Lascio Andrea fuori.

Salgo le scale fino al terzo piano e apro la porta di casa mia e mi dirigo verso la mia camera.

Mi getto in pancia in giù sul letto e navigo con i miei pensieri.




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