6. Una buona occasione
È passato un mese da quell'incontro e Andrea non l'ho più né rivisto e né sentito.
Ma cosa mi aspettavo? Che mi avrebbe rincorso? O magari che mi avrebbe semplicemente cercata?
Esco dal mio lavoro e mi dirigo verso la mia vespa.
Sulla sella è seduto Lorenzo.
Appena mi vede mi sorride e mi abbraccia forte.
<<Amore mio>> mi sussurra abbracciandomi ancora di più.
<<ti va di fare due passi a piedi?>> mi domanda.
Annuisco.
D'un tratto una grossa nuvola ci circonda. Inizia prima a piovigginare per poi piovere di più.
Allunghiamo il passo.
<<Guarda lì c'è un bar>> dico mentre corriamo per ripararci.
<<Cami..>> pronuncia prendomi per mano e aiutandomi nella corsa.
<<Finalmente>> riesco a dire con l'affanno una volta arrivati al riparo.
Si vede che sono poco sportiva. Non riesco a fare più di due secondi di corsa che rischio di rimanerci stecchita.
Molto pigra ,direi.
Ci accomodiamo a un tavolo e ordiniamo da bere. Io una cedrata con un po di ghiaccio e una fetta di limone e lui una bella bionda media fresca.
<< Tra due settimane dovrò partire, Cami>> mi esclama Lorenzo.
Resto di stucco.
Tossisco.
La cedrata credo mi sia andata di traverso.
<<Quando pensavi di dirmelo?>> borbotto.
Resta un secondo in silenzio.
<<ho avuto un piccolo trasferimento.>> si ferma.
<<Mi spostano a Napoli per un mese.>> mi tranquillizza.
Lollo è un insegnante della scuola primaria. Molto professionale e serio. Qualche volta viene trasferito qua e là per sostituire le assenze.
È alto, spalle larghe. Un pò in carne. Ha gli occhi neri e poca barbetta in viso.
Faccio un sospiro di sollievo.
Sorrido.
Dopo mezz'ora smette di piovere e ci in camminiamo nei pressi dell' ufficio dove si trova ancora la mia vespa.
Monto In sella e mi dirigo verso casa nella speranza che non faccia una bella scaricata d'acqua proprio adesso.
Fortuna che da casa mia dista poco.
Una volta arrivata a casa, butto tutto sul letto. Prendo il pigiama, L'intimo e mi chiudo in bagno. Apro il rubinetto e riempio la vasca d'acqua. Ho proprio bisogno di un bel bagno caldo.
Mi sfilo gli abiti ancora fradici e mi immergo nell'acqua bollente piena di schiuma al profumo di fragola e panna.
Mi sfilo anche il bracciale di cuoio di Andrea e mentre l'osservo mi ritorna in mente. E nella testa mi rimbombano le parole di Anna.
<<Camì fallo innamorare di Te ,poi bum un calcio nel sedere.>>
Ha proprio ragione.
Ho bisogno della mia rivincita.
Adesso che Lollo sarà via sarà il momento giusto.
Crollo in un profondo sonno.
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