tu sei la mia bambina

Mi sveglio. Mi trovo in una stanza che non è la mia. All'improvviso ricordo: ieri mi sono addormentata tra le braccia di Lucas che poi mi deve aver portata a letto.
Lui non c'è. Trovo però un bigliettino sul comodino. Lo apro.
'oggi non si va a scuola, preparati e scendi, ho una sorpresa. La tua biancheria la tengo io, così se in un futuro non troppo lontano tu rimanessi a casa mia senza ce l'avrai '
Questo vuol dire che ieri sono stata senza vestiti davanti a lui. Non so se ringraziarlo o arrabbiarmi.
Faccio come dice. In camera non trovo più i vestiti di ieri perciò apro un cassetto del suo armadio e trovo una maglia e decido di metterla, non metto niente sotto per farlo soffrire un po'.
Scendo le scale e lo trovo in cucina a finire la sua colazione.
"Ciao Lucas"
Mi guarda e rimane senza parole.
"C-che intenzioni hai?" Mi dice sconcertato.
"Oh, voglio solo parlare un pochino"
Mi siedo, voglio che soffra da implorare perdono.
"P-perf-favore n-non f-farlo" è ancora strabiliato dal mio comportamento.
"Cosa non vuoi che faccia?" Voglio tirarla lunga.
"No. È sbagliato" esita un attimo "Non puoi farmi questo, entrare in questo modo in cucina. Non puoi porca puttana, no."
"Ok scusa" gli accarezzo la guancia e lo bacio. È un bacio diverso da quello di ieri, è di scuse questa volta. Di certo non pensavo di ottenere da parte sua una reazione così forte e per niente controllata.
Mi ricordo di essere ancora svestita perchè lui mi sta fissando molto intensamente. Mi dice
"Sei bellissima"
"Ragazzo mio sei proprio ceco" dico ironica, non penso assolutamente di essere bella.
"Sta notte, quando ti ho vestita, ho notato un tatuaggio sul tuo basso ventre. Cosa vuol dire?"
"Ho avuto un trauma molto forte quando ero piccola. Avevo circa sei anni, mia mamma aveva appena partorito Olivia e stavamo tornando a casa. Ero contentissima di avere una sorellina.
Mio padre era alla guida, io ho visto un addestramento di cavalli e gli ho detto di guardare. Si è distratto per un attimo e è andato a sbattere contro un'altra macchina. Due settimane di ospedale. Io e i miei genitori siamo usciti illesi tranne per qualche sbucciatura ma Olivia non ce l'ha fatta" inizio a piangere, odio piangere, soprattutto in pubblico ma, quando ripenso a lei e al fatto che la sua morte sia solo colpa mia, non posso farne a meno.
"Da allora non passa un solo giorno in cui io non pensi a lei e che è tutta colpa mia"
È vero, la penso continuamente, è anche nei miei sogni a volte.
Era così bella e soprattutto indifesa, è crudele che sia sopravvissuta io e non lei.
"Questo non è vero, se doveva succedere sarebbe successo lo stesso. Non devi darti tutte le colpe"
"Non mi sono mai aperta così tanto con nessuno perchè pensavo che a nessuno importasse di come mi senta io. Perchè a te importa? Perchè a te importo io?" Davvero non lo capisco. Perchè un ragazzo come lui deve interessarsi a una ragazza complicata come me?
"Perchè me lo chiedi? Ti ho già detto che ti amo, non ti basta?"
"Io sono una ragazza complicata, sempre persa nei miei cazzo di pensieri. Tu ne hai già abbastanza di problemi, anche senza stare a sentire una ragazzina sciocca come me. Non sto dicendo che io non ti merito o cose simili, penso solo che tu non ti dovresti mettere ancora di più nei casini, ne hai già da vendere" potrà sembrare un discorso sciocco da parte di una ragazzina di 16 anni ma è ciò che penso.
"Non pensarci nemmeno. Io ho fatto la mia cazzo di scelta e sei tu, non dire o pensare più cose del genere, e poi non devi preoccuparti dei miei problemi"
"Io mi preoccupo per te come tu ti preoccupi per me" non deve trattarmi come una bambina.
"No, tu non capisci. Sono affari miei, non tuoi" oh no bello mio, non funziona così.
"Non sono una bambina, non trattarmi come tale"
"Tu sei la mia bambina" anche in un piccolo momento di litigio riesce ad essere dolce.
"E tu sei il mio"
"Mi sembra giusto"
"Sappi che non voglio che la nostra storia si trasformi in qualcosa di troppo zuccheroso, altrimenti ti lascerò all'istante." Non ho mai amato le cose del tipo 'cucciolotto mio' o 'principessina' e non voglio assolutamente mai dirlo.
La porta della cucina si apre. Cavolo, io sono ancora nuda. Entra Daniel che non sembra sorpreso di vedermi in questo stato con Lucas.
"Oggi ne hai portata a casa una nuova. Che fine hanno fatto quelle precedenti?" Dice rivolgendosi a lui e poi guarda me "un consiglio: se non vuoi ritrovarti a piangere con un barattolo di nutella tra le braccia lascialo stare. Se no per te andrà sempre peggio" esita un attimo fissandomi e poi aggiunge "quella di oggi è particolarmente bella." quanti anni ha questo bambino? Penso 8, io a otto anni non ero per niente così, neanche lontanamente. L'altro giorno non mi aveva fatto una brutta impressione, ma dopo questa cambio subito idea su di lui. Chissà cosa gli sarà successo per ridurlo così.
"Vattene Daniel" gli urla contro Lucas.
"Subito fratellone. Ciao" esce sbattendo la porta.
"Devi scusarlo"
"Non andate molto d'accordo voi due, vero?" Mi dispiace per la loro situazione familiare, vorrei poter fare qualcosa.
"Da quando papà non c'è più e mamma ci ha abbandonati si comporta in questo modo. Io ormai mi ci sono abbituato"
"E invece che scusa hai per il fatto che ti porti ogni giorno una diversa a casa?"
"Posso assicurarti che da quando ho scoperto di amarti non accade più"
"Ti conviene che io non veda niente se no ti ritrovi male bello mio. Io ti amo ma una cosa così non potrei proprio sopportarla"
"Okay ma ora forse è il caso che vai a metterti qualcosa. Per me va anche bene che resti così però solo se hai intenzione di restare a casa. Non vorrei che altri ragazzi pervertiti ti vedano in questo stato. Già ti ha visto mio fratello, non voglio che accada di nuovo" preferisco stare in casa.
"Nah, stiamo a casa ma almeno vorrei la mia biancheria. Dove sta?"
"Ho detto che non te la do. Potrebbe occorrerti se rimani nuda a casa mia e non hai il cambio"
"Che pervertito che sei!"
"Il tuo pervertito tesoro mio"
"Ma tesoro mio a tua sorella, a me non lo dici e riprovaci un'altra volta e ti ritrovi castrato".
Salgo e mi vesto con una sua tuta e le mie scarpe,direi che può andare.
"Eri più bella prima ma mi piaci lo stesso anche adesso"
"Ahahhah, grazie. Quanto sei gentile" dico io palesemente ironica.
"Hai visto? Si può dire che è la mia dote migliore, ovviamente dopo la simpatia"
"Questa poi"
"Dai andiamo"
"Si ma...dove andiamo?"
"Facciamo un giretto sul lungo mare"
"Okay" da quando sono qui non ho avuto occasioni per passeggiare in riva al mare e non vedo l'ora di farlo con Lucas. Le cose fra noi stanno andando molto bene.
Arriviamo in spiaggia e mi prende la mano, mi guarda negli occhi e mi dice chiaro e tondo
"Ti amo" devo ancora abituarmi a sentirmelo dire, ogni volta che lo dice sembra ancora la prima volta.
"Ti amo Lucas, ne sono sicura" è vero. Sono sicura di amarlo, non è una piccola cotta o un amore passeggero, è qualcusa di più forte.
Camminiamo senza che nessuno dica una parola, sono le nostre anime che parlano, i nostri respiri nel silenzio più assoluto.
Ci guardiamo e sorridiamo.

Stiamo camminando da circa un'ora.
"Lucas io sarei stanca, andiamo a mangiare qualcosa" d'altronde sono le 2 del pomeriggio, è ovvio che abbia fame.

Ci incamminiamo verso il ristorante, mentre passeggiamo Lucas mi prende per mano e mi rivolge un bellissimo sorriso.




MY AREA
CIAO BELLISSIME. SPERO CHE IL CAPITOLO VI PIACCIA.
OGGI VI CONSIGLIO UN LIBRO CHE A ME È PIACIUTO TANTISSIMO: LA STORIA DI vittoriaw. SE RIUSCIAMO AD ARRIVARE A 1K FARÀ IL SEQUEL E IO SONO UN SACCO CURIOSA DI SAPERE COME VA A FINIRE LA STORIA. GRAZIE SE ANDATE A LEGGERLO.
NEL PROSSIMO CAPITOLO LA SERATA DELLA GIORNATA DESCRITTA OGGI. COSA SUCCEDERÀ? BOH....LO SAPRETE LEGGENDO.
VOLEVO INOLTRE RINGRAZIARE TUTTA LA GENTE CHE LEGGE IL MIO LIBRO. GRAZIE MILLE A TUTTI.
COMMENTATE E VOTATE.
BACI

ILA

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top