non ci devi provare con il mio ragazzo!

"Andiamo a cena fuori?" Mi dice lui
"Si"
"Ok, ti porto in un posto in cui si mangia molto bene" spero che sia cucina italiana, mi piace tantissimo, è cento volte meglio di quella americana.
All'ingresso il locale si presenta bene.
Sull'insegna dallo sfondo rosso e scritta bianca si legge 'pizzeria da Frank'.
Il nome mi ispira molto. Che buona la pizza, spero solo che non sia una di quelle schifezze riuscite male che noi americani copiamo dagli italiani. Quest'ultime proprio le odio.
Entriamo e ci si presenta davanti un signore vestito a mo' di pinguino che penso debba essere il cameriere.
"Come posso aiutarvi?" Ci chiede il pinguino.
"Un tavolo per due" rispondiamo io e Lucas all'unisono.Lui mi guarda e io sorrido.
"Okay, per di qua" ci indica un tavolo al centro della sala. Lucas non dev'essere molto contento della posizione perciò mostra al cameriere 20€ e lui capisce al volo.
"Va bene, allora di qui" soddisfatti io e il mio accompagnatore ci dirigiamo verso il tavolo mostratoci dal signore. Quest'ultimo sposta un cartellino dove c'è scritto riservato e lo sposta al tavolo in centro alla sala e fa sedere noi lì.
Mi siedo. Per un attimo ho sperato che Lucas mi fermasse e mi facesse sedere lui a mo' di film romantico ma daltr'onde ero stata proprio io a chiedergli che la nostra relazione non fosse fatta di tutte queste smancerie. Però non posso negare che un po' ci sono rimasta male.
Arriva una cameriera che ci chiede cosa vorremmo ordinare.
"Avete già scelto?"
"Sì, per me coca-cola e pizza margherita" dico io.
"E per te?" Dice rivolgendosi a Lucas. Gli rivolge delle occhiatine che sarebbe da prenderla a schiaffi, comunque cerco di trattenermi.
"Io pizza quattro stagioni e una birra"
Ma quando la ragazza gli fa il segno del telefono io non ci vedo più dalla rabbia e la aggredisco. Inizia una lotta fatta di pugni calci e capelli tirati.
"Non ci devi provare con il mio ragazzo!" Urlo a squarciagola.
"Cosa ne sapevo io che è il tuo ragazzo?"
"Capra in calore era ovvio. Due ragazzi seduti da soli allo stesso tavolo cosa potrebbero essere oltre che fidanzati?"
"Non lo immaginavo, se lo avessi saputo non ci avrei mai provato con lui" finta come non mai mi dice queste parole.
Nel bel mezzo della rissa sento qualcuno tirarmi da dietro, non è Lucas, non ha il suo odore. Mi gira e mi porta via, intanto io continuo a sentire una voce che chiama il mio nome.
Quando finalmente siamo fuori da quel luogo in cui tra l'altro non voglio mai più mettere piede, si presenta.
"Piacere, io sono Markus. Scusa se ti ho tirato fuori dalla tua piccola rissa con la forza, ma non eri in buonissime condizioni" mi accorgo adesso di star sanguinando da entrambi i polsi.
"Grazie" è stato molto gentile.
"Vieni, ti porto a casa mia così sistemiamo quelle piccole ferite di guerra" ehm...forse non è il caso, di sicuro Lucas non la prenderebbe molto bene.
"Scusa ma il mio ragazzo è ancora dentro e non posso lasciarlo da solo, si potrebbe preoccupare" dico io imbarazzata.
"Okay ti capisco, comunque se dovessi aver bisogno di me questo è il mio numero" scrive su un foglietto il suo numero e poi me lo passa. Poi se ne va.
Entro dentro al locale e vedo una scena che non avrei mai dovuto vedere. Lucas sta abbracciando e sussurrando cose alla cameriera che piange. Mi vede e si stacca da lei dicendole qualcosa che da qui io non posso sentire.
Inizio a piangere, le lacrime scendono ininterrottamente dalle mie guance e scivolano fino a cadere a terra producendo un debole suono che gli altri non possono udire.
Esco dal locale ancora con le lacrime agli occhi senza smettere di piangere un pianto di delusione e rabbia.
Lui è stato l'unico di cui io mi sia fidata quando sono uscita dall'ospedale, non riesco a sopportare questo peso così pesante. Avrei dovuto dare ascolto a Daniel e lasciarlo perdere, ma io ovviamente dovevo fare di testa mia.
Sento qualcuno che mi afferra le spalle, spero che non sia chi penso che sia. E invece no, lui è qui dietro di me.
"Elen.Lasciami spiegare" dice con il fiatone, deve avere corso per un po' per raggiungermi.
"Non hai niente da spiegare e ora, se vuoi scusarmi, io me ne andrei" faccio per andarmene ma lui mi blocca il polso. Mi fa girare e avviene una cosa che da lui non mi sarei mai potuta aspettare. Mi bacia. Cerco di divincolarmi ma lui mi trattiene. Mi bacia aggressivamente, non ha niente a che fare con i nostri soliti baci calmi e dolci. Si stacca da me e anche se ha fatto ciò contro la mia volontà mi sento vuota ma non gli do molta importanza.
"Cosa fai idiota!" gli urlo contro con tutte le forze che mi sono rimaste in corpo.
"Scusa, okay? Speravo che in questo modo avrei sistemato le cose"
"Se pensi questo vuol dire che di me non hai capito proprio niente. Quando capirai il tuo errore fammi uno squillo. Io ora vado" me ne vado correndo fino ad arrivare a casa mia. Oggi i miei non ci sono perciò potro piangere finchè voglio.
Prendo il telefono e chiamo Sophia, Lucas me l'aveva presentata l'altro giorno.
"Ciao So, verresti a casa mia" le dico piangendo.
"Cosa ti è successo? No aspetta, arrivo subito"
Mette giù.

Aspetto 5, poi 10 minuti e finalmente sento suonare il campanello. Apro subito pensando che sia lei, e invece chi mi ritrovo davanti? Quel deficente.
"Vattene via Lucas" gli urlo contro cercando di ricacciare indietro le lacrime che continuano a scivolare lente dalle mie guance.
"No" che cretino.
Gli sbatto la porta in faccia. Questa è la mia prima delusione d'amore e ci sono rimasta veramente malissimo. Tutti quei TI AMO probabilmente erano falsi, chissà a quante altre ragazze ha detto una cosa del genere. Appena uscita dal ristorante avevo comunque l'intenzione di perdonarlo, prima o poi, ma dopo il bacio che mi ha rubato non ne sono più così sicura.

Passa prima un'ora, poi due e poi perdo le speranze. Sophia non verrà.
Salgo in camera e mi squilla il telefono. È lei.
"Scusa El ma ho avuto un piccolo imprevisto e non sono riuscita a venire. Scusami tanto"
"Non fa niente. Ciao"
"Ciao" attacco.

SOPHIA
"Cosa ti è successo? No aspetta, arrivo subito" attacco. Elen mi ha chiamata chiedendomi, piangendo, di venire a casa sua. Spero che lei e Lucas abbiano litigato. So che stanno da poco insieme.
Esco di casa e imbocco la via di casa sua quando vedo una chioma bionda a me conosciuta uscire da casa di Elen.
Gli vado in contro e lo saluto.
"Ehy, cos'è successo Lucas?" Gli chiedo con aria gentile.
"Niente. Solo che Elen non vuole saperne di perdonarmi"
"Beh, avrà i suoi motivi. Comunque io un modo per distrarti lo conosco"
"Ah sì, e sarebbe?"
"Casa tua è libera?"
"Si perchè?"
"Ti spiego quando siamo lì" e ci incamminiamo. Per strada chiamo Elen e le dico che ho avuto un piccolo imprevisto e qindi non posso andare da lei.

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