Una bella serata

- Ayato ... ? -
Al ragazzo era bastato sentire quella voce, il suo cuore aveva preso a palpitare a mille e non aveva più capito niente di ciò che gli stava accadendo intorno.
- Hideki ... ? -
Le sue braccia erano come diventare delle gelatine ed aveva perso la presa sul vassoio che stava portando, tutto il tè era finito per terra e la teiera in pezzi. Ayato però non riusciva a muoversi, tremava solo, piano.
- A-accidenti, mi dispiace ... T-te la ripagherò con gli interessi e ... -
Hideki lo guardò sorridendo, aveva il fiatone dall'emozione.
Ayato incrociò il suo sguardo e scappò in cucina lasciando il suo vecchio padrone confuso, lì dove si trovava.
Il ragazzo entrò in cucina piangendo a dirotto e si sedette in un angolo sotto gli occhi di Kuro che, evidentemente confuso, gli si mise vicino per consolarlo.
- Ayato, che succede ? Non ti senti bene ? -
- L-lui è ... Lui è lì ... fuori -
- Il tuo vecchio padrone ?!? Non ti preoccupare, adesso lo caccio via ! -
Ma prima ancora che Kuro potesse alzarsi in piedi Ayato lo prese per il grambiule
- Aspetta ! Non puoi cacciarlo !!! Che cosa diranno le persone nel locale, lui è un cliente come tutti gli altri ... -
- Ma non lo è per te ... Oh, e va bene ... Ma ci penso io a lui -
Kuro uscì dalla cucina lasciandovi Ayato in modo che potesse riprendersi con calma e si avvicinò ad Hideki il cui servitore stava ripulendo il pavimento.
- Sono il proprietario del locale, ho saputo quanto è successo e ... Non serve che puliate, ci penserà Ayato dato che è stato lui a versare il tè e la teiera la detrarrò dal suo stipendio, i vostri soldi non occorrono -
Hideki gli si mise davanti, lui e Kuro erano alti uguali, ma i loro abiti mostravano senza alcun dubbio la differenza di classe sociale alla quale i due appartenevano.
- Vi ringrazio, ma ... Dove si trova Ayato ? Devo parlare con lui ! -
Kuro gli fece cenno di sedersi ad uno dei tavoli privati liberi dove Hideki prese posto senza lamentarsi sotto gli occhi delle clienti che intanto bisbigliavano incuriosite.
Una volta che il nobile fu seduto lontano da occhi indiscreti Kuro gli appoggiò sul tavolo un menù.
- Non ci era mai capitato di avere ospiti tanto illustri, quindi sarò io stesso a servirvi per oggi -
- Quando potrò parlare con Ayato ? Io ... Ci sono molte cose che dovremmo chiarire -
Kuro gli si avvicinò spazientito
- uno, io non sono uno dei vostri galoppini che potete far scattare con uno schioccò di dita e nemmeno Ayato, se vi vorrà parlare me lo dirà lui stesso e lo farà alla fine del proprio turno, come chiunque abbia un lavoro onesto.
due, se non consumate ... ve ne andate, abbiamo molte richieste sapete.
tre, se ci tenete tanto a chiarire i vostri affari ... avreste anche potuto pensarci un anno fa ! -
Poi Kuro si mise dritto davanti al tavolo e fece un piccolo inchino.
- Vi auguro una buona permanenza nel nostro caffè -
Poi se ne andò soddisfatto mentre Hideki lo guardava sconvolto, nessuno gli aveva mai mancato così tanto di rispetto, avrebbe voluto andarsene via, ma doveva parlare con Ayato, non poteva più aspettare.
Kuro entrò in cucina e vide Ayato in piedi, si era lavato il viso e fissava la propria immagine nell'acqua del lavandino.
- Vuole parlare con te -
- Lo so -
- Ascolta, forse per oggi potrei occuparmi da solo del locale e ... -
Ayato abbracciò Kuro
- No Oni-chan, adesso sto meglio ... Finiamo questo turno, magari si stancherà, se ne andrà via e mi lascerà in pace. Ti chiedo solo un piccolo favore ... Cucina al tuo meglio ! -

L'uomo passò la serata a guardare il suo innamorato servire ai tavoli di quel
piccolo caffè passando da un cliente all'altro evitando il suo sguardo come la peste. Se capitava che i due si guardassero, il sorriso di Ayato spariva mentre quello di Hideki si faceva largo.
Il giovane si sentiva molto a disagio, ma doveva resistere e comportarsi come faceva ogni giorno, sperando in ogni momento che il nobile si alzasse ed andasse via.
- Cameriere ! -
Sentire la voce di Hideki gli fece venire un tuffo al cuore, andò in cucina a portare un paio di tazzine sporche e prese un nuovo blocco per le ordinazioni. Quando Kuro vide il suo sguardo capì immediatamente.
- Lascia, vado io -
Ma Ayato scosse la testa
- Se i clienti, o peggio, le clienti ti vedessero servire ai tavoli saresti costretto a farlo sempre ... Ci vado io -
Il ragazzo respirò a fondo e si avvicinò al tavolo del suo ex padrone sorridendo più che poté, ma appena vide che anche lui gli stava rispondendo allo stesso modo non riuscì più a fingere ed il sorriso sparì.
- Ciao Ayato ... -
- C-cosa volete ordinare ? -
- Ayato, io ... io non so neanche da dove iniziare, ma ... -
L'uomo si sollevò in piedi e gli si avvicinò e, in risposta, Ayato indietreggiò spaventato fino a quando non fu contro la parete.
- I-io non ho capito ... Cosa volete ordinare ? -
L'uomo avvicinò la mano destra al viso del ragazzo e gli accarezzò la guancia, dalla sala arrivò qualche gridolino divertito.
Ayato chiuse gli occhi, la grande mano morbida di Hideki era così piacevole al contatto che gli fece venire da piangere.
In quel momento il tocco venne meno ed il giovane vide Kuro trattenere il polso di Hideki.
- Ma che ... ? -
- Mi sembrava di avervi detto che se volevate parlargli dovevate farlo alla fine del turno -
Ayato si spostò dietro a Kuro ed Hideki scostò la mano del ragazzo alto, evidentemente ingelosito dal comportamento del suo giovane innamorato.
- Ayato ... Bene, tornerò più tardi. Ci vediamo dopo allora e magari ... Senza certi disturbatori inopportuni -
Il ragazzo strinse Kuro per il braccio e si mise davanti ad Hideki.
- Kuro non è affatto un disturbatore inopportuno ! Lui mi ha dato una casa ed un lavoro quando tu mi hai cacciato via. Se c'è un disturbatore inopportuno qui ... SEI PROPRIO TU !!! -
Hideki lo guardò con gli occhi spalancati, era sconvolto da quella reazione, non aveva mai visto quel lato di Ayato, così forte ed indipendente dalla sua volontà, lo faceva impazzire.
L'uomo lasciò che il proprio servitore lo aiutasse a rivestirsi e poi uscì dal bar con un grande sorriso sul volto.
- Mi dispiace mio signore se non è andata come volevate, il signorino Ayato non sembrava intenzionato a tornare da voi -
- L'ho trovato, per ora non mi serve altro -
Dentro il locale intanto un applauso fragoroso ruppe il silenzio ed un coro di
- BRAVI ! - oppure di - GLIEL'AVETE FATTA VEDERE A QUEL NOBILE BORIOSO !!! - diede loro man forte mentre lo stress spariva in una calorosa risata ed un abbraccio.
- Va bene, va bene ... Kuro, tu vai in cucina ed io tornerò ad occuparmi di queste meravigliose ospiti ! -
Ayato lo spinse in cucina e fece un inchino alla dolce clientela.
- Grazie per avermi difeso - disse verso Kuro
- Grazie a te per avermi difeso ... Nessun altro lo avrebbe fatto, anche perché non c'è nessun altro - rispose allora il giovane cuoco per poi tornarsene al lavoro.
Quella fu di sicuro la serata più divertente che avevano passato lì dentro da molto tempo.

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