L'orfano ed il nobile
Ayato corse fuori dalla stanza, si sentiva uno stupido, un vero coglione ad essersi innamorato di un essere del genere.
- Come ho fatto a dimenticare che non è altro che un marmocchio ricco e viziato ? Lui non mi ha mai amato, mi ha usato e basta a suo gusto e desiderio, non ci tiene a me ! -
Il servitore si rivestì nel corridoio cercando di fare meno rumore possibile, affogando i propri singhiozzi come poteva. Dopo questo duro colpo sapeva dove doveva andare, un paio di persone meritavano le sue scuse.
Lasciò la casa padronale e si diresse verso gli alloggi della servitù dove gli altri membri dello staff stavano chiacchierando animatamente, ma al suo arrivo si zittirono. Molti si misero a bisbigliare al suo passaggio, altri fischiarono, ma vennero subito zittiti. Non appena Ayato prese posto all'angolo della camera un paio di cameriere gli si avvicinarono evidentemente preoccupate.
- Ayato, che ti è successo ? -
- Non dirci che il padrone ti ha ancora ... -
Il ragazzo tenne lo sguardo basso sul pavimento, sentiva un grande dolore al petto oltre che nella maggior parte del proprio corpo. Vedendolo in quella condizione la più anziana del gruppo gli andò davanti facendogli segno di seguirla e lui andò ad accomodarsi al centro della stanza.
Ayato si tolse la camicia esponendo gli ematomi alla vista degli altri servi, il ragazzo era terribilmente imbarazzato.
- Beh, queste ferite non impiegheranno molto a rimarginarsi, ma temo che per quelle del tuo cuore ci vorrà molto più tempo -
- Avevate ragione su Seiji, avrei dovuto ascoltarvi, è solo il solito ragazzino viziato incapace di amare, sono stato cieco -
Una delle ragazze gli si avvicinò sorridente, lui la riconobbe subito, era lei adesso che si occupava di Mika.
- Ayato, non dimenticare mai perché sei qui, se non sbaglio non l'hai fatto per Seiji -
Il ragazzo sembrò riprendersi e si sollevò in piedi come se avesse trovato la soluzione a tutti i suoi problemi.
- Avete ragione, io non sono qui per quel ragazzino da strapazzo !!! Grazie a tutti, adesso si che mi sento molto meglio !!! -
Ayato uscì dalla stanza di corsa lasciando tutti di stucco.
***
- Bene bambini, c'è una sorpresa speciale per voi oggi - disse la suora con un sorriso meraviglioso e rassicurante verso un gruppo di circa 40 bambini - Una persona molto importante è tornata a trovarci -
Per tutti i piccoli ospiti dell'orfanotrofio quel giorno dell'anno era uno di tanti, ma per uno fra loro era atteso persino con più fervore dello stesso natale, il piccolo Ayato non aspettava altro.
- Ecco a voi il nostro benefattore, accoglietelo come si deve, mi raccomando - Si raccomandò la vecchia madre superiora - Il signor Yoshida ! -
Nella stanza entrò un uomo di circa vent'anni, elegante e distinto, dai capelli scuri e con grandi occhi marroni con i quali li guardò benevolo.
Guardandolo Ayato riusciva a vedere un futuro magnifico, lontano dalle mura grigie di quella vecchia chiesa, una casa ed una famiglia, un luogo in cui sarebbe stato finalmente felice.
Non appena la marmaglia si disperse noncurante, il piccolo corse verso il signor Yoshida e si strinse al suo cappotto invernale.
- Ayato ? Accidenti, è straordinario quanto sei cresciuto, ogni anno mi stupisco di quanto bello stai diventando -
L'uomo si abbassò alla sua altezza e gli strofinò i capelli rossi, sporchi e arruffati.
- Yoshida-sama, sono felice che siate riuscito a venire anche quest'anno ! -
Il bambino gli si appoggiò al petto facendolo arrossire.
- Anch'io sono contento di vederti, ti ho anche portato un regalo per il tuo compleanno di quest'anno -
Gli porse il proprio cappello, evidentemente troppo grande, ma al ragazzino non importava e, in risposta, gli diede un mazzolino di fiori .
- Ancora qualche anno signor Yoshida e potrò andare via da qui ! -
Ayato saltellò sul posto euforico tenendo le mani del nobile, coperte da caldi guanti.
- E quando sarà il momento, ti assumerò nella mia casa e lavorerai per me. Sai, mio figlio Seiji ha la tua stessa età, potreste diventare grandi amici -
Il bambino lo guardò sognante, immaginando come sarebbe stato avere finalmente una famiglia.
- S-sì, Yoshida-sama ! -
E negli anni quel semplice desiderio crebbe nel suo cuore ed il suo rapporto con quel nobile dall'animo buono con esso. Quando Ayato raggiunse l'età di 16 anni era già passato da semplice stima ad un grande amore reciproco.
Mantenere quel segreto fu molto dura, ma l'arrivo della maggiore età segnò una svolta per Ayato, il suo desiderio divenne realtà.
***
Il ragazzo bussò un paio di volte alla porta dell'ufficio del suo padrone, era molto tardi e non era sicuro che lo avrebbe trovato lì, ma decise di tentare comunque.
- Ayato, sei tu vero ? Vieni pure avanti, sono solo -
Il ragazzo aprì piano la porta ed entrò nell'ufficio, il suo padrone era in piedi che lo guardava da dietro la scrivania.
Non appena Ayato si richiuse la porta alle spalle l'uomo cominciò ad allargarsi la cravatta ed appoggiò gli occhiali sulla scrivania.
I due si guardarono per qualche istante, a Ayato venne quasi da piangere.
- Ayato, che succede, non ti senti bene ? -
L'uomo si spostò sul davanti del tavolo ed il ragazzo gli corse incontro e lo baciò appassionatamente.
- Yoshida-dono ... -
Ayato cominciò a tremare ed a piangere sulla camicia del proprio padrone che intanto lo strinse da dietro accarezzandogli la schiena ed i capelli sulla nuca.
- Ayato, lo sai che quando siamo solo noi due puoi pure chiamarmi Hideki -
L'uomo gli mise una mano sulla guancia asciugandogli le lacrime e gli baciò la fronte.
- Non ti ho fatto troppo male l'ultima volta, vero ? -
Ayato ripensò ai propri ematomi neri, gli facevano ancora male, ma non poteva dirlo a Hideki, lo avrebbe ferito, e così semplicemente sorrise.
- N-niente affatto, sto bene -
L'uomo gli sollevò il viso tenendogli il mento fra il pollice e l'indice e lo baciò ancora.
- E allora perché hai uno sguardo tanto triste ? Ay, parlami piccolo mio, lo sai che puoi dirmi tutto -
Ayato si vergognava molto, come avrebbe potuto dirgli la verità, del suo invaghimento momentaneo dettato dalla falsa dolcezza dimostrata da Seiji, il fatto di essere stato violato ...
- I-io ... - Ayato sollevò lo sguardo incontrando il sorriso di Hideki
- ... Niente, mi sei mancato -
- Anche tu -
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