Ciò che provo per te

Seiji dovette mantenere tutto l'autocontrollo di cui fu capace per evitare di saltare addosso al servitore che se ne stava davanti all'entrata della stanza incerto su come procedere.
- Ehi Ayato, che ti porta da queste parti ? - Seiji cercò di sembrare più sicuro e naturale che poté, voleva far sentire a proprio agio quel giovane, oggetto dei suoi desideri.
- I-io credevo ... Cioè siete stato voi che ... -
Seiji si rese conto dell'idiozia che aveva appena detto e così si tenne stretta la testa fra le mani scompigliandosi i capelli.
- Yoshida-sama, è tutto a posto ? -
- Oh, certamente ... Vorrei parlare un po' con te, se fosse possibile, cioè se ti va -
Ayato si avvicinò piano a Seiji e gli si sedette vicino.
- Ayato, quanto sei bello, se solo potessi averti adesso, proprio qui ! No ! Trattieniti Seiji !!! - il ragazzo dovette trattenersi con tutte le sue forze, ma il desiderio aumentava di secondo in secondo.
- Seiji-kun, tutto apposto ? Mi sembrate strano, perché non mi avete ancora ... -
Il ragazzo gli saltò sopra bloccandolo sotto di sé e si avvicinò per baciarlo, ma tornò lucido e si scansò.
- Scusa, scusa ! Scusami tanto Ayato-chan, non volevo -
- -chan ? -
Seiji arrossì di colpo e si spostò sull'angolo opposto del letto, Ayato arrossì a sua volta e sorrise sinceramente divertito, coprendosi le labbra con la mano destra.
- Oh cazzo, quanto sei bello - Seiji lo disse involontariamente ad alta voce e ciò fece divertire ancora di più Ayato che lo guardò con affetto.
- Perché adesso si comporta così ? Da quando la conosco ogni volta che mi vede lei mi ... Cosa ti è successo oggi ? -
Seiji gli fece cenno di avvicinarsi ed il servitore obbedì, il padrone gli accarezzò il viso e passò il pollice sulle sue labbra rosa e carnose.
- Io ho cercato di averti tutto per me, ma mio padre ... -
Il sorriso di Ayato scomparve ed il suo viso si abbassò sulle coperte, pianse un paio di lacrime, ma le asciugò rapidamente. Seiji gli appoggiò le mani sulle spalle, ma Ayato si scostò di lato, sembrò come se gli avesse toccato un punto dolente.
- Ayato, togli la camicia -
- Seiji-kun, ti prego, non posso ... -
Il ragazzo non lo lasciò neanche finire e lo spogliò, mentre il servo se ne rimase obbedientemente fermo.
Il suo petto e le sue spalle erano piene di ematomi scuri e succhiotti violacei, i capezzoli erano pieni di tagli e la vita era completamente nera, Seiji restò atterrito dalla distruzione apportata su quel corpo così bello. Lo spazio tra le gambe e l'ano erano i punti peggiori, Ayato doveva aver vissuto un inferno nelle ultime ore, mentre il suo padroncino dormiva beato tra due guanciali.
Seiji si sentì talmente in colpa che volle scomparire per la vergogna ed il dispiacere.
- Seiji-kun, non mi guardare così, lo so che vi ho disubbidito, ma non posso evitarlo. Non posso sottrarmi a questo -
La rabbia di Seiji esplose ed il ragazzo tirò una sberla sul viso di Ayato facendolo sdraiare sul letto da quando forte gli fu inferto il colpo.
- SEI IMPAZZITO ?!? TI RENDI CONTO DI COME CAZZO TI HA RIDOTTO IL TUO RAGAZZO ?!? QUESTO NON È AMORE, È UNO STUPRO !!! - Ayato aveva cominciato a piangere ed a tremare
- Adesso basta Ayato, lo dirò a mio padre e lui risolverà tutto -
Scese dal letto
- Seiji-kun, FERMATI TI SUPPLICO, FARÒ QUALSIASI COSA, OGNI DESIDERIO, ANCHE SESSUALE, LO ESAUDIRÒ, MA ... Ma non farlo o ti giuro che mi suiciderò oggi stesso -
Seiji si fermò con la maniglia tra le mani e fece retromarcia verso Ayato che gli sorrise e si strusciò contro il suo petto. Poi il servo cominciò a baciargli il collo, le guance e gli tolse la maglietta scoprendo il suo petto muscoloso e poi scese dal letto e gli abbassò le braghe.
Le braccia gli dolevano e le gambe ancora di più restando inginocchiato, ma Ayato strinse i denti ed abbassò anche le mutande di Seiji esponendo la sua erezione.
Ayato masturbò un paio di volte Seiji e poi mise il suo membro tra le labbra e cominciò a baciarne la punta leccandovi i lati e succhiando più che poté.
Seiji si sentì in paradiso, prese con la destra i capelli del servo, glieli accarezzò e poi cominciò a spingerlo allo stesso ritmo di Ayato, sempre più forte e fino in fondo. Il nobile non smise fino a quando non gli venne nella bocca e Ayato ingoiò tutto senza lamentarsi.
- Seiji-kun, non direte niente, vero ? -
Il ragazzo continuò ad ansimare un paio di volte, aveva un viso così serio che il servo temette di dover ricominciare per soddisfarlo e convincerlo, ma non fu necessario.
- I-io, non gli dirò niente, lo giuro, ma ti prego ... Non rifarlo mai più, questo ... Questo non sei tu Ayato, non devi comportarti così solo per soldi -
Il ragazzo aprì la propria cassettiera con Ayato che lo guardava ancora seduto sul pavimento e, dopo pochi secondi si accucciò accanto a lui e gli porse una mazzetta da almeno venti banconote da 100 €.
- Che state facendo ? No, non li voglio -
Il ragazzo allontanò i soldi che caddero al suolo spargendosi sul pavimento.
- M-ma io voglio farlo, io ti voglio aiutare Ayato, perché me lo stai impedendo ? -
- I-io non posso accettarlo, non anche da te. Non voglio che anche tu mi dia dei soldi come ad una prostituta  -
- Anche ? -
Ayato sembrò terrorizzato da quella domanda
- No, io ... Cioè io volevo dire che non posso chiedertelo perché ... Perché io ... Perché io ... ti amo ? -
Il cuore di Seiji scoppiò dalla gioia e dall'euforia, quasi non riusciva a stare fermo, ma, invece di avere la reazione sognata, accadde tutto l'opposto, si mise a ridere.
- Tu mi ami ? Ahahahahahahahah !!! Che idiozia, sei solo un servitore, non penserai mica che un nobile come me possa veramente essersi innamorato di uno come te ! Sei solo un pezzente come gli altri, solo un divertimento, un passatempo !!! -
Ayato a quelle parole si sentì morire, era la frase che aveva sempre temuto di sentirsi dire. Il suo cuore sembrò spezzarsi, ma invece no ... Non era Seiji l'uomo da cui temeva quella risposta. Prese i propri abiti ed uscì dalla stanza in preda ad un pianto incessante.
- Ch-che ... cosa ho fatto ? Io non posso credere di avergli detto veramente quelle cose ... Io ... Anch'io ti amo Ayato -

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