24. Action
Toby abbracciò Cara vedendola tremare. La ragazza era anche rossa in viso, il ché aumentò dalla presenza del ragazzo.
-Ti senti bene?- Chiese delicatamente Toby con una nota di preoccupazione.
Cara respirava a fatica ma rispose col suo consueto sorriso.
-Credo... Di no. Mi sento molto calda.-
-Sì, credo che tu abbia la febbre. Torniamo a casa.- Toby tolse la mano fredda dalla fronte di Cara e la caricò sulle spalle.
-Ahah, so camminare...- Rise lei anche se debolmente.
-Ahah, così arriviamo sicuramente prima.-
Arrivati dentro la villa, alcuni tra i presenti si chiesero se la ragazza stesse bene. Jeff subito accorse da lei, anche se non voleva trapelare la sua preoccupazione, accompagnò Toby e Cara al letto.
Poi, lasciò i due soli e cercò Offenderman che, in quel momento, era appena rientrato.
-Offenderman, Cara ha la febbre.-
Il padre si teletrasportò immediatamente in camera vedendo Toby seduto sul letto sorridere assieme alla sua bambina.
-Figlia mia, ti diamo subito qualcosa.- Dopo averle fatto una carezza si voltò verso Toby scrutandolo, mettendolo in difficoltà. Il ragazzo era troppo vicino a sua figlia.
-Grazie per averla aiutata a tornare a casa.- Detto ciò uscì alla ricerca di medicine.
Toby, ancora un po' in ansia, gettò un sospiro di sollievo e si rivolse a Cara.
-È strano vedere Offenderman così premuroso, se non per sua figlia.- Ma Cara si era addormentata.
Toby, vedendola così piccola, con le guance arrossate e i capelli in fronte un po' umidi, gli venne spontaneo sorridere; anche se era cresciuta era pur sempre dolce e tenera, come la prima volta che l'aveva vista, molti anni prima.
Rimase a sorvegliarla fino al ritorno del padre. La ragazza dopo aver preso le medicine si sentì subito meglio, volle restare un po' da sola e dopo qualche altra ora a riposare entrò Sally.
-Amica mia, come stai?- Le chiese la riccia evidentemente preoccupata.
-Ciao, meglio! Per fortuna mi ha riportato Toby, non riuscivo neanche a camminare.-
Le due passarono molto tempo a ridere e scherzare, come la prima volta che si erano viste, e ciò riscaldava il cuore di entrambe, si volevano un bene incondizionato, l'una faceva sentire meglio l'altra, bastava anche solo un sorriso. Anche se avevano discusso un po' di volte erano tornate più legate che mai e di ciò Cara ne faceva caso, ripensava spesso che una vera amica come Sally non l'aveva mai avuta, era stata una fortuna incontrarsi.
__________________________
Quella sera Cara si alzò dal letto, indossò dei jeans ed una felpa verde e scese a cenare. Si sentiva bene, apparte le guance ancora un po' rosse, e non aspettava altro che vedere Toby per ringraziarlo.
-Hey, piccola, come ti senti?- Una voce maschile le arrivò alle spalle, Cara si voltò e trovò Ben toccarle improvvisamente la fronte con una mano gelida. -Per fortuna il brutto è passato.- Le sorrise.
Ben era davvero cotto di lei, soprattutto dopo quella festa aveva ottenuto come il segnale di poterci provare e Cara non fu mai più pentita di allora.
-Ben, hai già cenato?-
-Stavo andando giusto adesso. Andiamo insieme?- Le diede il braccio come gesto teatrale e la ragazza lo aveva stretto anche se con un po' di vergogna.
A cena erano tutti presenti, Ben sembrava davvero euforico. Era seduto affianco a Cara e Jeff e non faceva altro che baccano assieme a quest'ultimo.
_____________________
Il giorno dopo Cara volle uscire per prendere un po' d'aria, decise di andare al parco più vicino a casa e non andò da sola: Ben volle accompagnarla.
Cara temeva in un qualche gesto impulsivo ed esuberante di lui, perciò cercava di non dargli troppa confidenza.
La bionda si dondolò sull'altalena beandosi del fresco che le colpiva il volto come se fossero carezze, ed i capelli lunghi e chiari che brillavano al sole e accompagnavano il suo movimento ondulati.
Quel mattino gli uccellini cantavano, non c'erano molte persone in giro ed era tutto così perfetto, così bello che la ragazza immaginò di essersi catapultata in un mondo parallelo, dove non esisteva criminalità, non esistevano assassini, né pregiudizi e falsità. La quiete pura.
Cara sorrideva, di un sorriso sincero che colpì Ben, la stava guardando incantato.
Per la prima volta Ben stava guardando la ragazza non solo con interesse prettamente fisico, anche in modo curioso e interessato, vedere una bella ragazza con un dolce sorriso lo colpiva, facendolo tornare quasi alla normalità.
Era abituato a vedere ghigni a dispiaceri altrui, soprusi, malizie, ma non più bontà e sincerità che aveva percepito, forse, nei suoi primi anni di vita. Capì in quel momento di avere più di una cotta, di un interessamento fisico, alla ragazza; le voleva bene, gli piaceva come sorrideva e si entusiasmava anche per le piccole cose.
Arrivarono un paio di bambini che si fermarono a poca distanza da i due mentre parlavano tra loro meravigliati degli strani occhi di Ben, così neri e vuoti che i bambini pensavano fosse un alieno.
Quel giorno era vestito in modo sobrio per cui a distanza non dava nell'occhio.
-Vieni.- Cara prese la mano di Ben e corse dalla parte opposta del parco, riportando alla realtà Ben dai propri pensieri.
Scesero delle scalette in legno arrivando ad un piccolo bosco che separava la città dalle terre incolte. In quel boschetto si trovavano alcuni tavoli da picnic dove i due si sedettero recuperando fiato.
-Certo che corri veloce, biondina!- Commentò Ben.
-Sì, biondino. Ti ho salvato da persone curiose.-
-Erano bambini.-
-Ma lo avrebbero fato notare a tutti, avremmo passato dei guai. Beh, ora stiamo un po' qui, poi torniamo a casa.- Concluse Cara guardandosi intorno ed avvicinandosi agli alberi.
-Ti piace così tanto la natura?- Annotò lui vedendo la ragazza cogliere alcuni fiori ai piedi dell'albero.-
-Ahah, sì. Poi sto prendendo alcuni fiori che voglio studiare quando torneremo a casa; è da quando ho il libro di botanica che mi sono appassionata.- Sorrise Cara.
La ragazza si voltò e sussultò vedendo Ben a pochi centimetri da lei mentre la osservava impassibile.
-Diavolo, lo sai che mi spaventi quando appari all'improvviso!- Sbuffò.
-È per il mio aspetto?-
-Cosa? No, non quello. Solo che hai il vizio di apparire da un momento all'altro.- Rise delicatamente lei, Ben sorrise a sua volta.
-Posso chiederti una cosa, Ben?- Cara divenne improvvisamente seria e si vergognava un po' di quella domanda che aveva in mente. Ben, a volte, la metteva veramente in ansia e non voleva farlo arrabbiare sicuramente.
-Dimmi pure.-
-I tuoi occhi... Che colore erano prima..?- chiese Cara con un velo di vergogna e le guance arrossate.
Ben la guardò interdetto e dopo alcuni minuti, le rispose: - Erano di un colore vivo. Esattamente il contrario di ciò che sono. - Rispose lui, distaccato, quasi con rammarico.
Cara lo guardava con la coda dell'occhio e lo vide mordersi il labbro, mentre il suo volto sembrava essere diventato più scuro. Le iridi, oramai rosse, fissavano un punto vuoto e facevano accapponare la pelle. Cara si sentì in difficoltà.
-Scusami, Ben... Io... A volte non so mettere un freno alla curiosità.- Confessò lei, cercando lo sguardo del biondino. Si avvicinò lentamente e, con estrema delicatezza, gli accarezzò un braccio.
Allora Ben alzò lo sguardo e, d'impulso osservò attentamente la ragazza facendo, quasi per ironia, annegare i suoi occhi in quelli ancora abbastanza puri di lei.
-Scusami tu per essere impulsivo. E, soprattutto, per questo.- Si affrettò a dire.
-Questo cos...-
Un secondo dopo le labbra del ragazzo erano su quelle di lei, per la seconda volta nella sua vita, e non fecero altro che scombussolare la sua vita.
Cara non capiva, era agitata ma Ben la strinse forte a sé, si era calmata e quasi abbandonata a quella strana sensazione.
¶¶¶¶¶¶¶¶¶¶¶¶¶¶¶¶¶¶¶¶¶¶¶¶¶¶¶¶
Ciao, spero vi sia piaciuto questo capitolo e la storia in sé!
Cosa ne pensate?
Aggiornerò presto!
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top