TROUBLES AREN'T OVER
«Dobbiamo parlare»
Il giorno dopo ero al mio armadietto, quando il mio migliore amico mi si era avvicinato pronunciando quella frase senza nemmeno salutarmi.
Potevo percepire la sua rabbia e l'odio che stava uscendo dai suoi occhi anche senza guardarlo.
«Non posso, devo... devo uscire con Nick» dissi velocemente, inventando una scusa al momento.
«Non è vero» mi smentì Blaine «L'ho chiamato, e mi ha detto che non avete nessun appuntamento» aggiunse serio.
«Beh... ho un turno al Lima Bean» dissi allora io, cercando di sviare da quella conversazione.
«Non è vero neanche questo» mi smentì ancora Blaine «Ho chiamato anche tua madre» spiegò poi.
Io sospirai.
Sembrava che non ci fosse via d'uscita, dovevo affrontare il mio migliore amico, e prevedevo un disastro.
«Roxie, cosa diavolo ti è saltato in mente?!» mi chiese Blaine guardandomi infuriato.
«Mi è scappato ok?» gli dissi io per difendermi «E poi, qual è problema? Si parla di natura! È normale che una coppia faccia sesso!» aggiunsi alzando le spalle con innocenza.
Blaine mi guardò con occhi di fuoco.
«Sì, ma te ne sei accorta che io sono gay?» mi chiese a denti stretti e con aria minacciosa.
«E quindi?» gli chiesi io in risposta.
«E quindi non dovrei aver fatto sesso con una ragazza!» rispose con aria ovvia.
«Beh, una volta credevi di essere etero, quindi è normale che tu abbia fatto sesso con la tua ragazza» ribattei io alzando le spalle.
Blaine sospirò.
«Però Kurt non lo sapeva, e tu non avevi nessun diritto di andare a spifferarlo ai quattro venti» disse poi con tono di rimprovero.
«Non è colpa mia se non lo hai detto al tuo ragazzo» gli dissi io «E poi, l'ho raccontato alle mie amiche, non a delle estranee» aggiunsi in mia difesa.
«Dovevi proprio raccontarglielo?» mi chiese ancora Blaine guardandomi male.
«Sì, stavamo parlando del primo rapporto intimo che abbiamo avuto, e il mio è stato con te, quindi ne ho dovuto parlare» gli risposi io alzando le spalle con innocenza.
Blaine strinse la mascella nervosamente.
Sembrava davvero arrabbiato.
«Non potevi inventarti che il tuo primo è stato Nick?» mi chiese con voce lamentosa.
Io lo guardai con le sopracciglia alzate.
«No!» risposi poi con aria ovvia «Le ragazze sanno che sono stata a letto con Puck due estati fa» aggiunsi.
«Beh, allora potevi dire che è stato lui il tuo primo» disse Blaine.
«No!» risposi ancora una volta io indignata «Lo sai che non sarei mai andata a letto con Puck se fossi stata vergine» dissi poi con aria ovvia.
«Sì che lo so, ma questo non vuol dire che anche gli altri debbano saperlo» ribatté lui con noncuranza.
Stavolta toccò a me guardarlo male.
Davvero credeva che avrei dato l'idea di essere una di quelle ragazze facili a cui non interessa niente della propria reputazione?!
«Ti prego, Roxie, non puoi dire che stavi scherzando? Non puoi dire che non è vero che siamo stati a letto insieme?» mi chiese poi, scongiurandomi con occhi imploranti.
Io lo guardai sconvolta.
Non avrei mai fatto una cosa del genere!
Mai!
«Mi stai chiedendo di rinnegare la mia prima volta?!» gli chiesi incredula.
Blaine sembrò titubante.
«Sì» mi rispose dopo averci pensato «Solo per far rientrare tutto il casino che hai creato» si giustificò poi.
Io feci una risatina sarcastica.
«Che ho creato?» gli chiesi.
«Non sono stato io a dire a tutti che abbiamo fatto sesso» mi rispose lui con aria ovvia.
«Però non sono stata io a non dire al mio ragazzo che ho già avuto un rapporto intimo con qualcun altro» ribattei io con aria di sfida.
Blaine mi guardò scettico.
«Perché adesso mi vuoi dire che ne hai parlato con Nick?» mi chiese alzando le sopracciglia.
«Certo! Abbiamo avuto una conversazione molto onesta sul nostro passato, e gli ho detto tutto» risposi io annuendo.
Non ci credeva?
Poteva andare a chiederlo a Nick.
Blaine mi guardò con tanto di occhi e la bocca spalancata.
«Io non nascondo il mio passato, Blaine» gli dissi allora con aria fiera.
Blaine sospirò di nuovo.
«Nemmeno io, ma in questo caso forse sarebbe meglio» disse lui mestamente «Kurt è davvero arrabbiato, non mi parla da ieri sera» aggiunse, appoggiando disperato le spalle all'armadietto.
Mi dispiaceva vederlo così giù, però sapevo di aver fatto la cosa giusta, e non mi sarei pentita di aver raccontato alle mie amiche che avevo avuto dei rapporti con Blaine.
Era stato il mio ragazzo, mi sembrava il minimo!
«Ancora una volta, non è colpa mia se non lo hai detto al tuo ragazzo» dissi infatti alzando le spalle con innocenza.
Blaine mi guardò con occhi di fuoco.
«Sei davvero egoista, Roxie» mi disse poi.
Quelle parole mi ferirono molto.
Ma come osava dirmi una cosa del genere?
«Senti da che pulpito!» esclamai «Mi hai appena chiesto di mentire sul mio passato per sistemare le cose con il tuo ragazzo, forse sei tu quello egoista!» aggiunsi con rabbia.
«Che cosa ti cambia dire che la prima volta che hai fatto sesso eri con me o con Puck?!» mi chiese Blaine esasperato.
Io lo guardai indignata.
Davvero non ci arrivava?!
«Blaine, per noi ragazze la prima volta è importante! Forse a voi maschi non interessa, ma noi ci teniamo a sottolineare se la prima volta che abbiamo avuto un rapporto era per amore o no! E non tutte le ragazze possono dire di essere state a letto con il ragazzo che amavano» risposi io per difendermi, ma anche per fargli capire una volta per tutte che non avrei rinnegato quello che era successo tra noi «La prima volta per me è stata per amore, perché ti amavo, Blaine, e il nostro non era semplice sesso, era amore» dissi ancora, iniziando a scaldarmi «Credevo che anche per te fosse stato così, credevo che anche tu mi amassi quando abbiamo avuto il nostro primo rapporto. Anche perché altrimenti non si spiegherebbe come mai ne abbiamo avuti così tanti!» aggiunsi esasperata.
Odiavo quello che mi stava chiedendo!
Si stava comportando come tutti gli altri ragazzi, e sembrava che non gli importasse davvero del pensiero della ragazza con cui era stato a letto.
Credevo che lui fosse diverso.
«Abbassa la voce!» mi rimproverò.
«Perché? Ti vergogni di quello che sto dicendo?» gli chiesi indignata e con tono di sfida.
Blaine sbuffò.
«Smettila di fare la vittima! Sono io quello che ha problemi al momento!» mi disse poi con tono minaccioso.
Io feci una risatina sarcastica, forse più per trattenere le lacrime di delusione che minacciavano di uscire che per deridere Blaine.
«Perché hai detto al tuo ragazzo che sei vergine quando chiaramente non lo sei?» gli chiesi alzando le sopracciglia.
«Voglio che la mia prima volta con Kurt sia speciale» si giustificò Blaine con aria ovvia.
«Da quando bisogna essere entrambi vergini perché la prima volta sia speciale?» gli chiesi confusa.
Davvero credeva che con Kurt non sarebbe stato speciale perché lui aveva già avuto un rapporto?
«Beh, volevo che Kurt si sentisse speciale» ribatté Blaine alzando le spalle con innocenza.
Io lo guardai scuotendo la testa e sentendo il magone.
«E non hai pensato che anche io magari vorrei sentirmi speciale? Non credi che per me sia importante?» gli chiesi, mentre alcune lacrime scendevano sulle mie guance.
Blaine mi guardò dispiaciuto ma anche confuso.
«Sei stata la mia prima, Roxie! Ti ho dato la mia verginità, cosa vuoi di più?» mi chiese quasi incredulo.
Io lo guardai con gli occhi ridotti a fessura.
«Essere speciale per me non significa aver preso la tua verginità, significa sentirti dire che ti è piaciuto quello che c'è stato, e che non l'hai fatto tanto per farlo ma perché mi amavi» gli risposi con la voce rotta dal pianto.
Volevo sentirmi dire che era stato speciale anche per lui, e il fatto che invece volesse tenerlo segreto mi feriva, e molto anche.
Vidi gli occhi del mio migliore amico persi. Evidentemente non aveva ancora capito quale fosse il mio problema, e la cosa mi fece ancora più male. Così decisi che era ora di andarmene, perché non riuscivo più a sostenere il suo sguardo e a sopportare la sua vista. Mi aveva distrutta, letteralmente.
«Dove vai?» mi chiese Blaine con un misto tra dispiacere e rabbia.
«Ho sentito abbastanza» gli dissi tra le lacrime.
«Andiamo, Roxie!» esclamò lui cercando di fermarmi.
Poi mi prese per il braccio e mi fece voltare verso di lui.
Io lo guardai con gli occhi pieni di lacrime.
«Sarà sempre speciale quello che abbiamo avuto, anche se tu vorresti che non fosse successo» gli sussurrai con voce rotta, prima di liberarmi dalla sua stretta per allontanarmi una volta per tutte.
Quella conversazione era stata devastante!
Non mi sarei mai aspettata di sentirmi dire delle cose del genere da Blaine.
Mai!
~~~
Le conversazioni per quel giorno però non erano finite. Infatti poco dopo vidi Kurt in corridoio, e decisi che dovevo parlargli per chiarire la situazione.
«Kurt, possiamo parlare?«gli chiesi raggiungendolo.
Lui mi lanciò un'occhiata superficiale.
«Solo se fai in fretta, ho un appuntamento con quel bugiardo del tuo migliore amico» mi disse freddo.
Io sospirai.
Mi dispiaceva che Kurt definisse così Blaine, soprattutto perché in parte era colpa mia.
«È proprio di questo che voglio parlarti» dissi allungando il passo per stare alla velocità di Kurt «Non sapevo che non sapessi, e mi dispiace averlo detto alle ragazze prima di aver appurato se tu ne fossi a conoscenza o meno» spiegai scusandomi.
Kurt si bloccò.
«Veramente dovrei ringraziarti, almeno hai smascherato le bugie di Blaine» mi disse pensandoci «Ma non te ne sarò grato comunque» aggiunse però «Faccio fatica a trovare qualcosa di cui essere grato alla ragazza che ha sverginato il mio ragazzo al posto mio» spiegò arricciando il naso.
Non potevo dargli torto. Già non eravamo in buoni rapporti, dopo quello che aveva scoperto non poteva di certo diventare il mio migliore amico.
«Capisco che tu ce l'abbia con me, ma ti chiedo di non essere arrabbiato con Blaine, non ha fatto nulla» gli dissi dopo qualche secondo di pausa.
«Non ha fatto nulla?» mi chiese Kurt sarcastico «Credi che farmi credere di essere vergine sia nulla?» mi chiese ancora scettico.
Io sospirai.
«No, però l'ha fatto per farti sentire speciale» gli risposi, ripetendo le parole del mio migliore amico.
Mi facevano ancora male, ma volevo che Kurt capisse che le intenzioni di Blaine non erano cattive, anzi.
«Cosa che non sarò mai, perché ha già fatto sesso con qualcuno, e quindi non sarò mai speciale come te!» ribatté Kurt con aria ovvia.
«Invece sì che lo sarai, perché sarai il primo ragazzo con cui farà l'amore, e sarà un'esperienza completamente diversa da quella che ha avuto con me» gli assicurai io cercando di convincerlo.
Ma lui sembrava ancora scettico.
«Kurt, Blaine ti ama, e se ti ha detto quello che ti ha detto è perché non voleva che tu fossi geloso di quello che c'è stato tra noi due...» iniziai a dire di nuovo «... perché quello che ho avuto con Blaine non sarà mai come quello che avete voi due. Non mi ha mai amata come ama te, e anche quando sarete pronti ad avere un rapporto sarà molto più intenso di quello che ha avuto con me» conclusi poi a fatica.
Dirgli quelle cose non era stato facile, perché avevo dovuto ammettere quello che non avrei mai voluto ammettere, ma lo avevo fatto per il bene di Blaine, perché non sopportavo che fosse in guerra sia con me che con Kurt, e che entrambi lo ignorassimo.
Kurt mi guardò incredulo, poi fece un mezzo sorriso.
«Comunque non ce l'ho con te, Roxie, era il tuo ragazzo, è normale che abbiate fatto l'amore, e sono sicuro che quando è successo per lui è stato importante e non l'ha fatto tanto per farlo» ammise poi addolcendosi un po'.
Anche io lo guardai incredula e con gratitudine. Evidentemente aveva capito che mi era costato molto dirgli quelle parole, e me ne era riconoscente.
«Non essere arrabbiato con Blaine» gli dissi ancora «Non si merita che nessuno dei due gli parli, soprattutto perché è per stare con noi che è venuto al McKinley, non vorrei che si sentisse solo» aggiunsi sperando capisse.
Kurt sospirò.
Poi mi lanciò un'ultima occhiata, prima di allontanarsi per andare a parlare con Blaine.
~~~
«Ti va di passare a prendermi alla Dalton alle tre domani? Finisco le prove degli Usignoli e possiamo andare a bere qualcosa» mi propose quella sera il mio ragazzo, durante la nostra chiamata quotidiana.
«Certo che mi va!» risposi io con aria ovvia e con un sorriso, anche se non poteva vedermi.
Mi serviva passare del tempo con Nick, magari mi avrebbe distratta da tutti i pensieri che avevo su Blaine.
Così il giorno dopo, alle tre ero nel parcheggio della Dalton che aspettavo il mio ragazzo per il nostro appuntamento. Dopo pochi minuti Nick uscì dalla scuola, mi si avvicinò con uno dei suoi bellissimi sorrisi e mi prese per mano.
«Vieni con me» mi sussurrò, prima di iniziare a trascinarmi dentro la scuola.
Io lo guardai confusa.
Cosa stava facendo?
«Ho una sorpresa» mi disse lasciandomi sulle spine.
Ero curiosissima e impaziente di sapere cosa avesse in mente, ma dovevo resistere, quindi decisi di distrarmi ammirando la bellezza della scuola in cui stavo camminando.
La Dalton era davvero bella!
Prima che potessi accorgermene arrivammo in aula canto, dove tutti gli Usignoli ci stavano aspettando schierati, pronti per qualcosa. Stavo per chiedere cosa stesse succedendo, ma prima che potessi farlo Nick mi lasciò la mano e raggiunse i suoi compagni, che iniziarono a cantare "Uptown Girl" di Billy Joel con Nick come solista.
Che bella voce che aveva!
E che bravi che erano gli Usignoli!
E quanto mi piaceva quella canzone!
A un tratto nella sala entrò un'altra persona: era Blaine.
Che cosa ci faceva lì?
Ci guardammo confusi, prima che la voce di Nick mi facesse concentrare di nuovo sull'esibizione degli Usignoli, che invitarono Blaine a unirsi a loro. Quando lo fece io pensai che adesso quell'esibizione era davvero perfetta. Vedere il mio migliore amico e il mio ragazzo che si esibivano uno accanto all'altro, senza che il primo usurpasse il secondo, era un sogno.
Poco dopo però tutti i ragazzi vennero attirati da qualcuno fuori dall'aula canto, dove andarono senza esitazioni. Mi accorsi che stavano facendo la corte alla bibliotecaria della scuola, che Nick mi aveva sempre detto essere una bella donna, e che lo era veramente, ma forse in quel momento non era il caso di abbandonarmi lì per seguire lei. Soprattutto perché se non avevo capito male la canzone che stavano cantando era per me.
Alzai gli occhi al cielo scocciata, e quando tornarono guardai il mio ragazzo con occhi di fuoco, che però si trasformarono in occhi innamorati subito dopo un suo occhiolino e un suo sorriso.
Lo amavo così tanto!
Verso la fine della canzone Blaine mi raggiunse al centro della stanza, e mi guardò facendomi un mezzo sorriso, che mi fece quasi credere che non fosse più arrabbiato con me.
Ma io?
Io ero ancora arrabbiata per la conversazione che avevamo avuto il giorno prima?
Forse sì, forse no.
In qualsiasi caso gli feci un mezzo sorriso anche io, distogliendo però subito lo sguardo per non dargli false speranze.
«Era per me questa canzone?» chiesi a Nick appena finì di cantare e si avvicinò a me prendendomi per la vita.
Lui annuì con un sorriso.
«Non ti avevo mai dedicato nulla» si giustificò poi, alzando le spalle e lasciandomi un bacio sulla punta del naso.
Poi concentrammo la nostra attenzione su Blaine e gli altri Usignoli.
«È il tuo trionfale ritorno alla Dalton?» chiese Trent speranzoso al mio migliore amico.
Mi si raggelò il sangue.
Era per quello che Blaine era lì?
Forse con Kurt non era andata bene.
Forse Kurt non aveva accettato la mia richiesta di non prendersela con Blaine.
Forse si erano lasciati per colpa mia e ora Blaine voleva tornare alla Dalton.
«In realtà sono venuto a invitarvi al mio musical al McKinley» rispose Blaine.
Io ricominciai a respirare, sollevata.
«Anzi, al nostro musical» si corresse lanciandomi un'occhiata «West Side Story!» annunciò poi «Vi ho riservato un intero carnet di biglietti, sarebbe bello se veniste» concluse, iniziando a distribuire i biglietti ai ragazzi.
«Lui ce l'ha già» gli dissi quando ne porse uno a Nick, che gli fece un sorriso.
«Ovvio che veniamo! Usignolo una volta Usignolo per sempre!» esclamò uno dei ragazzi.
Non lo avevo mai visto, e dall'espressione con cui guardava Blaine e dal tono che aveva usato, non mi piaceva particolarmente. Insomma, bello, nulla da dire, ma mi dava l'idea di uno che se la tira.
Si presentò come Sebastian Smyth, e quando Blaine gli chiese se fosse un novellino, lui rispose con saccenza se lo sembrasse.
Io alzai le sopracciglia sconvolta.
Era quello il modo di rispondere a un ragazzo che aveva appena conosciuto e di cui era evidentemente cotto?
Sì, era palese che Sebastian trovasse Blaine attraente, e come dargli torto?
«Caffè?» mi chiese Nick risvegliandomi dai miei pensieri.
Io lo guardai arricciando il naso.
«Non ho molta voglia di caffè al momento... però ho casa libera» gli sussurrai con aria maliziosa, avvicinandomi al suo viso.
Nick mi fece un sorriso ammiccante.
«Woah, Nick! Calma gli ormoni della tua ragazza!» esclamò in quel momento Sebastian, intromettendosi nella nostra conversazione.
Io lo guardai con occhi di fuoco.
Stava origliando per caso?!
«Forse sei tu quello che dovrebbe calmare gli ormoni!» esclamai rispondendogli per le rime «Ci stai provando con un ragazzo occupato!» aggiunsi guardandolo minacciosa.
Vidi Blaine alzare gli occhi al cielo.
«Non ci sta provando, Roxie, stiamo solo chiacchierando» mi disse per tranquillizzarmi.
Possibile che non si accorgesse che Sebastian se lo stava mangiando con gli occhi?!
«Mi stai dando del marpione?» mi chiese Sebastian con aria di sfida, e mantenendo un sorrisetto saccente in volto.
Che voglia di prenderlo a sberle!
«No, ti sto dando del viscido» risposi «E in qualsiasi caso, non hai il diritto di origliare le conversazioni tra me e il mio ragazzo» aggiunsi guardandolo male.
Sebastian fece una risatina sarcastica.
Cosa aveva da ridere?!
Stavo per chiederglielo, ma in quel momento sentii le mani di Nick posarsi sulla mia vita e tirarmi verso di lui fino a far cozzare la mia schiena con il suo petto.
«Lascia stare, non ne vale la pena» mi sussurrò all'orecchio.
Io titubai, ma poi mi feci convincere dalla sua mano che scivolò nella mia, portandomi fuori dalla Dalton.
«Va tutto bene?» mi chiese dopo pochi passi.
Io sospirai.
«Smetti di pensare a Sebastian» mi disse ancora Nick, prima che potessi rispondere.
«Non sto pensando a Sebastian, sto pensando a Blaine e a come possa non essersi accorto che ci stava provando spudoratamente» dissi io scuotendo la testa.
Nick si fermò, mi prese ancora una volta per la vita e si avvicinò a me.
«Hai provato ad avvisarlo, ma non ti ha voluto ascoltare, è grande abbastanza per pensare per sé» mi fece notare cercando di tranquillizzarmi.
Io puntai gli occhi nei suoi e mi accorsi che aveva ragione.
«Hai ragione» gli dissi infatti «Scusa, ti avrò anche fatto passare la voglia di fare quello che stavamo andando a fare» aggiunsi scuotendo la testa e abbassando lo sguardo.
«Scherzi?!» mi chiese Nick divertito «Vederti arrabbiata mi ha fatto venire ancora più voglia» aggiunse facendo un sorrisetto ammiccante.
Sorrisi anche io quasi incredula, e poi lo presi per mano portandolo a casa mia.
~~~
Erano le due di notte, e il mio telefono non smetteva di suonare.
Ma chi era a quell'ora?
Quando vidi il nome sullo schermo del cellulare mi venne il panico: era Blaine.
Cosa poteva volere?
Era successo qualcosa?
«Blainey?» dissi appena aprii la chiamata ancora con voce assonnata.
«Mi vieni a prendere per favore?» mi chiese senza neanche salutarmi con voce implorante.
Io aggrottai le sopracciglia.
A prendere dove a quell'ora?
«Sono allo Scandals» mi rispose quando glielo chiesi.
Lo Scandals?!
Il locale gay?!
Cosa ci faceva lì Blaine?!
«Perché sei lì?» gli chiesi confusa.
«Se mi vieni a prendere te lo dico in macchina» mi rispose lui con aria ovvia.
«Arrivo» dissi, prima di chiudere la chiamata, infilarmi un paio di pantaloni decenti e scendere le scale facendo meno rumore possibile.
Ero sicura che se mia madre avesse saputo dove stavo andando non mi avrebbe permesso di uscire, quindi non volevo svegliarla.
Dopo pochi minuti di macchina arrivai sul luogo indicatomi da Blaine, e non ci misi molto a identificare il mio migliore amico nella figura a bordo della strada che scrutava le macchine di passaggio.
Quando si sedette sul sedile del passeggero rimase in silenzio per qualche secondo con gli occhi bassi.
«Vuoi dirmi perché eri qui ora?» gli chiesi lanciandogli un'occhiata fugace.
«Io e Kurt siamo stati invitati da Sebastian» mi rispose lui.
Io spalancai gli occhi.
«E da quando tu e Kurt uscite con Sebastian?» gli chiesi confusa.
«Da stasera, ma non credo succederà di nuovo» mi rispose lui scuotendo la testa.
«Lo spero, perché non mi piace per niente quel ragazzo, e pensandoci, non dovrebbe piacere neanche a Kurt dato come ti guarda» dissi io con tono di rimprovero «Ma quindi, se sei uscito con Kurt vuol dire che tra voi è tutto a posto?» chiesi poi a Blaine.
Lui sospirò.
«Sì, almeno fino a stasera» mi rispose lui incerto «Quando siamo usciti dal locale ho provato a... a sedurre Kurt dicendogli che volevo fare l'amore qui» mi confessò quando gli chiesi cosa fosse successo.
Io rimasi un attimo senza parole.
«In macchina? In un parcheggio?!» chiesi sconvolta.
«Sì, beh, forse ho sbagliato, ma credo davvero che sia arrivato il momento per me e Kurt, e ormai non so più come farglielo capire» si giustificò Blaine alzando le spalle sconcertato.
«Anche io trovo che sia il momento per voi di andare fino in fondo, ma non in un parcheggio in mezzo al nulla» gli feci notare io «E soprattutto, la prima volta non deve mai essere dopo aver bevuto anche solo un paio di birre» aggiunsi scuotendo la testa.
Blaine puntò gli occhi su di me.
«Come fai a sapere che ho bevuto?» mi chiese confuso.
Io lo guardai con aria ovvia.
«Conosco i locali come lo Scandals, so che danno da bere, e poi si sente dal tuo alito» gli risposi poi.
Blaine fece un mezzo sorriso colpevole.
«Roxie, tu che sei esperta» iniziò poi «Come faccio a far capire a Kurt che mi piacerebbe avere un rapporto con lui senza essere invadente?» mi chiese.
Io esperta?
Perché?
Perché ero stata a letto con più persone di lui?
«Blainey, lo sai anche tu che deve succedere e basta, non bisogna chiederlo o farlo capire» gli risposi con aria ovvia «E comunque, credo che dopo stasera sia chiaro» aggiunsi leggermente divertita.
Ma Blaine non sembrava in vena di battute.
«Noi non ce lo siamo chiesti, l'abbiamo fatto e basta, e così deve succedere anche con Kurt» dissi allora tornando sull'argomento.
«Ecco, a proposito di noi, mi dispiace, Shug, non volevo ferirti l'altro giorno» mi disse cogliendomi alla sprovvista.
Non credevo avrebbe aperto quell'argomento.
«Voglio che tu sappia che è stato importante per me quello che abbiamo avuto, e che sì, mi è piaciuto a suo tempo, e non me ne vergogno» disse ancora Blaine guardandomi.
Io gli lanciai un'occhiata fugace, facendo un mezzo sorriso. Accettavo le sue scuse, anche perché sapevo che quello che mi aveva detto me lo aveva detto in un momento di rabbia, che non lo aveva fatto pensare lucidamente.
«Lo so, Blainey, lo so» gli dissi per assicurargli che avevo capito.
«Sai, credo di essere uno dei pochi ragazzi gay che può dire di aver avuto un rapporto con una ragazza per amore» mi disse allora lui con aria fiera.
Un sorriso spontaneo nacque sul mio volto.
Aveva appena detto per amore?
«Molti ragazzi gay lo fanno per capire se gli piacciono veramente i ragazzi o per rinnegare se stessi» mi spiegò continuando la frase di prima.
Io non mi trattenni e scoppiai a ridere.
«Perché ridi?» mi chiese confuso.
«Perché non sei molto credibile, stai facendo l'intenditore ma il tuo alito ti inganna» gli spiegai continuando a ridere.
Fece una risata anche lui, poi puntò gli occhi su di me con aria implorante.
Oh, quegli occhi da cucciolotto!
«Vero che posso dormire da te stanotte?» mi chiese con voce da bimbo.
«Stanotte?! Blaine, lo sai che ore sono?» gli chiesi alzando le sopracciglia divertita.
Blaine guardo l'orologio e poi si corresse.
«Vero che posso dormire da te stamattina?» mi chiese facendomi ridere.
Io annuii, accettando.
«Anche perché se ti porto a casa ora tua madre ti mette in punizione per come minimo due settimane» aggiunsi ridendo.
Blaine mi diede ragione.
«Anche perché le ho detto che sarei rimasto a dormire da te stasera» confessò «I piani erano altri ma...» aggiunse, alzando le spalle con innocenza.
Io sospirai.
«E poi ho bisogno di qualcuno che mi consoli» disse ancora, facendo la stessa voce tenera di prima.
«Non l'appiccicoso, non sei così ubriaco» lo rimproverai io.
Quando finalmente arrivammo a casa mia e ci stendemmo sul mio letto, Blaine si addormentò in un attimo.
Era bello anche quando dormiva!
~~~
Il giorno dopo ebbi una conversazione con la mia migliore amica che mi lasciò davvero sconvolta.
«Perché sei così felice oggi?» chiesi a Quinn quando la vidi in corridoio.
Aveva un sorriso smagliante, ma c'era anche qualcosa in lei che non mi convinceva completamente, qualcosa di sospetto.
«C'è il sole, non trovo perché dovrei essere triste» mi rispose lei alzando le spalle con innocenza.
Io la guardai con gli occhi ridotti a fessura.
Non mi stava dicendo la verità.
«Ok, vieni con me» mi sussurrò, guardandosi intorno con aria furtiva e portandomi poi dentro una classe vuota.
Io aggrottai le sopracciglia.
Cosa aveva di così tanto segreto da dirmi da dovermi trascinare lontana da tutti?
«Ieri sera io e Puck abbiamo fatto da babysitter a Beth» mi informò quando puntai gli occhi su di lei.
«Quinn, è magnifico!» esclamai io, felice che avesse finalmente potuto vedere la sua bambina.
«Sai cosa è ancora più magnifico?» mi chiese spalancando gli occhi e guardandomi eccitata «Che presto avrò di nuovo il suo completo affidamento!» esclamò.
Io la guardai confusa.
In che senso il suo completo affidamento?
E Shelby?
«Come fai a esserne così certa?» le chiesi.
Quinn titubò un attimo, forse incerta se dirmi la verità oppure no, ma poi cedette, facendomi però prima promettere di non dire nulla a nessuno.
«Nemmeno a Blaine» mi disse allarmata.
«Nemmeno a Blaine» promisi io iniziando a preoccuparmi.
Sembrava davvero seria la cosa.
«Ho messo in casa di Shelby delle cose, che agli occhi dei servizi sociali la faranno sembrare una cattiva madre» mi confessò dopo aver preso un bel respiro.
Cosa?!
Ma era impazzita?!
E poi, credeva che i servizi sociali sarebbero andati a casa di Shelby così, tanto per fare?
«Li ho chiamati io» mi rispose quando glielo chiesi «In un paio di settimane Beth verrà affidata di nuovo a me» aggiunse con aria fiera.
Io la guardai con gli occhi strabuzzati.
«Quinn, sei per caso impazzita?!» le chiesi sconvolta «Non puoi fare una cosa del genere! Shelby è la madre di Beth, la farai mettere in galera così!» le dissi poi con rimprovero, e ancora decisamente scossa.
Non poteva fare una cosa del genere, aveva solo 18 anni, non sapeva nulla del mondo degli adulti, di sicuro non sapeva nulla delle questioni burocratiche o dei servizi sociali, sarebbe solo entrata in guai più grossi di lei!
«Sono io la madre di Beth, Roxie! Sono io che l'ho portata dentro di me per nove mesi e che l'ho data alla luce!» urlò Quinn scaldandosi «Rivoglio mia figlia!» aggiunse decisa.
Io la guardai sconvolta e spaventata.
Non l'avevo mai vista così, mai.
«Quinn, farai mettere Shelby in prigione» le ripetei con voce calma, per cercare di calmare anche lei «È questo quello che vuoi?» le chiesi poi.
«Quello che voglio è riavere l'affidamento di Beth» mi disse lei fredda «Ho sbagliato quando ho deciso di non tenerla, è l'unica cosa perfetta che io abbia mai fatto nella mia vita, e voglio che sia mia» mi spiegò poi con voce tremante.
Stava chiaramente trattenendo le lacrime, ma non ce n'era bisogno, davanti a me poteva piangere, anche perché sapevo quanto avesse sofferto nel scegliere di dare Beth in adozione. Forse era indesiderata, ma era pur sempre la sua bambina.
«Quinn, ascoltami» iniziai a dirle dopo qualche attimo di pausa che mi presi per riflettere «So che vuoi bene a Beth, e non posso negarlo, è davvero perfetta, Puck mi ha detto che assomiglia a te quindi non potrebbe essere altrimenti» continuai, vedendo un leggero sorriso sul volto della mia amica, a cui nel frattempo si erano inumiditi gli occhi «Ma è proprio perché le vuoi bene che dovresti lasciarla dov'è. Per lei Shelby è la sua mamma, ed essere catapultata improvvisamente da un mondo a un altro, senza più gli occhi della donna che l'ha accudita fin da quando è nata non le farà bene» dissi ancora, scuotendo la testa e cercando di far ragionare Quinn «Non posso dirti cosa fare, ma posso assicurarti che hai tempo per avere altri bambini, che fidati, saranno altrettanto perfetti. Ora devi goderti la tua adolescenza, e se vuoi davvero che Beth viva felice, non toglierle l'unica persona che la ama» conclusi poi.
«Anche io la amo» mi corresse Quinn tra le lacrime.
«Se vuoi portarla via da sua madre forse non la ami abbastanza» le feci notare io.
Poi uscii dall'aula lasciando la mia migliore amica da sola a riflettere. Stava piangendo, ma in quel momento non le serviva una spalla per consolarla, ma qualcuno che le facesse capire che stava facendo la cosa sbagliata e che non l'avrebbe resa davvero felice.
Io ci avevo provato, ora spettava a lei decidere se ascoltarmi o fare finta che non le avessi detto nulla.
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