SEX APPEAL

Quella mattina mi svegliai nel letto del mio migliore amico, con una sua maglietta addosso e con l'umore sotto i piedi.

Avevo dormito da Blaine, perché il giorno prima mi aveva trovata sola su una panchina a contemplare il nulla, e aveva capito che avevo bisogno di lui.

«Roxie?» sentii una voce chiamarmi, mentre fissavo la casa di fronte a me senza davvero vederla.

Dopo la discussione con Nick avevo bisogno di aria e di stare un po' da sola, ma forse non era stata l'idea giusta. Continuava a ronzarmi nella testa l'idea che tra me e Nick fosse finita, e quella cosa mi stava uccidendo.

Per fortuna era arrivato Blaine, che aveva preso posto accanto a me pronto ad ascoltarmi.

«Ehi, 100% gay» lo salutai io con sarcasmo nella voce.

Dovevo fingere di essere ancora arrabbiata per la sua folle idea di non essere gay. 

Lo sentii sospirare.

«Credo di capire che hai assistito al mio bacio con Rachel» disse poi.

«Sì, e continuo a chiedermi se fosse davvero necessario» gli risposi io senza guardarlo.

«Mi ha aiutato a capire che non mi piacciono le ragazze» si difese lui, alzando le spalle con innocenza.

«E ti serviva un bacio a Rachel Berry per capirlo?» gli chiesi io. 

Stavo iniziando a scaldarmi. 

«Ma perché ti crea così tanti problemi, Roxie? È stato un semplice bacio!» mi chiese Blaine confuso.

Io sospirai.

Davvero non ci arrivava?

«Sarà anche stato un semplice bacio, ma tutto quello che hai detto prima non era uno scherzo per me» gli dissi allora, cercando di mantenere la calma e sperando che arrivasse da solo a una conclusione.

«Non è mai stato uno scherzo neanche per me, e non capisco perché per te sia stato così scioccante. Non sarebbe cambiato nulla tra di noi» ribatté Blaine con aria ovvia.

No, evidentemente non ci arrivava.

«Ma sarebbe cambiato quello che è successo prima» gli dissi allora «Se tu avessi scoperto di essere bi-sex, il tuo avermi lasciata perché sei gay non avrebbe più avuto senso. Mi sono sentita presa in giro, Blaine, perché ho sofferto per un anno intero, per un anno intero mi sono chiesta se avessi qualcosa di sbagliato io, se non fosse solo colpa mia se avevi troncato la nostra relazione. Sentirti dire che forse provavi qualcosa per una ragazza ha alimentato di nuovo questi dubbi, ed è stato più struggente di prima» spiegai poi, senza trattenere la rabbia che mi scoppiava dentro.

Tralasciai il fatto di non riuscire a vederlo con una ragazza che non fossi io, e che provavo ancora qualcosa per lui. Non volevo rovinare la nostra amicizia come avevo fatto con la storia con Nick.

«Io... non avevo idea di averti causato tutto questo» disse Blaine con un fil di voce, dopo qualche secondo di silenzio.

Mi voltai a guardarlo e mi accorsi che i suoi occhi erano pieni di rimpianto.

Sospirai.

Non volevo piangere.

Non dovevo piangere.

«Mi dispiace, Shug» disse Blaine senza distogliere lo sguardo dal mio «Però sai che sarai sempre la mia migliore amica, che io sia gay o bi-sex, tu avrai sempre un posto importante nel mio cuore» aggiunse serio.

I miei occhi si riempirono di lacrime. Era bello sentirgli dire certe cose.

Gli feci un mezzo sorriso e poi mi strinsi a lui per ringraziarlo. Aveva migliorato un po' quel momento così brutto.

Però si era accorto che quello non era l'unico motivo per cui ero giù, e infatti mi chiese se non ci fosse altro che mi rattristava.

«Ho discusso con Nick» mi limitai a dire io. 

Non mi ricordo che scusa usai poi, e che cosai mi inventai che avesse fatto arrabbiare il mio ragazzo, ma in qualche modo me la cavai, e riuscii a non dire il vero motivo della nostra discussione.

«Credo che tu abbia bisogno di una serata Bloxie» mi disse allora Blaine con un sorriso, e poi mi portò a casa sua.

Quella mattina, girandomi dalla parte del letto dove doveva essere Blaine mi accorsi che non c'era.

«Roxie! C'è qualcuno per te alla porta!» gli sentii urlare in quel momento dall'ingresso.

"Che bel risveglio!" pensai ironicamente.

Blaine ha una bella voce per carità, però sentirlo urlare di prima mattina non è il massimo.

«Se è mia madre dille che sono a casa tra dieci minuti!» urlai io in risposta con voce assonnata.

«Non è tua madre!» mi urlò Blaine.

E chi diavolo era allora?!

Mi costrinsi a scendere dal letto, e strofinandomi gli occhi raggiunsi il mio migliore amico davanti alla porta di casa. Avevo gli occhi appannati, quindi non capii subito chi ci fosse alla porta di fronte a Blaine. Appena lo raggiunsi appoggiai la testa alla sua spalla e mi strofinai meglio gli occhi per cercare di individuare chi avevo di fronte.

Mi accorsi che era Nick.

Mi staccai bruscamente da Blaine e puntai gli occhi in quelli del mio ragazzo.

«Possiamo parlare?» mi chiese con un mezzo sorriso.

Io annuii, e poi lanciai uno sguardo di fuoco a Blaine per intimarlo a lasciarci soli.

«Che c'è?! Dovete proprio parlare sulla porta di casa mia?!» mi chiese stizzito.

Io lo fulminai con gli occhi.

Davvero faceva il difficile?!

Conosceva la situazione, più o meno, perché era così capriccioso?!

Poi pensai che forse il motivo che avevo inventato per spiegargli la mia discussione con Nick avesse messo in cattiva luce il mio ragazzo, e che per questo Blaine non fosse felicissimo di lasciarmi parlare con lui.

Comunque, lanciai un'ultima occhiataccia al mio migliore amico e poi uscii in strada con Nick.

«Credo di doverti delle scuse per ieri» mi disse lui appena Blaine chiuse la porta alle nostre spalle «Forse ho esagerato un po'» aggiunse arricciando il naso.

«No invece, non hai esagerato. È normale che ti sia sentito geloso, sei il mio ragazzo. Mi avrebbe preoccupato il contrario» gli dissi io scuotendo la testa. 

In effetti non era colpa sua se aveva reagito così.

«Avrei dovuto parlarti di quello che provo per Blaine» aggiunsi poi, riconoscendo i miei sbagli.

«Beh, forse sì, ma posso capire che non sia facile, e posso anche capire come ti debba essere sentita quando ti ha lasciata. Non deve essere stato facile, come nessuna rottura d'altronde» mi disse Nick comprensivo.

Io sospirai.

Non lo era stato affatto, e lo dissi anche a lui, anche se in realtà la rottura tra me e Blaine non era stata proprio come tutte le altre. Ma questo Nick non lo sapeva.

«Forse ho bisogno di una mano per andare oltre» aggiunsi poi, sperando che Nick volesse continuare a essere il mio ragazzo.

Sì, speravo ancora di poter superare i miei sentimenti per Blaine. Anzi, ero ben determinata a farlo per godermi al massimo quella relazione con Nick, e, se ce ne fossero state, anche le prossime con altri ragazzi.

Lo vidi fare un sorriso.

«Sarei molto felice di essere la persona che ti aiuta a superare questa situazione» mi disse poi prendendomi le mani nelle sue.

Sorrisi anche io.

Poi sentii le sue mani posarsi sulla mia vita e stringermi a sé, e poi le sue labbra iniziarono a baciarmi con delicatezza.

In quel momento mi venne in mente che avevo ancora una cosa da dirgli, una cosa molto importante. 

«Ti amo» sussurrai sulle sue labbra, guardandolo dritto negli occhi.

Lui si bloccò e poi fece un mezzo sorriso.

«Mi dispiace non avertelo detto prima, ma quel giorno, al planetario, mi hai colto di sorpresa. Mi hai lasciata senza parole, e quando sono riuscita a riprendermi dai miei pensieri era troppo tardi per dirtelo. Da quel giorno ho cercato il momento giusto per farlo, ma solo ora l'ho trovato» gli dissi poi per giustificarmi.

Vidi il suo sorriso allargarsi, e poi tornò a concentrarsi sulle mie labbra con più passione di prima.

«Ti amo anch'io» mi sussurrò poi tra un bacio e l'altro.

Sorrisi sulle sue labbra.

Sentirselo dire era stato bello come la prima volta, e sicuramente meno spaventoso.

«Ho una proposta per te» mi disse poi Nick, quando smettemmo di baciarci.

Io lo guardai curiosa.

«Oggi pomeriggio noi Usignoli facciamo un'esibizione per cercare di trasmettere un lato nuovo di noi. Un po' più sexy» mi disse «Vuoi venire?» mi chiese con aria ammiccante.

Io feci una risatina divertita.

Sexy?

Volevano essere più sexy?

E come avevano intenzione di diventarlo?

Cantando una semplice canzone?

«Ci esibiamo per le ragazze della Crawfard Country Day» aggiunse Nick con finta noncuranza.

Si esibivano per delle ragazze?!

No, non per delle ragazze qualsiasi, per delle ragazze di una scuola interamente femminile, che quindi avrebbero avuto gli ormoni a palla davanti a tutto quel testosterone.

Non lasciavo Nick nelle grinfie di quelle affamate!

«Ci sono!» esclamai infatti all'istante.

Nick fece un sorriso furbo e divertito.

«Ho diritto di essere gelosa anche io» mi difesi allora con aria ovvia.

Nick mi fece un altro sorriso, mi diede un bacio e poi mi riportò dentro casa.
 
Appena aprimmo la porta, Blaine si affacciò dalla cucina con in mano una bottiglia di latte.

«Se avete finito di fare i piccioncini ho preparato la colazione» ci disse invitandoci a sederci.

«Oh no, grazie ma devo andare» disse Nick arricciando il naso «Ci vediamo dopo» mi sussurrò, prima di lasciarmi un bacio «Ciao, 100% gay» disse poi rivolto a Blaine.

«Scusate, ma l'avete sentita tutti questa frase?» ci chiese Blaine stizzito.

Nick alzò le spalle con aria divertita e poi uscì chiudendo la porta, mentre io scoppiavo a ridere in faccia al mio migliore amico.

«Ho fatto i pancake!» annunciò lui dopo essersi ripreso dalla shock.

«Siiiii, adoro i tuoi pancake!» esclamai io sedendomi a tavola entusiasta.

«Sembra che sia andata bene» mi disse poi Blaine, facendo cenno verso la porta da cui era appena uscito il mio ragazzo.

«C'è anche bisogno che ti racconti cosa ci siamo detti? Sarai sicuramente rimasto a origliare tutto il tempo» dissi io addentando uno dei pancake che avevo nel piatto.

«Non è vero!» mi rispose Blaine stizzito «Ho preparato la colazione apposta per non farmi tentare» aggiunse fiero di sé.

Io sorrisi e poi mi feci convincere a raccontargli tutto quello che ci eravamo detti per filo e per segno (più o meno).

~~~

Poco più tardi quel pomeriggio, arrivai sul luogo dove gli Usignoli dovevano esibirsi e ne rimasi sorpresa.

Perché si stavano per esibire in un vecchio magazzino dismesso? 

Credevano che li avrebbe resi più sexy?

Appena entrai mi accorsi che poco più avanti di me c'erano le ragazze della Crawford Country Day, impeccabili nella loro divisa composta da un gilet di maglia nero e gonna scozzese viola. Non potei evitare di guardare con disgusto le calze bianche tirate su fino al ginocchio che indossavano, e anche le scarpe, decisamente da collegio.

E pensare che per un momento avevo considerato di andare in quella scuola quando mi stavo trasferendo!

Mi vennero i brividi all'idea di indossare quelle cose, e anche al fatto di non avere ragazzi nell'intero istituto.

Sembra strano, ma per gli adolescenti mischiarsi con ragazzi del sesso opposto è molto utile, e non averne per niente intorno fa molto. Infatti appena arrivarono gli Usignoli le ragazze assunsero una posizione più rigida, e iniziarono a sussurrarsi cose sui ragazzi che avevano di fronte, scrutandoli uno a uno. 

Come se gli Usignoli fossero belli!

Dai diciamocelo, oltre a Blaine e Nick, forse Wess e David potevano essere etichettati con il termine carini. Gli altri, a parte il bel viso di Kurt, che però era decisamente troppo femminile, non erano un gran ché.

Quando Blaine iniziò a parlare poi, vidi tutte le ragazze pendere letteralmente dalle sue labbra con occhi sognanti. 

Eh già, il mio migliore amico ha fascino, e nonostante la sua sessualità, sarà sempre e comunque uno sciupa femmine!

«Volevo dare il benvenuto alle ragazze della nostra scuola gemella, la Crawford Country Day. Come sapete, noi Usignoli concorriamo alle Regionali di canto corale coreografato, quindi quello che faremo oggi è un numero... un po'... un po' sexy» a questo punto vidi molte ragazze sorridere innamorate «Ci serve il vostro aiuto per sapere se faremo urlare le folle e se vi faremo sciogliere come ghiaccioli» disse ancora Blaine con aria da presentatore. 

Poi iniziò "Animals" dei Neon Trees, e gli Usignoli iniziarono a cantare. Più che un assolo di Blaine questa volta fu un duetto tra lui e Kurt, e bisogna dirlo, le loro voci stavano davvero bene insieme, anche se la canzone non era proprio quella giusta.

"Punto a favore per Kurt" pensai tra me e me, con un briciolo di gelosia.

Durante il pezzo era evidente che i ragazzi cercassero di sembrare sexy, e nonostante qualcuno ci riuscisse, e anche bene, per qualcun altro fu decisamente più difficile. Kurt per esempio, faceva delle espressioni davvero strane, e credo che anche Blaine se ne accorse, perché a un certo punto gli lanciò un'occhiata stranita.

Devo dire che però, dal punto di vista delle ragazze della Crawfard Country Day, l'esperimento stava funzionando. Erano tutte incantate a guardare Blaine con gli occhi fuori dalle orbite e aria sognante. 

A un certo punto mi accorsi che una ragazza aveva lo sguardo puntato su Nick, e sembrava che se lo stesse mangiando con gli occhi.

Ma come osava?!

Quello era il mio ragazzo!

Sarei andata lì a dirle di smettere subito se non fosse stato che avrei rovinato l'esibizione "sexy" degli Usignoli, e che il mio migliore amico non mi avrebbe mai perdonata per averlo fatto.

In qualsiasi caso, mi sentii fiera di me stessa, perché mi ero ingelosita di più per quell'unica ragazza che guardava Nick, che per tutte le altre che guardavano Blaine.

Prima che potessi accorgermene l'esibizione finì, e le ragazze sembravano decisamente in subbuglio.

È chiaro ora cosa provoca non avere ragazzi nell'intero istituto?

Non si erano nemmeno accorte che molti dei ragazzi erano gay, e che avrebbero potuto parlare tranquillamente di ragazzi con loro e avere gli stessi gusti.

Infatti due ragazze si avvicinarono a Blaine con due foglietti in mano.

«Chiamaci» gli dissero con aria ammiccante.

Blaine sorrise gentilmente, poi arricciò il naso divertito e gli disse di avere altri gusti.

«Ciao, Blainey!» esclamai io in quel momento, avvicinandomi, lasciandogli un bacio sulla guancia e ricevendone uno in cambio.

Le due ragazze mi guardarono con occhi di fuoco e fulminarono il braccio di Blaine che si stringeva intorno alla mia vita, mentre gli davano le spalle e cominciavano ad allontanarsi.

«Che ci fai qui?» mi chiese Blaine sorpreso.

Ah già, quella mattina non gli avevo detto che ero stata invitata anche io a quell'esibizione.

«Nick mi ha chiesto di venire, e ho fatto decisamente bene ad accettare visto come lo guardavano quelle ragazze» risposi io alzando le sopracciglia evidentemente gelosa.

Blaine scoppiò a ridere, e poi mi lasciò andare da Nick e gli altri ragazzi mentre lui raggiungeva Kurt.

«Ehi, allora? Ti è piaciuto il nostro numero?» mi chiese Nick, prima di lasciarmi un bacio a fior di labbra con un sorriso.

«Già, Roxie, come siamo andati?» mi chiese Wess curioso.

Stavo per rispondere, quando la ragazza che prima stava mangiando Nick con gli occhi ci si avvicinò e fece un sorriso ammiccante al mio ragazzo.

«Sei carino sai? Chiamami!» gli disse, prendendogli la mano e scrivendogli il suo numero sul palmo.

Io la guardai con gli occhi strabuzzati.

Davvero?!

Davvero davanti ai miei occhi gli stava scrivendo il numero sul palmo della mano?!

Jeff e David si accorsero della mia faccia e si trattennero a stento dalle risate.

Finito di scrivere il numero sembrava che la ragazza volesse stare lì a provarci con Nick, così decisi che dovevo fare qualcosa.

«Scusa!» esclamai attirando la sua attenzione su di me «Cosa credi che sia qui a fare?» le chiesi cercando di mantenere un tono calmo, ma facendole notare l'altra mano di Nick che era posata su un mio fianco.

«Che ne so! Magari sei sua sorella!» mi rispose lei alzando le spalle con noncuranza.

Credo che le mie orecchie stessero fumando dalla rabbia.

Sua sorella?!

«Sì, una sorella che fa queste cose!» esclamai allora con aria di sfida.

Poi presi Nick per la cravatta, lo tirai verso di me con decisamente poca grazia e iniziai a baciarlo con passione, mentre dai ragazzi partiva un «Oooh» seguito da risate.

Quando mi staccai da Nick la ragazza era ancora accanto a noi, si girò con aria stizzita e si allontanò con la testa alta, ma decisamente umiliata.

«Gelosa?» mi sussurrò Nick con aria maliziosa.

«E vorrei vedere! Come osa venire qui e scriver...» iniziai io con rabbia, ma venni interrotta dalle labbra di Nick sulle mie, che mi bloccarono le parole.

«Mi piaci quando fai la gelosa» mi sussurrò tra un bacio e l'altro con un sorriso.

Sorrisi anche io sulle sue labbra e continuai a baciarlo con passione.

«Ok, è abbastanza!» esclamò in quel momento la voce del mio migliore amico, che ci aveva raggiunto con Kurt. 

Io mi voltai a guardarlo confusa, ma non feci in tempo a ribattere che lui aveva tirato fuori i foglietti con i numeri delle ragazze della Crawfard Country Day.

«Se ti interessano» disse porgendoli a Nick con noncuranza. 

«Scusa?!» gli chiesi io guardandolo male.

«Che ne so! Magari sei sua sorella!» esclamò lui, prendendo in giro la ragazza di prima e prendendo in giro anche me.

Io lo guardai con occhi di fuoco, e poi scoppiai a ridere insieme a lui e gli altri ragazzi.

Poi, dopo aver salutato per bene Nick, accettai il braccio del mio migliore amico e feci la strada verso casa con lui e Kurt.

«Allora, ti è piaciuta la nostra esibizione?» mi chiese Kurt curioso.

«Siamo stati abbastanza sexy?» mi chiese Blaine curioso quanto Kurt.

Io titubai.

Non volevo essere cattiva, e nemmeno smontare il loro entusiasmo, però mi sarebbe costato una fatica enorme non dirgli quello che pensavo.

«Sì, siete stati grandi!» risposi allora, cercando di fare un sorriso convincente.

Blaine mi guardò con un sopracciglio alzato.

«Avanti, Shug, puoi dirci la verità, non ci offendiamo» disse poi, lanciando un'occhiata a Kurt, che annuì.

Io sospirai e poi sputai il rospo.

«Siete stati bravi, vocalmente lo siete sempre, ma non ho realmente compreso lo scopo di questa esibizione» dissi arricciando il naso.

«L'ho detto, volevamo scoprire il nostro lato sexy, essere sexy come voi» mi spiegò Blaine.

Io aggrottai le sopracciglia.

Sexy come noi?

Davvero credevano che noi Nuove Direzioni fossimo sexy?

«Beh, si sa che la componente femminile fa molto nelle competizioni. Non avendo la possibilità di avere delle ragazze in squadra volevamo risultare sexy noi» mi spiegò di nuovo il mio migliore amico alzando le spalle con innocenza.

Ah, ora era chiaro!

Credevano che le ragazze delle Nuove Direzioni fossero sexy.

E come dargli torto?

Ma non per questo loro dovevano fare numeri sexy per batterci alle Regionali.

«Beh, qualunque sia il motivo, non avete bisogno di una canzone che parla di notti folli per risultare sexy. Lo siete!» dissi infatti io «Tutti hanno un lato sexy, chi più e chi meno, e sono sicura che a letto nessuno si lamenta del sex-appeal di nessuno. Insomma, non posso garantire per tutti i ragazzi, ma posso farlo per Nick. Decisamente sexy!» aggiunsi con aria ovvia e annuendo convinta.

Improvvisamente il mio migliore amico si bloccò con occhi e bocca spalancati.

«Roxanne Johnston! Sei stata a letto con Nick e non mi hai detto nulla?!» esclamò sconvolto.

«Primo: non urlare. Secondo: non me lo hai chiesto» dissi, alzando le spalle come aveva fatto lui poco prima di San Valentino.

Lui colse la presa in giro e mi fece la linguaccia, proprio come quando eravamo piccoli.

«Roxie, dobbiamo sapere tutto!» esclamò in quel momento Kurt con gli occhi spalancati.

«Tutto!» lo appoggiò Blaine guardandomi con aria di rimprovero.

«Non ho intenzione di dirvi nulla invece!» esclamai io indignata.

Figurarsi se andavo a spifferare tutto sulle mie notti di passione con Nick!

«Ma noi abbiamo bisogno di sapere!» esclamò Kurt implorante.

«No, voi avete bisogno di del sano sesso!» risposi io annuendo.

Poi presi il portafoglio dalla borsa e tirai fuori un preservativo porgendolo ai ragazzi che avevo di fronte.

«Ma cosa fai?!» mi chiese Kurt.

«Perché hai un preservativo nel portafoglio?» mi chiese Blaine sconvolto.

«Meglio essere sempre pronti per ogni evenienza» risposi io con aria ovvia «Purtroppo ne ho solo uno, ma non dovrebbe essere un grande problema» dissi ancora, facendo l'occhiolino ai due ragazzi.

Poi lanciai il preservativo, sicura che solo così l'avrebbero preso. E infatti il mio migliore amico lo afferrò al volo.

A quel punto mi voltai e mi allontanai da Blaine e Kurt che erano atterriti, ignorando anche il mio migliore amico che mi chiamava indignato.

Avevo appena fatto un'uscita da diva, non potevo rovinarla.

~~~


A differenza di quello che evidentemente pensavano gli Usignoli, noi Nuove Direzioni non eravamo molto preparate per quanto riguarda l'essere sexy, e non eravamo sicuramente preparati in materia di sesso. O almeno, non tutti.

Quel giorno, quando io e Quinn entrammo in aula canto, i nostri compagni parlavano fitto fitto tra di loro e sembravano in subbuglio.

«Cos'è successo?» chiesi a Tina, mentre io e Quinn ci sedevamo ai suoi lati.

«Perché siete tutti così in fermento?» chiese Quinn confusa quanto me.

«Non avete sentito?» ci chiese Tina in risposta «Brittany è incinta!» aggiunse poi sconvolta.

Io e Quinn spalancammo gli occhi, senza parole.

Brittany incinta?!

«Incinta... incinta?» chiesi io, facendo il gesto di avere il ventre ingrossato.

«In quale altro modo altrimenti?» rispose Mercedes con aria ovvia. 

Era seduta davanti a noi, e si era girata per prendere parte alla nostra conversazione.

«E chi è il padre?» chiese Quinn aggrottando le sopracciglia.

«Artie» rispose Tina alzando le spalle.

«O almeno, così dice lei» aggiunse Mercedes, disinformata quanto noi.

In effetti aveva senso che fosse Artie visto che in quel momento era il ragazzo di Brittany, ma conoscendo la sua reputazione, e quello che era successo a Quinn l'anno prima, nulla era sicuro.

«Credete che... insomma che gli funzioneranno le gambe?» chiese in quel momento Tina un po' titubante «Al bambino intendo» specificò.

«Certo che sì!» rispose Mercedes con aria ovvia.

«Che domande sono Tina?!» esclamai io indignata.

Artie aveva le gambe paralizzate perché da piccolo aveva fatto un incidente con sua madre, quindi non era una cosa geneticamente trasmissibile.

Proprio in quel momento fummo costrette a troncare la nostra conversazione perché era appena entrato Artie, che in pochi secondi ebbe gli occhi di tutti addosso. Prese posto accanto a Brittany con aria assente e più pallido che mai. Sembrava che tutti nella stanza stessimo trattenendo il respiro per non svegliarlo dal suo stato di trance.

Dopo pochi attimi entrò in aula anche il professor Schuester, che si accorse all'istante dell'espressione di Artie e gli chiese se andasse tutto bene.

«La mia vita è rovinata per sempre. Come diavolo faccio a mantenere un bambino?» disse lui in risposta con aria assente «E tu che volevi tenermelo nascosto!» esclamò poi indignato, voltandosi verso Brittany. 

Il professor Schuester li guardò con un misto tra confusione e stupore.

Brittany si scusò mortificata, e disse ad Artie che non voleva farlo preoccupare e sorprenderlo dopo la consegna.

Io aggrottai le sopracciglia, e non fui l'unica. 

Dopo la consegna?

Ma di cosa stava parlando?

A quel punto il professor Schuester le chiese se fosse stata a farsi visitare da un ginecologo.

«Non ho bisogno di una visita. Mi è bastato guardare fuori dalla finestra» rispose lei con aria ovvia «Tre giorni fa una cicogna si è messa a fare il nido sul tetto del mio garage. Non sono stupida! Si sta preparando a portarmi il mio bambino» disse poi convinta.

Noi eravamo tutti sconvolti.

Davvero credeva che i bambini venissero portati dalle cicogne?!

«Sapevo che Brittany non è una cima, ma credevo che almeno sapesse come nascono i bambini» disse Mercedes a me, Quinn e Tina pochi minuti dopo in mensa. 

Il nostro argomento principale era ovviamente Brittany e la sua idea di gravidanza.

«L'avrei dovuto capire l'anno scorso quando mi ha accusata di rubare il cibo al bambino che credeva alla storia delle cicogne» disse Quinn scuotendo la testa indignata.

«Già, è sembrato strano in effetti» le diedi man forte io, ripensando all'episodio avvenuto il mio primo giorno al McKinley.

«Beh, Quinn, l'anno scorso hai fatto credere a Finn che la tua bambina fosse sua e che ti avesse messa incinta con il costume addosso grazie al caldo di un idromassaggio» le fece notare Tina divertita.

Io e Mercedes non riuscimmo a trattenere una risata, e anche Quinn ne abbozzò una.

«È stato un momento davvero basso della mia esistenza» disse poi scuotendo la testa.

«Più che della tua, della vita di Finn» le feci notare io alzando le sopracciglia.

Le ragazze scoppiarono a ridere di nuovo.

«Tranquilla, Quinn, io l'anno scorso ho fatto finta di balbettare e ho conquistato niente meno che Artie Abrams» disse Tina facendo finta di tirarsela.

«E io sono stata innamorata di Kurt anche se era palese che fosse gay» disse Mercedes scossa dalle risate.

Quando smettemmo di ridere gli occhi delle ragazze si posarono su di me.

«Che c'è?» chiesi io confusa.

«Beh, non hai nulla di imbarazzante da dire?» mi chiese Tina con aria ovvia.

Eccome se ne avevo di cose imbarazzanti da dire!

Dovevo confessare che ero stata innamorata di un ragazzo che poi si era dichiarato gay, o che provavo ancora qualcosa per lui e che facevo finta di essere la sua migliore amica anche se volevo essere molto di più?

Avevo l'imbarazzo della scelta.

Mentre pensavo incrociai gli occhi di Quinn, che sapeva tutto, e che mi incitarono a dire qualcosa.

«Ragazze, sapete tutti che sono stata a letto con Puck pochi giorni dopo aver visto la sua bambina uscire direttamente da Quinn» dissi allora con aria ovvia e facendo ridere di nuovo tutte.

«Hai vinto, Roxie» mi disse Mercedes tra una risata e l'altra, battendomi il cinque.

Sì, avrei tanto voluto dire la verità, ma non ero pronta. Avevo paura che mi avrebbero presa in giro e che l'avrebbero presa come una cosa negativa. Infatti lo dissi anche a Quinn poco dopo, quando mi rimproverò per non aver detto quello che aveva in mente lei.

«Prendi Mercedes come esempio. È stata nella tua stessa situazione e l'ha presa sul ridere» mi disse come se fosse una cosa da niente.

Io scossi la testa.

Stavo iniziando a innervosirmi.

«Mercedes non è stata un anno insieme a Kurt, non è stata lasciata di punto in bianco e non ci è stata a letto» le dissi cercando di mantenere la calma, ma con scarsi risultati.

Poi mi bloccai di colpo.

Cosa avevo appena detto!

Mi ero fatta sfuggire il segreto più grande che avevamo io e Blaine.

Se il mio migliore amico fosse venuto a scoprirlo mi avrebbe uccisa, letteralmente.

Quinn mi guardò con gli occhi spalancati.

«Hai appena detto che sei stata a letto con Blaine?» mi chiese sconvolta.

Mi venne il fiatone.

«Io... no!» risposi, cercando di stemperare la situazione con una risatina, che uscì più acuta di quanto avrei voluto.

«Roxie...» iniziò di nuovo Quinn, ma io la bloccai prima che potesse dire altro.

«No, Quinn, non sono stata a letto con Blaine, ho solo sbagliato a parlare» dissi di fretta per giustificarmi.

La vidi dubbiosa, ma per mia fortuna lasciò cadere l'argomento e non lo riaprì. Non ne parlammo più, o almeno fino all'anno dopo.

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